[lid] – Abbiamo intervistato Giuseppe Emanuele Cangemi, candidato alla Regione Lazio, classe 1970, residente nel Municipio Roma XV ( Cassia-Flaminia). Ex Ufficiale della Brigata Paracadutisti “Folgore”.
Domanda. Pino Cangemi, uomo di punta per la Lega, vice presidente del Consiglio regionale del Lazio e capolista. Come immagina la Regione Lazio dopo le elezioni?
Pino Cangemi. Immagino una regione a guida centrodestra, che si vada affrancando da un decennio di centrosinistra e Zingaretti e affronti, punto per punto, tutte le criticità che l’inadeguatezza del Pd hanno fatto incancrenire. Penso alla gestione dei rifiuti: Malagrotta è stata chiusa nel 2013 e da allora Zingaretti non ha prodotto un atto concreto. Però Roma affonda nei rifiuti, tra topi, blatte e cinghiali prodotti da una mancata raccolta causata dal fatto che 10 anni fa non ha pianificato alternative valide. Penso alla sanità: D’Amato sbandiera successi, ma la realtà racconta di pronto soccorso al collasso e di liste di attesa di oltre un anno per esami diagnostici per i quali non si dovrebbe aspettare. Penso a una Regione che funzioni, capace di dare risposte a cittadini e territori. Una Regione di nuovo vicina alla gente.
Domanda. Ormai siamo nel vivo della campagna elettorale. Lei è stato presente nel territorio. Continuerà a mettersi a disposizioni del territorio?
Mettersi a disposizione del territorio è l’unico modo per essere dei buoni amministratori.
Pino Cangemi. Ascoltare le esigenze dei cittadini, dei comuni, degli operatori economici, dei rappresentanti di categoria è il modo migliore per trovare quella sintesi necessaria a produrre atti di legge realmente utili e non fatti piovere dall’alto dall’amministrazione. Ogni incarico nella pubblica amministrazione va affrontato con spirito di servizio: i cittadini ci chiamano per trovare soluzioni, è fondamentale essere pronti a trovare quelle migliori, ascoltando, approfondendo, coinvolgendo.
Domanda. Ora non ci sono più scuse, al Governo c’è il centro destra. E con la certezza assoluta anche il Lazio cambierà. Il territorio chiede un ammodernamento delle infrastrutture regionali, un adeguamento dei trasporti e una mobilità pubblica al pari degli altri paesi europei. Quali sono gli standard europei che la Regione Lazio dovrebbe puntare?
Pino Cangemi. Ai più alti possibili. Non solo perché i cittadini meritano di potersi spostare all’interno della regione con efficienza e senza disagi, ma anche perché la nostra è una regione strategica. Abbiamo grandi realtà portuali, poli industriali, un settore agroalimentare molto forte: rendere più efficiente il movimento merci e la distribuzione è fondamentale, e strettamente connesso con lo sviluppo delle direttrici nord sud o di bretelle strategiche come la Cisterna Valmontone. Dobbiamo essere ambiziosi. La presenza di Matteo Salvini nel governo, alla guida del Ministero delle Infrastrutture, in questo senso, mi fa essere ottimista: in meno di due mesi di governo sono stati sbloccati cantieri e procedure per miliardi, alcuni dei quali anche a Roma, per la realizzazione della Metro C, ad esempio.
Domanda. Terminate le elezioni regionali, Cangemi cosa farà da grande?
Pino Cangemi. Per ora attendiamo il risultato delle urne. Parleremo di questo dopo il 13 febbraio.