
(AGENPARL) – mer 30 novembre 2022 Da domani al 4 dicembre a Torino al Circolo dei lettori e in luoghi vari.
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[CARTELLA STAMPA FESTIVAL DEL CLASSICO 2022](https://circololettori.musvc2.net/e/t?q=5%3dJVNbNd%262%3dS%267%3dXNZP%26J%3dNaOcK%26M%3d1O0HB_Mgui_Xq_Jjxf_Ty_Mgui_Wv6ADB7.zJ5950.sG6_Mgui_Wv6ADB7_Avir_KAvG59uJB_Mgui_WvSJ28tF3t6qny48KbHQibms2ySOVYwO4dDWs3k_Avir_LAAK9_Mgui_XtK1687_5D4C%26w%3dHAKE8H.FxO%26yK%3dJcNSJ&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)
Da domani e domenica, torna il festival ideato dalla Fondazione Circolo dei lettori, presieduto da Luciano Canfora
Condanna, diritto, utopia?
Il lavoro dall’antichità al futuro è il centro delle riflessioni al Festival del Classico
Letture, lezioni, incontri e spettacoli con Anna Bonaiuto, Ascanio Celestini, Eva Cantarella, Christian Greco, Francesca Mannocchi, Ivano Dionigi, Gian Luigi Beccaria, Maurizio Bettini, Massimo Cacciari e molti altri
Torino, 30 novembre 2022. Condanna, diritto, utopia. Il lavoro, nelle sue declinazioni drammatiche e nelle spinte creative e costruttive, è il campo di riflessione del Festival del Classico, la quinta edizione del progetto della Fondazione Circolo dei lettori, presieduto da Luciano Canfora e curato da Ugo Cardinale, in programma a Torino da domani fino al 4 dicembre. Il pensiero sul lavoro riannoda le nostre radici più antiche al presente, grandi ospiti, studenti e studiosi, alunni e accademici danno voce ai testi classici, rendendoli nuovamente attuali in un confronto aperto con la cultura e la società di oggi. Seguendo il percorso tracciato dalle passate edizioni, il tema del lavoro è affrontato da diversi punti di vista: filosofico, filologico, storico, sociale, politico, linguistico. Rivolto ai giovani, liceali, universitari, fruitori privilegiati e protagonisti del progetto, ai docenti dei licei e delle università, ai cultori del mondo antico e a un pubblico di non specialisti e di non addetti ai lavori, il festival si propone di riaccendere i riflettori sui bisogni più urgenti della contemporaneità, con un’analisi ancorata alla memoria del passato, ma aperta alle sfide future.
“Perché Adamo fu condannato a lavorare? Perché aveva ceduto al desiderio di attingere all’albero della conoscenza. È con questa scena odiosa che ha inizio la storia umana secondo una tradizione che ha rischiato di imporsi come verità storica. In questa scena archetipica confluiscono due concetti oscurantistici: la conoscenza va preclusa, il lavoro è un disvalore, anzi una condanna. Per fortuna gli umani hanno accettato la sfida e hanno seguito un cammino opposto: hanno lottato per conquistare sempre maggiore conoscenza e hanno molto faticosamente restituito dignità al lavoro. Questo è stato il cammino più lungo e doloroso. L’illusionistica immagine, dura a morire, di un’età classica armonicamente divisa tra la creazione artistica e il ‘mestiere di cittadino’ nasconde, o lascia in ombra, la realtà più sconvolgente di quel mondo: il lavoro come destino di chi ha perso la libertà personale o non l’ha mai avuta. Di qui la nascita di utopie che talora tratteggiano o vagheggiano un’età dell’oro, un mondo senza lavoro; di qui anche l’esplosione di ribellioni di rara asprezza; di qui infine la crisi della coscienza, e della fiducia in se stessi, che erode dall’interno le classi egemoni. Un cammino accidentato al termine del quale parvero – ma solo parvero – ricongiungersi la libertà e il lavoro” dichiara Luciano Canfora, presidente del Festival del Classico.
“Gesto creativo primordiale, vocazione umana per eccellenza ma anche segno di quella fatica di vivere cui non è dato sfuggire, il lavoro è un tema complesso e affascinante. Per questo sarà al centro di dialoghi e incontri che nei giorni del Festival del Classico attraversano epoche e universi culturali, in un caleidoscopio di interpretazione unite dalla volontà di sfatare luoghi comuni e portare miti antichi sul nostro presente, senza mai rinunciare a una visione originale” commenta Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori.
“Dall’età dell’oro a Pandora, dallo scudo di Achille alle fatiche di Eracle, da Efesto a Dedalo, dalla società greca classica a Roma fino ad oggi parleremo di lavoro nel mito e nella storia. Lavoro, fatica, sofferenza, condanna e punizione divina, ma anche strumento di conquista e di progresso grazie al dono del fuoco di un titano generoso, come Prometeo, benefattore dell’umanità. Lavoro senza riposo degli schiavi, “strumenti parlanti” della casa, gestiti dal padrone, libero di dedicarsi all’attività intellettuale e alla cura della polis. Ma anche lavoro come mezzo di autorealizzazione, come attività che ci distingue come esseri umani e segno di benedizione divina. Parleremo del diritto, dell’emancipazione degli schiavi antichi e moderni e della dignità del lavoro. Affronteremo il lavoro anche nella dimensione utopistica, dal rimpianto di un mondo senza lavoro del Paese di Cuccagna e dell’Isola dei beati ai progetti di una città ideale, come l’Utopia di Tommaso Moro, esatto contrappunto della città reale, dove si lavora meno e si lavora tutti, un obiettivo auspicato anche per il presente della Great Resignation” commenta Ugo Cardinale, curatore del Festival del Classico.
Spettacoli, letture, conversazioni e incontri animano diversi luoghi della cultura torinesi nei giorni del Festival de Classico: tra gli ospiti l’attrice Anna Bonaiuto legge testi sull’utopia del non lavoro al Circolo dei lettori, alle OGR Ascanio Celestini recita testi classici contemporanei sul lavoro in fabbrica, mentre al nuovo museo della chimica MU-CH di Settimo Torinese, là dove ha lavorato per decenni Primo Levi, Gianluigi Beccaria legge scritti sugli altrui mestieri. Il sociologo e studioso del lavoro Daniel Mercure dialoga in collegamento dal Canada con il filosofo Giuseppe Cambiano; la giornalista Francesca Mannocchi discute di immigrazioni e umanità errante dall’antichità a oggi insieme a Luciano Canfora e al direttore di YouTrend Lorenzo Pregliasco, mentre lo storico Aldo Schiavone dibatte sul futuro del lavoro insieme all’economista Stefano Zamagni e alla giornalista del Financial Times Silvia Sciorilli Borrelli; la giurista e storica del diritto Eva Cantarella racconta la rappresentazione del lavoro sullo scudo di Achille; della Magna Grecia e delle città che non finiscono di rivelare frammenti della loro vita, Paestum, Ercolano, Pompei, discutono Tiziana d’Angelo, Francesco Sirano e Gabriel Zuchtriegel, direttrice e direttori dei tre parchi archeologici; il filosofo Massimo Cacciari ragiona sul tema del lavoro a partire dal mito di Prometeo, mentre di sciopero e diritti dei lavoratori nell’Antico Egitto discutono il direttore del Museo Egizio Christian Greco e Luciano Canfora; del mito di Eva e Pandora, la fine dell’età dell’oro e il lavoro come condanna discutono il direttore della Fondazione Circolo dei lettori Elena Loewenthal con il grecista Giorgio Ieranò e Alberto Sinigaglia, Presidente del Polo del ‘900.
Uno spazio speciale è dedicato alle scuole, con il coinvolgimento degli istituti superiori torinesi e di altre città italiane come Roma, Salerno e Palermo, degli istituti italiani all’estero di Zurigo, Mosca, Losanna, Tunisi, Barcellona, Madrid, Cairo, Belgrado, Buenos Aires, contattati attraverso il Ministero degli Affari Esteri, all’intervento di divulgazione e alla partecipazione dei dipartimenti – umanistici e non – dell’ateneo partner del festival, Università degli Studi di Torino. In particolare, gli studenti delle scuole superiori tornano come protagonisti del format Torneo di disputa classica, sfida dialettica tra studenti e studentesse dei licei del Piemonte e della Valle d’Aosta, che vede due squadre impegnate in una competizione oratoria a partire da temi assegnati e con l’obiettivo di convincere i giudici della validità delle proprie ragioni su temi antichi ancora attuali.
Novità di questa edizione è il contest Leggilo e raccontalo, ideato sul modello dei Ted Talk e realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, il Polo del ‘900, il Liceo Classico D’Azeglio e la Scuola Holden. Gli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori del Piemonte e della Valle d’Aosta sono invitati a leggere e poi commentare, in video di tre minuti, un testo di narrativa dedicato al mondo del lavoro, tema conduttore del festival. Una giuria selezionerà le prime tre squadre, tra le finaliste che, nei giorni del festival, si sfideranno dal vivo.
Oltre alle attività in presenza, in programma al Circolo dei lettori e in altre sedi prestigiose della città, i contenuti del festival saranno resi disponibili tramite podcast e una selezione di audio-video sui canali digitali della Fondazione Circolo dei lettori.
Festival del Classico è un progetto di Fondazione Circolo dei lettori, presieduto da Luciano Canfora e curato da Ugo Cardinale. Con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Camera di commercio di Torino. Con il patrocinio di Città di Torino e Università degli Studi di Torino. Partner: Lavazza Group, Reale Mutua, e-REAL by Logosnet. In collaborazione con Ministero Affari Esteri DG Diplomazia Pubblica e Culturale Uff. V, OGR Torino, Teatro Stabile di Torino, Polo del ‘900, Accademia delle, Scienze di Torino, Club di Cultura Classica “Ezio Mancino” ONLUS, MU-CH Museo della Chimica, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Dibattito e Cittadinanza, Rete Nazionale dei Licei Classici, Centro Interuniversitario di ricerca di “Studi sulla Tradizione”.
Ufficio stampa Fondazione Circolo dei lettori
Isabella d’Amico & Valeria Frasca Agency
[circololettori.it](https://circololettori.musvc2.net/e/t?q=9%3dCXDfGf%26r%3dW%26z%3dZDdI%26L%3dDeHeA%26Q7m8g%3dtQzL_4xYv_E8_xwew_8B_4xYv_DCiE40uH1IkP6LxE.uQ%26j%3dI7P29D.KkP%26uP%3d7dJX7&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)
[festivaldelclassico.it](https://circololettori.musvc2.net/e/t?q=9%3dGTPfKb%264%3dW%264%3dVPdM%26H%3dPeLaM%26Q7q4s%3dxMBL_8tkv_I4_0wis_JB_8tkv_H9xA9M1RqEvA26479L195.BB%260%3d3NARsU.6A0%26BA%3dWNaIW&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt)