
(AGENPARL) – mar 13 dicembre 2022 Comunicato Stampa
Analisi di Immobiliare.it sul mercato delle aste
Gli italiani cercano casa allâ??asta:
interesse cresciuto di quasi il 30% rispetto al 2019
Gli annunci in offerta sul territorio nazionale sfiorano il +40% rispetto a 3 anni fa.
Il prezzo al metro quadro della base dâ??asta è meno della metà di quello del mercato libero
Milano, dicembre 2022 â?? Nella ricerca della casa dei sogni una delle modalità di acquisto offerte
dal mercato immobiliare è lâ??asta pubblica. Opzione spesso trascurata, probabilmente per lâ??iter da
seguire percepito dai più come particolarmente complesso, che tuttavia negli ultimi anni ha
registrato un interesse crescente, con unâ??offerta a segno più. Infatti, se rapportato al totale del
mercato libero, nel 2019 â?? quindi a monte della crisi innescata dalla pandemia â?? il mercato delle
aste pesava lâ??11%. Percentuale che nel 2022 ha guadagnato quasi 2 punti (12,7%). In generale, il
numero di annunci in asta pubblicati online è aumentato di quasi il 40% in tre anni. � quanto
emerge dallâ??analisi condotta da Immobiliare.it Insights, la business unit specializzata in studi di
mercato di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, che ha analizzato lâ??andamento del
mercato delle aste negli ultimi 3 anni.
«Considerando che gli esperimenti d’asta non sono cresciuti nel periodo preso in esame, possiamo
affermare che ad aumentare è stata la stessa rappresentazione di questi immobili sul portale â??
commenta Antonio Intini, Chief Business Officer di Immobiliare.it â?? Ciò indica una sempre più
diffusa digitalizzazione del settore e degli operatori che vi operano e che utilizzano i portali per la
pubblicità delle inserzioni, ormai paragonabili al mercato libero nella visualizzazione degli annunci.
Che ci sia una crescente cultura anche degli utenti relativamente al mondo aste lo dimostra anche il
dato sulla domanda che, nonostante lâ??aumento dellâ??offerta non si è diluita, anzi. Secondo la nostra
analisi, infatti, le visualizzazioni medie per annuncio sono aumentate di quasi il 30% rispetto al
2019».
Che tipo di case si trovano in asta
La maggioranza degli immobili offerti tramite asta sono appartamenti (81%), anche se rispetto al
pre-pandemia sono cresciuti gli annunci riguardanti le ville, passate dal rappresentare il 6% del
totale nel 2019 allâ??attuale 10%. Per lâ??88% poi si tratta di soluzioni che presentano uno stato
manutentivo Buono/Abitabile, quindi abitazioni datate e poco manutenute. Per quanto riguarda le
dimensioni, quasi un quarto dello stock in offerta è di grandi dimensioni e conta oltre 5 vani;
seguono al 22% i trilocali.
Uno sguardo ai prezzi
Quando si tratta di immobili in asta è bene ricordare che le analisi sul prezzo riguardano la base
dâ??asta e non il prezzo finale di vendita dellâ??immobile. Analizzando lâ??immobile medio in asta, che
misura 162 metri quadrati, il costo è aumentato di quasi 7.000 euro rispetto al 2019, arrivando a
poco più di 100.000 euro. Guardando al mercato libero, il prezzo medio a livello nazionale si
attesta sui 250.000 euro per una soluzione di 136 metri quadrati.
Il prezzo al metro quadro della base dâ??asta, quindi, è meno della metà di quello del mercato
libero (810 â?¬/mq vs. 1.950 â?¬/mq).
Interessante approfondire il caso di due grandi metropoli italiane come Milano e Roma, che
evidenziano caratteristiche assolutamente peculiari. Se a Roma, considerando il prezzo al metro
quadro, la base dâ??asta solitamente è circa la metà rispetto al prezzo proposto dal mercato libero
(1.500 �/mq vs. 3.300 �/mq), a Milano è oltre 3 volte più bassa (1.600 �/mq vs. 5.100 �/mq). Da
evidenziare poi come nella Capitale le abitazioni offerte in asta siano di media sui 96 metri
quadrati, mentre nel capoluogo lombardo â??soloâ? di 72 metri quadrati.
«Analizzando lâ??offerta delle due città , mentre Roma segue il trend nazionale, Milano risulta invece
in controtendenza, con uno stock in contrazione, risultato di un mercato molto vivace che ha
interessato anche gli immobili in asta e di una domanda molto sostenuta â?? conclude Intini â?? Le
visualizzazioni medie qui sono superiori del 35% rispetto alla media nazionale».
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