
(AGENPARL) – mer 30 novembre 2022 Novembre 2022
PREZZI AL CONSUMO
Dati provvisori
Secondo le stime preliminari, nel mese di novembre 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’11,8% su base annua (come nel mese precedente).
L’inflazione rimane stabile su base tendenziale a causa, principalmente, degli andamenti contrapposti di alcuni aggregati di spesa: da un lato rallentano i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +79,4% a +69,9%), degli Alimentari non lavorati (da +12,9% a +11,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +6,8%); dall’altro accelerano i prezzi degli Energetici regolamentati (da +51,6% a +56,1%), dei Beni alimentari lavorati (da +13,3% a +14,4%), degli Altri beni (da +4,6% a +5,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,2% a +5,5%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,3% a +5,7%; quella al netto dei soli beni energetici sale da +5,9% a +6,1%.
Su base annua, i prezzi dei beni mostrano un lieve rallentamento (da +17,6% a +17,5%), mentre rimangono stabili quelli dei servizi (+3,8%); si ridimensiona, quindi, di poco, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -13,8 di ottobre a -13,7 punti percentuali).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano una modesta accelerazione su base tendenziale (da +12,6% a +12,8%); rallentano, al contrario, quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,9% a +8,8%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (+3,0%), degli Energetici non regolamentati (+2,2%), degli Alimentari lavorati (+1,5%) e dei Beni non durevoli (+0,6%); in calo invece, a causa per lo più di fattori stagionali, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,2%).
L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,1% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,6% su base mensile e del 12,5% su base annua (da +12,6% nel mese precedente).
Dopo la brusca accelerazione di ottobre, a novembre 2022 l’inflazione, che rimane a livelli che non si vedevano da marzo 1984 (quando fu +11,9%), è stabile. I prezzi di alcune componenti, che ne avevano sostenuto l’ascesa, tra cui gli energetici non regolamentati e in misura minore gli alimentari non lavorati, rallentano su base annua, mentre quelli di altre componenti continuano ad accelerare, tra cui gli energetici regolamentati e in misura minore gli alimentari lavorati. Anche i prezzi del “carrello della spesa” accelerano ma di poco. Se nei prossimi mesi continuasse la discesa in corso dei prezzi all’ingrosso del gas e di altre materie prime, il fuoco dell’inflazione, che ha caratterizzato sin qui l’anno in corso, potrebbe iniziare a ritirarsi. PROSSIMA
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FIGURA 1. INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO NIC
Gennaio 2017 – novembre 2022, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
PROSPETTO 1. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC E IPCA
Novembre 2021 – novembre 2022, indici e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
PERIODO Indice nazionale per l’intera collettività NIC Indice armonizzato IPCA
Indici Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Indici Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali
2021 Base 2015=100 Base 2015=100
Novembre 106,2 +0,6 +3,7 107,3 +0,7 +3,9
Dicembre 106,6 +0,4 +3,9 107,8 +0,5 +4,2
2022 Base 2015=100 Base 2015=100
Gennaio 108,3 +1,6 +4,8 107,8 0,0 +5,1
Febbraio 109,3 +0,9 +5,7 108,7 +0,8 +6,2
Marzo 110,4 +1,0 +6,5 111,3 +2,4 +6,8
Aprile 110,3 -0,1 +6,0 111,7 +0,4 +6,3
Maggio 111,2 +0,8 +6,8 112,7 +0,9 +7,3
Giugno 112,5 +1,2 +8,0 114,1 +1,2 +8,5
Luglio 113,0 +0,4 +7,9 112,8 -1,1 +8,4
Agosto 113,9 +0,8 +8,4 113,8 +0,9 +9,1
Settembre 114,2 +0,3 +8,9 115,6 +1,6 +9,4
Ottobre 118,1 +3,4 +11,8 120,0 +3,8 +12,6
Novembre (provvisorio) 118,7 +0,5 +11,8 120,7 +0,6 +12,5
Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC)
LE DIVISIONI DI SPESA
PROSPETTO 2. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER DIVISIONE DI SPESA
Novembre 2022, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
DIVISIONI DI SPESAPesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita a novembre
nov-22
ott-22 nov-21
ott-21 nov-22
nov-21 ott-22
ott-21 Prodotti alimentari e bevande analcoliche 183.676 +0,9 +0,8 +13,6 +13,5 +9,1
Bevande alcoliche e tabacchi 34.038 +0,4 +0,1 +2,5 +2,2 +1,3
Abbigliamento e calzature 63.855 +0,3 +0,2 +3,1 +3,0 +1,9
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 109.684 +2,2 +2,7 +56,3 +57,0 +35,1
Mobili, articoli e servizi per la casa 79.950 +0,5 0,0 +7,6 +7,0 +5,2
Servizi sanitari e spese per la salute 88.946 +0,1 0,0 +0,9 +0,8 +0,8
Trasporti 144.843 0,0 +1,2 +6,8 +8,1 +9,7
Comunicazioni 25.749 -0,4 -1,2 -1,5 -2,4 -3,1
Ricreazione, spettacoli e cultura 70.540 +0,3 -0,1 +2,4 +2,0 +1,2
Istruzione 10.835 0,0 +0,1 +0,9 +1,0 0,0
Servizi ricettivi e di ristorazione 93.754 -0,8 -1,0 +7,9 +7,6 +6,3
Altri beni e servizi 94.130 +0,4 +0,1 +3,3 +3,0 +1,9
FIGURA 2. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER DIVISIONE DI SPESA
Novembre 2022, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
Le tipologie di prodotto
PROSPETTO 3. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO
Novembre 2022, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
TIPOLOGIE DI PRODOTTO Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita a novembre
nov-22
ott-22 nov-21
ott-21 nov-22
nov-21 ott-22
ott-21 Beni alimentari, di cui: 195.333 +1,0 +0,8 +13,3 +13,1 +8,8
Alimentari lavorati 120.047 +1,5 +0,6 +14,4 +13,3 +8,5
Alimentari non lavorati 75.286 0,0 +1,4 +11,3 +12,9 +9,2
Beni energetici, di cui: 92.494 +2,3 +4,6 +67,3 +71,1 +51,1
Energetici regolamentati 17.411 +3,0 +0,1 +56,1 +51,6 +63,9
Energetici non regolamentati 75.083 +2,2 +7,9 +69,9 +79,4 +45,3
Tabacchi 22.381 0,0 0,0 0,0 0,0 +0,2
Altri beni, di cui: 270.978 +0,3 -0,1 +5,0 +4,6 +2,9
Beni durevoli 105.690 +0,2 -0,4 +6,0 +5,3 +3,3
Beni non durevoli 70.411 +0,6 +0,2 +5,6 +5,2 +3,3
Beni semidurevoli 94.877 +0,3 +0,2 +3,3 +3,2 +2,1
Beni 581.186 +1,0 +1,0 +17,5 +17,6 +11,9
Servizi relativi all’abitazione 76.842 +0,2 0,0 +2,1 +1,9 +1,6
Servizi relativi alle comunicazioni 17.859 +0,2 +0,1 +0,2 +0,1 0,0
Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona 143.087 -0,4 -0,7 +5,5 +5,2 +4,3
Servizi relativi ai trasporti 64.440 -0,2 +0,2 +6,8 +7,2 +5,5
Servizi vari 116.586 +0,3 +0,1 +2,1 +1,9 +1,5
Servizi 418.814 -0,1 -0,1 +3,8 +3,8 +2,9
Indice generale al netto degli energetici e alimentari freschi (Componente di fondo) 832.220 +0,4 0,0 +5,7 +5,3 +3,7
Indice generale al netto dell’energia, degli alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi 689.792 +0,1 0,0 +4,2 +4,2 +3,0
Indice generale al netto degli energetici 907.506 +0,3 +0,1 +6,1 +5,9 +4,1
Indice dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona 220.483 +1,0 +0,8 +12,8 +12,6 +8,3
FIGURA 3. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO
Gennaio 2017 – novembre 2022, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
I prodotti per frequenza di acquisto
PROSPETTO 4. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER PRODOTTI A DIVERSA FREQUENZA DI ACQUISTONovembre 2022, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
TIPOLOGIE DI PRODOTTO Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita a novembre
nov-22
ott-22 nov-21
ott-21 nov-22
nov-21 ott-22
ott-21 Alta frequenza 414.890 +0,7 +0,7 +8,8 +8,9 +7,3
Media frequenza 387.426 +0,6 +0,6 +18,7 +18,7 +11,7
Bassa frequenza 197.684 +0,2 +0,2 +4,5 +4,5 +3,0
Indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA)
Le divisioni di spesa
PROSPETTO 5. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO IPCA PER DIVISIONE DI SPESA
Novembre 2022, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
DIVISIONI DI SPESA Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita a novembre
nov-22
ott-22 nov-21
ott-21 nov-22
nov-21 ott-22
ott-21 Prodotti alimentari e bevande analcoliche 194.554 +1,0 +0,8 +13,8 +13,6 +9,3
Bevande alcoliche e tabacchi 36.056 +0,4 0,0 +2,6 +2,2 +1,3
Abbigliamento e calzature 73.176 0,0 +0,4 +2,9 +3,2 +1,5
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 116.179 +2,1 +2,8 +56,3 +57,2 +35,1
Mobili, articoli e servizi per la casa 84.989 +0,8 +0,3 +7,6 +7,0 +5,1
Servizi sanitari e spese per la salute 46.145 +0,2 +0,1 +1,3 +1,2 +0,9
Trasporti 153.242 +0,1 +1,2 +6,8 +8,0 +9,7
Comunicazioni 27.265 -0,4 -1,2 -1,5 -2,4 -3,0
Ricreazione, spettacoli e cultura 57.663 +0,3 0,0 +3,0 +2,7 +1,5
Istruzione 11.474 0,0 0,0 +0,9 +0,9 -0,1
Servizi ricettivi e di ristorazione 99.319 -0,7 -1,0 +7,9 +7,5 +6,2
Altri beni e servizi 99.938 +0,4 +0,3 +3,3 +3,1 +2,1
Gli aggregati speciali
PROSPETTO 6. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO IPCA PER AGGREGATI SPECIALI
Novembre 2022, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
AGGREGATI SPECIALI Pesi Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali Inflazione acquisita a novembre
nov-22
ott-22 nov-21
ott-21 nov-22
nov-21 ott-22
ott-21 Beni alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi, di cui: 230.610 +0,9 +0,7 +12,0 +11,8 +8,0
Alimentari lavorati (incluse bevande alcoliche) e tabacchi 159.028 +1,4 +0,4 +12,4 +11,3 +7,3
Alimentari non lavorati 71.582 -0,2 +1,4 +11,3 +13,1 +9,7
Energia 97.164 +2,3 +4,7 +67,8 +71,7 +51,6
Beni industriali non energetici 284.285 +0,5 +0,1 +5,3 +4,9 +3,1
Servizi 387.941 -0,1 -0,1 +4,3 +4,3 +3,3
Indice generale al netto dell’energia e degli alimentari freschi (Componente di fondo) 831.254 +0,5 0,0 +6,2 +5,7 +4,0
Indice generale al netto dell’energia, degli alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi 672.226 +0,1 0,0 +4,7 +4,6 +3,2
Indice generale al netto dell’energia 902.836 +0,4 +0,2 +6,5 +6,4 +4,4
inflazione stabile a novembre
A novembre, la variazione dell’indice generale dei prezzi al consumo NIC (+11,8%) rimane stabile così come sostanzialmente lo rimane quella dei prezzi dei beni (che registrano una lieve decelerazione da +17,6% a +17,5%) e la variazione dei prezzi dei servizi (+3,8%); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni rimane quindi negativo, riducendosi lievemente a -13,7 punti percentuali, da -13,8 di ottobre.
Il modesto rallentamento dei prezzi dei beni è imputabile alla decelerazione dei prezzi dei Beni energetici (da +71,1% a +67,3%; +2,3% il congiunturale), causata da quelli della componente non regolamentata (la cui variazione su base annua passa da +79,4% a +69,9%; +2,2% sul mese) per effetto soprattutto dei prezzi dell’Energia elettrica mercato libero (in forte rallentamento, pur continuando a registrare una crescita elevatissima, da +329,0% a +239,0%; +6,1% su ottobre) e, in misura minore, del Gasolio per riscaldamento (da +36,4% a +32,1%; -0,2% su base mensile), del Gasolio per mezzi di trasporto (da +16,8% a +13,4%; nulla la variazione rispetto a ottobre), degli Altri carburanti (da +27,2% a +5,2%; -9,0% il congiunturale) e della Benzina (con una flessione più marcata da -2,2% a -3,2%; +1,2% sul mese); i prezzi del Gas di città e gas naturale mercato libero registrano un aumento congiunturale dello 0,5%.
In rallentamento anche i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +12,9% a +11,3%; nulla la variazione rispetto al mese precedente), a causa dei prezzi dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +25,1% a +14,8%; -4,9% su base mensile), mentre accelerano quelli della Frutta fresca o refrigerata (da +6,4% a +6,9%; +3,4% rispetto a ottobre).
Andamenti in accelerazione si osservano, invece, per i prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +51,6% a +56,1%; +3,0% il congiunturale), per effetto dei prezzi del Gas di città e gas naturale mercato tutelato (da +3,4% a +13,4%; +9,8 rispetto al mese precedente), per quelli degli Alimentari lavorati (da +13,3% a +14,4%; +1,5 su base mensile) e degli Altri beni (da +4,6% a +5,0%; +0,3% rispetto al mese precedente) e di tutti gli aggregati che fanno parte di quest’ultimo raggruppamento merceologico e quindi dei prezzi dei Beni durevoli (da +5,3% a +6,0%; +0,2% da ottobre), dei Beni non durevoli (da +5,2% a +5,6%; +0,6% il congiunturale) e dei Beni semidurevoli (da +3,2% a +3,3%; +0,3% il congiunturale).
I prezzi dei servizi rimangono stabili rispetto ad ottobre (+3,8%; -0,1% su base mensile) a causa di dinamiche dei prezzi delle diverse componenti che si bilanciano: da un lato accelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,2% a +5,5%; -0,4% rispetto al mese precedente), sostenuti dai prezzi dei Ristoranti, bar e simili (da +6,6% a +7,3%; +0,9% il congiunturale); dall’altro lato rallentano i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +6,8%; -0,2% rispetto a ottobre) a causa della decelerazione di quelli di Autoscuole e revisione auto (da +16,4% a +0,4%), dovuta al confronto con novembre 2021 quando registrarono un aumento congiunturale di +15,9%, mentre a novembre 2022 si registra una variazione congiunturale nulla.
Il ruolo delle diverse tipologie di prodotto nel determinare l’inflazione del mese di novembre è rappresentato dai contributi alla variazione dell’indice generale dei prezzi al consumo riportati nella figura 4.
FIGURA 4. INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO NIC, CONTRIBUTI ALLA VARIAZIONE PERCENTUALE TENDENZIALE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO
Novembre 2022, punti percentuali
Altri beni: comprendono i beni di consumo ad esclusione dei beni alimentari, dei beni energetici e dei tabacchi.
Altri beni regolamentati: comprendono l’acqua potabile e i medicinali.
Beni alimentari: comprendono oltre ai generi alimentari (come, ad esempio, il pane, la carne, i formaggi), le bevande analcoliche e quelle alcoliche.
Si definiscono lavorati i beni alimentari destinati al consumo finale che sono il risultato di un processo di trasformazione industriale (come, ad esempio, i succhi di frutta, gli insaccati, i prodotti surgelati). Si dicono non lavorati i beni alimentari non trasformati (come la carne fresca, il pesce fresco, la frutta e la verdura fresca).
Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (cosiddetto “carrello della spesa”): includono, oltre ai beni alimentari, i beni per la pulizia e la manutenzione ordinaria della casa e i beni per l’igiene personale e prodotti di bellezza.
Beni durevoli: includono le autovetture, gli articoli di arredamento, gli elettrodomestici.
Beni non durevoli: comprendono i detergenti per la pulizia della casa, i prodotti per la cura della persona, i medicinali.
Beni semidurevoli: comprendono i capi di abbigliamento, le calzature, i libri.
Beni energetici regolamentati: includono le tariffe per l’energia elettrica mercato tutelato e il gas di rete per uso domestico.
Beni energetici non regolamentati: comprendono i carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti, i combustibili per uso domestico non regolamentati e l’energia elettrica mercato libero.
Beni regolamentati: includono i beni energetici regolamentati e gli altri beni regolamentati.
COICOP: classificazione dei consumi individuali secondo l’utilizzo finale.
Componente di fondo: viene calcolata escludendo i beni alimentari non lavorati e i beni energetici.
Contributo alla variazione tendenziale dell’indice generale: permette di valutare l’incidenza delle variazioni di prezzo delle singole componenti sull’aumento o sulla diminuzione dell’indice aggregato. A tal fine, il tasso di variazione tendenziale dell’indice generale viene scomposto nella somma degli effetti attribuibili a ciascuna delle variazioni delle sue componenti. Poiché si tratta di un indice concatenato, il contributo della componente i-esima alla variazione dell’indice generale è funzione della dinamica di prezzo di tale componente e della modifica del suo peso relativo nei due anni a confronto. I contributi alla variazione tendenziale dell’indice generale sono calcolati a partire dagli indici elementari di prezzo dei prodotti del paniere di riferimento. Per effetto degli arrotondamenti, la loro somma può differire dalla variazione dell’indice generale.
ECOICOP: classificazione europea dei consumi individuali secondo l’utilizzo finale, che prevede un livello di dettaglio (le sottoclassi) maggiore rispetto alla COICOP.
FOI: indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Inflazione: misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di prodotti (paniere) rappresentativo di tutti i beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie, acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie.
Inflazione acquisita: rappresenta la variazione media dell’indice nell’anno indicato, che si avrebbe ipotizzando che l’indice stesso rimanga al medesimo livello dell’ultimo dato mensile disponibile nella restante parte dell’anno.
IPCA: indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi dell’Unione europea.
IPCA-AS: indici armonizzati dei prezzi al consumo per aggregati speciali sono indicatori costruiti secondo uno schema classificatorio diverso dalla ECOICOP-IPCA e da quello utilizzato per gli indici NIC per tipologia di prodotto. La struttura di classificazione e le procedure di calcolo sono comuni a quelle utilizzate da Eurostat e ne condividono le innovazioni di carattere metodologico. In particolare, dalla diffusione degli indici definitivi di gennaio 2019 cambia il metodo di calcolo degli aggregati speciali dell’IPCA che sono ottenuti aggregando gli indici delle sottoclassi della ECOICOP (in precedenza, per il computo di questi indicatori erano utilizzati gli indici delle classi). Per una migliore fruibilità dei nuovi indicatori, le serie degli aggregati speciali, secondo il nuovo schema, sono state ricostruite per il periodo gennaio 2017 – dicembre 2018 e sostituiscono, per l’intervallo temporale in questione, quelle precedentemente diffuse, basate sulla vecchia metodologia di calcolo.
IPCA-TC: indice armonizzato dei prezzi al consumo a tassazione costante per i Paesi dell’Unione europea.
NIC: indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività.
Prodotti ad alta frequenza di acquisto: includono, oltre ai generi alimentari, le bevande alcoliche e analcoliche, i tabacchi, le spese per l’affitto, i beni non durevoli per la casa, i servizi per la pulizia e manutenzione della casa, i carburanti, i trasporti urbani, i giornali e i periodici, i servizi di ristorazione, le spese di assistenza.
Prodotti a media frequenza di acquisto: comprendono, tra gli altri, le spese di abbigliamento, le tariffe elettriche e quelle relative all’acqua potabile e lo smaltimento dei rifiuti, i medicinali, i servizi medici e quelli dentistici, i trasporti stradali, ferroviari marittimi e aerei, i servizi postali e telefonici, i servizi ricreativi e culturali, i pacchetti vacanze, i libri, gli alberghi e gli altri servizi di alloggio.
Prodotti a bassa frequenza di acquisto: comprendono gli elettrodomestici, i servizi ospedalieri, l’acquisto dei mezzi di trasporto, i servizi di trasloco, gli apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, gli articoli sportivi.
Servizi regolamentati: tipologie di servizio i cui prezzi sono stabiliti da amministrazioni nazionali o locali e da servizi di pubblica utilità soggetti a regolamentazione da parte di specifiche Agenzie (Authority). Comprendono i certificati anagrafici, il passaporto, la tariffa per i rifiuti solidi, la tariffa per la raccolta di acque reflue, l’istruzione secondaria, le mense scolastiche, i trasporti urbani unimodali e multimodali (biglietti e abbonamenti), il trasporto extra-urbano su bus e quello extra-urbano multimodale, i taxi, i trasporti ferroviari regionali, i pedaggi autostradali, i concorsi pronostici, il canone tv, i servizi di telefonia fissa, la revisione auto, le tasse per il trasferimento della proprietà delle autovetture e dei motoveicoli e alcuni servizi postali.
Servizi relativi all’abitazione: comprendono i servizi di riparazione, la pulizia e la manutenzione della casa, la tariffa per i rifiuti solidi, la tariffa per la raccolta acque reflue, il canone d’affitto, le spese condominiali.
Servizi relativi alle comunicazioni: comprendono i servizi di telefonia e i servizi postali.
Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona: comprendono i pacchetti vacanza, i servizi di alloggio, i ristoranti, bar e simili, le mense, la riparazione di apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, i servizi per l’abbigliamento, i servizi per l’igiene personale, i servizi ricreativi e culturali vari, i concorsi e le lotterie.
Servizi relativi ai trasporti: comprendono i trasporti aerei, marittimi, ferroviari, e stradali, i servizi di manutenzione e riparazione di mezzi di trasporto, le assicurazioni sui mezzi di trasporto.
Servizi vari: comprendono l’istruzione, i servizi medici, i servizi per l’assistenza, i servizi finanziari; professioni liberali; servizio funebre; assicurazioni sugli infortuni.
Variazione congiunturale: variazione rispetto al periodo precedente.
Variazione tendenziale: variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Introduzione e quadro normativo
Gli indici dei prezzi al consumo misurano le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di prodotti (paniere) rappresentativo di tutti i beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie, acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie (sono escluse le transazioni a titolo gratuito, gli autoconsumi, i fitti figurativi, ecc.).
Il sistema degli indici dei prezzi al consumo è articolato in tre diversi indicatori:
l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è utilizzato come misura dell’inflazione per l’intero sistema economico;
l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo ad un lavoratore dipendente;
l’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione europea (IPCA) assicura una misura dell’inflazione comparabile tra i diversi paesi europei, attraverso l’adozione di un impianto concettuale, metodologico e tecnico condiviso. In ottemperanza alla normativa europea, e coerentemente agli standard previsti dai regolamenti, l’indice IPCA è elaborato anche nella versione “a tassazione costante (IPCA-TC)”.
Le serie degli indici nazionali NIC e FOI hanno base di riferimento 2015=100. Anche l’indice IPCA è calcolato e diffuso con base di riferimento 2015=100, in linea con gli altri Paesi dell’Unione europea e in conformità al Regolamento (UE) n. 2016/792 del Parlamento e del Consiglio e con il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 2020/1148 della Commissione del 31 luglio 2020.
La rilevazione dei prezzi al consumo è disciplinata anche da diverse leggi e regolamenti che definiscono i soggetti coinvolti (l’Istituto nazionale di statistica e i Comuni) e le relative funzioni:
il Regio Decreto Legge n. 222/1927, che conferisce l’incarico all’Istituto centrale di statistica di promuovere la formazione di indici del costo della vita in tutti i comuni con più di 100.000 abitanti e in altri, preferibilmente scelti tra i capoluoghi di provincia o tra quelli con più di 50.000 abitanti che abbiano uffici di statistica idonei;