
(AGENPARL) – gio 01 dicembre 2022 Servizio Comunicazione e informazione
Stefano Contu
UNIONE Responsabile Ufficio Stampa
Bergamo, 1 dicembre 2022
COMUNICATO STAMPA
Lettera dei sindacati al direttore di Bergamo e al provveditore regionale
“Al Gleno condizioni di lavoro impietose”
Polizia Penitenziaria allo sciopero della mensa
Turni massacranti, niente ferie natalizie, e sempre più detenuti
I sindacati della polizia penitenziaria del Carcere di via Gleno a Bergamo
hanno avviato in questi giorni una manifestazione di protesta per
“evidenziare che da oltre un anno è in essere uno stato di agitazione presso
l’Istituto di Bergamo, senza che alcun cenno di attenzione concreto risulti esser
stato rivolto nei riguardi delle ragioni rivendicate personale di Polizia
penitenziaria di Bergamo”. La protesta, intanto, parte “dall’astensione della
fruizione della Mensa Obbligatoria di Servizio da parte delle donne e degli
uomini appartenenti a Corpo di Polizia Penitenziaria”.
“Da mesi (se non anni) – scrivono al direttore del carcere e al provveditore
regionale i responsabili della struttura per SAPPE, SINAPPE, UIL PA, USPP e
FNS CISL, Tersigni, Balice, Mento, Pipola e Sole – denunciamo le impietose
condizioni in cui versa l’organico di Polizia Penitenziaria, caratterizzato
negativamente da un lento ma costante processo di depauperamento delle
precarie risorse umane. Abbiamo chiesto competenti interventi organici a
riguardo, senza che nulla sia intervenuto”.
Il personale di Polizia Penitenziaria, si legge nella nota inviata dai sindacati,
opera da ormai dal 2020 su un’organizzazione del lavoro articolata su tre
quadranti, con turni di lavoro massacranti di minimo 8 ore (con conseguente
espletamento obbligatorio di almeno 2 ore di straordinario al giorno),
quando addirittura si arriva a dieci/dodici ore di lavoro al giorno in occasione
di piantonamenti di detenuti in pronto soccorso, e ciò senza nemmeno
cambio per rifocillarsi (o per risposare) a causa della carenza di personale.
“Per cercare di offrire un servizio il più possibile adeguato ai moderni standard
di efficienza sia nei confronti dell’utenza esterna che entra in contatto con la
realtà carceraria che nei riguardi della popolazione detenuta interessata dalle
varie attività svolte nei loro riguardi, l’Amministrazione Penitenziaria costringe
il personale di Polizia Penitenziaria ad operare in condizioni di forte
contrazione dell’organico del personale impiegato nei turni di servizio serali e
notturni, mediante una sistematica procedura di accorpamenti (non riduzione)
dei posti di servizio, con conseguente aggravio di lavoro ed aumento di stress
per il personale in servizio, chiamato a dover ricoprire due o più posti di
servizio in contemporanea. Da ultimo, ma non per importanza, contestiamo con
forza il diniego alle ferie natalizie a ben venti colleghi! Venti di noi che
concretamente non potranno raggiungere i propri cari e trascorrere con loro le
prossime festività: è inaccettabile! Inaccettabile, ma anche paradossale, dal
momento in cui la pianificazione delle ferie sta sconfessando tutti i principi
dettati dal Protocollo di Intesa Regionale. Ed anche la nota della Direzione del
28 u.s. appare contraria a quei principi. Disarmante, i fatti, è rilevare che una
Direzione possa affermare che gli accordi sindacali regionali non si possano
applicare. Così come incoerente risulta che la stessa Direzione non abbia mai
avviato un tavolo di confronto con le scriventi OO.SS, proprio per il rispetto
degli accordi che, ribadiamo, non possono essere sconfessati. Se ci sono carenze,
questo deve) ricadere sui diritti del personale”.
“Rivendichiamo con forza – continuano i sindacalisti – l’attenzione ed il
riguardo da parte delle Istituzioni tutte, da troppo tempo lontani ed indifferenti
nei confronti dei problemi che attanagliano il personale della Polizia
Penitenziaria di Bergamo. Se a questo aggiungiamo anche il fatto che il dato
della riduzione dell’organico di Polizia Penitenziaria di Bergamo è
inversamente proporzionale a quello della popolazione detenuta, in costante
crescita nonostante l’Istituto di Bergamo sia uno dei più sovraffollati d’Italia,
la situazione da paradossale assume contorni seriamente preoccupanti”.
“Pertanto – concludono – avviamo (a partire da ieri, mercoledì 30 novembre
2022), ad oltranza, la manifestazione di protesta della astensione della mensa
obbligatoria di servizio dei lavoratori della Polizia Penitenziaria di Bergamo, e
ciò fin tanto che non interverrà un preciso segnale da parte delle Autorità. Ci si
riserva di adottare ogni ulteriore iniziativa utile alla causa, atta a
sensibilizzare l’opinione pubblica ed il mondo politico, in merito a tali
questioni”.