(AGENPARL) – mar 17 gennaio 2023 Buongiorno
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INTRECCI INTERLACEMENTS Regia di Barbara Massimilla
Museo Nazionale Romano Palazzo Altemps 28 Gennaio 2023 ore 11
l’Associazione Dun presenta,in collaborazione con il Museo Nazionale Romano e Fondazione Migrantes,con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, Cinema-Arte-Femminile: Un sogno multietnico con la proiezione del cortometraggio INTRECCI INTERLACEMENTS Regia di Barbara Massimilla.
Intervengono Stéphane Verger, Pierpaolo Felicolo, Erica Battaglia, Cristina Comencini.
Dal gioco che unisce quattro donne di diversi continenti (Senegal, Cina, Bangladesh, Colombia) si materializza la fantasia di un possibile incontro. Per accogliere l’intreccio tra culture diverse l’ambiente museale partecipa attivamente, si anima, si iscrivono nuove tracce di vita nella storia del luogo.
Affiora nelle prime sequenze la testa di una presunta Erinni o Ninfa, appoggiata su un piano di marmo, nella sala del Galata, cattura lo sguardo che ne coglie l’incantevole bellezza del volto mentre dorme. Una presenza di una potenza assoluta, ma la sua bellezza può incarnarsi e rivivere… “Dormo dum blande sentio murmur aque” (dormo mentre sento il leggero mormorio delle acque), così recita l’epigramma rinascimentale inciso che decora il suo cuscino marmoreo sul quale era appoggiata la testa nel ‘500.
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dott.ssa Angelina Travaglini
Testo Allegato:
5625465-58674000-339090-59499500Comunicato stampaAssociazione Dun presentain collaborazione con il Museo Nazionale Romano e Fondazione Migrantescon il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma CapitaleCinema-Arte-Femminile: Un sogno multietnicoCon la proiezione del cortometraggioINTRECCIINTERLACEMENTSRegia di Barbara MassimillaIntervengono: Stéphane Verger, Direttore Museo Nazionale RomanoPierpaolo Felicolo, Direttore Fondazione MigrantesErica Battaglia, Presidente VI Commissione Cultura Roma CapitaleCristina Comencini, Regista, ScrittriceMuseo Nazionale Romano – Palazzo AltempsPiazza di Sant’Apollinare, 46Sabato 28 gennaio 2023, ore 11Ingresso ad invitiRoma, 16 Gennaio 2023S-Cambiamo il Mondo è la cifra culturale che da anni contrassegna le iniziative artistiche e creative dell’Associazione DUN: una realtà che opera nel sociale fondata da psicoanalisti e psichiatri dediti alle cure psicologiche gratuite ai migranti e ai rifugiati e in particolare alle donne vittime di tratta e di violenza. Una denominazione che si è diffusa specialmente attraverso l’omonima rassegna cinematografica interculturale S-Cambiamo il Mondo, giunta alla sua sesta edizione, patrocinata da Amnesty International Italia, con il sostegno di Fondazione Migrantes, in programma per giugno 2023 alla Casa del Cinema. L’obiettivo delle diverse attività creative multietniche dell’Associazione è reso dalla metafora junghiana del fare anima – la gioia di creare insieme in un clima di condivisione e uguaglianza, coltivando prospettive e progettualità. Fare anima implica sviluppare la funzione femminile in quanto istanza psichica che dà forma all’interiorità, attraverso le immagini che sgorgano dalla psiche dell’inconscio collettivo creatrici di Arte, Miti e leggende, e la loro declinazione nella realtà fatta di relazioni interpersonali significative, costantemente volte alla ricerca di senso e alla valorizzazione dell’affettività.Questo è quanto si rispecchia nella più recente creazione filmica di DUN: Intrecci il cortometraggio scritto e diretto da Barbara Massimilla (Psichiatra, Psicoanalista dell’Associazione Italiana Psicologia Analitica e Presidente dell’Associazione) realizzato nella splendida cornice di Palazzo Altemps. Vincitore da settembre di oltre una decina di premi in concorsi cinematografici internazionali. Gli spazi, a titolo gratuito, per girare il film, sono stati dati su concessione del Ministero della Cultura – Museo Nazionale Romano, il quale ha riconosciuto il valore culturale e umanitario del progetto cinematografico dell’Associazione DUN. Il film ha ricevuto il sostegno di Fondazione Migrantes mediante i fondi dell’8×1000 della Chiesa Cattolica.Il cortometraggio sarà proiettato anche al Campidoglio in data 13 maggio 2023.Cast Musiche: Ismaila Mbaye, Mattia Del FornoDirettore Fotografia: Alberto ViavatteneOperatore: Pasquale RemiaMontaggio: Alessandro GiordaniCostumi: Lei LantieriAttrici: Barsha Debi, Mamy Bintou Sagna, Lei Sofia Jiao, Viviana Anzola ManninoRegia: Barbara MassimillaSinossiLe miniature di bambole in osso della collezione Evan Gorga, parte di una enciclopedica raccolta archeologica custodita a Palazzo Altemps, hanno provocato una intensa suggestione creativa nell’autrice, ideatrice del progetto.Le bambole sono il retroscena immaginativo che prelude alla combinazione tra gioco, arte e realtà che prende forma gradualmente nella narrazione visiva del film. Dal gioco che unisce quattro donne di diversi continenti (Senegal, Cina, Bangladesh, Colombia) si materializza la fantasia di un possibile incontro. Per accogliere l’intreccio tra culture diverse l’ambiente museale partecipa attivamente, si anima, si iscrivono nuove tracce di vita nella storia del luogo. Sospese nel crocevia tra passato e presente le quattro donne sfidano la caducità del tempo immergendosi nella bellezza del museo che le ospita. Una camera gestazionale speciale le cui pareti contengono storia e bellezza facendo nascere nuove forme di convivenza. Affiora nelle prime sequenze la testa di una presunta Erinni o Ninfa, appoggiata su un piano di marmo, nella sala del Galata, cattura lo sguardo che ne coglie l’incantevole bellezza del volto mentre dorme. Una presenza di una potenza assoluta, ma la sua bellezza può incarnarsi e rivivere… “Dormo dum blande sentio murmur aque” (dormo mentre sento il leggero mormorio delle acque), così recita l’epigramma rinascimentale inciso che decora il suo cuscino marmoreo sul quale era appoggiata la testa nel ‘500.Il suo bel volto diventa l’immagine simbolo di Intrecci, del sogno che attraversa il femminile appartenente a diverse culture, quello di vivere la propria natura introspettiva e relazionale senza paura in una dimensione storica universale di reciproca e pacifica coesistenza, di scambio, di movimento creativo e contaminazioni feconde.Al centro del cortile e sulla loggia affrescata le quattro donne indossano il proprio vestito tradizionale come parte di loro stesse e della propria storia.Sono unite da sguardi intensi e dai movimenti operosi delle mani che ricamano una lunga tela. Tutte in attesa di qualcosa che si respira nell’aria, ma ancora invisibile.Il gioco si interrompe e si entra nel tempo del sogno. Si scoprono addormentate in angoli diversi del Palazzo mentre la camera silenziosamente esplora i profili delle statue in particolare di Afrodite, la sua nascita dalle acque, accarezza la consistenza marmorea delle linee, le opere sembrano vibrare e mescolarsi ai particolari dei corpi viventi delle donne. Al loro risveglio avviene una magica trasformazione… Così finisce e inizia un nuovo sogno, la speranza che l’incontro con l’Altro, il diverso da noi, sia vissuto come una necessità irrinunciabile intrisa di vita, Storia e bellezza. La regista chiude con una dedica all’Anima Mundi e un ringraziamento speciale all’Associazione DUN che da anni si prende cura dell’Altro da qualsiasi luogo provenga.Istituito nel 1889, il Museo Nazionale Romano, la cui sede storica sono le Terme di Diocleziano, riunisce uno dei più straordinari patrimoni artistici d’Italia suddiviso, tra il 1995 e il 2001, anche in altre tre sedi museali: Palazzo Altemps, Palazzo Massimo alle Terme e Crypta Balbi. Dal 9 Gennaio 2023 la sede di Crypta Balbi è chiusa per lavori di restauro e riallestimento. Quattro luoghi per scoprire la storia di Roma dai primi insediamenti nel Lazio agli splendori dell’età imperiale, fino alla passione rinascimentale per le antiche opere romane che portò alla nascita del collezionismo. Da novembre 2020 Il Museo è diretto da Stéphane Verger. È la sede del Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps a illustrare in modo esemplare l’affermarsi del collezionismo di antichità nel Cinquecento e nel Seicento. La passione per l’antico, ma anche la volontà di esibire la forza economica e il potere politico del casato, inducono le famiglie romane alla raccolta di capolavori. L’aristocrazia della città, senza dubbio favorita dalla ricchezza archeologica di Roma, rivaleggia nei fasti del collezionismo. Lo dimostrano le numerose opere conservate nel museo e provenienti dalle raccolte di sculture delle famiglie Altemps, Boncompagni Ludovisi, Mattei, e dei rilievi marmorei Brancaccio e Del Drago Albani. Palazzo Altemps è stato acquistato nel 1982 dallo Stato per il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali dell’epoca, e restaurato dalla Soprintendenza Archeologica di Roma. È aperto al pubblico dal 1997. Museo Nazionale Romano mn-rm@cultura.gov.itwww.museonazionaleromano.beniculturali.itUfficio stampa dott.ssa Angelina Travaglini angelina.travaglini@cultura.gov.it