
(AGENPARL) – mer 14 dicembre 2022 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: Bilancio 2023, discussione generale -1 – CON FOTO/VIDEO SEGUE](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt672035)
Consiglio -Iniziata la discussione generale sulla manovra di bilancio provinciale 2023. Gli interventi di Foppa e Staffler. (continua)
È ripresa oggi, con l’avvio della discussione generale, la trattazione della manovra finanziaria 2023 della Provincia, contenuta nei disegni di legge [119/22](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=667366&blank=Y): Legge di stabilità provinciale per l’anno 2023, [120/22](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=667376&blank=Y): Bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano 2023-2025 e [121/22](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=667379&blank=Y): Disposizioni collegate alla legge di stabilità provinciale per l’anno 2023, (presentati dalla Giunta provinciale su proposta del presidente della Provincia Arno Kompatscher).
La manovra era stata riassunta la settimana scorsa dal presidente Kompatscher nella sua [relazione programmatica](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?aktuelles_action=4&aktuelles_article_id=671866). Dopo che la presidente Rita Mattei ha dato la parola in merito a consigliere e consiglieri, il presidente della provincia Arno Kompatscher ha chiarito che c’erano modifiche dell’ultimo minuto, dovute a decisioni prese a Bruxelles: 137 milioni sarebbero stati iscritti a bilancio, tuttavia non si trattava di mezzi liberi, bensì vincolati, come 50 milioni per una permuta di immobili. fondi strutturali per gare nell’ambito di programmi europei come ESFR e rettifiche delle cifre relative alle trattative sul contratto compartimentale. Aumentava quindi il volume del tutto, ma non – di fatto – le risorse. La relativa documentazione scritta sarebbe stata presentata giovedì, in quanto in fase di preparazione.
È quindi intervenuta, per prima, Brigitte Foppa (Gruppo verde), che ha evidenziato che la legislatura che si stava concludendo era stata caratterizzata da due anni di pandemia e dai recenti eventi. Nell’ambito del bilancio, ogni forza politica cercava di portare avanti le sue prioritá, ma questo faceva parte del passato; tuttavia, il partito di maggioranza sembrava non capire questi cambiamenti della società, preferendo lotte intestine: la gente seguiva questo spettacolo con irritazione. Anche la documentazione che veniva passato da un rappresentante politico all’altro mostrava vittimismo e meccanismi perversi: un comportamento irresponsabile con conseguenze fatali, che aumentava il disinteresse alla politica. La legislazione era un processo importante, che non doveva avanzare a rattoppi, come era successo per l’edilizia abitativa, il che aveva fatto emergere dei giochetti: e questo davanti alla crisi abitativa in provincia. I Verdi non avevano partecipato a questo brutto gioco, e non perché non fosse arrivata anche a loro una certa documentazione: loro volevano lavorare per la causa pubblica. Anche i tentennamenti sulla ricandidatura di Kompatscher erano stati problematici, era evidente che egli non riusciva a tenere compatto il partito. Questo minava il rapporto di fiducia tra politica e cittadini, molti dei quali non avevano più pazienza: la situazione globale scuoteva e produceva incertezza, la gente era stressata e arrabbiata, aumentavano i conflitti. Pandemia, guerra, crisi energetica, crisi climatica: per affrontare questo le forze si erano consumate, e il problema riguardava soprattutto i giovani. Molti di essi si facevano paladini del clima, mentre gli anziani erano sopraffatti ed esclusi da un sistema digitalizzato: ma gli uni e gli altri erano in preda a preoccupazioni forti. In mezzo, un grande peso sulle famiglie: molti cittadini – titolari di negozio, mamme sole, giovani neolaureati che non riuscivano a lasciare la casa famigliare, percettori di stipendi da 1.200 €, donen con pensione minima – riferivano i loro problemi al suo gruppo. Si sviluppava una società priva di fiducia, più che nel dopoguerra, e gli aiuti d’emergenza non cambiavano la situazione. Questo si riversava anche sul dibattito per la tutela del clima: chi ha paura per la perdita del suo status, della digitalizzazione, di essere licenziato, delle bollette, non è aperto a una discussione in merito, né a rinunce, così come non è aperto a discussioni sulla parità di genere. A meno che non si trovi una vera strada per affrontare questi problemi: tale strada sarebbe dovuta essere indicata dal presidente della provincia, il cui discorso era però stato pochissimo originale, così come il bilancio stesso. ma tempi particolari richiedono misure particolari. I giovani dei Fridays for future avevano collegato il tema della sostenibilitá con quello della giustizia: “climate justice”, portato avanti dall’ugandese Vanessa Nakate, “il che significa per noi costi, perdita e rinunce”. Kompatscher aveva infatti parlato di rinuncia, e questo era positivo: si era vissuti per decenni a scapito di altri continenti, ora bisognava assumersene le responsabilità. Anche in Alto Adige ci volevano una discussione e una piattaforma in merito: a questo proposito, andrebbe finalmente insediato l’ufficio per la formazione politica. La SVP aveva perso il referendum sulla democrazia diretta, i cittadini si erano espressi contro le relative limitazioni: ci voleva un confronto, che non poteva essere sostituito da manifestazioni sulla sostenibilità. Foppa ha poi fatto riferimento al freddo attuale e alla morte recente di un giovane: “Si dice che è morto di freddo, ma in realtà è morto di non accoglienza”. Su uno dei cartoni che usava per ripararsi c’era scritto “proteggere dal bagnato”: anche lui andava protetto, non solo la merce. La gente stava male, c’era la sensazione di non farcela, aumentavano i suicidi, le dipendenze, il ritiro sociale: il sistema sociale, formativo e sociosanitario non riusciva a far fronte a tutto questo, anche perché le strutture a disposizione erano rigide. il giovane uomo era arrivato una sera in cui non c’erano posti disponibili da nessuna parte: questa morte l’aveva molto colpita, e l’Europa aveva una grande responsabilità per essa.Nel passato coloniale aveva infatti imposto un sistema predatorio in quei paesi, e lo stile di vita attuale continuava a depredare il sud del mondo: “E alla fine si lasciavano morire le persone così”. Provincia e Comuni si rimpallavano la responsabilità, e l’astensione dal voto sul bilancio dell’assessora Deeg avrebbe dovuto far tremare la maggioranza. a giugno era inoltre stata stretta la vite sugli alloggi sociali, in cui dopo 4 anni non si sarebbe più potuto abitare, ma la povertà era durevole. le retribuzioni non aumentavano, mentre aumentavano inflazione e consumi energetici, il lavoro aveva perso valore. Facendo riferimento al Governo Meloni, Foppa ha detto che per molti versi si tornava a posizioni che si pensavano superate, ma evidentemente era ció che l’Italia voleva: ritorno a valori forti e tradizionali, desiderio di tornare a un mondo ordinato che semplificasse la complessità. e in questo rientrava anche la questione di genere. Ma la normalitá era un pessimo parametro per la societá: fissava una norma ed escludeva chi in quella norma non ci stava, come le donne ben sapevano. La fine del patriarcato sarebbe non più comandare solo con gerarchia e potere, ma gestire paritariamente la complessità. Servono un piano e una società che lo appoggia, e nel prossimo futuro la maggioranza presenterà numerosissimi piani: ma farölo a fine legislatura è anomalo, essi rischiano di restare lettera morta, Piano clima in primis, ma per quanto riguarda il clima mondiale probabilmente il tempo è già scaduto, e il tema è stato sottovalutato per troppo tempo, orientando tutto alla crescita. Ora si prendono misure, ma troppo scarse: meno posti letto, luminarie ridotte, ma non si interviene su eventi e strutture come mercatino, aeroporto, pernottamenti. Nessuno, dall’agricoltura al turismo, vuole fare rinunce, e questo compromette la conversione energetica, che richiede un piano comune supportato da tutti. Ma tutti sono d#accordo sulle rinunce solo se riguardano il vicino: ci vorrebbero partecipazione e formazione, perché tutto non resti lettera morta. Foppa si augurava di passare da un anno di cose inaccettabili a un anno di cose accettate, il che richiedeva coraggio: “La verità è accettabile per le persone”, come diceva Ingeborg Bachmann, usando il termine “zumutbar”, che contiene la parola “coraggio”: ció che ci voleva.
Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha parlato di bilancio a due facce, che però non era è carne né pesce; ha segnalato poi mezzi sottratti al controllo del consiglio provinciale – ta cui 150 milioni le Olimpiadi – di fatto per la strada della Val Pusteria, i mezzi per il PNRR investiti tutti in infrastrutture, – non visibili in bilancio. Gestione di un’economia diversa, benessere della società e coraggio di innovare erano i tre temi chiave. I Verdi erano convinti sostenitori della sostenibilità, ma alle parole del presidente Kompatscher avrebbero dovuto corrispondere contenuti secondo gli obiettivi ONU, considerando aspetti sociali ed economici. La sostenibilità poteva andare bene finché reggeva l’ultimo anello della catena, e se l’anello economico era d’acciaio e quello sociale di cartone, tutto crollava: questa era la prima responsabilità della Giunta. La seconda riguardava il green-washing: ad annunci politici non eseguivano azioni concrete; si trattava di una tattica di annebbiamento con show sulla sostenibilitá ben inscenati, mentre crescevano traffico e turismo, impianti di risalita, insediamenti industriali nelle aree agricole, . Lo slogan sarebbe invece dovuto essere “meno crescita, più benessere”. Le persone credono che Kompatscher si stia occupando della transizione ecologica, ma cosí non era. Un problema era che nessuno difendeva l’amministrazione pubblica, la res pubblica, il benessere della popolazione, soprattutto di fronte agli attacchi dell’economia. se questa criticava i servizi dell’amministrazione, questa era l’anticamera delle privatizzazioni, ma la pandemia aveva dimostrato La necessità e il valore dei servizi pubblici. Bisognava mettere da parte il concetto di efficienza per fare spazio a quello di resilienza, cioé di capacità sì resistere alle crisi.: era questa che andava potenziata, ma società e imprese erano deboli. Invece la Giunta invitava i collaboratori del’’amministrazione a fare sempre di più: un approccio superato, anche a fronte della perdita del 15% dei salari reali. Si trattava di dare retribuzioni eque a infermieri, personale parasanitario, insegnanti, ma la Giunta aveva adottato una politica improntata al risparmio, mettendo a rischio contratti sociali che si erano dimostrati validi. I periodi di vacche grasse non erano stati colti per rafforzare amministrazione pubblica e dipendenti pubblici, pur sapendo che tale amministrazione proteggeva l’autonomia. Tra gli insegnanti c’era tanta frustrazione, le retribuzioni erano basse, avanzava la concorrenza dle mercato del lavoro austriaco e svizzero, che attirava anche tanti giovani; era necessaria un’offensiva sulla formazione con retribuzioni migliori, e i mezzi messi a bilancio erano troppo pochi, come anche per il personale infermieristico, settore nel quale l’Austria aveva realizzato una riforma interessante e attrattiva. In quanto all’edilizia abitativa, non si andava avanti con le misure concrete per il ceto medio. Mancavano risultati anche in merito al traffico individuale. Staffler ha poi parlato di una crisi molto sottovalutata: quella della natura, con la moria delle specie Essa era trascurata, mentre si procedeva a grandi disboscamenti, discussioni sul lupo cattivo, realizzazione di nuovi impianti di risalita. La UE avrebbe voluto il 30% del territorio sotto tutela, in provincia si discuteva di come spargere liquami nelle zone protette: ci voleva una politica coraggiosa, con priorità anche poco popolari, che si facesse carico della transizione senza perdere tempo con progetti ipocriti. Era ora di smetterla con i pesticidi, con l’urbanizzazione anche dei paesi più piccoli. Il presidente Kompatscher era il maggiore responsabile dell’ambivalenza del bilancio citata all’inizio, ma anche la SVP e lo stesso territorio altoatesino erano a due facce. Anche il paesaggio e i media erano a due facce, e questo creava una crisi di credibilità. Inoltre, l’ambivalenza c’era anche tra Giunta e Consiglio; le istituzioni proprio in un periodo come questo avrebbero dovuto garantire fiducia e integrazione, ma nella maggioranza c’erano forze di rottura. Bisognava invece garantire fiducia, perché la gente stava male.
(continua)
(Autore: MC)
[Lista completa dei comunicati](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp)
Realizzazione: [Informatica Alto Adige SPA](https://www.siag.it)
[CIVIS.bz.it](https://civis.bz.it/)