
(AGENPARL) – ven 30 dicembre 2022 BOLKESTEIN
RICHIESTA DI AUDIZIONE CONGIUNTA DEL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE, DEL MINISTRO DEL TURISMO E DEL MINISTRO DELLE POLITICHE EUROPEEDal gennaio 2009, da quando la Commissione Europea trasmetteva al Governo italiano il primo documento di infrazione in materia di affidamento delle concessioni demaniali marittime, non sono mai state adottate norme che prevedessero modalità di assegnazione in linea con il diritto euro-unitario, né è stato avviato un proficuo percorso volto ad individuare soluzioni permanenti per le concessioni balneari italiane, che tenga conto della loro specificità e articolazione diversa in tutto il Paese.
Per un settore di vitale importanza per il turismo italiano, che vede coinvolte decine di migliaia di imprese, centinaia di migliaia di lavoratori e tutti i Comuni costieri del Paese, non poter contare sulla certezza normativa ha avuto e continua ad avere ripercussioni negative sulla produttività, sul lavoro, sulla programmazione territoriale degli investimenti di riqualificazione. Questa incertezza è aggravata dalle ripetute disposizioni di proroga delle vigenti concessioni demaniali marittime, che non danno alcuna prospettiva certa all’intero settore: da ultimo, com’è noto, la legge di bilancio per l’anno 2019 (legge n. 145/2018) ha stabilito che le concessioni demaniali marittime con finalità turistico – ricreativa vigenti alla data di entrata in vigore della legge medesima avessero una durata di quindici anni con scadenza al 31 dicembre 2033.
Con le sentenze n. 17 e n. 18, pubblicate in data 9 novembre 2021, il Consiglio di Stato riunito in Adunanza Plenaria ha stabilito in via definitiva che le norme legislative nazionali che hanno disposto la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime al 31 dicembre 2033 risultano in contrasto con il diritto comunitario e, pertanto, non devono essere applicate né dai giudici né dalla pubblica amministrazione. Il Consiglio di Stato ha altresì stabilito che:
– ancorché siano intervenuti atti di proroga delle concessioni demaniali marittime deve escludersi la sussistenza di un diritto alla prosecuzione del rapporto in capo agli attuali concessionari;
– la pubblica amministrazione non deve procedere all’annullamento in autotutela dei provvedimenti rilasciati in quanto l’effetto di proroga è stato disposto direttamente dalla legge; :
– l’ applicazione di una legge in contrasto con il diritto euro- unitario implica, quindi, che gli effetti da essa prodotti sulle concessioni già rilasciate debbano ritenersi tamquam non esset.
In attuazione dei principi stabiliti dal Consiglio di Stato, l’articolo 3 della legge 5 agosto 2022, n. 118 (legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021) ha stabilito che le concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreativa continuano ad avere efficacia fino al 31 dicembre 2023 e comunque, qualora emergano ragioni oggettive che impediscano la conclusione selettiva entro la data di cui sopra, non oltre il 31 dicembre 2024.
Ad oggi, tuttavia, non risultano ancora emanati i decreti legislativi volti a riordinare e semplificare la disciplina in materia di concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreativa e sportiva che, ai sensi dell’articolo 4 della citata legge n. 118/2022, il Governo era delegato ad adottare entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge medesima (27 agosto 2022). Risulta addirittura che non sia stato ancora individuato il Ministero a cui affidare la delega relative alle concessioni balneari.
Il prospettarsi da parte di forze della maggioranza di governo, da un lato dell’idea di una ulteriore disposizione di proroga delle concessioni demaniali vigenti e dall’altro di una confusione e tensione sia sulle norme da applicare che sul percorso legislativo da attuare, non può non tenere conto sia delle disposizioni comunitarie che della giurisprudenza italiana, non da ultimi i pronunciamenti del Consiglio di Stato.
Considerate le statuizioni del Consiglio di Stato e l’inevitabile orientamento giurisprudenziale che si sta delineando in materia, la posizione del garante della concorrenza che aveva già impugnato i provvedimenti di proroga sino al 31 dicembre 2033 rilasciati da alcuni Comuni e che i giudizi risultano ancora pendenti, la situazione dei Comuni che sono stati delegati dalle Regioni a esercitare le funzioni amministrative in materia di demanio marittimo e che, in prima linea, devono affrontare e scontare le conseguenze di ulteriori rinvii, il Gruppo del Partito Democratico ritiene urgente lo svolgimento di una audizione, considerata la trasversalità della materia, del Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro del turismo e del Ministro delle Politiche europee al fine di chiarire le intenzioni del Governo in merito al futuro delle concessioni demaniali marittime.