
(AGENPARL) – gio 12 gennaio 2023 OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
I DATI SEGNALANO UNA VERITA’ SCONCERTANTE:
PIOGGIA E NEVE NON RIESCONO PIU’ A SANARE IL DEFICIT IDRICO DELL’ITALIA
PRECIPITAZIONI VIOLENTE, ALTE TEMPERATURE, CEMENTIFICAZIONE
RIDUCONO L’INFILTRAZIONE NEL TERRENO METTENDO A RISCHIO ANCHE LE FALDE
FRANCESCO VINCENZI, Presidente ANBI
“URGONO INFRASTRUTTURE DI SUPPORTO PER NON PREGIUDICARE LA VITA DEI TERRITORI”
IL CASO LAZIO:
ROMA LEADER NEGLI EVENTI ESTREMI CERVETERI NELLA SICCITA’
“Come qualsiasi bilancio a lungo in deficit, anche quello idrologico è ormai pregiudicato ed il riequilibrio non può prescindere da importanti interventi esterni”: a fare il paragone è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), il cui Osservatorio sulle Risorse Idriche certifica l’impossibilità di recupero con gli attuali apporti pluviali.
L’esempio più evidente sono i grandi laghi del Nord (la più grande riserva idrica del Paese), tutti sotto media e la cui percentuale di riempimento è perlopiù inferiore a quella del Gennaio 2022, che fu preludio ad una straordinaria stagione siccitosa, figlia dell’anno più caldo di sempre in Italia (Nord +1,37°; Centro +1,13°; Sud +1° rispetto alla media): lago Maggiore 18%; lago d’Iseo 20,7%; lago di Como 23,5%; lago di Garda 36,4%.
“E’ ormai acclarata la necessità di un urgente programma di interventi articolati quanto coordinati e multifunzionali, capaci di trattenere le acque, soprattutto di pioggia, per utilizzarle nei momenti di bisogno: dai laghetti alla bacinizzazione, dalle aree di espansione al riutilizzo di cave abbandonate – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Questo va affiancato ad una costante ricerca nell’ottimizzazione irrigua, senza dimenticare l’efficientamento delle reti idriche, nè le possibilità di utilizzo delle acque reflue.”
“Rilanciando un nostro slogan, vogliamo ricordare, ad un’opinione pubblica e ad una politica distratte, che il cibo è irriguo e che la qualità del made in Italy, ma anche la sovranità alimentare, dipendono dalla disponibilità d’acqua. Questo lo diciamo all’inizio di un’annata che, allo stato attuale, si annuncia idricamente più difficile del già complesso 2022, soprattutto in regioni settentrionali, fulcro dell’economia agroalimentare italiana” conclude il Presidente di ANBI.
Nonostante le recenti piogge, il fiume Po ha portata dimezzata a Torino ed è ridotto, lungo tutto il percorso piemontese, a circa 1/3 della portata del 2021, mentre a Pontelagoscuro, nel ferrarese, manca all’appello circa il 30% della portata media ed il livello delle acque è largamente inferiore all’anno scorso (fonte: A.R.P.A.E.).
In Piemonte, dove si è registrato un considerevole apporto pluviometrico in Dicembre, i fiumi restano sui livelli 2022 dopo aver toccato portate largamente deficitarie (Varaita:-76%) nelle scorse settimane (fonte: ARPA Piemonte).
In Valle d’Aosta, la Dora Baltea ha una portata di circa 24 metri cubi al secondo, largamente superiore alla media storica (mc/sec 5) a conferma di un già avviato scioglimento delle nevi, la cui permanenza al suolo è fortemente condizionata dalle temperature.
In Lombardia, dove il manto nevoso è del 43% inferiore alla media ed il fiume Adda permane al minimo dei recenti 6 anni (portata: mc./sec. 90), un dato è clamoroso: le riserve idriche sono inferiori del 45,2% alla media storica e sotto anche a quelle largamente deficitarie del 2022: -1,84% .
Dicembre è stato generoso di piogge anche in Veneto: +35% con record sui bacini del Po (+90%) e del Fissero-Tartaro-Canal Bianco (+70%). Nonostante ciò, a fine Dicembre, il deficit pluviometrico superava ancora i 90 millimetri con ulteriori ritardi nella ricarica della falda (in gran parte ai minimi storici) e scarsità di risorsa idrica su buona parte dell’alta pianura, dove si sono registrati livelli inferiori ai minimi assoluti rilevati negli scorsi 20 anni. Secondo A.R.P.A. Veneto, occorrerebbero alcuni mesi di precipitazioni sopra la media per riequilibrare il bilancio idrico delle acque sotterranee! Da Ottobre a Dicembre il deficit di precipitazioni nevose è stato del 20% sulle Dolomiti e del 10% sulle Alpi, mentre l’ultima decade di Dicembre ha registrato temperature di 4 gradi superiori alla media.
In Liguria, precipitazioni violente, con esondazione del fiume Entella a Chiavari, si sono recentemente abbattute sui territori del Levante fino alla provincia di Genova (mm. 160 di pioggia sono stati registrati a Parana, nello spezzino e nella stazione di Chichero, nel genovese).
In Emilia-Romagna, la stessa perturbazione ha comportato un picco di portata per i fiumi nella fascia centrale ed occidentale della regione (Secchia, Enza, Taro, Trebbia), confermandone il regime torrentizio.
In Toscana, l’ondata di maltempo ha colpito in modo violento la Lunigiana e la Lucchesìa (a Stazzema, mm.170 di pioggia nelle 24 ore); i corsi d’acqua, dopo i picchi dei giorni scorsi, stanno lentamente tornando alla normalità.
Nelle Marche, da Dicembre i livelli dei fiumi sono scesi in maniera evidente come i volumi trattenuti dalle dighe.
In Umbria, i livelli del fiume Tevere sono superiori alla media del periodo, ma il livello del lago Trasimeno, nonostante i circa 130 millimetri di pioggia caduti sulla regione, non riesce a tornare sopra il livello di criticità, in cui si trova da mesi.
Nel Lazio, le recenti piogge hanno apportato benefici sia al Tevere che all’Aniene, mentre risultano decrescenti i livelli dei fiumi Liri e Sacco. Esemplare è la condizione di Roma, dove è piovuto il 43,6% della media, ma resta capitale nel “global warming” con 23 eventi estremi, verificati l’anno scorso (79 dal 2010). A Cerveteri, in tutto l’anno, sono caduti 250 millimetri di pioggia (-68% sulla media), pari a quanto accade nelle regioni aride di Nord Africa e Medio Oriente! (fonte: ARSIAL).
In Campania, le portate dei fiumi sono in media, ad eccezione del deficitario Garigliano.
E’ inferiore, rispetto al 2022, il volume d’acqua, trattenuto negli invasi di Basilicata: -26 milioni di metri cubi; opposta è invece la condizione dei bacini pugliesi: circa 10 milioni di metri cubi d’acqua in più sul già ottimo 2022.
Infine, nei bacini della Sardegna, la risorsa accumulata si attesta oggi su circa 1098 milioni di metri cubi, pari al 60,21% della capacità d’invaso; 12 mesi fa era 83,12%.
GRAZIE
Testo Allegato: OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE I DATI SEGNALANO UNA VERITA SCONCERTANTE PIOGGIA E NEVE NON RIESCONO PIU A SANARE IL DEFICIT IDRICO DELLITALIA PRECIPITAZIONI VIOLENTE, ALTE TEMPERATURE, CEMENTIFICAZIONE RIDUCONO LINFILTRAZIONE NEL TERRENO METTENDO A RISCHIO ANCHE LE FALDE FRANCESCO VINCENZI, Presidente ANBI URGONO INFRASTRUTTURE DI SUPPORTO PER NON PREGIUDICARE LA VITA DEI TERRITORI IL CASO LAZIO ROMA LEADER NEGLI EVENTI ESTREMI CERVETERI NELLA SICCITA Come qualsiasi bilancio a lungo in deficit, anche quello idrologico ormai pregiudicato ed il riequilibrio non pu prescindere da importanti interventi esterni a fare il paragone Francesco Vincenzi, Presidente dellAssociazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), il cui Osservatorio sulle Risorse Idriche certifica limpossibilit di recupero con gli attuali apporti pluviali. Lesempio pi evidente sono i grandi laghi del Nord (la pi grande riserva idrica del Paese), tutti sotto media e la cui percentuale di riempimento perlopi inferiore a quella del Gennaio 2022, che fu preludio ad una straordinaria stagione siccitosa, figlia dellanno pi caldo di sempre in Italia (Nord 1,37 Centro 1,13 Sud 1 rispetto alla media) lago Maggiore 18 lago dIseo 20,7 lago di Como 23,5 lago di Garda 36,4. E ormai acclarata la necessit di un urgente programma di interventi articolati quanto coordinati e multifunzionali, capaci di trattenere le acque, soprattutto di pioggia, per utilizzarle nei momenti di bisogno dai laghetti alla bacinizzazione, dalle aree di espansione al riutilizzo di cave abbandonate aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI Questo va affiancato ad una costante ricerca nellottimizzazione irrigua, senza dimenticare lefficientamento delle reti idriche, n le possibilit di utilizzo delle acque reflue. Rilanciando un nostro slogan, vogliamo ricordare, ad unopinione pubblica e ad una politica distratte, che il cibo irriguo e che la qualit del made in Italy, ma anche la sovranit alimentare, dipendono dalla disponibilit dacqua. Questo lo diciamo allinizio di unannata che, allo stato attuale, si annuncia idricamente pi difficile del gi complesso 2022, soprattutto in regioni settentrionali, fulcro delleconomia agroalimentare italiana conclude il Presidente di ANBI. Nonostante le recenti piogge, il fiume Po ha portata dimezzata a Torino ed ridotto, lungo tutto il percorso piemontese, a circa 1/3 della portata del 2021, mentre a Pontelagoscuro, nel ferrarese, manca allappello circa il 30 della portata media ed il livello delle acque largamente inferiore allanno scorso (fonte A.R.P.A.E.). In Piemonte, dove si registrato un considerevole apporto pluviometrico in Dicembre, i fiumi restano sui livelli 2022 dopo aver toccato portate largamente deficitarie (Varaita-76) nelle scorse settimane (fonte ARPA Piemonte). In Valle dAosta, la Dora Baltea ha una portata di circa 24 metri cubi al secondo, largamente superiore alla media storica (mc/sec 5) a conferma di un gi avviato scioglimento delle nevi, la cui permanenza al suolo fortemente condizionata dalle temperature. In Lombardia, dove il manto nevoso del 43 inferiore alla media ed il fiume Adda permane al minimo dei recenti 6 anni (portata mc./sec. 90), un dato clamoroso le riserve idriche sono inferiori del 45,2 alla media storica e sotto anche a quelle largamente deficitarie del 2022 -1,84 . Dicembre stato generoso di piogge anche in Veneto 35 con record sui bacini del Po (90) e del Fissero-Tartaro-Canal Bianco (70). Nonostante ci, a fine Dicembre, il deficit pluviometrico superava ancora i 90 millimetri con ulteriori ritardi nella ricarica della falda (in gran parte ai minimi storici) e scarsit di risorsa idrica su buona parte dellalta pianura, dove si sono registrati livelli inferiori ai minimi assoluti rilevati negli scorsi 20 anni. Secondo A.R.P.A. Veneto, occorrerebbero alcuni mesi di precipitazioni sopra la media per riequilibrare il bilancio idrico delle acque sotterranee Da Ottobre a Dicembre il deficit di precipitazioni nevose stato del 20 sulle Dolomiti e del 10 sulle Alpi, mentre lultima decade di Dicembre ha registrato temperature di 4 gradi superiori alla media. In Liguria, precipitazioni violente, con esondazione del fiume Entella a Chiavari, si sono recentemente abbattute sui territori del Levante fino alla provincia di Genova (mm. 160 di pioggia sono stati registrati a Parana, nello spezzino e nella stazione di Chichero, nel genovese). In Emilia-Romagna, la stessa perturbazione ha comportato un picco di portata per i fiumi nella fascia centrale ed occidentale della regione (Secchia, Enza, Taro, Trebbia), confermandone il regime torrentizio. In Toscana, londata di maltempo ha colpito in modo violento la Lunigiana e la Lucchesa (a Stazzema, mm.170 di pioggia nelle 24 ore) i corsi dacqua, dopo i picchi dei giorni scorsi, stanno lentamente tornando alla normalit. Nelle Marche, da Dicembre i livelli dei fiumi sono scesi in maniera evidente come i volumi trattenuti dalle dighe. In Umbria, i livelli del fiume Tevere sono superiori alla media del periodo, ma il livello del lago Trasimeno, nonostante i circa 130 millimetri di pioggia caduti sulla regione, non riesce a tornare sopra il livello di criticit, in cui si trova da mesi. Nel Lazio, le recenti piogge hanno apportato benefici sia al Tevere che allAniene, mentre risultano decrescenti i livelli dei fiumi Liri e Sacco. Esemplare la condizione di Roma, dove piovuto il 43,6 della media, ma resta capitale nel global warming con 23 eventi estremi, verificati lanno scorso (79 dal 2010). A Cerveteri, in tutto lanno, sono caduti 250 millimetri di pioggia (-68 sulla media), pari a quanto accade nelle regioni aride di Nord Africa e Medio Oriente (fonte ARSIAL). In Campania, le portate dei fiumi sono in media, ad eccezione del deficitario Garigliano. E inferiore, rispetto al 2022, il volume dacqua, trattenuto negli invasi di Basilicata -26 milioni di metri cubi opposta invece la condizione dei bacini pugliesi circa 10 milioni di metri cubi dacqua in pi sul gi ottimo 2022. Infine, nei bacini della Sardegna, la risorsa accumulata si attesta oggi su circa 1098 milioni di metri cubi, pari al 60,21 della capacit dinvaso 12 mesi fa era 83,12. GRAZIE Ufficio Comunicazione Fabrizio Stelluto (tel.cell.393 9429729) Alessandra Bertoni (tel.06 84432234 – cell. 389 8198829) COMUNICATO STAMPA (con cortese preghiera di diffusione) Ufficio Comunicazione Fabrizio Stelluto (tel.cell. 393/9429729) – Alessandra Bertoni (tel. uff. 06/84432234 – tel. cell. 389 8198829) Sede Via di Santa Teresa, 23 00198 ROMA RM – Tel. 06.84.43.21 HYPERLINK mailtostampa@anbi.it stampa@anbi.it
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