
(AGENPARL) – mar 06 dicembre 2022 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: le relazioni di minoranza al bilancio 2023 – CON FOTO e VIDEO](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt671869)
Consiglio – Presentate dai consiglieri Köllensperger e Staffler. La seduta di oggi è conclusa, l’esame della manovra di bilancio 2023 riprende mercoledì 14 dicembre.
Link video (Consiglio/GNews): [https://we.tl/t-sgiopypa9P](https://we.tl/t-sgiopypa9P?utm_campaign=TRN_TDL_05&utm_source=sendgrid&utm_medium=email&trk=TRN_TDL_05)
Nell’ambito della discussione della manovra di bilancio 2023, contenuta nei disegni di legge [119/22](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=667366&blank=Y): Legge di stabilità provinciale per l’anno 2023, [120/22](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=667376&blank=Y): Bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano 2023-2025 e [121/22](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=667379&blank=Y): Disposizioni collegate alla legge di stabilità provinciale per l’anno 2023, sono state presentate oggi in Consiglio provinciale 2 relazioni di minoranza.
Hanspeter Staffler (Gruppo verde) – [qui](http://www2.consiglio-bz.org/documenti_pdf/idap_670913.pdf) la relazione di minoranza – ha evidenziato che il bilancio 2023 era una replica del bilancio di previsione del 2022: non vi s’intravedevano particolari priorità politiche, né un nuovo orientamento, né tanto meno una svolta verso la sostenibilità. In realtà le priorità politiche sarebbero state definite dalle successive variazioni e dall’assestamento di bilancio 2023, e nel corso dell’anno risorse non vincolate o aggiuntive sarebbero state assegnate direttamente – e sempre più spesso anche indirettamente attraverso il fondo di riserva – agli ambiti turismo, viabilità e sviluppo economico, come accaduto già nel 2021. In quell’anno, la quota degli investimenti era passata dal 15% iniziale al 25% finale: un dato vergognoso se si considerava la precaria situazione retributiva nel settore pubblico. La quota degli investimenti non dovrebbe essere troppo bassa, perché in tal modo col tempo le infrastrutture non sarebbero efficienti e ne conseguirebbe uno svantaggio economico; ma non deve nemmeno essere troppo alta, perché ciò rischia di surriscaldare il motore economico creando una domanda sproporzionata di lavoro salariato e facendo aumentare i costi di produzione, dell’abitare e della vita: da anni la quota degli investimenti della Giunta provinciale era fra le più alte nell’UE, ovvero il 6% del PIL, e ne facevano le spese da un lato i/le dipendenti pubblici, dall’altro l’intera popolazione, che oggi aveva più che mai bisogno di servizi pubblici come sanità, assistenza, mobilità e istruzione.
Staffler ha aggiunto che, nonostante i suoi 6,7 miliardi di euro, il bilancio perdeva, rispetto all’anno precedente, oltre il 10% a causa dell’inflazione: il valore reale era di circa 6 miliardi, un calo enorme rispetto al 2022. Ha citato quindi come ambiti problematici la missione politiche sociali e famiglia – con 695 milioni gravemente sottofinanziata, la missione tutela della salute, il cui finanziamento di 1,48 miliardi di euro è accettabile, ma abbisognerebbe di altri 50 milioni per via dell’inflazione, la missione edilizia abitativa – con 58 milioni al minimo storico in quanto dotazione, la trascuratezza dell’impiego pubblico – con il vuoto nel capitolo dei contratti collettivi intercompartimentali, l’assenza di iniziativa finanziaria nell’ambito della sostenibilità, nonostante il fuoco di fila di quest’anno sul tema, l’esigenza di maggiore giustizia fiscale, dato che i piccoli e medi redditi devono contribuire in modo sproporzionato al gettito fiscale. In quanto all’IMI, è incomprensibile e ingiusto che gli affittacamere privati paghino per la stessa attività più degli agriturismi, ed è ancora più incomprensibile che l’IMI sugli immobili per attività turistiche sia molto più bassa che per le abitazioni in affitto. Infine, la legge correlata al bilancio (n. 121/22) ripropone la cattiva abitudine di questa Giunta di forzare il passaggio in commissione legislativa di modifiche di legge importanti ed estese.
Nella [propria relazione](http://www2.consiglio-bz.org/documenti_pdf/idap_672023.pdf), Paul Köllensperger (Team K) ha innanzitutto sostenuto che bilancio di previsione e allegati non erano comprensibili, cosa che limita il Consiglio nella sua funzione di controllo; l’opposizione, inoltre, non ha alcun margine di intervento. Il bilancio di previsione, soprattutto durante le Giunte Kompatscher 1 e 2, ha perso il suo carattere di strumento di pianificazione delle decisioni strategiche e politiche, degenerando sempre più in un mezzo per approvare spese già fortemente vincolanti e vincolate; il principio di precauzione viene applicato in maniera eccessiva, cosa che produce ingenti avanti di amministrazione, il cui utilizzo però è vincolato. Un altro vincolo è rappresentato dalle disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, previste dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118. Un ulteriore vizio della gestione del bilancio è l’attribuzione delle risorse a diversi fondi, con l’assegnazione di ingenti mezzi finanziari il cui impiego da parte della Giunta provinciale sfuggono al controllo del Consiglio provinciale. Inoltre, il bilancio non rivela la situazione relativa alla gestione dei fondi pubblici nelle circa 20 società provinciali e in-house. Nel bilancio provinciale non c’è più lo stesso margine di manovra per gli investimenti, perché il miliardo di euro in più se lo sono mangiato i costi fissi. Il tutto è finanziato naturalmente da maggiori entrate fiscali, che a breve si esauriranno. Revisione della spesa pubblica (spending review) e programmazione a base zero (zero-base budgeting) – non hanno mai superato la fase dei proclami, né dato particolari risultati. L’87% del bilancio (titolo “spese correnti”) riguarda solo 17 programmi, il 54% solo tre programmi (sanità, “altri ordini di istruzione non universitaria”, relazioni con le altre autonomie territoriali e locali). La situazione è simile riguardo agli investimenti, con il 92,5% della spesa in soli tre programmi (viabilità, relazioni con le altre autonomie territoriali e locali, ufficio tecnico) e il 65,40% in 11 programmi. Questo, nonostante l’abbondanza di entrate fiscali, con oltre 414 milioni provenienti dalle tasse statali – che alla fine saranno probabilmente circa 600 milioni e altri 77 milioni di euro provenienti dall’IRAP. Questo imporrebbe una restituzione ad aziende e lavoratori dipendenti che hanno dato il loro contributo: per i lavoratori dipendenti, sono stati messi a disposizione 245 milioni per la rinegoziazione dei contratti collettivi fino al 2025, per le aziende è giunto il momento di abbassare l’aliquota dell’IRAP al 2,68%. Scorrendo le voci del bilancio, non si notano veri e propri spostamenti nel rapporto percentuale fra i finanziamenti per le singole missioni, a parte la mobilità, passata dai 180 milioni del 2018 ai 272 milioni attuali, e la sanità, che riceve un volume record di 1,54 miliardi: tuttavia, si registrano sempre maggiori difficoltà a garantire un servizio pubblico di assistenza sanitaria di alto livello.
Anche nella provincia di Bolzano la classe media, spina dorsale del miracolo economico altoatesino degli ultimi 40 anni, sta scivolando sempre più velocemente verso l’impoverimento economico; ci si augura che la messa in rete delle banche dati delle singole ripartizioni provinciali, annunciata dal presidente della Provincia, faccia sì che il settore dei contributi sia più attento alle esigenze dei cittadini, ma la Giunta avrebbe dovuto attuare una strategia di indirizzo finanziario quando i tempi erano più rosei. Un passo nella giusta direzione sono gli 8 milioni di euro annui di adeguamenti salariali per il personale delle scuole e i 16 milioni annui per la sanità, ma per ridurre il caro casa è assolutamente necessario un programma di costruzione e manutenzione edilizia, e nel contempo sostenere le aziende private del settore. Le piccole imprese di artigiani e commercianti nella vicina provincia di Trento ricevono molti più fondi; eccessivo è un apparato pubblico di ben 50.000 persone. Le Giunte Kompatscher 1 e 2 saranno ricordate per la gestione dello status quo e il colpevole disinteresse per le nuove generazioni e il loro futuro.
Di seguito, la presidente Rita Mattei ha dichiarato conclusa la seduta. La discussione della manovra di bilancio 2023 riprenderá mercoledì prossimo, 14 dicembre, a partire dalle ore 10.00.
(Autore: MC) [Allegati:](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt671869)
– Hanspeter Staffler (Foto: Landtag/Werth) (image/jpeg – 1937.4 Kb)
– Paul Köllensperger (Foto: Landtag/Werth) (image/jpeg – 1775.05 Kb)
[Lista completa dei comunicati](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp)
Realizzazione: [Informatica Alto Adige SPA](https://www.siag.it)
[CIVIS.bz.it](https://civis.bz.it/)