
(AGENPARL) – gio 01 dicembre 2022 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: Riduzione dell’IVA sull’elettricità 2, dlp edilizia abitativa agevolata](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt671711)
Consiglio -Approvato voto della SVP, illustrato il disegno di legge della SVP sull’edilizia abitativa agevolata: la presentazione del primo firmatario renzler, la Relazione di minoranza del Gruppo verde. Avviata la discussione generale.
È ripresa nel pomeriggio di oggi la discussione, iniziata [questa mattina](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?aktuelles_action=4&aktuelles_article_id=671704), del [voto n. 51/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=668109&blank=Y) Ridurre l’IVA sull’elettricità, con la quale Helmut Tauber (SVP) chiedeva di invitare Governo e Parlamento a ridurre temporaneamente l’aliquota IVA sull’elettricità dal 22 al 5%.
Marco Galateo (Fratelli d’italia), condividendo l’obiettivo della proposta e ritenendo importante trovare misure per reagire alla crisi energetica, ha rilevato che con il voto si facevano critiche al Governo Meloni, che aveva assegnato 3,4 mld € come contributo straordinario per le imprese oltre a bonus energia per redditi più bassi, permettendo un 40% di credito d’imposta per le imprese energivore e il 305 per quelle piccole; ha detto poi di non capire come mai Alperia non riuscisse ad andare incontro alle esigenze dei cittadini nella parte di mercato libero, dove le tariffe non erano imposte: essa aveva fatto un’offerta commerciale molto vantaggiosa cui aveva aderito meno dell’1% degli utenti. Bisognava comunque rivolgersi all’Europa., non al Governo italiano, perché era lì che si giocava la partita dell’energia.
Paul Köllensperger (Team K), premettendo che si conosce l’esito dei voti, ha suggerito che invece che chiedere la riduzione dell’IVA, che rientrava a stretto giro alla Provincia, la stessa poteva sua sponte disegnarne una parte ai cittadini, oltreché riversare agli stessi il controvalore di energia gratuita, pari quest’anno a 50 milioni. La Provincia poteva quindi agire in proprio da subito
Gerhard Lanz (SVP) ha detto che la Provincia non riceveva il 90% dell’IVA, perché i calcoli erano diversi, bensì solo una quota del fondo statale. Non capiva perché non si potesse presentare un voto al proposito, per sensibilizzare su certe tematiche; nel caso in questione, si trattava di alleggerire le famiglie e garantire maggiore liquiditá alle imprese. Vero era che con i voti non si riusciva a risolvere velocemente i problemi, ma era necessario un sostegno del Consiglio provinciale per supportare le trattative.
La vicepresidente della Provincia Waltraud Deeg ha chiarito che il tema interessava tutta Europa, aggiungendo che una parte fondamentale del prezzo dell’energia era definita dalle imposte. L’aliquota per le famiglie era sempre ridotta al 10%, quella delle aziende era al 22%: approvando il voto si sgravavano sia le une che le altre. vero era che una riduzione impattava anche sul bilancio provinciale. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha sostenuto che è vero che era opportuno ridurre il fabbisogno energetico, ma non si poteva chiedere ai cittadini di rinunciare all’energia da un momento all’altro, inoltre la misura richiesta era temporanea; di fatto intaccava il bilancio provinciale. Helmut Tauber ha auspicato un tetto al prezzo dell’energia a livello europeo, ed espresso apprezzamento per le misure adottate dal Governo italiano anche con l’ultimo pacchetto di aiuti: col suo voto, constatava semplicemente che ci volevano ulteriori riduzioni. Le aziende erano comunque chiamate a rendersi più sostenibili; poteva assicurare comunque che gli imprenditori erano interessati a farlo anche per ridurre i costi. Messo in votazione, il voto è stato approvato con 24 sì e 7 astensioni.
È quindi iniziato l’esame del [disegno di legge provinciale n. 116/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=661520&blank=Y) Modifiche alla legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13, “Ordinamento dell’edilizia abitativa agevolata” (presentata dal cons. Renzler, dall’ass.ra Deeg e dalle conss. Amhof e Bacher)- Il primo firmatario Helmut Renzler (SVP) ha spiegato che il tema dell’abitare a prezzi accessibili riguardava tutta Europa, e ricordato che gli abitanti di Maiorca avevano bloccato l’isola perché non riuscivano più ad avere alloggi a prezzi accessibili. Questo era un problema per tutte le capitali europee, ma anche per Bolzano, dove secondo gli studi mancavano 6.000 appartamenti. Una serie di problemi quali guerra, inflazione, rincari energetici stavano mettendo a rischio il benessere locale, con particolare riferimento al ceto medio, ed era compito della politica garantire alloggi accessibili anche per il futuro: a questa scopo, c’era bisogno delle agevolazioni per l’edilizia abitativa agevolata, con la quale del 1972 erano stati raggiunti molti traguardi, e garantite l’accesso alla proprietá abitativa a molte persone: dal 38,5% di case di proprietá si era infatti passati all’attuale 75%. era stato presentato un programma di 12 punti per l’edilizia abitativa, che comprendeva oltre a misure legislative anche interventi quali modifiche relative all’IPES e pure garantire terreni edificabili a prezzi affrontabili. Bisognava trovare il modo per abbassare il prezzo dei terreni introducendo un prezzo massimo al metro quadro. Il sistema di agevolazione in vigore finora era stato esemplare, anche per altre regioni, non andava quindi modificato radicalmente: non era opportuno introdurre nuovi modelli che non potevano funzionare, molto più utile era proseguire su questa strada per garantire a molti cittadini la casa di proprietà anche per il futuro. La norma in esame introduceva con 8 articoli diverse modifiche che avrebbero portato miglioramenti per i cittadini e l’amministrazione. Tra le modifiche c’era la semplificazione della cancellazione del vincolo sociale, con semplice domanda al Catasto – questo permetteva anche all’amministrazione di usare le proprie risorse per altri scopi; aumento dei contributi; riduzione del punteggio minimo per nuova costruzione o acquisto a 20 punti; adeguamento della disciplina per le coppie more uxorio; facilitazioni per le persone disabili; garanzie di copertura finanziaria per i Comuni ai fini di avviare i lavori infrastrutturali; introduzione di un fondo di garanzia per minimizzare il rischio di locazione, al fine di garantire maggiore disponibilità di alloggi in affitto; disciplina di modelli innovativi come l co-housing. “La casa”, ha concluso Renzler, “è la questione sociale dei nostri tempi: bisogna assolutamente agire”.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha quindi presentato la sua [relazione di minoranza](http://www2.consiglio-bz.org/documenti_pdf/idap_669964.pdf), con la quale ripercorreva il “parto difficile” della riforma dell’edilizia abitativa, a lungo annunciata e rinviata,il cui esito era da un lato esempio di processi politici non riusciti, dall’altro un risultato scarso e con effetti che sarebbero stati minimi. Se la legge sull’edilizia abitativa del 1998 comprendeva l’intera materia dell’edilizia sociale (l’IPES, che affitta appartamenti alle persone bisognose) e dell’edilizia agevolata, questa volta le disposizioni sulI’IPES erano state stralciate e riportate in una legge a parte, approvata a luglio, e la riforma dell’edilizia abitativa agevolata era stata inizialmente inserita in un articolo fiume di una omnibus, trasformato poi nel disegno di legge in esame, che però non era riuscito a organizzare, rendere chiara e riformare una materia estremamente complessa. Ricordando che in commissione era mancato il parere positivo dell’assesore alle Finanze, Foppa ha chiarito che la nuova cancellazione del vincolo sociale rappresenta uno sgravio burocratico e ha apprezzato l’inclusione nel disegno di legge di modelli innovativi come le soluzioni abitative multigenerazionali o il co-housing, così come l’attenzione alle persone con disabilità e la destinazione “coatta” delle aree edificabili all’edilizia agevolata, ma criticato la creazione di un fondo rivolto esclusivamente a chi cede un alloggio in locazione, che non tiene minimamente conto di chi abita in affitto, la soluzione trovata per il “caso Vallazza”, il modo in cui si era arrivati a ridurre il punteggio minimo per l’accesso alle agevolazioni per l’edilizia abitativa dagli attuali 23 a 20 punti. La legge, in sintesi, non risolve il grande dilemma della casa in provincia di Bolzano, che si può riassumere nel motto: “comprare costa troppo, affittare è impossibile”.
(Continua)
(Autore: MC)
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