
(AGENPARL) – mar 03 gennaio 2023 Mentre i giornali del sud mettono l’attenzione sulle forti criticità del disegno di legge, relativo all’autonomia differenziata, richiamando le parole di Mattarella, il ministro Calderoli va in escandescenza e minaccia di querela la stampa.
ROMA, 3 GEN. 2022 – “Ma è normale leggere che un ministro preannuncia azioni legali contro quotidiani che esercitano il sacrosanto diritto di critica, rispetto ad un progetto politico di cui invece lo stesso ministro dovrebbe assumersi tutta la responsabilità?”, è la pronta risposta di Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S a Montecitorio, alle parole di fuoco del ministro Calderoli contro la stampa. “Eppure la volontà di acuire ancor di più la sperequazione territoriale è cristallizzata in un atto normativo, dallo stesso ministro elaborato, con evidenti criticità, più volte sollevate anche da autorevoli esperti. Tanto da richiedere implicitamente l’intervento di Mattarella nel discorso di fine anno. Come ricordato dal capo dello Stato, le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del Paese, creano ingiustizie, feriscono il diritto all’uguaglianza. Il criterio della spesa storica – rimarca Baldino – è iniquo e foriero di allargare ancora di più le diseguaglianze tra regioni. Quindi, di spaccare ulteriormente un Paese che viaggia già a due velocità. Si prendano come esempio alcuni dati relativi alle differenze tra Reggio Emilia e Reggio Calabria, due città vicine come numero di abitanti: per l’istruzione Reggio Emilia spende 28 milioni di euro, Reggio Calabria 9; per i servizi sanitari Reggio Emilia spende 40 milioni di euro, Reggio Calabria 17; per le infrastrutture Reggio Emilia 54 milioni di euro, Reggio Calabria 8 milioni”.
“I Lep, che si promette di determinare, senza lo stanziamento dei fondi sono e restano lettera morta – sottolinea Baldino. II disegno autonomista della lega in tal senso, come rilevato dalla stampa e dalla società civile, offre nessuna garanzia. Tutto si rimanda ad un’eventuale legge di bilancio. L’ultima della quale ci ha insegnato che questo governo è pronto a penalizzare i più deboli in nome dei più forti”.
“Se il Ministro soffre questa narrazione, invece di minacciare querele e invitare la stampa all’autocensura farebbe meglio a ritirare quella proposta di legge e ad abbandonare i progetti secessionisti che da sempre la sua forza politica persegue”, conclude Baldino.
On. Vittoria Baldino
Vicepresidente Vicario Movimento 5 Stelle Camera dei Deputati
Testo Allegato:
DOMANI L’INTITOLAZIONE DI UN GIARDINO A DAMIANO RUSSO GIOVANE ATTORE BARESE SCOMPARSO PREMATURAMENTE Si terrà domani, mercoledì 4 gennaio, alle ore 11, la cerimonia di intitolazione di un giardino situato nel parco giochi comunale compreso fra via Santi Cirillo e Metodio e viale Nicola dell’Andro, a Poggiofranco, al giovane attore barese Damiano Russo, prematuramente scomparso all’età di 28 anni il 21 ottobre 2011, a seguito di un incidente stradale accaduto a Roma dove lavorava.Alla cerimonia parteciperanno il sindaco Antonio Decaro, i familiari, gli amici, i compagni di scuola e i rappresentanti di alcune associazioni del quartiere Poggiofranco dove Damiano Russo è cresciuto, l’assessora alle Culture Ines Pierucci, il presidente del Municipio II Gianlucio Smaldone e una rappresentanza dei consiglieri municipali.DAMIANO RUSSO (1983 – 2011) Damiano Russo nasce a Bari il 26 luglio 1983 e sogna fin da bambino di diventare attore. Si trasferisce a Roma per studiare e intraprendere la carriera cinematografica. Debutta al cinema con il film “Io non ho la testa” (1997), per la regia di Michele Lanubile. Il successo arriva però tre anni più tardi, quando il regista pugliese Sergio Rubini lo sceglie per il ruolo di Carletto in “Tutto l’amore che c’è” (2000), un’interpretazione riuscita che gli vale il Capitello d’Oro al Sannio Film Festival, la nomination al Globo d’oro come miglior attore esordiente e che, inoltre, gli spalanca le porte della fiction televisiva. Tra il 2001 e il 2010 Damiano Russo prende parte a produzioni televisive di rilievo, in Rai e in Mediaset, che lo vedono lavorare al fianco di grandi attori del calibro, tra gli altri, di Gigi Proietti: Compagni di scuola, I liceali, Distretto di Polizia e Come un delfino. Il suo desiderio di sfondare nel mondo dello spettacolo lo spinge, tra il 2003 e il 2008, a frequentare corsi di dizione e di arti interpretative e visive del cinema e teatro. Sempre al cinema, nel frattempo, collabora con Susanna Tamaro per “Nel mio amore” (2004) e con il maestro Pupi Avati in “Una sconfinata giovinezza” (2010). Partecipa anche a “Ice Scream” (2009), cortometraggio di Roberto De Feo (regista barese) e Vito Palumbo, premiato anche al California Film Awards. I genitori acconsentono alla donazione dei suoi organi, interpretando coraggiosamente quella che secondo loro sarebbe stata la volontà di Damiano: saranno donati a otto persone. Gli amici e colleghi con la famiglia gli danno l’ultimo saluto al Teatro Valle di Roma con le proiezioni dei suoi video, mentre i funerali si svolgono a Bari il 26 ottobre 2011 alla presenza di centinaia di persone. Il 21 ottobre 2021, a dieci anni dalla sua morte, il Comune di Bari organizza una cerimonia per commemorare il giovane attore, a cui partecipano i genitori, personalità politiche, il vicepresidente nazionale di AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi) e rappresentanti di Apulia Film Commission. Nel corso della cerimonia vengono donate ai genitori una pergamena e una targa dell’amministrazione comunale a lui dedicate. Il suo personale talento, la serietà professionale e la sua cultura sono stati apprezzati da quanti lo hanno frequentato o semplicemente conosciuto.