
(AGENPARL) – gio 19 gennaio 2023 Fora (Patto civico) commenta i dati relativi agli anziani nelle strutture
sanitarie e auspica la riscrittura del Piano sanitario
(Acs) Perugia, 19 gennaio 2023 – “I dati di una ricerca di Fadoi, la
società scientifica dei medici di medicina interna, mostrano chiaramente che
il problema in sanità non sono solo i soldi pubblici mancanti, ma il fatto
che vengono spesi male. Oltre un miliardo e mezzo di euro all’anno di spesa
che ricade indebitamente sulla sanità pubblica a causa delle carenze del
sistema di assistenza sociale, ma anche dei servizi territoriali sanitari
poco attrezzati alla presa in carico di questi pazienti”. Lo evidenzia il
consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico) spiegando che “il 75,5%
dei pazienti anziani rimane impropriamente in ospedale perché non ha nessun
familiare o badante in grado di assisterli in casa, mentre per il 49% non
c’è possibilità di entrare in una Rsa. Il 64,3% protrae il ricovero oltre
il necessario perché non ci sono strutture sanitarie intermedie nel
territorio mentre il 22,4% ha difficoltà ad attivare l’Adi”.
“Succede anche da noi in Umbria. I nostri ospedali – prosegue il
consigliere regionale – sono così pieni che nei pronto soccorso si
affastellano anche per giorni i pazienti in lettiga che non trovano posto in
reparto. Anche per via del fatto che la metà dei ricoveri riguarda pazienti
over 70 e in oltre il 50% dei casi restano in reparto circa una settimana in
più del necessario, visto che non hanno un familiare che possa assisterli e
che nemmeno possiedono una pensione così ricca da potersi pagare i circa
duemila euro di retta mensile per una Rsa. Per non parlare del fatto che
nella gran parte dei casi mancano strutture sanitarie intermedie nel
territorio, e che in un caso su quattro si ha difficoltà ad attivare
l’assistenza domiciliare integrata (Adi). Considerando il costo medio di
una giornata di degenza, pari a 712 euro secondo i dati Ocse, fanno in totale
un miliardo e mezzo l’anno di spesa che si sarebbe potuta investire in vera
assistenza sanitaria”.
“Il nuovo piano sanitario umbro – aggiunge Fora – scommette sugli ospedali
di comunità, luoghi dove dovrebbero essere assistiti quei pazienti che non
necessitano più del ricovero ordinario ma che nemmeno possono essere
assistiti in casa. E parla di appropriatezza, riduzione ricoveri e meno
accessi al Pronto soccorso. Ma è un film già visto. Per esempio, il
collegamento casa-territorio-ospedale-post acuzie-riabilitazione-casa
dovrebbe essere ben precisato con regole d’ingaggio strette e rigorose. Di
medicina di territorio non si parla neanche. Di potenziare l’assistenza
domiciliare non c’è traccia. Di riorganizzare l’offerta residenziale
sociosanitaria per lungodegenti favorendo l’integrazione pubblico privato
in strutture di piccole dimensioni che ricreino ambienti familiari neanche un
accenno. Rafforzare il territorio non vuol dire ricreare strutture o altri
ospedali, ma intervenire sulla rete dei servizi, rafforzare il rapporto tra
medici di base e terzo settore, valorizzare il ruolo delle farmacie, della
cooperazione sociale. Mettere in rete ciò che esiste piuttosto che creare
altri snodi burocratici. Ma di tutto ciò – conclude l’esponente
dell’opposizione consiliare – il piano sanitario umbro non parla
minimamente. E continuiamo a spendere male soldi pubblici per curare i nostri
anziani in ospedale quando si potrebbe favorire e migliorare la loro
condizione in luoghi più idonei e più confortevoli. Ecco perché va
riscritto il piano sanitario”. RED/mp
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74444
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO