(AGENPARL) – mar 13 dicembre 2022 Via libera dell’Aula a maggioranza alla proposta di risoluzione sul
Documento di economia e finanza regionale
(Acs) Perugia, 13 dicembre 2022 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria
ha approvato, con 13 voti favorevoli della maggioranza e 7 contrari
dell’opposizione, la proposta di risoluzione sul Documento di economia e
finanza regionale 2023/2025. Dopo i relatori di maggioranza (Daniele
Nicchi-Lega) e minoranza (Donatella Porzi-Misto) è intervenuta la presidente
Donatella Tesei e poi i consiglieri Tommaso Bori (Pd), Thomas De Luca (M5S),
Simona Meloni (Pd), Andrea Fora (Patto Civico), Francesca Peppucci (FI),
Vincenzo Bianconi (Misto), Eleonora Pace (FdI).
Prima dell’inizio dei lavori è stato osservato un minuto di silenzio,
richiesto dal consigliere Michele Bettarelli (Pd), per le quattro giovani
vittime del grave incidente stradale dello scorso 4 dicembre nell’alto
Tevere.
L’Aula ha respinto 3 EMENDAMENTI. Il primo a firma Mancini e Puletti (Lega)
che chiedeva di avviare lo screening per la prevenzione del cancro allo
stomaco in Alto Tevere e in Alto Chiascio; a riqualificare e valorizzare gli
ex ospedali; ad incrementare la dotazione economica destinata alle misure
regionali in materia di sicurezza; a valorizzare la partecipazione della
Regione ad eventi e manifestazioni fieristiche come Only Wine Festival e
Caccia Village; ad assicurare l’appropriatezza nell’assistenza dei
pazienti e delle loro famiglie nell’ambito delle dipendenze patologiche
(abuso di sostanze stupefacenti, ludopatia, alcolismo).
Il secondo emendamento a firma dei consiglieri Meloni, Bettarelli, Bori,
Paparelli (Pd) che chiedeva di promuovere e sostenere le imprese femminili
attraverso finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto; la riduzione
della dispersione scolastica; incrementare le risorse per realizzare una
programmazione dei servizi per le persone più fragili, in chiave di
residenzialità, domiciliarità e prossimità territoriale; a potenziare la
Rete dei servizi regionali per la prevenzione, diagnosi e cura dei Disturbi
della Nutrizione e dell’Alimentazione; a prevedere agevolazioni per le auto
ibride e per quelle a gpl/metano.
Il terzo a firma Fora (Patto Civico) chiedeva maggiori misure economiche e
azioni di contrasto alla povertà; un progetto strategico di integrazione
socio sanitaria e un piano di sviluppo dei servizi di welfare, integrando la
bozza di piano sanitario; di recepire le importanti novità introdotte dal
codice del terzo settore su coprogrammazione e coprogettazione nelle
politiche sociali e socio sanitarie; a convocare entro marzo 2023 una
conferenza regionale sulle povertà, il welfare e l’inclusione con tutti i
soggetti coinvolti per definire un piano straordinario di intervento per
l’emergenza in atto.
Il DEFR individua 10 macro obiettivi strategici per una crescita strutturale
nel triennio 2023-2025: nuove infrastrutture e lotta all’isolamento,
crescita dell’aeroporto internazionale dell’Umbria, ricostruzione delle
aree colpite dal sisma 2016, ulteriore incremento del turismo, transizione
energetica/ambientale/digitale, sviluppo dell’agricoltura, sostegno sociale,
riorganizzazione della sanità, lavoro e formazione, consolidamento del
rilancio delle aziende partecipate regionali. Nell’atto si legge che una
strategia così ampia, fermo restando la scelta del non incremento della
tassazione regionale per il terzo anno consecutivo, potrà essere portata
avanti grazie alle risorse seppur limitate di un bilancio ben gestito, alla
nuova programmazione comunitaria e alla messa a terra dei cospicui fondi del
Pnrr. Per il 2023 le prospettive sono preoccupanti, con un rischio
recessione. Questo porta ad un Defr con obiettivi più difensivi, per
contenere la recessione e con l’ambizione di allineare i dati con quelli
della media Paese. Il Defr interviene in tutti i settori con una chiara
visione dell’Umbria che conferma al centro pilastri come la prosecuzione
dello sviluppo sostenibile, la centralità delle imprese e la creazione di le
condizioni affinché si possa scegliere l’Umbria per creare impresa,
lavorare, formarsi e vivere.
RELATORI
Il relatore di maggioranza Daniele NICCHI (Lega – presidente Prima
commissione) ha sottolineato che “questo Defr ha una visione chiara
dell’Umbria e del suo futuro, con un approccio giusto verso gli obiettivi
da raggiungere, anche in un contesto economico molto complesso. Per il terzo
anno consecutivo la nostra regione si impegna a non incrementare le tasse,
misura non certo scontata e che rappresenta una premessa indispensabile per
offrire sostegno alle imprese nella creazione di occupazione, sviluppo ed
iniziative di responsabilità sociale. L’obiettivo di fondo è continuare
ad investire per realizzare un modello di regione dove si voglia rimanere, o
venire, per costruire con queste premesse la propria realtà familiare e
lavorativa. Certo la crisi porta l’Umbria a dover prefiggersi, per il 2023,
obiettivi difensivi per Pil, valore aggiunto, occupazione, disoccupazione ed
export, con l’ambizione di contenere la recessione. Gli obiettivi del 2023
potranno essere attuati attraverso l’utilizzo efficace dei fondi della
nuova programmazione comunitaria. Una delle sfide più importanti per
l’Umbria sarà l’attuazione del Pnrr, visto che i fondi intercettati
finora dalla regione sono 1,7 miliardi di euro. Ci troviamo agli inizi della
nuova programmazione europea 2021-2027. Sarà fondamentale cogliere le
opportunità rappresentate da questi fondi, da utilizzare in
complementarietà con le risorse del Pnrr. Nella sanità la Regione Umbria si
sta impegnando per portare a termine i tre fondamentali atti (Piano Sanitario
Regionale, Convenzione Regione-Università, Pnrr sanità regionale), in un
disegno complessivo per una necessaria riforma della sanità regionale. Nel
triennio 2023 – 2025 si procederà con l’attuazione degli obiettivi già
avviati nel 2022, tra i quali: la riorganizzazione dei due poli ospedalieri
di Perugia e di Terni, con la creazione di aziende ospedaliere integrate
Regione-Università; la realizzazione di un terzo polo regionale su due
città (Foligno e Spoleto); la costruzione di un nuovo Polo Ospedaliero di
Narni – Amelia; ed altri interventi, anche collegati alla messa a terra del
Pnrr Sanità. La regione continua a profondere sforzi importanti volti a
contrastare la storica situazione di isolamento, come con il rilancio
dell’aeroporto dell’Umbria. Risulta inoltre di importanza strategica per
la regione, il sistema agricolo, agroalimentare e forestale. È importante
segnalare anche gli impegni previsti nel Defr in tema di transizione
energetica ambientale e digitale. Inoltre, l’Umbria prosegue nel percorso
di ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 2016”.
Il relatore di minoranza Donatella PORZI (Misto – vicepresidente Prima
commissione) ha detto che “voteremo contro al Defr perché servirebbero
misure straordinarie che riducano da subito le criticità specifiche di ogni
comparto produttivo. Serve una riflessione complessiva sull’efficienza e la
trasparenza, sugli obiettivi strategici individuati, sulle risorse messe a
disposizione e sulla tempestività con la quale è necessario intervenire.
Oggi abbiamo una congiuntura irripetibile, un’occasione straordinaria:
serve coordinare le risorse del Pnrr con la nuova programmazione europea.
Purtroppo sul Pnrr ci sono ritardi e responsabilità della Regione Umbria,
della inefficienza della cabina di regia e della parziale inoperatività
delle figure professionali assunte per lo scopo e poi spostate ad altre
funzioni. Ne è un esempio il raddoppio dell’alta velocità ferroviaria
Roma-Ancona. Non ci possiamo più permettere di perdere tempo. È
indispensabile accelerare il passaggio verso tutte le forme di energia
alternativa. La Giunta Tesei invece è andata nella direzione opposta
inasprendo, con un regolamento più restrittivo della normativa nazionale, la
possibilità di installare pannelli fotovoltaici. Sulla semplificazione
amministrativa non c’è un programma organico di interventi da attuare.
Siamo nella sfera degli annunci. Sul nuovo Piano Triennale di semplificazione
amministrativa ci aspettiamo indicazioni su obiettivi, risorse e tempi. Serve
mettere a regime le società regionali in house. Ma anche sostenere con
misure ad hoc i settori trainanti della nostra economia: agricoltura,
artigianato e commercio. È necessario valorizzare i piccoli borghi e le
piccole realtà montane, ambito nel quale noi abbiamo fatto molte proposte in
questi anni, come la pdl per realizzare un parco archeologico regionale.
Invece si tagliano 5 milioni di euro sui trasporti, che peseranno sui
collegamenti dei piccoli centri. L’internazionalizzazione delle Pmi è
fondamentale, per questo sollecito ad aumentare la velocità delle
valutazioni nella rendicontazione e pagamento dei vincitori dei bandi. Nel
sostegno alle attività economiche, il nostro quadro non può prescindere
dalla transizione digitale ed ecologica. Dobbiamo lavorare sulla riforma
degli istituti tecnici superiori per ridurre al minimo il disequilibrio tra
domanda e offerta. Ma sulla formazione abbiamo una grave macchia: l’Umbria
è tra prime regioni per dispersione scolastica. Serve recuperare. Sulle
infrastrutture state lavorando solo sui progetti ereditati dalle precedenti
amministrazioni, ma per la piastra logistica di Foligno sono spariti 38
milioni di euro”.
INTERVENTI
Donatella TESEI (presidente Giunta regionale): “Abbiamo di fronte una sfida
complicatissima, quella del 2023. L’Umbria, dal 2008 al 2011, ha sempre
fatto peggio della media nazionale, perdendo 9 punti di Pil rispetto al
Paese. Nel 20, 21 e 22 l’Umbria ha fatto meglio della media nazionale su
tutti i parametri economici più importanti, segnando una inversione di
tendenza e riconquistando livelli pre- covid. L’Umbria si appresta ad
essere la prima regione italiana per crescita del Pil. Un fatto storico. La
ricetta economica che abbiamo scelto ha funzionato: abbiamo rimesso al centro
l’impresa per creare sviluppo e lavoro. Abbiamo creato le condizioni per
attrarre società e persone in Umbria. Abbiamo attivato risorse inedite per
sostenere le famiglie, come mai prima. Nuove sfide però incombono ma saremo
nelle condizioni di affrontarle, grazie al lavoro fatto in questo triennio.
Inflazione, caro energia e stretta creditizia peseranno sull’Umbria.
Dovremo affrontare la sfida del calo demografico, degli 80mila umbria in
povertà relativa, dei giovani laureati che abbandonano in numero sempre
maggiore la nostra terra. Queste questioni pesano come macigni sul futuro
dell’Umbria, nonostante i risultati positivi in campo economico. Nel
Defr ci sono 10 chiari obiettivi: sviluppo dell’aeroporto e uscita
dall’isolamento, dopo 20 anni di disattenzione e mancata consapevolezza
sull’importanza delle infrastrutture. Nessuno si era accorto che l’alta
velocità lambiva i confini regionali e che avevano collegamenti stradali da
terzo mondo. Non c’erano progetti nei cassetti ma un nulla cosmico che ha
tenuto il Pil a livelli molto bassi. Nel passato ci sono stati forti
investimenti sull’aeroporto ma solo oggi, con idee chiare, esso ha iniziato
ad essere un vero motore di sviluppo, con 350mila passeggeri. E possiamo
arrivare a 500mila. Sulla ricostruzione dobbiamo continuare a procedere
speditamente, sempre ricordando che nel 2020 era tutto bloccato e noi abbiamo
fatto un passo in avanti notevolissimo, partecipando sempre alla Cabina di
regia. Sul turismo, una vera industria regionale, c’è stato uno sviluppo
legato ad una idea chiara di sviluppo e promozione che non c’è mai stata
prima. Arrivano riconoscimenti da agenzie internazionali, che dimostrano
l’efficacia della nostra azione. Sosteniamo l’agricoltura con una
cospicua attribuzione comunitaria giunta solo grazie ad un negoziato e ad una
interlocuzione puntuale. Altro grande obiettivo è il sostegno alle famiglie:
abbiamo già stanziato milioni di euro, cosa mai avvenuta. Stiamo lavorando
sulla sanità, tema rilevante per tutte le regioni. I problemi nei Pronto
soccorso ci sono ovunque. Stiamo lavorando per superare gli effetti del
Covid, che ancora impegna le nostre strutture, procedendo con la
riorganizzazione della rete sanitaria. Vogliamo proporre un nuovo modello di
formazione e di lavoro. Vogliamo rendere la macchina regionale più leggera e
veloce, anche grazie alla Partecipate, riformate e razionalizzate. Per il
terzo anno non aumenteremo le tasse, nonostante le ristrettezze del bilancio
regionale. Ci saranno ingenti risorse comunitarie con forti impegni di
cofinanziamento. La manovra regionale stanzia ben 28 milioni per il trasporto
pubblico locale, per garantire un servizio fondamentale. Sul Pnrr Umbria,
quello che è stato intercettato fino ad ora ammonta ad 1,7 miliardi.
Superiore del 25% rispetto alla media nazionale pro capite, secondo
Bankitalia. Questi sono numeri seri e veri, che hanno permesso di coprire
alcuni progetti strategici. Nei prossimi 4 anni, grazie ai fondi del Pnrr,
potremo avere 4 punti di PIl e 13.500 nuovi occupati. La Regione irrobustirà
la propria struttura per gestire questi fondi, che però verranno gestiti da
Comuni ed enti statali. Fin dall’inizio abbiamo evidenziato che mancava un
ruolo forte delle Regioni nella gestione dei bandi per le risorse
comunitarie. Questo purtroppo non è avvenuto. Ci aspettano nuove sfide,
sempre puntando a costruire una terra attrattiva e ospitale, più
accessibile, più attenta alle esigenze del mondo del lavoro, più vicina
alle famiglie e ai giovani. Queste linee sono tutte contenute nel Defr, con
la consapevolezza che questa rivoluzione si potrà concludere nell’arco di
10 anni”.
Tommaso BORI (Pd): “ La presidente si è molto concentrata sui numeri,
denigrando tutto quello che è accaduto prima per magnificare quanto fatta
dalla sua Giunta. Ma il mondo esterno, in gran parte, boccia l’operato di
questa amministrazione. Durante il mandato della presidente Tesei il numero
dei Neet è aumentato fino al 25%, un dato drammatico, mai raggiunto prima,
che pone un’ipoteca sul futuro. Questa maggioranza si dimentica anche dei
tanti giovani che sono costretti a lasciare l’Umbria. Ci sono poi le donne,
quelle che non lavorano in Umbria sono il 50%, a causa della mancanza di
opportunità e di servizi per la cura della persona e dei bambini. Ci sono le
povertà, classiche e nuove, che riguardano il 10% della popolazione umbra. I
settori che vanno peggio sono quelli su cui avete messo le mani: nelle
politiche attive del lavoro, dove si spendono soldi ma non si ottengono
risultati; nella sanità, avete prodotto danni enormi. Il vostro Piano
sanitario è fermo, con previsioni sbagliate e smantellamento del sistema
regionale. Mi piacerebbe riportarla alla realtà, presidente, rispetto al
quadro che lei ha descritto. In piazza Italia in questo momento si sta
svolgendo lo sciopero generale e dovremmo interrompere i lavori per andare ad
ascoltare ciò che accade nel mondo reale, ben diverso da quanto è stato
descritto”. L’Aula ha respinto la proposta con 12 voti contrari e 6
favorevoli.
Thomas DE LUCA (M5S): “Il Defr di oggi è carta straccia, una serie di
promesse che poi verranno disattesi, come già avvenuto nel 2020 e nel 2021.
E’ avvenuto per l’ospedale di Terni, che doveva essere potenziato e
dotato di elisoccorso. Ad oggi niente di tutto questo si è verificato e
c’è solo un ospedale fantasma privato di cui nulla si può sapere. E’
avvenuto per la legge sui disturbi del neurosviluppo, l’autismo e la vita
indipendente: nel Defr 2020 c’erano molte promesse che sono poi evaporate.
Come quelle relative allo screening del tumore gastrico e al ripristino del
punto nascita a Spoleto. Tutti impegni traditi a danno delle fasce più
vulnerabili, che hanno potuto contare solo su atti simbolici, poi peraltro
disattesi. Le stime sul Pil del prossimo anno non sono quelle riportate dalla
presidente ma di segno opposto. Quello che sicuramente aumenteranno sono le
diseguaglianze e il disagio. Anche lo scorso anno avete individuato azioni su
denatalità, povertà, giovani e famiglie, con risultati che l’Aur
evidenzia essere negativi. Poveri e nuovi poveri crescono, anche tra chi ha
un lavoro. E l’unica risposta politica è l’abolizione del reddito di
cittadinanza. L’Umbria è al primo posto per l’esodo dei giovani
laureati. E nel Defr di questo non si parla neppure. Manca qualunque
riferimento all’ambiente e ai problemi climatici. Nel Defr viene scritto
per l’ennesima volta, sbagliando, che l’inquinamento deriva
principalmente da caminetti e biomasse. Quindi non si capisce perché imporre
dei limiti agli impianti industriali. Giudizio negativo su questo
documento”.
Simona MELONI (Pd): “Dispiace sentire che tutti i dati positivi dipendono
dalla nuova maggioranza e tutti quelli negativi dipendono dai governi
precedenti. La differenza nelle scelte e nelle linee di sviluppo della
Regione sono normali ma non credo che prima ci fosse il nulla cosmico. Anche
perché le apicalità della Regione sono le stesse di prima. La pandemia e la
guerra hanno condizionato anche l’Umbria ma non si può pensare di
risolvere tutto con il Pnrr. Alcuni interventi richiedono tempi più lunghi e
la capacità di rispondere alle necessità di questo tempo. Nel Defr manca un
piano per il lavoro e per fermare la fuga dei cervelli. Due mesi fa la Banca
d’Italia ci ha spiegato che l’Umbria sconta più di altre gli effetti di
guerra e pandemia. La nostra regione si sta spopolando da diversi anni e
mancano misure per trattenere i giovani. L’Umbria registra un risultato
poco brillante nel campo dei brevetti, dimostrando una scarsa propensione
all’innovazione. La povertà delle famiglie cresce, come attestato dalla
Caritas. L’Emilia romagna ha introdotto il reddito di solidarietà, uno
strumento per affrontare situazioni di emergenza, che i Comuni da soli non
possono affrontare. Cresce la mobilità passiva in sanità mentre
diminuiscono i servizi per gli umbri. Insufficiente l’attenzione alle donne,
sia rispetto al lavoro che ai centri anti violenza. Non è vero che la
ricostruzione è stata bloccata fino all’arrivo della nuova Giunta: tutta
la fase dell’emergenza è stata gestita dalla maggioranza di
centrosinistra. Bisognerebbe evitare di fare sempre propaganda e pensare di
più al bene dell’Umbria”.
Andrea FORA (Patto civico): “Condivisibili i macro obiettivi del Defr, le
analisi e le proiezioni future. Noto un eccessivo trionfalismo rispetto alla
situazione umbra. Il quadro è molto complesso e che in larga misura dipende
dal contesto nazionale e internazionale. Il Defr dovrebbe provare a disporre
misure più strutturate e immediate per i problemi principali dell’Umbria.
Nel turismo si stanno registrando i primi risultati ma non si intravedono
disegni strategici di sviluppo, anche nelle infrastrutture. Il rischio è che
entro la legislatura non si arrivi alla progettazione esecutiva di molte
opere, molte delle quali già pianificate. Le opere del Pnrr in Umbria si
muovono con una velocità insufficiente, come la riqualificazione della ex
Fcu e la realizzazione del Nodo di Perugia. Bisogna ridiscutere alcune linee
del Pnrr: non si può pensare di realizzare tutti i progetti a spesa
invariata. Rischiamo di realizzare pochi dei progetti ipotizzati. Sul lavoro,
non capisco come si vogliano monitorare gli effetti delle misure messe in
campo. Anche la riforma di Arpal richiede velocità nell’attuare alcune
misure come il rafforzamento dell’Its, il ritorno dei cervelli, lo sviluppo
dei servizi di orientamento. Sulle politiche ambientali, abbiamo incalzato la
Giunta con molte mozioni ma nel Defr mancano segnali di semplificazione per
le rinnovabilità e di completamento del Piano energetico. Non ci sono scelte
per quanto riguarda la riduzione della dispersione di acqua. Sulla sanità,
capisco l’imbarazzo nell’affrontare questo tema visto che si dibatte solo
delle ipotesi di sostituzione dell’assessore mentre la situazione è molto
seria. Servono decisioni rapide, non bastano gli obiettivi di principio.
Questo Defr è un bel libro delle intenzioni in cui manca una strategia
complessiva per uscire dalla crisi. Voto contrario”.
Francesca PEPPUCCI (FI): “Il consigliere Porzi sostiene che si siano
registrati dati peggiori possibili. Non è proprio così dato che alcune
criticità permangono ma insieme a risultati evidenti, che non possono essere
taciuti. Serve obiettività per riconoscere sia gli errori che i successi,
per agire al meglio. Abbiamo invertito una rotta, ora dobbiamo essere più
incisivi e proseguire su questa strada. Abbiamo affrontato un periodo storico
complesso, che si è sommato a criticità già presenti, come nei trasporti,
nel turismo, nel lavoro, nella gestione dei rifiuti. La lotta all’isolamento
ha portato ad avere un aeroporto da record, con risultati incredibili che
prima non erano nemmeno immaginabili, per evidenti problemi di gestione.
Bisogna ripristinare la ex Fcu nella sua interezza per garantire quel
servizio di trasporto a tutti. Nel 2020 questa Amministrazione ha tolto le
macerie del 2016. Ed oggi abbiamo cantieri avviati e date di riferimento. Il
nostro sistema sanitario non era pronto ad affrontare la pandemia. Il
problema delle liste di attesa, che è nato prima di questa Giunta, deve
essere affrontato e risolto, superando gli effetti negativi della pandemia.
Le previsioni sulla vita indipendente devono essere affrontate quanto prima
perché riguarda la dignità delle persone disabili e le loro famiglie. Un
mese e mezzo fa abbiamo approvato una legge per regolamentare la parità di
genere delle donne con disabilità: questa minoranza non ha partecipato al
voto e chi ha partecipato al voto si è astenuto. Non capisco allora come si
possa sollevare l’argomento delle donne, dato che nel Defr c’è anche una
sezione sui tempi di cura e di vita delle famiglie, che riguardano
soprattutto le donne. Ci sono state misure rivolte a sostenere la natalità e
si dovrà proseguire su questa strada. Rispetto ai giovani, mancano
prospettive di vita e di futuro. E su questo si dovrà intervenire”.
Vincenzo BIANCONI (Misto): “Questo Defr sembra una pubblicità, con
esagerazioni mirabolanti. La Giunta sembra aver abbandonato gran parte del
territorio e dei cittadini, concentrando attenzioni e risorse in pochi luoghi
ed eventi simbolo, sponsorizzati a livello nazionale e internazionale. La
Giunta dovrebbe lavorare per tutti gli umbri e tutti i territori. Esiste una
realtà in forte disagio, con migliaia di cittadini sempre più poveri. Sul
terremoto, mi sento di ringraziare la presidente Tesei per l’impegno
profuso all’interno della cabina di regia. Ringrazio il commissario Legnini e
allo stesso modo ringrazio chi nel 2016 si è trovato ad affrontare un sisma
anomalo e molto esteso. Le imprese umbre, al 95%, sono piccole, a gestione
familiare e con gestori anziani. Modernizzare e rendere competitive le
piccole imprese è importante ma dobbiamo pensare alla loro sopravvivenza
immediata. Mancano indicazioni pratiche sulle misure per aiutarle in questa
fase. Per salvare le piccole imprese serve offrirgli un’assistenza gratuita o
a basso costo per superare la crisi, magari utilizzando le partecipate
regionali. Sulla sanità la Giunta sembra aver capitolato. C’è un evidente
smantellamento della sanità pubblica, con la chiusura di reparti e servizi.
Alcune aree vengono private di risorse e strutture. Sono stati limitati i
budget per i farmaci, interferendo sulle procedure di cura. Il piano di
riorganizzazione della sanità deve essere ritirato. Sul Pnrr, non si
chiarisce il criterio di partecipazione ai progetti. Servono impegni precisi
e stabilire chi deve realizzarli. Ancora una volta mi trovo a registrare
l’assenza di una visione. Manca un metodo operativo e gli umbri ne stanno
pagando il prezzo”.
Eleonora PACE (FdI): “Il Centro sinistra umbro è lo specchio riflesso di
quello parlamentare. Passano anni al governo ma scoprono di avere le ricette
per risolvere i problemi solo quando sono all’opposizione. Poco credibile,
anche perché il Governo Meloni ha dimostrato in 40 giorni che volere è
potere, e si possono avviare interventi concreti e immediati. Nessuno di noi
immaginava di dover affrontare una pandemia mondiale. Ma abbiamo lavorato per
dare risposte. Ed anche raccontare quello che abbiamo trovato, non per fare
polemica quanto per fare chiarezza. Oggi è facile sedere sui banchi
dell’opposizione e attribuirci le colpe. Per raccontare dove siamo arrivati
oggi dobbiamo spiegare da dove siamo partiti. Ad esempio sulla sanità: se
diciamo che in Umbria ci sono 150 terapie intensive sembrano poche ma quando
siamo arrivati erano 59. I problemi del bilancio della Regione sono gli
stessi che vengono segnalati da anni da Bonaccini. Fino al 2019 l’Umbria
chiudeva i bilanci ma c’era già un disavanzo strutturale dal 2015, per
colpa del quale abbiamo dovuto dare fondo agli accantonamenti. Non esiste un
rapporto conflittuale del centrodestra con le donne. Si tratta di una
polemica strumentale, come è già stato dimostrato. Noi ci battiamo
affinché le donne non debbano scegliere se fare le madri o le lavoratrici.
In questi tre anni abbiamo dovuto affrontare problemi come: la lotta
all’isolamento di cui si è parlato per anni, la ricostruzione delle aree del
cratere; il rilancio del turismo; il sostegno all’agricoltura e al sociale;
il supporto al sociale e alla genitorialità; la razionalizzazione della
sanità. Non ci sono state azioni di smantellamento del pubblico o di
agevolazione del privato. Sul punto nascita di Spoleto, ci sono dati che
vengono trasmessi al Ministero e c’è un limite di 500 parti annui da
rispettare. Abbiamo liberato risorse per la costruzione del nuovo ospedale di
Terni, oltre a quelle deliberate dall’Inail. Stiamo lavorando per la
riduzione delle liste di attesa. Sono stati risanati i bilanci delle
partecipate e sono stati potenziati i sistemi dei controlli. Per chi è
occupabile deve esserci la possibilità di lavorare mentre per gli altri è
giusto che ci sia un sussidio. Andiamo avanti verso l’Umbria del futuro”.
Valerio MANCINI (Lega): “Questo documento ha tante cose positive, è stato
fatto un grande lavoro, ma è migliorabile. Le mie proposte, contenute
nell’emendamento respinto, andavano in questa direzione. Sull’ospedale di
Città di Castello non si capisce cosa si vuole fare, dopo che è stato
abbandonato per vent’anni dalla sinistra. Voto convintamente il Defr, ma
respingere un emendamento come il mio non è comprensibile. Dico alla Giunta
e alla maggioranza di non sottovalutare la determinazione politica dei
rappresentanti dell’Alto Tevere”. DMB/MP
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/74262
Notiziario Regione Umbria News: http://goo.gl/xvFFdO
Trending
- Acquedolci, dal prossimo 11 novembre limitazione al transito lungo la strada provinciale 162/q
- RAUMÄNDERUNG! Öffentliche Anhörung des Ausschusses für Wohnen, Stadtentwicklung, Bauwesen und Kommunen zur „BauGB-Novelle“
- Comunicato stampa | APICOLTORI, COLDIRETTI CUNEO: BENE I CONTRIBUTI PER LA NUTRIZIONE DI SOCCORSO DELLE API
- ZEIT-Autorenteam erhält den Medienpreis Parlament 2024
- CARABINIERI: *Lancio stampa* Catanzaro, 59 arresti per associazione di tipo ‘ndranghetistico, traffico di stupefacenti e altro.
- Fiore (FN): Il Governo Italiano alla resa dei conti: Basta inchini a Washington, ora si ascolti il popolo
- EP TODAY, Thursday, 7 November
- CONTROLLI DEL NAS DI PALERMO NEI PANIFICI DELLA PROVINCIA: SEQUESTRI E SANZIONI PER OLTRE 15.000 EURO.
- BPER: risultati consolidati al 30 settembre 2024
- NEWS RELEASE: Countries pledge to act on childhood violence affecting some 1 billion children