
(AGENPARL) – mar 13 dicembre 2022 Al Presidente della Giunta Regionale
On. Vincenzo De Luca
Oggetto:Interrogazione a risposta scritta ai sensi dell’art 124 del regolamento interno del Consiglio Regionale concernente “Azienda Ospedaliera dei Colli – Piano di rientro dal disavanzo”.
Premesso che
a seguito di attività ispettiva, il Ministero dell’Economia contestava all’Azienda Ospedaliera dei Colli anomalie di bilancio, tra cui la spesa per il personale di comparto, nel periodo 2015-2021, per l’ammontare di 20 (venti) milioni di euro circa;
per rientrare dal suddetto sforamento di bilancio, la direzione dell’azienda sanitaria predisponeva un Piano di rientro, prevedendo un significativo taglio, per almeno 4 anni, delle competenze economiche accessorie del personale, pari a circa 300,00 euro mensili, ad eccezione di coloro che rivestono ruoli dirigenziali, per i quali il taglio invece riguardava importi assai più modesti;
da qualche mese, in ragione di tale determinazione aziendale, il personale è in stato di agitazione;
le principali sigle sindacali hanno più volte denunciato alle Autorità competenti, come più volte riportato dalla stampa, la situazione di malessere del personale, reputando profondamente ingiusta, oltre che lesiva dei diritti dei lavoratori, la decisione di attribuire ai dipendenti gli effetti di scelte adottate direttamente ed esclusivamente dai vertici aziendali cui gli stessi si sono semplicemente limiti a dare attuazione;
le O.S.S. proprio con l’obiettivo di rendere chiara la fonte delle denunciate irregolarità contabili ed amministrative che hanno provocato il ricordato disavanzo finanziario, hanno più volte richiesto alla Direzione Generale di avere accesso agli atti contabili;
Considerato che
in ogni caso, laddove lo sforamento dei fondi previsti per il personale nel periodo relativo agli anni 2015-2018 dovesse effettivamente dipendere dal ricorso all’istituto contrattuale del lavoro straordinario, lo stesso conseguirebbe unicamente alle enormi carenze di organico registrate negli stessi anni (quantificabili in 500 unità circa), al cui determinarsi resta comunque estranea la condotta e la responsabilità dei dipendenti;
peraltro, gli anni 2019, 2020 e 2021 sono stati caratterizzati dal drammatico impatto della pandemia da Covid 19 in specie sui presidi ospedalieri dell’azienda Ospedaliera dei Colli (Cotugno in primis e Monaldi), e che questo ha comportato, sempre su disposizione aziendale, un ulteriore incremento dei turni per tutto il personale, cui è stato imposto di assicurare – a tutela della pubblica incolumità – la copertura del servizio ben oltre la stessa misura ordinaria;
Osservato che
quanto oggetto della successiva contestazione stride pesantemente con le ripetute assicurazioni, pubbliche e ribadite anche sui mezzi dell’informazione, di assicurare addirittura precipue premialità per l’abnegazione e la disponibilità dimostrate in tutto questo tempo dai lavoratori;
Atteso che
quindi, appare del tutto incongrua e ingiustificabile la pretesa della Direzione Generale dell’azienda di azionare misure restitutorie facendosi scudo delle richieste del Ministero dell’Economia e della Corte dei Conti, senza operare alcuna verifica anche giuridica circa la corretta imputazione dei supposti sforamenti e la puntuale indicazione della loro riferibilità;
Precisato che
il ricorso alla prestazione di lavoro straordinario del personale medico, infermieristico e tecnico, è sempre oltretutto stato espressamente ordinato dalla dirigenza aziendale;
Dato Atto, quindi, che
la responsabilità delle scelte di autorizzare il lavoro straordinario, anche giuridicamente e contabilmente, è in capo, in via diretta, a chi ricopre ruoli dirigenziali apicali all’interno dell’Amministrazione sanitaria e, in via mediata per omesso controllo, a carico di chi ricopre ruoli apicali nell’Ente regione, dovendosi al contrario escludersi per coloro che sono tenuti al vincolo dell’obbedienza in ossequio al dovere di conformazione alle disposizioni datoriali insito nel rapporto di lavoro subordinato;
Ritenuto che
quindi, sussiste il rischio che il personale dipendente, destinatario di misure restitutorie conseguenti a fatti e provvedimenti aziendali estranei alla propria responsabilità – e cui comunque era tenuto a dare esecuzione anche in ragione della peculiarità del rapporto di lavoro in questione (sanitario, per giunta in situazione di emergenza nazionale dichiarata con apposito DPR) – possa successivamente rivalersi a carico dell’Amministrazione con conseguente ulteriore danno per la stessa;
Tanto premesso
il sottoscritto Consigliere Regionale interroga il Presidente della Giunta Regionale per conoscere se intenda avviare un accertamento in ordine alle effettive responsabilità nei fatti innanzi descritti e, in caso di rispondenza al vero degli stessi, disporre i conseguenti provvedimenti anche sanzionatori a carico di chi dovesse risultare responsabile, disponendo altresì che il personale dipendente venga in ogni caso tenuto indenne da ogni conseguenza dannosa per le causali in premessa specificate.
Il Consigliere Regionale
Prof. Avv. Severino Nappi