
(AGENPARL) – gio 01 dicembre 2022 COMUNICATO STAMPA
BERGAMO CAPITALE ITALIANA DEL VOLONTARIATO 2022:
UNIVERSITÀ DI BERGAMO, CSV BERGAMO E PROVINCIA DI BERGAMO PRESENTANO I PRIMI RISULTATI DELLA RICERCA SUL VOLONTARIATO BERGAMASCO
La prof.ssa Sicilia sulle prime evidenze: “Poca partecipazione dei giovani e limitata capacità di intercettare risorse. Sfida importante rappresentata dalla capacità di trasformare le collaborazioni in opportunità”.
Bergamo, 1° dicembre 2022 – L’iniziativa BERGAMO CAPITALE ITALIANA DEL VOLONTARIATO 2022 ha configurato un’importante occasione per avviare attività di ricerca e laboratoriali, come quella presentata oggi, giovedì 1° dicembre 2022, presso la Sala Consiglio della sede universitaria di via Salvecchio, 19, Bergamo Alta, dal Rettore Sergio Cavalieri, dal Presidente di CSV Bergamo Oscar Bianchi, dal Consigliere delegato al volontariato della Provincia di Bergamo Damiano Amaglio e dalla Prorettrice alla Programmazione e al Bilancio e coordinatrice scientifica della ricerca Mariafrancesca Sicilia, che ha visto il coinvolgimento attivo dell’Università degli studi di Bergamo e rafforzato la partnership dell’Università con il CSV e la Provincia di Bergamo.
Si tratta di un’indagine rivolta al mondo dell’associazionismo e del volontariato, al fine di mappare la dimensione del fenomeno e alcuni tratti importanti relativi a: governance delle associazioni, volontari, rapporti con il territorio, condizioni organizzative e innovazione.
Questo lavoro si è sviluppato nell’alveo di specifica convenzione tra Unibg e Provincia di Bergamo, sottoscritta nella convinzione condivisa che questo progetto sia un tassello importante nel percorso di accompagnamento al Registro Unico del Terzo Settore.
UniBg ha sviluppato, attraverso un processo fortemente collaborativo con i partner del progetto, un questionario di agile compilazione da parte dei potenziali rispondenti, in modo da orientare la mappatura in una direzione che potesse generare conoscenze utili a guidare l’azione futura del CSV e della Provincia.
Il questionario è stato indirizzato a tutte le associazioni trasmigrate e che avevano fatto richiesta di iscrizione al RUNTS a inizio agosto 2022. Pertanto, l’indagine ha coinvolto circa 1.100 enti, i quali hanno avuto un mese e mezzo per partecipare alla ricerca tramite la compilazione del questionario. Hanno compilato il questionario 450 enti, con un tasso di risposta poco superiore al 40%.
Le associazioni che hanno partecipato al lavoro di ricerca nelle prossime settimane riceveranno un riconoscimento da parte di Coop Lombardia, che consegnerà a tutti i loro volontari delle tessere dedicate con vantaggi mirati e allo stesso tempo sosterrà tre progettualità sociali sul territorio.
I PRIMI RISULTATI DELLA RICERCA
Gli enti operano principalmente in 3 ambiti, rispettivamente l’assistenza sociale, la sanità e la cultura.
Quasi il 90% degli enti registra meno di 50.000 euro di proventi all’anno, tali proventi derivano principalmente da donazioni, contributi da enti pubblici, quote sociali, attività di raccolta fondi e 5 per mille. Solo il 22% degli enti annovera tra le principali fonti di entrata/proventi le risorse provenienti dalla partecipazione a bandi.
La governance è prevalentemente al maschile, infatti solo il 34% degli enti ha una presidente del Consiglio direttivo, seppure la presenza femminile nel consiglio direttivo è mediamente pari al 43%. I/le presidenti sono in carica mediamente da 7 anni, con poco più del 10% degli enti guidati da più di 15 anni dalla stessa persona.
I volontari sono in media 26 per ente, con il 75% delle organizzazioni con meno di 20 volontari. Solo 17 organizzazioni contano più di 100 volontari.
Il 28% degli enti segnalano una prevalenza di volontari di genere femminile, il 33% di genere maschile, mentre nel 39% delle organizzazioni si osserva una equa ripartizione tra donne e uomini. Solo il 6% degli enti dichiara di far leva prevalentemente su volontari con età inferiore ai 35 anni. L’86%, invece, beneficia prevalentemente dell’attività di volontari compresi nella fascia d’età tra 35 e 70 anni. Il 63% degli enti dichiara di rilevare la soddisfazione dei volontari, il 19% non lo fa ma ha intenzione di farlo in futuro, mentre il 9% non lo fa e non intende procedere in questa direzione. Corsi di formazione rivolti ai volontari sono stati organizzati dal 51% delle organizzazioni, mentre il 39% non ha svolto attività formative a favore dei propri volontari. È da segnalare, che la metà degli enti che indicano di non aver investito nella formazione dei propri volontari hanno intenzione di organizzare corsi di formazione per i propri volontari. Oltre il 60% degli enti ha organizzato campagne di reclutamento di volontari. Il 29% degli enti sinora non si è mosso in modo attivo e organizzato al riguardo.
Sostanzialmente tutti gli enti dichiarano di collaborare con altri attori del territorio: i principali interlocutori sono gli enti locali; infatti, il 60% dei rispondenti li annovera tra i soggetti con cui ha avviato collaborazioni. Seguono Scuole, Università e altri Enti di ricerca, altre associazioni, e aziende sanitarie.


