
(AGENPARL) – mer 11 gennaio 2023 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: Bus Malles-Landeck, aziende a misura di bicicletta](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt672561)
Consiglio -Due mozioni del Gruppo verde.
In apertura della seduta pomeridiana del Consiglio provinciale, Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha presentato la [mozione n. 387/21:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=621993&blank=Y)Attivazione di un servizio di autolinea veloce tra Malles e Landeck, con la quale, evidenziando che per gli abitanti dell’Alta Valle dell’Inn, dell’Oberes Gericht austriaco e dell’Alta e media Val Venosta la stazione di Landeck-Zams è un nodo ferroviario molto importante, che tuttavia è difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici dalla Val Venosta, poiché attualmente gli autobus che collegano Malles a Landeck impiegano circa due ore per 75 chilometri con un cambio intermedio, mentre in auto per lo stesso tragitto ci vuole un’ora abbondante, e che molti Venostani e Venostane vivono e lavorano in Tirolo, nel Vorarlberg, in Baviera, a Vienna o in Svizzera, e quindi il traffico transfrontaliero tra la Venosta e i paesi sopra elencati è solitamente molto intenso, evidenziava che una provincia a vocazione turistica deve fare tutto il possibile per essere facilmente raggiungibile in treno e in autobus. Il consigliere sottolineava poi che si tratterebbe di un intervento importante e urgentemente necessario per ridurre il traffico turistico, e che attualmente i collegamenti ferroviari e con autobus verso le aree turistiche di passo Resia e dintorni sono poco attraenti: occorreva quindi intervenire, anche per trattare meglio la parte orientale della provincia. Riferendo che nell’autunno 2020 i Verdi del Tirolo e il gruppo Tiroler Volkspartei avevano presentato una mozione di analogo tenore, che era stata approvata dalla Dieta del Tirolo egli chiedeva di incaricare la Giunta provinciale (parte emendata) di introdurre, in collaborazione con il Land Tirolo, un servizio di autolinea veloce tra Malles e Landeck, senza cambi e con più corse al giorno, che entri in funzione a partire dal prossimo cambio di orario generale.
Franz Ploner (Team K) ha detto che leggendo la mozione si era chiesto come fosse possibile che l’Alta Venosta non fosse collegata al Landeck, mentre chi viveva in Alta Val d’Isarco utilizzava il treno Landjet Vienna-Zurigo: se ci fosse stato il collegamento richiesto, anche gli abitanti dell’Alta Venosta avrebbero potuto usare tale mezzo. Ha quindi fatto riferimento al collegamento bus orario tra Malles e Scuol in Isvizzera: un analogo collegamento con l’Austria sarebbe opportuno. La proposta in esame era pertanto ottima.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha fatto riferimento a una richiesta dei viticoltori del 1909 al fine di far arrivare il treno della Venosta fino al Landeck: la richiesta di un collegamento aveva quindi 114 anni, il Consiglio doveva portarla avanti con forza.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato la mozione del 2015, approvata all’unanimità, per un collegamento diretto tra Malles e Passo Resia: da allora non era successo nulla, ma se si fosse portata avanti l’idea di un collegamento bus, al quale comunque non era contrario, non se ne sarebbe fatto più niente. Ha quindi segnalato che i cittadini si erano attivati con bus privati, ed evidenziato la necessità di migliorare i collegamenti anche al Brennero e verso Lienz.
Josef Unterholzner (Enzian) si è stupito che Staffler chiedesse un collegamento veloce, perché a questo scopo erano necessarie strade veloci. Un bus elettrico non poteva collegare questa tratta velocemente, bensì al massimo a 40 km/h. Importante era anche informare le persone in maniera adeguata e fornire servizi funzionanti e sicuri. Ha quindi annunciato sostegno alla mozione, chiedendo analogo appoggio per la mozione sul lupo di prossima trattazione.
Josef Noggler (SVP) si è detto molto sorpreso dalla mozione, anche nella versione emendata. Ha quindi ricordato la messa in funzione della ferrovia della Venosta nel 2005, con la quale era stato anche approvato il concetto riguardante i collegamenti della venosta con Svizzera e Austria; era stato detto che come soluzione intermedia si volevano i bus, e dal 2005 il collegamento bus con al Svizzera funzionava perfettamente, anche grazie a costose convenzioni, ma non quello con l’Austria: questo perché la locale assessora felice non aveva fatto alcuna pressione sui Comuni che avevano il compito di individuare le fermate. Noggler si è augurato che la mozione non venisse approvata, per non ripartire con una discussione che avrebbe allungato i tempi.
Rilevando che nella discussione erano emerse tante informazioni fasulle, l’ass. Daniel Alfreider ha detto che Staffler avrebbe potuto informarsi presso i suoi colleghi tirolesi. Da anni in alta Val venosta ci si impegnava per questi collegamenti, con risultati importanti per il trasporto pubblico; il treno era stato elettrificato e nel 2008 era stato introdotto il collegamento orario Malles-Nauders; era seguito un autobus veloce per il successivo collegamento, dal 2019 anche serale. Molto era stato fatto, investendo anche molto denaro. La Provincia era favorevole a un collegamento diretto, come chiesto dai Venostani. Alfreider ha ribadito le difficoltà relative al mancato allestimento delle fermate bus in Tirolo, ribadendo la responsabilità dei verdi locali con la precedente assessora Felipe. Ha quindi fatto riferimento a un accordo con il nuovo assessore Zumtobel, nell’ambito del quale era stato anche definito il finanziamento, riferendo di un bando entro quest’anno. Mai come ora era il momento giusto per investire sulla rotaia, e la Giunta aveva puntato molto sulla ferrovia. ma c’era ancora spazio di manovra; erano stati anche acquistati nuovi treni, ma il Tirolo doveva fare la sua parte: per fortuna il nuovo assessore era disponibile, e anche i Tirolesi avrebbero acquistato treni per garantire il collegamento. Molto era stato investito: 90 milioni nell’elettrificazione, 10 milioni nel tunnel San Giuseppe; purtroppo le aziende di due importanti progetti erano andate in bancarotta; la Provincia si occupava di tutto il territorio, non solo di quello occidentale. C’era, infine, un accordo in merito al “triangolo retico”, tra la Provincia autonoma, Tirolo e Lombardia, relativo ai collegamenti, proprio al fine di evitare che ciascuno pensasse solo al proprio territorio. Hanspeter Staffler ha respinto la critica di aver detto cose non veritiere, facendo riferimento ai dati contenuti nella sua mozione, ha aggiunto che voleva fare la proposta in esame giá nel 2021, ma era stato promesso che si sarebbe mosso qualcosa, tuttavia non era avvenuto niente; e che di questo si cerca di incolpare i verdi tirolesi era il massimo. Se la Dieta di Mattle si fosse ora mossa sarebbe stato comunque positivo: l’importante era attivare questo collegamento. L’ass. Alfreider ha chiarito che la collega tirolese Felipe era stata corretta perché in campagna elettorale aveva rimandato la decisione alla prossima Giunta, ha aggiunto di aver solo detto che Staffler avrebbe potuto informarsi dai colleghi del Tirolo. Messa in votazione, la mozione è stata respinta con 15 sì e 19 no.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha quindi presentato la [mozione n. 650/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=672371&blank=Y) Aziende che promuovono l’uso della bicicletta, con la quale, sottolineando che l’Alto Adige è sempre più una terra di biciclette, e che turisti e residenti hanno a disposizione un’ampia rete di piste ciclabili, anche nella città di Bolzano, che nonostante numerose criticità è una delle città più “ciclofile” d’Italia, segnalava che per numerose persone in Alto Adige la bicicletta è anche un mezzo di trasporto quotidiano, e che molti cittadini e cittadine contribuiscono in tal modo alla propria salute e al proprio benessere, e contemporaneamente alla tutela dell’ambiente e alla salvaguardia del clima: bisognava quindi promuovere l’abitudine di recarsi in bicicletta sul luogo di lavoro o di studio, investendo nel comfort dei ciclisti e delle cicliste e nella promozione dell’uso quotidiano del mezzo. Questo, anche per rendere più facilmente raggiungibili gli obiettivi dell’Agenda 2030: “Il 2030 in fondo è tra soli 7 anni”. Foppa ricordava quindi che, dal 2017, la campagna “Cycle-friendly employer certification” (CFE – https://cfe-certification.eu/), lanciata in tutta Europa dalla ECF – European Cyclists’ Federation, promuoveva varie iniziative sulla ciclomobilità nelle aziende: questo sistema unificato di certificazione per datori di lavoro che sostengono la ciclomobilità introduceva uno standard europeo per le imprese a misura di bicicletta, stimolando a migliorare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici che usano la bici per recarsi al lavoro. La consigliera chiedeva quindi di incaricare la Giunta di (1) perseguire l’obiettivo di una cultura aziendale a misura di bicicletta e definire i relativi standard; (2) promuovere le aziende che offrono benefit concreti per chi si reca al lavoro in bicicletta (bici aziendale, rimborso chilometrico ecc.); (3) prevedere l’erogazione di contributi provinciali per imprese e istituzioni a misura di bicicletta; (4) introdurre un premio o concorso per l’azienda che più promuove la ciclomobilità in provincia, e/o introdurre un “audit-bici” per la certificazione delle imprese a misura di bicicletta; (5) intensificare i contatti con le istituzioni di formazione e ricerca per promuovere e sviluppare la ciclomobilità; (6) sostenere il cicloturismo, anche esentando dalla tassa di soggiorno i turisti che arrivano con la bicicletta; (7) facilitare e agevolare in maniera sostanziale il trasporto della bicicletta in treno e sull’autobus e offrire soprattutto ai titolari dell’Alto Adige Pass tariffe più economiche per il trasporto della propria bici su singole tratte; (8) rendere più a misura di bicicletta le strutture pubbliche e le aziende a partecipazione provinciale (prevedendo ad esempio parcheggi coperti per biciclette entro un raggio di 30 m dalla destinazione, fasce orarie obbligatorie più flessibili per cicliste e ciclisti, docce sul posto di lavoro e ricarica elettrica per bici gratuita); (9) destinare come segno visibile di buona volontà una parte di Piazza Magnago a parcheggio per le biciclette.
Marco Galateo (Fratelli d’Italia) ha inteso la volontà a monte della proposta, ma ricordato, sulla base della sua esperienza nel Comune di Bolzano dove governavano i Verdi, che questi hanno una tendenza a bloccare, bloccare le auto, bloccare lo sviluppo, le circonvallazioni, a far lasciare l’auto a casa; bisognerebbe invece lasciare agli individui la possibilità di muoversi come vogliono, anche facendo defluire meglio il traffico. A Bolzano si chiede di lasciare le auto a casa, ma non ci sono rastrelliere sufficienti per le biciclette. Si chiede di creare un parcheggio delle bici a piazza Magnago, ma lo stesso Comune potrebbe farne uno bello grande in piazza stazione, attualmente abitata da spacciatori. A Merano, dove pure i verdi avevano governato, avevano bloccato i bus dei turisti: un approccio ideologico da respingere. egli ha quindi annunciato voto contrario.
Franz Ploner (Team K) ha ricordato che dieci anni prima, quando era responsabile dell’ospedale di Vipiteno, era stata avviata una discussione in merito nell’azienda sanitaria, offrendo anche la manutenzione delle biciclette. Anche il responsabile di Bressanone aveva molto sostenuto questo progetto. Si trattava di un’iniziativa a tutela della salute dei collaboratori, una dimostrazione di attenzione nei loro confronti, importante anche a fronte della carenza di personale. All’estero, le strade ciclabili nelle città erano una realtà; necessario era anche garantire la sicurezza nell’area urbana. Ploner ha rilevato poi il problema dei controlli e dei fondi necessari per l’audit.
Josef Unterholzner (Enzian) ha ricordato che la sua azienda Autotest Merano aveva dal 1996 3 Citybike e 3 E-bike Frisbee, prodotto regionale. Ha aggiunto che i pruni da 1 a 3 potevano essere cancellati perché le aziende non volevano ulteriore burocrazia, e preferivano la facilità ai contributi finanziari; anch’egli ha sottolineato l’esigenza di sicurezza in città; importante era la proposta al punto 8: chi arrivava in bici aveva bisogno di una doccia e di un posteggio sicuro. Importanti erano anche i servizi di manutenzione.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) si è detto favorevole a una promozione della ciclomobilità, all’allestimento di parcheggi coperti, ma ha respinto il punto (4), evidenziando che un’azienda in periferia non sarà mai così raggiungibile come un’azienda centrale e il punto (6) in quanto ci sono anche altri mezzi alternativi all’auto per raggiungere la provincia.
Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) ha condiviso l’intento di base della mozione, rilevando però che per le aziende di montagna è difficile essere concorrenziali in quest’ambito. In quanto alla sicurezza, è da migliorare la rete ciclabile, considerando in particolare i bambini che vanno a scuola; vanno considerati anche i contrasti tra escursionisti e ciclisti, nonché la piaga dei furti: bisogna intervenire a livello istuítuzionale e creando parcheggi più protetti. A volte, ha segnalato, nel trasporto pubblico è capitato che gli autisti non volessero caricare le biciclette; c’era quindi margine di miglioramento.
Helmut Tauber (SVP) ha detto di comprendere l’intenzione della mozione, aggiungendo però che la Giunta con l’assessore competente aveva portato avanti numerosi progetti in quest’ambito, negli ultimi 4 anni. Ci voleva una buona rete ciclabile di collegamento, e molto potenziale c’era anche in alta montagna. recentemente era stato approvato il piano di mobilità ciclistica, che conteneva tante buone proposte. Egli era d’accordo con alcuni punti proposti, non con altri, tra cui il parcheggio per biciclette in piazza Magnago o l’intervento sulla tassa di soggiorno, che serviva al rafforzamento dello sviluppo dei prodotti e della rete di associazioni turistiche. Bene era che si fosse parlato di aziende a misura di bicicletta, lo stesso assessore aveva buone idee sul suo tavolo: nel turismo se ne discuteva molto, la certificazione “Bed and bike” aveva già 25 anni.
Magdalena Amhof (SVP) ha annunciato voto contrario, ricordando che numerosi punti erano già previsti nel Piano provinciale di mobilità approvato nel maggio 2022, e che tanti punti riguardavano i Comuni. Progetti sono già attivati, come per esempio nei Comuni di Merano e Varna, che hanno acquistato delle e-bike per metterle a disposizione di chi le usa per lavoro; dal 2018 esiste inoltre un contributo in quest’ambito. Gli audit inoltre non sono ben visti dalle aziende, in quanto comportano molto lavoro e burocrazia: In merito al parcheggio in piazza Magnago, piuttosto che usare tale area lei avrebbe pensato più a utilizzare il corridoio verso via Raiffeisen.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiesto di promuovere il bike sharing con possibilità di muoversi in città lasciando la bici in un posto diverso rispetto a quello del prelievo, e un possibile noleggio in stazione. Anche il problema del parcheggio richiedeva una soluzione, ma non nel senso di una grande struttura coperta. Un problema era percorrere le ciclabili extraurbane di sera: bisognava promuovere un sistema combinato.
Il co-firmatario Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde) ha evidenziato che il cambio climatico era in corso, e alcuni obiettivi erano già falliti: ogni giorno che passava era un giorno di meno, rispetto agli obiettivi del 2030. Inoltre, bisognava fare in modo che tutti potessero partecipare, non solo chi se lo poteva permettere. Egli ha quindi chiarito a Galateo che si stava parlando di biciclette, non di circonvallazioni o di auto; e non si era spinti dall’ideologia, ma dall’urgenza della situazione; forse non si valutavano correttamente le priorità, perché quando si parlava di biciclette si evidenziavano tantissime difficoltà, per gli affari – tipo il mercatino di Natale – no. Ci si faceva tanti problemi per una rastrelliera, ma quando lo spazio pubblico era occupato da iniziative turistico commerciali, o militari, non c’era alcun problema. Si trattava di una questione di giustizia per i cittadini e le persone semplici.
Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) ha evidenziato che era necessario garantire tre cose: un parcheggio disponibile e sicuro per la bicicletta, un posto sui mezzi pubblici per questo mezzo, la sicurezza: per esempio, limitando la velocità nelle aree urbane a 30 km/h. Solo così la bicicletta poteva diventare concorrenziale. Meno d’accordo si è detto il consigliere su iniziative che creavano maggiore burocrazia, quali concorso e audit; coraggioso sarebbe invece creare un parcheggio in piazza Magnago.
Sandro Repetto (Partito Democratico – Liste civiche) si è soffermato su questo tema, al punto (9): quest’area sarebbe interessante in quanto attaccata alla stazione.; l’assessorato al traffico del Comune in collaborazione con la Provincia si sta già attivando per promuovere servizi alle bici in quest’area. Esiste già, per esempio, il Lauben Park, cui si potrebbe aggiungere anche il primo piano.
Ribadendo le intenzioni di voto citate da Amhof, l’ass. Daniel Alfreider ha fatto riferimento al Piano della mobilità ciclistica, apprezzando che Foppa l’avesse citato: con esso, la bicicletta otteneva un ruolo fondamentale nella mobilità provinciale, non solo – come in passato – in ambito turistico. La provincia era molto soleggiata e questo favoriva la mobilità ciclistica, anche se il territorio montano poneva delle difficoltà. Anche la STA promuoveva la mobilità ciclistica. La ciclomobilità non aveva solo vantaggi ambientali, ma molti altri vantaggi: chi si muoveva in auto era chiuso in una scatoletta, andava da un garage all’altro, studi dimostravano che i ciclisti erano più veloci. Molti punti inseriti nella mozione riguardavano competenze dei Comuni, tra questi i parcheggi con le bici; la Provincia si impegnava con il piano a mobilitare in tal senso. C’erano esempi di aziende che avevano promosso la mobilità ciclistica, allestendo rastrelliere laddove c’erano parcheggi auto, spostati 500 metri più in là. Alcune delle proposte fatte erano già attive, quali il concorso per chi andava al lavoro in bici, il premio Alto Adige mobilità; con la primavera 23 sarebbe stato inoltre attivo un gruppo di gestione del sistema bici comprendente Comuni, Comunità comprensoriale, istituti di ricerca, associazioni: in quanto al trasporto di biciclette, con i treni di oggi mancavano spesso appositi vagoni: i nuovi treni avrebbero avuto più vagoni a questo scopo. Il problema del trasporto su bus e treni c’è anche in altre regioni europee, questo induce a muoversi nella direzione dello sharing, garantendo parcheggi sicuri alle stazioni per chi si muove in treno e vuole procedere in bici una volta attivato in città. A questo scopo erano stati richiesti 20 nuovi box parcheggi cui accedere con Alto Adige pass, per esempio a Ora, Egna e altrove; ci voleva anche un maggiore coordinamento tra Comuni. Brigitte Foppa ha ricordato che il parcheggio per bici in piazza Magnago c’era già, e lei lo aveva riproposto come segnale: il fatto che sembrasse impossibile, mentre nessuno si lamentava delle auto, era emblematico; anche le aziende, che senza problemi allestivano dei parcheggi per dirigenza e dipendenti facevano fatica a immaginarsi parcheggi per le bici. La consigliera ha criticato che la discussione venisse tacciata di ideologia. In quanto alle aziende, molte avevano servizi adeguati a turisti in bicicletta, ma non ai loro stessi dipendenti, che avevano altre esigenze; inoltre, il trasporto in treno della bici era troppo costoso. Messa in votazione, la mozione è stata respinta: le premesse con 9 sì, 19 no e 5 astensioni, il punto (1) con 12 sì, 19 no e 2 astensioni, il (2) con 12 sì, 19 no e 2 astensioni, il (3) con 8 sì, 21 no e 4 astensioni, il (4) con 8 sì, 21 no e 4 astensioni, il (5) con 15 sì, 18 no, il (6) con 10 sì, 21 no e 2 astensioni, il (7) con 13 sì, 18 no e 2 astensioni, l’(8) con 15 sì 18 no, il (9) con 10 sì, 21 no e 2 astensioni.
La seduta è stata quindi interrotta su richiesta della capogruppo SVP per un confronto nel gruppo consiliare.
(continua)
(Autore: MC)
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