
(AGENPARL) – mer 07 dicembre 2022 PRODUZIONE E LETTURA DI LIBRI IN ITALIA | ANNO 2021
Torna a crescere la produzione libraria, stabile il numero di lettori
Nel 2021 sono aumentati sia i titoli pubblicati (+11,1% sul 2020) sia le tirature (+11,7%). Resta sostanzialmente stabile il prezzo medio di copertina mentre un editore su tre dichiara un aumento del fatturato rispetto all’anno precedente.
Ad aver letto almeno un libro nell’ultimo anno è il 40,8% della popolazione di 6 anni e più, valore in linea con quello del 2020 (41,4%).
Il 69,2% dei lettori legge solo libri cartacei, il 12,1% solo e-book o libri on line, lo 0,5% ascolta solo audiolibri mentre il 18,2% utilizza più di un supporto per la lettura (libro cartaceo, digitale, audiolibro).
+11,1%
L’aumento della produzione libraria rispetto al 2020
Sono 90.195 le opere librarie pubblicate. 4,7%
I libri a stampa disponibili anche in formato audiolibro
11,7%
La quota di persone di 6 anni e più che si sono recate in biblioteca o si sono collegate al sito web di una biblioteca
Diminuiscono gli editori attivi, aumenta la produzione libraria
L’emergenza pandemica ha influito sul comparto editoriale e sulla produzione libraria. Considerando le imprese e gli enti che hanno come attività principale l’edizione di libri a stampa, tra il 2019 e il 2021 sono diminuiti gli editori attivi (-10,1%) ma è aumentata la loro produzione, in termini sia di titoli pubblicati (+8,2%) sia di copie stampate (+3,7%).
Il settore editoriale italiano si conferma storicamente come un comparto polarizzato, composto da una pletora di operatori di piccole e piccolissime dimensioni e da un nucleo ristretto di medi e grandi marchi editoriali. Il 53,4% degli editori attivi nel 2021 (1.534 in tutto) è classificato come “micro-editore” (con una tiratura annua non superiore a 5mila copie), il 37,4% come piccolo editore (tiratura massima di 100mila copie), il 6,7% come medio editore (tiratura non superiore a un milione di copie) e solo il 2,5% è classificato grande editore (tiratura superiore a un milione di copie).
I “grandi” editori realizzano quasi un terzo (30,5%) della produzione libraria in termini di opere pubblicate e tre quarti (76%) in termini di tiratura. Accanto agli operatori di maggiori dimensioni, l’ampia e variegata platea di micro, piccoli e medi editori contribuisce per il 69,5% all’offerta dei titoli pubblicati e per quasi un quarto (24%) alla tiratura. In media, se i micro e i piccoli editori hanno pubblicato nell’anno rispettivamente 9 e 54 titoli, i medi editori hanno prodotto 239 opere librarie e le grandi case editrici 706.
Forte aumento delle opere pubblicate e della tiratura, si riduce l’invenduto
Con 90.195 opere librarie pubblicate, il 2021 è caratterizzato da una forte ripresa della produzione editoriale, non solo nel confronto con il primo anno segnato dal Covid-19 (+11,1% rispetto al 2020) ma anche rispetto alla situazione precedente (+8,2% sul 2019). L’incremento delle opere riguarda soprattutto la pubblicazione di ristampe (+14,2% sul 2020) e le prime edizioni (+13,5%) mentre risultano in rilevante diminuzione le edizioni successive (-18,4%).
L’aumento della produzione è ancora maggiore se misurata in termini di quantità di copie stampate: con oltre 200 milioni di copie stampate nel 2021, l’incremento della tiratura è pari a +11,7% rispetto al 2020 (+3,7% sul 2019) e ha interessato soprattutto le ristampe (+21,1%) e le prime edizioni (+10,3%).
Il maggiore incremento riguarda l’editoria per bambini e ragazzi: +17,7% le opere pubblicate e +5,6% le copie stampate. Le opere scolastiche mostrano invece un disaccoppiamento tra la contrazione della quantità di titoli pubblicati (-14,6%) e la dinamica crescente della tiratura (+32,9%).
La quota di invenduto, pur rimanendo una caratteristica del mercato editoriale italiano, si ridimensiona: il 21,4% degli operatori del settore dichiara giacenza e reso per oltre la metà dei titoli pubblicati (24,8% nel 2020). Tale quota è maggiore per i micro (25,3%) e i piccoli editori (17,4%) e molto più contenuta per i medi (7,8%) e per i grandi editori (5,2%) che hanno una maggiore capacità di programmare la produzione editoriale.
PRODUZIONE E LETTURA DI LIBRI NEL 2021: I NUMERI CHIAVE
INDICATORE VALORE ASSOLUTO VARIAZIONE PERCENTUALE RISPETTO AL 2020
EDITORI E PRODUZIONE DI LIBRI Opere pubblicate 90.195 +11,1
Copie stampate (in migliaia) 200.208 +11,7
Editori attivi (attività principale) 1.534 -5,5
TIPOLOGIA OPERE Prime edizioni 53.861 +13,5
Edizioni successive 5.405 -18,4
Ristampe 30.929 +14,2
LETTURA DI LIBRI (persone di 6 anni e più) (in migliaia) Lettori/lettrici 23.216 -1,6
Lettori/lettrici di libri cartacei 20.191 -4,9
Lettori/lettrici di e-book/libri on line 6.645 +15,0
Persone che ascoltano audiolibri 1.117 +11,8
Di genere “varia” otto opere su dieci: prevalgono i romanzi, entra il fumetto
I libri del genere “varia” dominano l’offerta editoriale (81,0%), quelli per bambini e ragazzi costituiscono il 9,9% dei titoli pubblicati, le opere scolastiche il 9,1% (Figura 1).
In termini di tiratura, le opere scolastiche e quelle per bambini e ragazzi coprono una considerevole quota di mercato: il 28,2% della tiratura complessiva è riconducibile all’editoria scolastica e quasi una copia stampata su cinque è un libro per bambini o ragazzi (19,0%), ma oltre la metà delle copie stampate (52,8%) appartiene alla categoria di “varia”.
Quanto ai contenuti editoriali prevalgono i testi letterari moderni (21,4%), un’ampia categoria che include romanzi, racconti, libri gialli e di avventura, libri di poesia e testi teatrali, In particolare, gli oltre 14mila romanzi e racconti pubblicati costituiscono circa il 15,9% dei titoli e il 18,7% delle copie stampate nel 2021. In termini di tiratura, dopo i romanzi e l’editoria scolastica o pedagogica si rileva anche una buona diffusione di libri a fumetti, i quali incidono per una quota non marginale (4,2%).
Nel 12,4% dei casi i diritti di edizione delle opere librarie sono stati acquistati all’estero: si tratta di oltre 11mila titoli, in prevalenza narrativa moderna e fumetti, stampati in più di 44 milioni di copie (quasi un quarto della produzione complessiva). La quota di opere i cui diritti di edizione sono venduti all’estero è invece ancora residuale: rappresenta solo il 2,7% della produzione libraria italiana ma mostra lievi segnali di crescita (+1,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente).
Quasi un libro di narrativa per ragazzi su tre (31,4%) è tradotto da una lingua straniera, con netta prevalenza dell’inglese (15,7%) e del francese (8,4%). La quota di traduzioni è invece più ridotta nell’editoria di “varia” (17,9% dei titoli pubblicati).
Prezzi di copertina stabili, in crescita il valore della produzione
Nel 2021 il costo medio di un libro cartaceo non è aumentato rispetto al 2020, attestandosi su un valore pari a poco più di 20 euro. I titoli dei grandi editori hanno un prezzo di copertina mediamente più basso (16,77 euro). Meno della metà della produzione libraria (46,8%) è costituita da opere con un prezzo non superiore a 15 euro mentre il 29,2% dei titoli ha un prezzo compreso tra 10 e 15 euro.
In termini economici, il valore totale della produzione, corrispondente al totale dei libri pubblicati nel 2021, è pari a 3,9 miliardi di euro (+12,3% sul 2020), cui contribuiscono in misura differente le diverse tipologie di editori: i grandi editori per il 75,1%, i medi per il 17,4%, i piccoli e i micro per il rimanente 7,4%.
Il valore della produzione è ripartito quasi egualmente per genere: il 45,8% è da attribuire ai libri di “varia”, il 43,4% all’editoria scolastica e poco più di un decimo (10,7%) è rappresentato dall’editoria per bambini e ragazzi.
FIGURA 1. TITOLI PUBBLICATI E TIRATURA PER GENERE. Anno 2021, valori percentuali
Il formato libro si fa plurale: dall’audiolibro al podcast aumenta l’offerta in digitale
La quota di titoli pubblicati a stampa per i quali è disponibile anche una versione e-book è pari al 42,5% della produzione editoriale nel 2021, in lieve diminuzione (-2,9%) rispetto ai valori raggiunti nel 2020, quando la fruizione digitale ha avuto un’ampia diffusione e le possibilità di accedere alle versioni cartacee erano ostacolate dalle limitazioni e restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19.
Rispetto al 2020, la versione e-book di titoli già pubblicati a stampa aumenta solamente per le opere rivolte al pubblico di bambini e ragazzi (+9,4%) e per quelle in ristampa (+5,6%); diminuisce invece per le prime edizioni (-8,3%), le edizioni successive (-4,1%) e le opere scolastiche (-7,7%). Proprio per queste ultime si rileva la maggiore diffusione della versione digitale (65,0%), seguono i titoli di varia (42,4%) e l’editoria per bambini e ragazzi (22,8%).
Tuttavia è in decisa crescita la tendenza a pubblicare opere esclusivamente in formato e-book, senza la corrispettiva versione cartacea: +19,0% rispetto al 2020 e +82,4% rispetto al 2019.
La progressiva digitalizzazione dell’offerta e delle forme di fruizione trova riscontro anche nella diffusione degli audiolibri: sul totale delle opere pubblicate nel 2021 il 4,7% è accessibile anche in versione audio, quota che sale al 13,5% considerando solo quelle pubblicate dai grandi editori. La versione audio dei libri pubblicati a stampa è prerogativa dei grandi editori (l’87,0% è realizzato proprio da questi), riguarda prevalentemente le ristampe (60,5%) rispetto alle prime edizioni (33,9%) e propone prevalentemente contenuti scolastici (49,1%) o di genere varia (43,3%).
Nel complesso, sul fronte digitale gli editori dimostrano una forte iniziativa e risultano particolarmente attivi: digitalizzano i testi in catalogo (20,3%), realizzano prodotti print on demand (18,8%), sviluppano banche dati (8,7%), collaborano con piattaforme online per la fruizione di audiolibri (7,6%), sviluppano piattaforme educative digitali e materiali e supporti interattivi per la didattica via web (6,4%), producono o sviluppano forme di collaborazione con piattaforme online per la lettura in streaming dei libri in catalogo (5,8%) e producono podcast (5,7%) e audiolibri (6,1%).
In particolare, rispetto al biennio precedente gli audiolibri prodotti direttamente dagli editori sono in crescita esponenziale: nel 2021 ne sono stati pubblicati 2.904 (+192,4% rispetto al 2020 e +223,7% rispetto al 2019).
Tendenzialmente la transizione digitale sembra coinvolgere di più i grandi e medi editori, forse anche per il fatto che risulta solo marginalmente remunerativa. Più della metà degli editori (55%) non ricava infatti alcun fatturato dalla vendita di contenuti digitali (e-book, audiolibri, podcast, banche dati e servizi web) e oltre uno su tre (34,2%) realizza al più il 10% del fatturato totale attraverso tali prodotti e servizi.
FIGURA 2. ATTIVITA’ DI PRODUZIONE DI CONTENUTI DIGITALI. Anno 2021, valori percentuali sul totale degli editori
Spese di distribuzione e addetti differenziati per dimensione editoriale
L’asimmetria del comparto editoriale italiano è riscontrabile anche in termini di addetti. Le imprese editoriali impiegano in media 6,6 addetti nel 2021 ma si arriva al massimo a 9 addetti tra i micro (97,4%) e i piccoli editori (89,2%) mentre il 9,8% dei medi editori e il 41,0% dei grandi sono costituiti da imprese con non meno di 50 addetti.
La dimensione d’impresa incide anche sulle spese di distribuzione e promozione che gravano sul prezzo di copertina (in cartaceo). Tale voce di spesa è infatti pari a oltre la metà del prezzo di copertina per il 46,0% degli editori, con variazioni che vanno dal 54,4% per i piccoli al 20,5% per i grandi.
Canali di commercializzazione diversificati per editore
Anche nel 2021 i canali di commercializzazione dai quali gli editori ottengono i maggiori ricavi sono le librerie indipendenti (65,5%) e gli store on-line italiani (60,8%). Laddove possibile sono stati inoltre valorizzati i canali di vendita diretta attraverso l’acquisto per corrispondenza, la vendita tramite il proprio sito internet, le presentazioni (46,2%) e la vendita presso le librerie di catena (40,9%).
L’utilizzo di tali canali è legato alla dimensione dell’editore: al netto delle librerie indipendenti, che rappresentano un canale fondamentale per le strategie di vendita di tutti gli editori, la vendita diretta (presentazioni, corrispondenza, blog autore, sito internet casa editrice ecc..) è la forma di distribuzione che ha dato ricavo prevalente a micro (54,3%) e piccoli editori (41,6%).
Anche la partecipazione a eventi in presenza, che è tornata a salire rispetto al 2020 (44,7% rispetto al 16,1% dell’anno precedente) ha offerto maggiori possibilità di ricavo soprattutto a micro (19,2%) e piccoli editori (17,6%). Le librerie di catena e la grande distribuzione organizzata, rispettivamente per il 79,5% e il 46,2%, sono invece un’opportunità di ricavo soprattutto per i grandi editori.
Nel 2021 si sono inoltre consolidate iniziative e forme di rapporto con il pubblico sperimentate soprattutto durante l’emergenza pandemica, come la partecipazione da remoto a saloni e festival on-line (19,8% degli editori rispetto a 22,7% nel 2020), l’attivazione di reti con le librerie indipendenti per la vendita e la consegna di libri a domicilio (15,7% rispetto all’11,0% dell’anno precedente) e l’organizzazione di presentazioni on-line, letture e consigli di lettura da parte degli autori (48,8% rispetto al 50,0% nel 2020).
FIGURA 3. EDITORI PER SPESE DI DISTRIBUZIONE/PROMOZIONE SUL PREZZO DI COPERTINA.
Anno 2021, valori percentuali per tipo di editore
Fatturato in aumento per un editore su tre
L’andamento del fatturato dichiarato dagli editori a conclusione del 2021 evidenzia un notevole miglioramento rispetto al 2020, a conferma della forte ripresa del mercato editoriale dopo l’emergenza pandemica.
Complessivamente, la quota di editori che a fine anno hanno dichiarato un calo del proprio fatturato rispetto all’anno precedente è del 41,4% (dal 64,6% dell’anno precedente). Tra questi il 16,6% ha dichiarato una riduzione non superiore a un quarto del fatturato, il 13,2% un calo tra il 25% e il 50% mentre per l’11,6% la riduzione è stata pari o superiore alla metà del fatturato dell’anno precedente. Al contrario il 23,2% degli editori non ha subito alcuna riduzione del fatturato e circa un terzo (31,9%) ha sostenuto di averlo aumentato. Tra questi ultimi il 12,5% ha dichiarato un aumento del 10% e uno su cinque (19,5%) un incremento di oltre il 10%.
Sebbene in netto miglioramento, la variazione di fatturato tra il 2021 e il 2020 è inversamente proporzionale alle dimensioni d’impresa. I micro e i piccoli editori sono quelli che più frequentemente lamentano di aver subito una perdita di fatturato (50,8% dei micro editori, 31,9% dei piccoli, 19,7% dei medi e 2,6% dei grandi) mentre ad aver dichiarato un aumento del fatturato sono il 22,1% dei micro editori, il 43,2% dei piccoli, il 51,9 % dei medi e il 53,9% dei grandi.
Tra i fattori che hanno determinato la diminuzione del fatturato gli editori segnalano la mancata e/o minore partecipazione ad eventi fieristici, festival e saloni della lettura (17,8%), la chiusura delle librerie indipendenti (14,6%) e la diminuzione delle opere pubblicate (13,6%). L’incremento del fatturato viene invece ricondotto a una maggiore vendita dei libri in catalogo (17,3%).
FIGURA 4. EDITORI PER VARIAZIONE DEL FATTURATO RISPETTO AL 2020.
Anno 2021, valori percentuali per tipo di editore
Contrasto alla povertà educativa, la policy più auspicata per la filiera editoriale
Le azioni pubbliche rivolte alla promozione del libro e della lettura costituiscono un asse strategico importante volto a favorire l’incontro tra l’offerta libraria e il pubblico di lettori.
Tra le misure che gli editori ritengono utili per sostenere e agevolare la filiera del libro vi sono le iniziative di contrasto alla povertà educativa e culturale (46,0%), seguite da quelle di sostegno ai cittadini per l’acquisto di libri (41,0%).
Una particolare attenzione è dedicata anche alle politiche volte a sostenere l’internazionalizzazione del settore, azione ritenuta prioritaria dal 14,9% degli editori, alle forme di sostegno alle innovazioni tecnologiche di processo (es. vendita on-line, marketing digitale, ecc.), segnalate dal 13,2% dei rispondenti, e le misure di contrasto alla pirateria digitale e di tutela dei diritti d’autore, considerate strategiche dal 10,7% degli editori.
In secondo piano rispetto alle precedenti risulta l’attenzione per le azioni di sostegno e valorizzazione delle biblioteche di pubblica lettura (8,4% degli editori) e per le misure volte a promuovere le innovazioni tecnologiche di prodotto, quali ad esempio e-book, audiolibri, banche dati/servizi Internet (7,1%).
A seguito dell’emergenza Covid-19 anche il settore editoriale ha reagito intervenendo sui fattori organizzativi: un editore su tre ha puntato al potenziamento dello smart-working (il 32,8%), più di uno su dieci dichiara di aver dovuto ridimensionare il proprio personale e/o le collaborazioni esterne (il 13,3%).
Per fare fronte alla crisi che ha colpito i canali di distribuzione tradizionali e alle limitazioni che hanno impedito le attività di promozione della lettura, il 51,8% degli editori ha potenziato i canali di vendita on-line e l’11,8% ha ampliato l’offerta di prodotti digitali (e-book, audiolibri, podcast).
Da non trascurare anche l’impegno per una maggiore sostenibilità ambientale della produzione: l’8,4% degli editori dichiara di utilizzare carta proveniente da foreste gestite in modo corretto e responsabile. Considerando che un quinto degli editori realizza una produzione anche in modalità print on demand, tale dato evidenzia una crescente attenzione e sensibilità ecologica da parte degli operatori del settore.
Per più di un editore su dieci (il 12,8%) un fattore importante è l’attività di promozione della lettura sul territorio attraverso iniziative nelle scuole, nelle biblioteche, nelle librerie e nei luoghi della cultura, mentre una quota altrettanto rilevante di operatori (il 18,4%) segnala come obiettivo strategico l’ampliamento e la rimodulazione dell’offerta per intercettare nuovi target di lettori.
A fronte di tali indicazioni propositive, il 12,6% degli editori dichiara invece di prevedere la prossima cessazione o un sostanziale ridimensionamento dell’attività editoriale libraria.
FIGURA 5. OBIETTIVI RITENUTI PRIORITARI PER LA PROMOZIONE DELLA FILIERA EDITORIALE. Anno 2021, valori percentuali sul totale degli editori (possibili fino a un massimo di due risposte)
Stabile la quota dei lettori, le ragazze si confermano le più affezionate
Nel 2021, il 40,8% delle persone di 6 anni e più ha letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali, valore pressoché stabile rispetto al 2020 (41,4%).
A partire dal 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino al massimo del 2010 (46,8%) per poi ridiscendere nel 2016 al livello del 2001 (40,6%). La quota è rimasta stabile fino al 2019, è cresciuta nel 2020 e si è di nuovo stabilizzata nel 2021.
I giovanissimi continuano a essere i lettori più assidui, anche se in netto calo negli ultimi dieci anni: tra gli 11 e i 14 anni il 54,7% ha letto almeno un libro nell’ultimo anno.
Si conferma il rilevante e cronico divario di genere nella lettura di libri: nel 2021 la percentuale delle lettrici è del 45,7% e quella dei lettori del 35,8%. Il divario si manifesta dal 1988, anno in cui si dichiaravano lettori il 39,3% delle donne e il 33,7% degli uomini.
In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-24 anni, tra le quali oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno, con un picco tra i 18 e 19 anni (62,6%). La quota di lettrici scende sotto la media nazionale dopo i 65 anni, mentre per gli uomini è sempre inferiore al 45% tranne che per i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni (49,4%).
Istruzione e territorio incidono sulla lettura
Il livello di istruzione è un elemento determinante per le abitudini di lettura: legge libri il 71,5% dei laureati (75,0% nel 2015), il 46,8% dei diplomati e solo il 26,3% di chi possiede al massimo la licenza elementare.
L’abitudine alla lettura continua a essere più diffusa nelle regioni del Centro-nord: ha letto almeno un libro il 48,0% delle persone residenti nel Nord-ovest, il 46,3% di quelle del Nord-est e il 44,4% di chi vive al Centro. Al Sud la quota di lettori è pari al 29,5% mentre nelle Isole la realtà è molto differenziata tra Sicilia (27,4%) e Sardegna (42,6%), fortemente a favore di quest’ultima. Da segnalare l’aumento significativo rispetto all’anno precedente (+4 punti percentuali) della quota di lettori in Calabria e Basilicata.
La tipologia comunale è un ulteriore elemento discriminante, legato in parte alla maggior presenza di librerie e biblioteche nei centri di grandi dimensioni. L’abitudine alla lettura è molto più diffusa nei Comuni centro delle aree metropolitane, dove si dichiara lettore poco meno della metà degli abitanti (49,9%) mentre la quota scende al 35,6% nei Comuni con meno di 2mila abitanti.
FIGURA 6. PERSONE DI 6 ANNI E PIÙ CHE HANNO LETTO ALMENO UN LIBRO PER MOTIVI NON STRETTAMENTE SCOLASTICI O PROFESSIONALI NEI 12 MESI PRECEDENTI L’INTERVISTA.
Anni 2000-2021, valori percentuali
Si riduce il gap di genere tra i lettori forti
Anche nel 2021 la maggior parte dei lettori (il 44%) è un lettore “debole”, che dichiara cioè di aver letto al massimo tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista. Tra questi figurano poco meno della metà dei lettori uomini (47,3%) e delle persone tra 11 e 14 anni (49,9%).
Il 15,3% dei lettori può invece essere considerato un “lettore forte”, avendo letto almeno 12 libri nell’ultimo anno. Il valore è stabile nell’ultimo biennio mentre si attenua la differenza di genere: a leggere in media un libro al mese sono il 15,9% delle donne e il 14,4% degli uomini.
La lettura un’abitudine di famiglia
Anche nel 2021 i dati confermano che la lettura continua a essere fortemente influenzata dall’ambiente familiare, i bambini e i ragazzi sono certamente favoriti se i genitori hanno l’abitudine di leggere i libri. Tra i ragazzi sotto i 18 anni la quota di lettori è pari al 73,5% se leggono sia la madre che il padre ma scende al 34,4% se entrambi i genitori non sono lettori.
In particolare i bambini più piccoli (6-10 anni) sono maggiormente influenzati dalla presenza della sola madre lettrice (il 59,0% legge) mentre dopo i 15 anni si dedica alla lettura il 39,0% dei ragazzi anche se i genitori non hanno questa abitudine.
FIGURA 7. PERSONE DI 6 ANNI E PIÙ CHE HANNO LETTO ALMENO UN LIBRO PER MOTIVI NON STRETTAMENTE SCOLASTICI/PROFESSIONALI NEI 12 MESI PRECEDENTI L’INTERVISTA PER CLASSE DI ETÀ
Anno 2021, valori percentuali
In aumento il digitale e l’utilizzo di più tipologie di dispositivi per la lettura
Negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Italia il consumo di prodotti editoriali digitali. Nel 2021 sono 6 milioni 645mila le persone che hanno dichiarato di aver letto e-book e/o libri online, l’11,7% della popolazione di 6 anni e più (pari al 28,6% dei lettori); tale quota è in aumento significativo rispetto al 10,1% rilevato nel 2020.
Sono invece 20 milioni 191mila i lettori di libri cartacei, il 35,5% della popolazione di 6 anni e più (pari all’87% dei lettori) e un milione 117mila gli utilizzatori di audiolibri, il 2% della popolazione di 6 anni e più (il 4,8% dei lettori). L’utilizzo degli audiolibri, seppur ancora residuale, è più che raddoppiato negli ultimi 4 anni (riguardava lo 0,8% della popolazione nel 2018).
Analizzando l’utilizzo esclusivo o combinato dei diversi dispositivi per la lettura, si osserva che circa sette lettori su dieci (69,2%) hanno letto solo libri cartacei, il 12,1% solo e-book/libri on line, lo 0,5% ha ascoltato solo audiolibri mentre la quota di chi ha utilizzato diverse tipologie di supporto si attesta al 18,2%, dal 16,6% del 2020. I dati confermano dunque il persistere di “abitudini forti” tra i lettori, ancora prevalentemente polarizzati sull’utilizzo esclusivo del cartaceo, ma anche la diffusione, seppur lenta, dell’utilizzo combinato di diversi dispositivi per la lettura.
La lettura di libri in formato digitale (in modo esclusivo o complementare a quella di libri cartacei) è più diffusa tra i giovani lettori di 15-34 anni e diminuisce nelle fasce di età successive, in modo particolare tra le persone di 75 anni e più, anche se la quota di utilizzatori di dispositivi digitali è in aumento in questa fascia di età. A leggere solo libri cartacei sono soprattutto i bambini fino a 10 anni; questa modalità di lettura diminuisce a partire dalla fascia di età successiva per poi crescere nuovamente tra gli over 44.
La lettura esclusiva di libri cartacei è più elevata tra le donne (il 71,7% contro il 65,9% degli uomini), mentre quella di e-book/libri online è maggiore tra gli uomini (il 15,7% contro il 9,4% delle lettrici). Tali differenze di genere sono più marcate nelle fasce di età centrali, meno nelle altre.
Considerando l’accesso ai libri in formato digitale, pur confermandosi anche nel 2021 il digital divide territoriale (13,3% del Nord e 12,3% del Centro contro 9,1% del Mezzogiorno), è proprio nelle aree meridionali e insulari del Paese che si si osserva, tra i lettori di libri, un maggiore utilizzo esclusivo dell’on line (14,7%) rispetto al Centro-nord (11,2%).
La lettura di e-book/libri on line si conferma infine più diffusa nei Comuni centro delle aree metropolitane (14,3%) rispetto ai piccoli centri (8,7% nei Comuni fino a 2mila abitanti).
FIGURA 8. LETTORI DI 6 ANNI E PIÙ PER TIPO DI DISPOSITIVO USATO E CLASSE DI ETÀ.
Anno 2021, valori percentuali
L’accesso on line alle biblioteche compensa la minore fruizione in presenza
Nel 2021 il 7,4% della popolazione di 3 anni e più ha dichiarato di essersi recata almeno una volta in biblioteca nel corso dell’anno. Più elevata la quota di donne (8,2% contro 6,5% degli uomini), con differenze di genere più marcate tra i giovani di 11-24 anni. Dal punto di vista territoriale sono le persone residenti nel Nord a frequentare di più le biblioteche (10,6%), seguite da quelle del Centro (6,2%) e del Mezzogiorno (3,8%).
Rispetto al 2020, la quota di utenti delle biblioteche si riduce di circa 5 punti percentuali (dal 12,2% al 7,4%) che vanno a sommarsi ai 3 punti di flessione registrati tra il 2019 e il 2020. In totale, quindi, gli utenti delle biblioteche si sono sostanzialmente dimezzati nel confronto con il periodo pre-pandemico.
La diminuzione registrata tra il 2019 e il 2021 ha interessato principalmente i giovani e i giovanissimi di 6-24 anni, generalmente i più assidui frequentatori delle biblioteche, e riguardato in modo trasversale tutte le zone del Paese. Nonostante la forte flessione, in queste classi di età continuano a registrarsi i livelli di frequentazione più elevati (14,3%). Questi livelli decrescono in misura significativa già a partire dai 25 anni per scendere ai livelli più bassi dopo i 54 anni.
L’accesso on line alle biblioteche ha in parte mitigato le difficoltà di fruizione e partecipazione in presenza. Il 6,8% delle persone di 6 anni e più si è infatti collegato almeno una volta al sito di una biblioteca per consultare cataloghi, libri, prenotare prestiti o altro; tra questi il 4,2% si è collegato esclusivamente on line mentre il 2,6% si è recato anche fisicamente in biblioteca. Complessivamente, dunque, nel 2021 l’accesso “reale” o “virtuale” alle biblioteche è stato pari all’11,7%.
L’accesso online è più diffuso tra i giovani di 15-34 anni, in modo particolare nella fascia 20-24 anni dove ha raggiunto il 15,1%. Non emergono significative differenze di genere, la quota di utenti on line è pari al 6,1% tra gli uomini e al 7,5% tra le donne.
FIGURA 9. PERSONE DI 6 ANNI E PIU’ CHE SI SONO RECATE IN BIBLIOTECA E/O HANNO EFFETTUATO L’ACCESSO ON LINE AL SITO DI UNA BIBLIOTECA.
Anno 2021, valori percentuali
Glossario
Indagine sulla produzione libraria
Editore: impresa, ente o persona responsabile della pubblicazione di un libro o di un documento. Nell’ambito dell’indagine dell’Istat sulla produzione libraria si considerano, oltre alle case editrici, anche società, enti e istituzioni che dichiarano di svolgere l’attività di edizione di libri, in qualsiasi formato, come attività principale.
Editori attivi: si definiscono “attivi” gli operatori che pubblicano almeno un’opera libraria nell’anno considerato. Gli editori che, pur non avendo cessato l’attività, non hanno pubblicato titoli nel corso dell’anno considerato si definiscono invece “a produzione nulla”.
Edizione successiva: opera libraria che si distingue dalla prima edizione, anche se pubblicata nello stesso anno, perché presenta modifiche al testo e/o alla veste tipografica.
Genere: variabile utilizzata per descrivere e classificare le opere librarie rispetto al tipo di pubblicazione, di contenuto e di pubblico prevalente di riferimento. In particolare, ai fini dell’indagine dell’Istat sulla produzione libraria si distinguono: le opere per bambini e ragazzi, le opere scolastiche e le opere di “varia adulti”.
Grande editore: si intende l’editore che nell’anno di riferimento ha stampato opere librarie per una tiratura complessiva superiore a un milione di copie.
Libro: pubblicazione non periodica di almeno 49 pagine, escluse le copertine.
Medio editore: editore che nell’anno di riferimento ha stampato opere librarie per una tiratura complessiva compresa tra 100.000 e un milione di copie.
Micro editore: editore che nell’anno di riferimento ha stampato opere librarie per una tiratura complessiva non superiore a 5.000 copie.
Opera in più volumi: ai fini dell’indagine dell’Istat sulla produzione libraria viene rilevato il numero complessivo dei volumi di cui si compone ciascuna opera editi nell’anno (anche se la loro pubblicazione è iniziata in anni precedenti). L’insieme di più volumi con lo stesso titolo e stessa veste tipografica che trattano la stessa materia è considerato un’unica opera in più volumi. Una collana editoriale non è considerata un’opera in più volumi, ma un insieme di opere diverse.
Opera scolastica: comprende i libri di testo delle scuole elementari, medie e secondarie superiori; sono esclusi i testi universitari e parascolastici.
Operatore editoriale secondario: società o istituzioni responsabile della pubblicazione di un libro o di un documento che dichiarano di svolgere attività editoriale per la pubblicazione di opere librarie come attività secondaria o occasionale.
Opuscolo: pubblicazione non periodica composta da un numero di pagine compreso tra 5 e 48, escluse le copertine.
Piccolo editore: editore che nell’anno di riferimento ha stampato opere librarie per una tiratura complessiva compresa tra 5.001 e 100.000 copie.
Prima edizione: opera libraria edita per la prima volta in assoluto dall’editore.
Produzione libraria: insieme di opere editoriali a stampa di almeno cinque pagine, pubblicate nel corso di un anno, comprese le pubblicazioni ufficiali dello Stato o di enti pubblici e gli estratti di pubblicazioni. Sono esclusi i prodotti editoriali a carattere prettamente propagandistico e pubblicitario e le pubblicazioni informative come elenchi telefonici, orari ferroviari, cataloghi, listini prezzi, calendari e simili, nonché le opere musicali ove il testo letterario sia di scarsa importanza, le carte geografiche e topografiche non rilegate sotto forma di atlante e gli album con figurine che non contengono un testo narrativo. Sono escluse anche le pubblicazioni effettuate per conto terzi e quelle prodotte da piattaforme di self-publishing. Sono, invece, da comprendere i libri (romanzi rosa, gialli, ecc.) anche se diffusi con cadenza periodica e con numerazione progressiva, attraverso le rivendite dei giornali o altri canali.
Quota di copie invendute: la somma delle rimanenze di magazzino, delle copie rimaste in conto deposito presso le librerie e delle copie rese da librerie o grossisti – escluse le copie distribuite gratuitamente – sul numero complessivo delle copie distribuite nel corso dell’anno di riferimento.
Ristampa: opera libraria che non presenta modifiche al testo e/o alla veste tipografica, rispetto alla precedente edizione.
Tiratura: numero di copie stampate di un’opera libraria.
Varia adulti: categoria costituita dall’insieme delle pubblicazioni indicate dagli editori come “opere di altro genere”, per distinguerle da quelle scolastiche e per bambini e ragazzi; comprende anche i testi universitari e parascolastici.
Indagine Aspetti della vita quotidiana
Audiolibro: è la registrazione audio di un libro letto ad alta voce da uno o più attori, da un lettore (speaker) oppure da un motore di sintesi vocale.
E-book: l’electronic-book o libro elettronico è un libro in formato digitale consultabile utilizzando un lettore e-book (tra i più noti IPad e Smartphone, e in generale ogni PC, tablet o cellulare di ultima generazione abilitato).
Lettori deboli: nell’indagine dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana”, si intendono le persone di 6 anni e più che hanno letto non più di tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali.
Lettori di libri: nell’indagine dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana”, si intendono le persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali.
Lettori forti: nell’indagine dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana”, si intendono le persone di 6 anni e più che hanno letto 12 e più libri, nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali.
Libro: nell’indagine dell’Istat “Aspetti della vita quotidiana”, si intende un prodotto editoriale a carattere non periodico, pubblicato a stampa e/o in formato digitale o un audiolibro.
Libro cartaceo: è costituito da un insieme di fogli di carta, stampati o manoscritti, rilegati insieme in un certo ordine e racchiusi da una copertina.
Libro on line: è un libro in formato digitale che è disponibile solo per la lettura su Internet. Si differenzia da un e-book che può essere scaricato e letto localmente su un PC, smartphone o e-reader. Generalmente le informazioni sono presentate in un formato di pagina e le pagine sono normalmente disponibili per la lettura sequenziale (anche se è possibile “passare” a un’altra pagina utilizzando un mouse, una tastiera o altri controller).
Nota metodologica
L’analisi dell’offerta e della domanda di libri in Italia è stata realizzata sulla base dei dati raccolti dall’Istat in due diverse rilevazioni: l’“Indagine sulla produzione libraria” e l’Indagine campionaria sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”.
Indagine sulla produzione libraria
Obiettivi conoscitivi
L’indagine sulla produzione libraria si pone la finalità di offrire una panoramica sull’offerta di libri in Italia e sulle principali caratteristiche del settore editoriale. Dal 1951 vengono raccolti dati statistici che consentono di descrivere la quantità e le principali caratteristiche dei libri pubblicati nel corso di ciascun anno.
L’indagine rientra tra quelle comprese nel Programma statistico nazionale 2017-2019 – Aggiornamento 2019 (http://www.sistan.it/index.php?id=52).
Popolazione di riferimento e cadenza
A partire dall’anno 2019, la popolazione di riferimento è composta da tutte le case editrici italiane e gli altri enti, sia pubblici che privati, che svolgono attività di edizione di libri come attività principale.
La rilevazione, svolta con cadenza annuale sull’intero territorio nazionale, ha carattere censuario; ne costituiscono unità eleggibili gli editori che risultano attivi nel corso dell’anno di riferimento, ossia quelli che hanno svolto attività editoriale pubblicando almeno un’opera libraria, nonché quelli inattivi, ossia quelli che hanno sospeso temporaneamente l’attività editoriale, non pubblicando alcuna opera libraria nell’anno di riferimento (definiti “a produzione nulla”).
Sono esclusi, invece, gli editori che hanno dichiarato di aver cessato definitivamente ogni attività produttiva oppure che, pur continuando a operare con la stessa ragione sociale, hanno cessato definitivamente l’attività editoriale di produzione libraria a stampa.
Sono esclusi dalla rilevazione gli editori che si dedicano ad una produzione libraria esclusivamente in formato digitale, nonché gli editori che non svolgono alcuna attività di pubblicazione di libri a stampa e le piattaforme di self-publishing.
Strategie e strumenti di rilevazione
L’indagine sulla produzione libraria ha per oggetto tutte le opere librarie di almeno cinque pagine pubblicate nel corso dell’anno di riferimento.
Per opere librarie, in conformità alle indicazioni dell’Unesco per l’armonizzazione delle statistiche internazionali, si intendono le pubblicazioni composte da almeno cinque pagine, esclusi i prodotti editoriali a carattere prettamente propagandistico o pubblicitario e le pubblicazioni informative di servizio (cataloghi, listini prezzi, orari ferroviari, elenchi telefonici e simili).
Le informazioni raccolte riguardano il numero di opere pubblicate, il numero di volumi di cui è composta l’opera, il tipo di edizione, il genere, la materia trattata, la lingua di pubblicazione, il numero di pagine, il prezzo, la tiratura e l’eventuale presenza di supporti elettronici allegati alla stampa, nonché alcuni aspetti sulle strategie d’impresa e le politiche di settore. Le classificazioni e le definizioni utilizzate per l’indagine si basano sulle indicazioni formulate dall’Unesco per l’armonizzazione a livello internazionale delle statistiche sull’attività editoriale.
Per aggiornare l’elenco iniziale delle unità oggetto di rilevazione, l’Istat provvede alla gestione di un archivio anagrafico informatizzato dei soggetti pubblici e privati che effettuano attività editoriale. I dati in archivio sono aggiornati in modo continuativo, sulla base di una ricognizione sistematica delle informazioni disponibili fornite da varie fonti, delle informazioni dell’Archivio statistico delle imprese attive dell’Istat (Asia), dei dati forniti dagli editori intervistati nell’ambito della precedente edizione dell’indagine e dalle informazioni contenute nell’Archivio gestionale di Informazioni Editoriali (IE).
In questa edizione, a seguito dell’aggiornamento dell’elenco anagrafico, le unità di rilevazione sono state 2.292. Di queste, le unità rispondenti – cioè le imprese attive al 31 dicembre 2021, data di riferimento della rilevazione – sono state 1.831, pari al 79,9% delle unità di rilevazione in lista, mentre 28 unità, pari all’1,2%, sono risultate fuori campo di osservazione.
Al netto delle unità risultate fuori campo di osservazione, hanno risposto all’indagine l’80,5% degli editori presenti in archivio.
I dati forniti dai rispondenti e rilevati nel corso del 2022 descrivono l’attività editoriale svolta nell’anno 2021.
Per la rilevazione dei dati è stato utilizzato un modello auto-compilabile online, con il quale ciascun rispondente descrive le principali caratteristiche di ciascuna opera pubblicata nel corso dell’anno di riferimento dell’indagine. Il questionario è corredato delle istruzioni per la compilazione ed è provvisto della normativa riguardante l’obbligo di risposta e la tutela della privacy.
Per favorire l’attività di risposta, ai rispondenti è stato somministrato un questionario on line parzialmente precompilato, contenente le informazioni e i dati anagrafici già disponibili di ciascun editore. La modalità di compilazione per via telematica favorisce la tempestività della rilevazione dei dati e la qualità delle informazioni raccolte, poiché prevede un programma di check automatico che segnala direttamente al rispondente eventuali risposte incompatibili, errori di coerenza (formale e di range), incongruenze e omissioni, che possono essere risolti nel corso della stessa compilazione.
A seguito della fase di raccolta dati, le informazioni acquisite sono state sottoposte alla fase di controllo e correzione e validate mediante metodi correttivi per ridurre gli effetti delle risposte errate o incomplete, controllo di congruenza con precedenti dati della stessa indagine e ritorno sulle unità rispondenti. Tra i correttivi per la correzione degli errori a mancata risposta parziale su alcune voci delle opere librarie pubblicate (materia, lingua di pubblicazione) è stata utilizzata per una procedura di imputazione mediante i dati presenti nell’archivio gestionale Informazioni Editoriali (IE).
Indagine “Aspetti della vita quotidiana”
Obiettivi conoscitivi dell’indagine
L’Indagine “Aspetti della vita quotidiana” fa parte del sistema integrato di Indagini Multiscopo sulle famiglie avviato nel 1993 che ha l’obiettivo di produrre informazioni su individui e famiglie. Le informazioni statistiche raccolte, integrate con quelle desumibili da fonte amministrativa e dalle imprese, contribuiscono a determinare la base informativa del quadro sociale del Paese.
Attraverso la rilevazione sono indagate diverse aree tematiche, esplorate da un punto di vista individuale e familiare. I contenuti informativi possono essere raggruppati in quattro grandi aree: famiglia, abitazione e zona in cui si vive; condizioni di salute e stili di vita; cultura, socialità e attività del tempo libero e interazione tra i cittadini e servizi.
Tra le informazioni raccolte inerenti alla cultura, socialità ed attività del tempo libero, ci sono quelle sul grado di soddisfazione degli individui per alcuni aspetti della vita (relazioni familiari e amicali, salute, situazione economica, tempo libero e lavoro), sul benessere soggettivo (soddisfazione per la vita nel complesso) e sul grado di fiducia generalizzata. Nella sezione dedicata alla famiglia sono invece i quesiti sulla percezione della situazione economica e i principali problemi della zona in cui si vive.
L’indagine rientra tra quelle comprese nel Programma statistico (http://www.sistan.it/index.php?id=52).
Cadenza e periodo di rilevazione
La rilevazione, di tipo campionario, è condotta con cadenza annuale nel primo trimestre dell’anno.
Popolazione di riferimento
La popolazione di interesse è costituita dalle famiglie residenti in Italia e dagli individui che le compongono, (sono escluse le persone che risiedono in istituti di convivenza). La famiglia è intesa come famiglia di fatto, ossia un insieme di persone coabitanti e legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi.
L’Indagine è condotta su un campione di circa 24 mila famiglie.
Strategie e strumenti di rilevazione
Fino alla rilevazione condotta nel 2016 l’indagine è stata svolta con tecnica PAPI (Paper and Pencil Interview), tramite l’uso di due modelli di rilevazione: un modello di rilevazione somministrato tramite intervista diretta con l’ausilio di un intervistatore e un modello somministrato per autocompilazione.
Il primo è il questionario base della rilevazione che viene somministrato mediante intervista faccia a faccia. Questo modello è composto: da una “Scheda Generale”, in cui si rilevano le relazioni di parentela e altre informazioni di natura socio-demografica e socio-economica relative ai componenti della famiglia; dalle “Schede Individuali”, una per ciascun componente della famiglia e da un “Questionario familiare” che contiene quesiti familiari ai quali risponde un solo componente adulto. L’altro è un modello somministrato per autocompilazione. Il modello viene consegnato dal rilevatore a ciascun componente della famiglia e contiene quesiti che possono essere agevolmente compilati in autonomia dal rispondente anche senza l’intervento diretto del rilevatore.
Nel 2017, è stata introdotta una importante innovazione che ha riguardato la tecnica di raccolta dati. Tale novità è consistita nell’adozione della tecnica mista sequenziale CAWI/PAPI. Dal 2019 la parte per intervista diretta è stata realizzata mediante tecnica assistita da computer (CAPI), mentre il questionario per autocompilazione è stato somministrato in PAPI per cui la tecnica è divenuta CAWI/CAPI-PAPI.
Le famiglie sono state in prima battuta invitate a partecipare alla rilevazione rispondendo alle domande presenti nei modelli di rilevazione tramite web (CAWI). In questa modalità i questionari vengono entrambi compilati direttamente dal rispondente. Successivamente, alle famiglie che non avevano partecipato all’indagine via web e a quelle del gruppo di controllo, è stata data la possibilità di essere intervistate tramite tecnica CAPI-PAPI, con l’ausilio di un rilevatore comunale che ha provveduto a somministrare uno dei due modelli di rilevazione per intervista diretta in tecnica CAPI, mentre l’altro modello è stato consegnato a ciascun componente delle famiglie che ha provveduto a compilarlo personalmente.
Le informazioni vengono fornite direttamente da tutti gli individui di 14 anni e più, mentre i bambini e i ragazzi al di sotto dei 14 anni vengono intervistati in modalità proxy, ciò significa che è un genitore o un componente maggiorenne a fornire le informazioni in loro vece. Taluni quesiti della rilevazione, per la sensibilità dell’argomento trattato, prevedono la facoltà di non rispondere.
Ulteriori informazioni sull’indagine Aspetti della vita quotidiana e i questionari utilizzati per la raccolta dei dati sono disponibili al seguente link: http://www.istat.it/it/archivio/91926.
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0011
La strategia campionaria e il livello di precisione delle stime
Disegno di campionamento
I domini di studio (gli ambiti di riferimento per i parametri di popolazione oggetto di stima) sono:
l’intero territorio nazionale;
le cinque ripartizioni geografiche (Italia nord-occidentale, Italia nord-orientale, Italia centrale, Italia meridionale, Italia insulare);
le regioni geografiche (a eccezione del Trentino-Alto Adige le cui stime sono prodotte separatamente per le province di Bolzano e Trento);
la tipologia comunale ottenuta suddividendo i comuni italiani in sei classi formate in base a caratteristiche socio-economiche e demografiche:
A)comuni appartenenti all’area metropolitana suddivisi in:
A1, comuni centro dell’area metropolitana: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania, Cagliari;
A2, comuni che gravitano intorno ai comuni centro dell’area metropolitana;
B)comuni non appartenenti all’area metropolitana suddivisi in:
B1, comuni aventi fino a 2.000 abitanti;
B2, comuni con 2.001-10.000 abitanti;
B3, comuni con 10.001-50.000 abitanti;
B4, comuni con oltre 50.000 abitanti.
Il disegno di campionamento ha una struttura generale che ricalca quella degli schemi campionari della maggior parte delle indagini sulle famiglie, ossia un disegno a più stadi comuni-famiglie, con stratificazione dei comuni.
Per l’indagine AVQ 2019 il campione è stato integrato con il disegno campionario seguito per il Master Sample del Censimento permanente. Nel caso specifico, i comuni campione per la corrente indagine sono stati individuati come sotto-campione del campione di 2850 comuni del Master Sample utilizzato per il 2018. A tale scopo, lo schema campionario classico utilizzato per le indagini sulle famiglie, di seguito descritto, è stato implementato sul sotto-universo dei comuni rilevati per il Censimento Permanente a ottobre del 2018.
Nell’ambito di ogni area ottenuta dall’incrocio delle regioni con le sei tipologie comunali di cui sopra, i comuni universo sono stati suddivisi in due sottoinsiemi: i comuni di maggiore dimensione demografica costituiscono strato a sé stante e vengono definiti Auto Rappresentativi (AR); i rimanenti comuni sono definiti Non Auto Rappresentativi (NAR) e sono suddivisi, sulla base della dimensione demografica, in strati di uguale ampiezza; da tali strati i comuni campione (due per ogni strato) sono stati selezionati con probabilità proporzionali alla loro dimensione.
Per ognuno dei comuni coinvolti nell’indagine (AR e NAR), viene effettuato un campionamento a grappoli: i grappoli – le famiglie – sono selezionati in maniera casuale dalla lista anagrafica e tutti i componenti che appartengono alla famiglia di fatto vengono sottoposti a rilevazione. La numerosità minima di famiglie campione per ciascun comune è stata posta pari a 24.
Le famiglie sono selezionate per ciascun comune campione a partire dal campione teorico selezionato per il Master Sample; per ogni famiglia inclusa nel campione vengono rilevate le caratteristiche oggetto di indagine di tutti i componenti di fatto appartenenti alla famiglia medesima.
Procedimento per il calcolo delle stime
Le stime prodotte dall’indagine sono di frequenze assolute e relative, riferite alle famiglie e agli individui o stime di totali di variabili quantitative. Sono ottenute mediante uno stimatore di ponderazione vincolata. Il principio su cui è basato ogni metodo di stima campionaria è che le unità appartenenti al campione rappresentino anche le unità della popolazione che non sono incluse nel campione. Questo principio viene realizzato attribuendo a ogni unità campionaria un peso che indica il numero di unità della popolazione rappresentata dall’unità medesima. Per esempio, se a un’unità campionaria viene attribuito un peso pari a 30, ciò indica che questa unità rappresenta se stessa e altre 29 unità della popolazione non incluse nel campione.
La procedura che consente di costruire i pesi finali da attribuire alle unità campionarie rispondenti, è articolata in generale nelle seguenti fasi:
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1) si calcolano i pesi diretti come reciproco della probabilità di inclusione delle unità;
2) si calcolano i fattori correttivi per mancata risposta totale, come l’inverso del tasso di risposta in opportuni sottoinsiemi di unità e si ottengono i pesi base, o pesi corretti per mancata risposta totale, moltiplicando i pesi diretti per i corrispondenti fattori correttivi per mancata risposta totale;
3) si costruiscono i fattori correttivi che consentono di soddisfare, a livello regionale, la condizione di uguaglianza tra i totali noti di alcune variabili ausiliarie e le corrispondenti stime campionarie;
4) si calcolano, infine, i pesi finali mediante il prodotto dei pesi base per i fattori correttivi ottenuti al passo 3.
Per l’indagine in oggetto il calcolo dei pesi diretti del passo 1 ha tenuto conto del fatto che il campione è stato selezionato come sotto-campione del campione del Master Sample del Censimento della popolazione.
I fattori correttivi del passo 3 sono ottenuti dalla risoluzione di un problema di minimo vincolato, in cui la funzione da minimizzare è una funzione di distanza (opportunamente prescelta) tra i pesi base e i pesi finali e i vincoli sono definiti dalla condizione di uguaglianza tra stime campionarie dei totali noti di popolazione e valori noti degli stessi. La funzione di distanza prescelta è la funzione logaritmica troncata; l’adozione di tale funzione garantisce che i pesi finali siano positivi e contenuti in un predeterminato intervallo di valori possibili, eliminando in tal modo i pesi positivi estremi (troppo grandi o troppo piccoli). Le variabili ausiliarie considerate a livello regionale sono: tipologia comunale, classi di età, sesso, cittadinanza (italiani/stranieri).
Valutazione del livello di precisione delle stime
Al fine di valutare l’accuratezza delle stime prodotte da un’indagine campionaria è necessario tenere conto dell’errore campionario che deriva dall’aver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione. Tale errore può essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioè l’errore assoluto diviso per la stima, che prende il nome di coefficiente di variazione, CV).
Nei prospetti B e C sono riportati gli errori relativi associati a determinati livelli di stima puntuale distinti per i vari domini di studio. Nel prospetto B ci sono gli errori relativi riferiti alle stime delle famiglie, mentre nel prospetto C quelli per le stime delle persone.
A partire dagli errori campionari relativi è possibile costruire l’intervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia, contiene al suo interno il valore vero, ma ignoto, del parametro oggetto di stima. L’intervallo di confidenza è calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto, moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia; considerando il tradizionale livello di fiducia del 95%, il coefficiente corrispondente è pari a 1,96.
In pratica, data una stima puntuale, nei prospetti B (famiglie) o C (persone) si cerca in corrispondenza del dominio territoriale di interesse (colonne) il livello di stima più vicino a quello in esame (righe) per individuare l’errore relativo percentuale associato.
Nel prospetto A sono illustrate le modalità di calcolo per la costruzione dell’intervallo di confidenza delle stime puntuali riferite al numero di famiglie che dichiarano “adeguate” le proprie risorse economiche in Sicilia e al numero di persone di 14 anni e più che, in Italia, si dichiarano molto soddisfatte della propria salute.
PROSPETTO A. CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELL’INTERVALLO DI CONFIDENZA
Famiglie in Sicilia che dichiarano “adeguate” le proprie risorse economiche Persone in Italia molto soddisfatte della propria salute
Errore relativo (CV) 3,0/100=0,030 1,2/100=0,012
Stima intervallare Semi ampiezza dell’intervallo: 36.960 101.100
PROSPETTO B. VALORI INTERPOLATI DEGLI ERRORI CAMPIONARI RELATIVI PERCENTUALI DELLE STIME RIFERITE ALLE FAMIGLIE PER TOTALE ITALIA, RIPARTIZIONE GEOGRAFICA, TIPO DI COMUNE E REGIONE. Anno 2021
STIME Italia Nord Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Sud Isole A1 A2 B1 B2 B3 B4
20.000 30,2 30,3 30,5 26,8 26,8 26,0 25,4 24,3 27,5 28,9 14,8 25,4 27,9 25,9
30.000 24,1 24,2 24,3 21,3 21,3 20,7 20,2 19,5 21,9 23,2 12,1 20,5 22,3 20,6
40.000 20,5 20,6 20,7 18,1 18,1 17,7 17,2 16,6 18,7 19,8 10,5 17,6 19,1 17,5
50.000 18,1 18,2 18,3 16,0 16,0 15,6 15,2 14,7 16,5 17,5 9,4 15,6 16,9 15,4
60.000 16,3 16,4 16,5 14,4 14,4 14,1 13,7 13,3 14,9 15,8 8,5 14,2 15,3 13,9
70.000 15,0 15,0 15,2 13,2 13,2 12,9 12,6 12,2 13,7 14,5 7,9 13,1 14,0 12,8
80.000 13,9 14,0 14,1 12,3 12,2 12,0 11,7 11,3 12,7 13,5 7,4 12,2 13,0 11,8
90.000 13,0 13,1 13,2 11,5 11,4 11,3 11,0 10,6 11,9 12,7 7,0 11,4 12,2 11,1
100.000 12,3 12,3 12,4 10,8 10,8 10,6 10,3 10,0 11,2 11,9 6,6 10,8 11,5 10,4
200.000 8,3 8,4 8,4 7,3 7,3 7,2 7,0 6,8 7,6 8,2 4,7 7,5 7,9 7,1
300.000 6,6 6,7 6,7 5,8 5,8 5,8 5,6 5,4 6,1 6,5 3,8 6,1 6,3 5,6
400.000 5,6 5,7 5,7 5,0 4,9 4,9 4,8 4,6 5,2 5,6 3,3 5,2 5,4 4,8
500.000 5,0 5,0 5,1 4,4 4,3 4,3 4,2 4,1 4,6 4,9 2,9 4,6 4,8 4,2
750.000 4,0 4,0 4,0 3,5 3,5 3,5 3,4 3,3 3,6 3,9 2,4 3,7 3,8 3,4
STIME Piemonte Valle d’Aosta Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia- Romagna Toscana Umbria
20.000 22,8 5,0 16,7 33,1 11,6 11,9 10,4 28,1 15,4 26,0 23,3 15,2
30.000 22,2 4,0 13,3 26,4 9,3 9,6 8,2 22,3 12,2 20,8 18,6 12,1
40.000 19,2 3,4 11,3 22,5 7,9 8,2 7,0 18,9 10,4 17,7 15,9 10,4
50.000 17,1 3,0 9,9 19,9 7,0 7,3 6,1 16,6 9,1 15,7 14,0 9,2
60.000 15,6 2,7 9,0 18,0 6,4 6,7 5,5 14,9 8,2 14,2 12,7 8,3
70.000 14,4 2,5 8,2 16,5 5,8 6,1 5,1 13,7 7,5 13,0 11,6 7,6
80.000 13,4 2,3 7,6 15,3 5,4 5,7 4,7 12,7 7,0 12,1 10,8 7,1
90.000 12,7 2,1 7,1 14,4 5,1 5,4 4,4 11,8 6,5 11,3 10,1 6,7
100.000 12,0 2,0 6,7 13,5 4,8 5,1 4,1 11,1 6,1 10,7 9,6 6,3
200.000 8,4 1,3 4,5 9,2 3,3 3,5 2,8 7,5 4,1 7,3 6,5 4,3
300.000 6,8 1,1 3,6 7,4 2,6 2,8 2,2 5,9 3,3 5,8 5,2 3,5
400.000 5,9 0,9 3,1 6,3 2,3 2,4 1,9 5,0 2,8 5,0 4,4 2,9
500.000 5,3 0,8 2,7 5,5 2,0 2,2 1,6 4,4 2,5 4,4 3,9 2,6
750.000 4,3 0,6 2,2 4,4 1,6 1,8 1,3 3,5 1,9 3,5 3,1 2,1
STIME Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
20.000 17,0 28,7 15,5 7,9 26,5 25,2 10,9 18,7 26,0 16,1
30.000 13,5 22,8 12,5 6,3 21,1 20,0 8,6 15,0 20,8 12,8
40.000 11,4 19,4 10,7 5,3 18,0 17,0 7,3 12,9 17,7 10,9
50.000 10,1 17,1 9,5 4,7 15,9 15,0 6,4 11,4 15,7 9,6
60.000 9,1 15,4 8,6 4,2 14,4 13,5 5,8 10,4 14,1 8,7
70.000 8,3 14,1 7,9 3,9 13,2 12,4 5,3 9,5 13,0 8,0
80.000 7,7 13,1 7,4 3,6 12,3 11,5 4,9 8,9 12,1 7,4
90.000 7,2 12,2 6,9 3,4 11,5 10,7 4,6 8,3 11,3 7,0
100.000 6,8 11,5 6,6 3,2 10,8 10,1 4,3 7,9 10,7 6,6
200.000 4,6 7,8 4,5 2,1 7,4 6,8 2,9 5,4 7,3 4,5
300.000 3,6 6,2 3,6 1,7 5,9 5,4 2,3 4,4 5,8 3,5
400.000 3,1 5,2 3,1 1,4 5,0 4,6 2,0 3,7 4,9 3,0
500.000 2,7 4,6 2,8 1,3 4,4 4,0 1,7 3,3 4,4 2,7
750.000 2,2 3,7 2,2 1,0 3,5 3,2 1,4 2,7 3,5 2,1
0014
PROSPETTO C. VALORI INTERPOLATI DEGLI ERRORI CAMPIONARI RELATIVI PERCENTUALI DELLE STIME RIFERITE ALLE PERSONE PER TOTALE ITALIA, RIPARTIZIONE GEOGRAFICA, TIPO DI COMUNE E REGIONE. Anno 2021
STIME Italia Nord Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Sud Isole A1 A2 B1 B2 B3 B4
20.000 34,1 35,4 36,4 30,3 31,7 26,3 26,1 28,3 32,7 32,9 18,8 26,3 32,9 29,9
30.000 27,1 28,0 28,6 24,0 25,0 21,3 21,1 22,5 25,6 26,2 15,0 21,3 26,0 23,6
40.000 23,0 23,7 24,1 20,4 21,0 18,3 18,1 19,1 21,5 22,2 12,8 18,4 22,0 20,0
50.000 20,3 20,8 21,1 17,9 18,4 16,3 16,1 16,8 18,8 19,6 11,3 16,4 19,4 17,6
60.000 18,3 18,7 19,0 16,2 16,6 14,8 14,6 15,2 16,8 17,7 10,2 14,9 17,4 15,8
70.000 16,8 17,1 17,3 14,8 15,1 13,7 13,5 13,9 15,3 16,2 9,4 13,8 15,9 14,5
80.000 15,6 15,8 16,0 13,7 14,0 12,7 12,6 12,9 14,1 15,0 8,7 12,8 14,8 13,4
90.000 14,6 14,8 14,9 12,8 13,0 12,0 11,8 12,1 13,2 14,0 8,2 12,1 13,8 12,5
100.000 13,7 13,9 14,0 12,1 12,2 11,3 11,2 11,4 12,4 13,2 7,7 11,4 13,0 11,8
200.000 9,3 9,3 9,3 8,1 8,1 7,9 7,8 7,7 8,1 8,9 5,3 8,0 8,7 7,9
300.000 7,4 7,4 7,3 6,4 6,4 6,4 6,3 6,1 6,4 7,1 4,2 6,5 6,9 6,2
400.000 6,3 6,2 6,1 5,5 5,4 5,5 5,4 5,2 5,3 6,0 3,6 5,6 5,8 5,3
500.000 5,5 5,5 5,4 4,8 4,7 4,9 4,8 4,6 4,7 5,3 3,2 5,0 5,1 4,6
750.000 4,4 4,3 4,2 3,8 3,7 3,9 3,9 3,6 3,7 4,2 2,5 4,0 4,1 3,7
STIME Piemonte Valle d’Aosta Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia- Romagna Toscana Umbria
20.000 26,8 5,7 19,2 38,2 13,3 12,7 11,9 31,5 16,7 30,8 26,0 16,9
30.000 21,0 4,5 15,0 30,1 10,4 10,0 9,3 24,9 13,0 24,2 20,5 13,2
40.000 17,7 3,8 12,6 25,4 8,8 8,5 7,8 21,1 10,9 20,5 17,4 11,2
50.000 15,4 3,3 11,0 22,2 7,7 7,5 6,8 18,5 9,5 18,0 15,3 9,8
60.000 13,8 2,9 9,9 20,0 6,9 6,7 6,1 16,6 8,5 16,1 13,7 8,8
70.000 12,6 2,7 9,0 18,2 6,3 6,1 5,5 15,2 7,8 14,7 12,5 8,0
80.000 11,7 2,5 8,3 16,9 5,8 5,7 5,1 14,1 7,1 13,6 11,6 7,4
90.000 10,9 2,3 7,7 15,7 5,4 5,3 4,7 13,1 6,7 12,7 10,8 6,9
100.000 10,2 2,2 7,3 14,8 5,1 5,0 4,4 12,3 6,2 11,9 10,2 6,5
200.000 6,7 1,4 4,8 9,8 3,4 3,3 2,9 8,2 4,1 8,0 6,8 4,3
300.000 5,3 1,1 3,7 7,7 2,6 2,6 2,3 6,5 3,2 6,3 5,4 3,4
400.000 4,4 0,9 3,1 6,5 2,2 2,2 1,9 5,5 2,7 5,3 4,6 2,8
500.000 3,9 0,8 2,7 5,7 1,9 2,0 1,7 4,8 2,3 4,6 4,0 2,5
750.000 3,0 0,6 2,1 4,5 1,5 1,6 1,3 3,8 1,8 3,7 3,2 1,9
STIME Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
20.000 19,4 32,7 17,3 8,9 30,8 28,3 12,2 20,8 29,7 19,9
30.000 15,2 25,7 13,7 7,1 24,5 22,3 9,6 16,7 23,6 15,8
40.000 12,8 21,7 11,6 6,0 20,9 18,9 8,0 14,4 20,0 13,4
50.000 11,3 19,1 10,2 5,3 18,5 16,6 7,0 12,8 17,6 11,7
60.000 10,1 17,1 9,2 4,7 16,7 14,9 6,3 11,6 15,9 10,6
70.000 9,2 15,7 8,4 4,3 15,3 13,6 5,7 10,7 14,6 9,7
80.000 8,5 14,5 7,7 4,0 14,2 12,6 5,3 9,9 13,5 9,0
90.000 7,9 13,5 7,2 3,7 13,3 11,7 4,9 9,3 12,7 8,4
100.000 7,5 12,7 6,8 3,5 12,5 11,0 4,6 8,8 11,9 7,9
200.000 5,0 8,5 4,6 2,4 8,5 7,4 3,0 6,1 8,1 5,3
300.000 3,9 6,7 3,6 1,9 6,8 5,8 2,4 4,9 6,4 4,2
400.000 3,3 5,6 3,0 1,6 5,8 4,9 2,0 4,2 5,4 3,5
500.000 2,9 4,9 2,7 1,4 5,1 4,3 1,7 3,8 4,8 3,1
750.000 2,3 3,9 2,1 1,1 4,1 3,4 1,4 3,0 3,8 2,5
