(AGENPARL) – ven 02 dicembre 2022 [image.png]
LDB 2023, Confimi Industria in audizione:
“Manovra equilibrata, crisi energetica prima e indiscussa difficoltà del sistema produttivo”
Roma, 2 dicembre 2022 – “Una Manovra in cui la direzione economica è ben definita. Sono confermate e ampliate le misure volte ad arginare la crisi energetica, prima e indiscussa difficoltà del sistema produttivo del paese” avvia così il Dg di Confimi Industria Fabio Ramaioli l’audizione sulla Legge di Bilancio 2023 di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Andando poi per macro temi Confimi Industria ha segnalato che:
ENERGIA
Sul tema “autonomia energetica” il Governo aveva già manifestato la sua attenzione con il Decreto Aiuti Quater. In quel provvedimento, infatti, il nuovo Governo ha provveduto a riattivare i pozzi di gas italiani presenti nel Mare Adriatico, rimasti chiusi per anni. Pozzi il cui gas è destinato a prezzo calmierato alle imprese energivore. Non ve n’è traccia nel testo della Legge di Bilancio ma ci auguriamo possa trovare spazio nelle misure che ne seguiranno.
Ci sono però ancora troppi tempi di attesa per le autorizzazioni ambientali e per gli allacciamenti alle reti degli impianti di energie rinnovabili. Si parla rispettivamente di 12 e 8 mesi di attesa.
ASPETTI POSITIVI DELLA MANOVRA.
Diversi gli aspetti su cui porre accenti positivi: la detassazione dei premi produttivi fino a 3.000 euro, più volte richiesti dal mondo produttivo e oggi ancora più apprezzati e necessari affinché le imprese supportino i collaboratori in questa fase di inflazione a doppia cifra.
Bene l’incentivo al lavoro stabile per gli under 36, utile a stabilizzare i contratti di quei collaboratori che più di altri hanno subito l’altalenarsi tra i segni più e i segni meno tipici dell’economia degli ultimi 2-3 anni.
E, nell’attesa che si riformi il Reddito di cittadinanza che ha dato sostegno alla lotta alla povertà e agli incapienti, siamo comunque soddisfatti dei nuovi requisiti per accedere al sussidio. Ci auguriamo quindi che i nuovi paletti siano di incentivo al lavoro visto anche il previsto corso di formazione o riqualifica professionale previsto dalla Legge in esame.
Altro chiaro segnale di attenzione rivolto alle attività produttive del nostro paese è manifestato dall’istituzione del Fondo quadriennale da 100 milioni in supporto dei prodotti agroalimentari di qualità.
AREA FISCALERelativamente al capitolo fiscale, la manovra ci sembra nel complesso equilibrata ed apprezzabile. In controtendenza con gli ultimi anni, non introduce grosse complicazioni per le imprese è già questo è più che sufficiente ad esprimere il nostro plauso.
La proroga di un anno della plastic e sugar tax (art. 16) ben vale questa valutazione (tanto più se in futuro dovesse seguirne l’abrogazione).
Per quanto riguarda le misure per la crescita – anche dei fatturati – non male la flat tax incrementale per il 2023 (art .13) di cui suggeriamo una sorta di meccanismo di recapture (di aliquota) in grado di incentivare il mantenimento (quantomeno nell’anno successivo ovvero nel 2024) del livello di reddito incrementale.
Per gli investimenti Sabatini in attesa di continuo rifinanziamento proponiamo in via transitoria almeno 18 mesi (invece di 12) per poter ultimare l’investimento ordinario e 24 (invece di 12) per quelli green o 4.0. Sul credito industria 4.0 che sta seguendo il suo percorso di decalage ci auguriamo che si possano ritrovare ulteriori risorse anche per l’anno futuro.
PROPOSTA A COSTO ZERO
Proprio per scongiurare una chiusura di massa di quei 5 milioni di piccole e medie imprese vessate dai costi energetici, con i tassi di interesse in costante rialzo e la liquidità ormai agli sgoccioli, sia stabilita una garanzia statale al 100% per i mutui decennali alle imprese che devono ricostruire la liquidità persa per sostenere i sopraggiunti costi energetici al netto del credito d’imposta, questo permetterà di proseguire le attività produttive senza troppi contraccolpi.
CREDITO
In questa situazione di crisi energetica, di guerra, con ancora la pandemia non del tutto debellata, e con l’attuale inflazione rivedere per le la durata dei debiti in essere, rivedere la definizione di default, rivedere i limiti De Minimis, e mitigare i sistemi di scoring e di rating
ALERT MEZZOGIORNO
Vorremmo segnalare quello che a nostro avviso è invece una grave esclusione, ovvero misure a supporto del Sud. Non si parla di ZES e non si regola il prolungamento di validità del Credito di Imposta Mezzogiorno (Legge 208/2015) e per le aree ZES.
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