
(AGENPARL) – mar 13 dicembre 2022 Presentazione: Guida ai 62 Santuari lungo la Via Francisca â?? dal Passo del Lucomagno a Novara
Un Santuario ogni quattro chilometri. Ne ho preso atto con sorpresa, mentre mi dedicavo ai libri â??Tracce di Meraviglieâ? che descrivono tutte le â??meraviglieâ?, dalle leggende alla gastronomia, dalla storia ai capolavori dellâ??arte e della fede che troviamo lungo la Via che dal Passo del Lucomagno conduce a Novara, partendo dalla â??Via Svizzera per Santiagoâ? fino ad innestarsi sulla â??Francigena di Sigericoâ? a Torrione di Vinzaglio, enclave novarese fra Pavia e Vercelli. La via che attraversava un tempo il territorio allora interamente lombardo che oggi si divide fra Canton Ticino e Piemonte.
La Via nasce da un importantissimo Santuario svizzero, noto fin dagli albori del Cristianesimo, Santa Maria dei Sette Dolori, una chiesa allâ??interno dellâ??Abbazia di Disentis, villaggio grigionese che conta altri due Santuari. Da qui i Franchi scesero in Italia nel 590 d.C. per conquistare la longobarda Bellinzona e dirigersi poi verso la capitale, Pavia. Il duca longobardo Mimulfo, dellâ??isola di San Giulio, indicò, si dice, loro la strada.
Qui sostò, nel 612, ai tempi in cui il luogo era deserto, San Colombano, alla fine della missione affidatagli dai re Merovingi, missione che lo portò a fondare abbazie, importanti luoghi di controllo, difesa e cura oltre che di fede, lungo il percorso del fiume Reno, da Colonia alla sorgente. Da qui egli ripartì per raggiungere Bobbio.
I Santuari che oggi si trovano lungo questa Via Franca hanno parecchie caratteristiche in comune. La costruzione di quelli che incontriamo da Ornavasso sino a Bellinzona fu in gran parte voluta da Carlo Borromeo che nella seconda metà del 1500 percorse diverse volte queste terre. Il perché è chiaro. A breve distanza da questa direttrice si trovava il confine svizzero, paese in cui si andava sempre più affermando il protestantesimo. Come i Sacri Monti, i Santuari costituivano quindi un baluardo a difesa della fede cattolica, in particolare sostenendo il culto della Madonna. Lo si nota anche dallâ??analogia delle storie narrate per spiegare la nascita di molti santuari. Visioni, descritte da pastorelle, spesso mute e maltrattate, dedite alla perdita del gregge che la Madonna faceva loro ritrovare, oppure visioni avvenute dopo un prolungato digiuno, ma anche constatazioni reali del manifestarsi di un fenomeno miracoloso come la lacrimazione o il sanguinamento di statue e affreschi.
