
(AGENPARL) – ven 30 dicembre 2022 Donato al Comune lo studio di Silvio Milazzo, altro figlio illustre di Caltagirone,
che con la sua elezione nel 1958 a presidente della Regione siciliana fu l’artefice
dell’operazione politica definita “milazzismo”. L’Amministrazione: “Impegno
a far conoscere ulteriormente e valorizzare la sua figura”
Le figlie del compianto Silvio Milazzo, Mariella e Silvia e la nipote Silvia Stassi (figlia della
scomparsa Lisetta), in occasione del 40° anniversario della morte dell’ex presidente della Regione
siciliana, hanno donato al Comune di Caltagirone la scrivania, la sedia e un mobile della libreria
appartenuti al politico, un altro dei figli illustri di Caltagirone. La donazione è stata suggellata da un
incontro svoltosi al municipio, nell’ufficio del primo cittadino.
L’assessore ai Beni culturali Claudio Lo Monaco ha informato che “essi hanno trovato
opportuna allocazione al primo piano di Palazzo Libertini di San Marco”. Il sindaco Fabio
Roccuzzo ha rilevato come la figura di Silvio Milazzo costituisca “un significativo patrimonio della
nostra città, che intendiamo valorizzare già nel 2023 anche attraverso un convegno che ne ricordi e
approfondisca il pensiero e l’esperienza politica”. “La donazione alla città dello studio che, per lui,
costituiva una in cui, a qualsiasi ora del giorno, incontrava svariate persone, è stata per noi
naturale – hanno spiegato le figlie e la nipote -, perché esso rappresenta Caltagirone e una gran parte
di calatini”. Il pronipote Massimo Porta ha ringraziato le figlie e la nipote dell’ex presidente della
Regione per avergli donato l’intero archivio di Silvio Milazzo che, in collaborazione con la Società
calatina di storia patria e cultura (rappresentata, nel corso dell’incontro in municipio, dal presidente
Alfio Caruso), sarà inventariato e messo a disposizione degli studiosi interessati.
Silvio Milazzo, dopo avere ricoperto vari incarichi all’interno della Cassa San Giacomo ed
essere stato segretario provinciale della Dc catanese, fu deputato regionale dal 1947 al 1962 e più
volte assessore. Nell’ottobre 1958 fu eletto presidente della Regione quale espressione di un grande
arco parlamentare comprendente Uscs, Psdi, Pli, Pri, Msi, Psi e Pci, con cui scalzò la Dc dal potere,
rendendosi così artefice di un’inedita operazione politica su scala regionale, definita “milazzismo”,
che riverberò i suoi effetti anche sulla politica nazionale
Caltagirone, 30 dicembre 2022


