(AGENPARL) – mar 29 novembre 2022 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: Interrogazioni su temi d’attualità – 2 – CON FOTO](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt671624)
Consiglio -Poste da consigliere e consiglieri alla Giunta provinciale, riguardavano alloggi IPES per il ceto medio a LAIVES, la tassa automobilistica per camion, conversione dei bus SASA, modifiche morfologiche dei terreni lungo il confine di proprietà, associazioni iscritte al RUNTS, SASA in caserma, variante Val di Riga, linea bus Rodengo-Bressanone. La trattazione delle interrogazioni è terminata.
Risultandogli che l’IPES avrebbe disponibilità, da febbraio, di 30 alloggi sfitti a Laives, che non vengono assegnati perché destinati al “ceto medio”, la cui graduatoria risulta pressoché deserta, Sandro Repetto (Partito Democratico – Liste civiche) ha evidenziato che, con la crisi di alloggi presente soprattutto nella città capoluogo, mettere a disposizione del sociale tali alloggi permetterebbe di soddisfare 30 famiglie e sgravare sensibilmente la situazione abitativa in cui annaspa Bolzano. Aggiungendo che la giustificazione che viene data è che manca il collaudo, mentre è consuetudine da sempre che i collaudi degli alloggi IPES vengano eseguiti solo in seguito all’assegnazione, perché è solo abitando l’alloggio che le persone si rendono conto effettivamente delle eventuali carenze, egli ha chiesto quindi per quale motivo tali alloggi non sono stati ancora assegnati. L’ass. Waltraud Deeg ha ricordato che la messa a disposizione dei 30 alloggi risalgono al periodo in cui era in carica l’ass. Tommasini, sulla base del piano per il ceto medio. In merito era stato prodotto un bando, ma a fronte di 19 domande, di cui 4 accolte, è risultato che non c’erano sufficienti famiglie interessate: ecco perché con la legge di giugno si era cercato anche di modificare i relativi requisiti richiesti dall’IPES; tali appartamenti costano infatti il 20% in più degli alloggi convenzionati e possono essere dati in locazione solo per 10 anni. Si intende evitare la trasformazione di tali alloggi in alloggi sociali, in quanto il fabbisogno del ceto medio c’è: in attesa del termine dei lavori in merito in commissione legislativa, si auspica che si riesca a migliorare i criteri.
Riferendo di un cittadino che aveva segnalato come, a fronte del fatto che per Alto Adige Riscossioni la tassa automobilistica per autotreni e autoarticolati era dovuta per 4 mesi, ma sui diversi portali erano possibili solo pagamenti annuali, e oltretutto non era possibile procedere a pagamenti retroattivi, Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiesto come mai queste due operazioni non sono possibili e se si interverrà affinché siano consentite, nonché come si intende provvedere affinché la risposta alle mail dei cittadini sia più sollecita di quanto è attualmente. L’ass. Waltraud Deeg ha spiegato che se il pagamento avviene tramite un portale che non prevede la divisione per mesi è possibile rivolgersi direttamente ad Alto Adige riscossioni per ottenere il relativo codice, è possibile tuttavia pagare correttamente tramite il portale PagoPA. Il pagamento è possibile anche dopo la scadenza, con la corresponsione di interessi e quote dimora. In quanto alle mail, in caso di grande traffico la risposta viene inviata in alcuni giorni, ma sono disponibili quotidianamente i numeri telefonici. Il servizio Alto Adige Riscossioni lavora costantemente per migliorare il servizio.
Il 25 ottobre 2022 i vertici di SASA SpA hanno incontrato il Consiglio comunale di Merano, annunciando di voler convertire circa 150 autobus esistenti a propulsione a idrogeno: lo ha riferito Riccardo dello Sbarba (Gruppo verde) chiedendo alla Giunta provinciale quale propulsione hanno i 150 autobus esistenti che verranno convertiti, quanto costa nel complesso la conversione e chi la finanzia, perché viene scelta la conversione a idrogeno e non a propulsione elettrica a batteria, quando avverrà la conversione, quali sono i costi di acquisto e di esercizio di un autobus a idrogeno per la SASA e quali quelli di un autobus elettrico a batteria, se – confrontandoli – risulta sensato puntare sull’idrogeno e non sull’elettrico, quanti autobus, distinti per tipo di propulsione, ha attualmente in SASA, quanti, con quale tipo di propulsione e a che prezzo verranno acquistati per i prossimi anni, e infine per quali aree geografiche verranno impiegati. L’ass. Daniel Alfreider ha riferito che obiettivo della Giunta è decarbonizzare i mezzi pubblici, e che per questo nelle clausole di gara si è forzato verso nuove tecnologie. CI sono stati colloqui riguardante una possibile conversione di vecchi autobus in bus a batteria o a idrogeno: sono circa 150 i mezzi convertibili, ma non c’è ancora una decisione in merito, soprattutto per l’una o l’altra tecnologia, e i costi non possono ancora essere definiti, ma sono state raccolte informazioni a Roma e all’interno del progetto Green Corridor per verificare possibili finanziamenti. Attualmente circolano 360 bus diesel hybrid (più del 90%), 4 a metano (1%), 12 a idrogeno, 13 elettrici, che però in ambito extraurbano non hanno potenza sufficiente per le strade in salita. Un bus elettrico costa dai 700.000€ ai 750.000€, quelli a idrogeno costano il 10% in più; si è in contatto col Ministero per chiedere a questo scopo fondi del PNRR. Quando SASA identifica le linee, verifica anche qual è la tecnologia più adatta, che dipende da dislivelli, lunghezza dell tratta, distanza dalla ricarica e conseguenze della durata della ricarica, che può comportare l’esigenza di un mezzo aggiuntivo.
Dall’entrata in vigore della nuova legge sull’urbanistica, ogni modifica del terreno lungo un confine di proprietà richiede non solo l’accordo con il vicino, ma anche la registrazione nel Libro fondiario, e ci si domanda la sensatezza di questa disposizione per aree al di fuori di quelle insediabili, il che comporterebbe ad esempio che in molti casi i muri in pietra nelle aree verdi agricole dovranno essere registrati nel registro fondiario, con i relativi costi aggiuntivi, mentre finora era sufficiente una dichiarazione di consenso da parte del vicino: lo ha segnalato Peter Faistnauer (Perspektiven Für Südtirol), domandando quali motivi hanno portato all’introduzione di questa disposizione, se essa sarà mantenuta e quali costi medi comporta per i richiedenti L’annotazione. L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha spiegato che la Giunta è a conoscenza del dibattito, relativo a una disciplina entrata in vigore in giugno in accordo con il Consiglio dei Comuni; la Giunta sta verificando in che termini è possibile semplificare le disposizioni in ambito agricolo, servono ancora accertamenti dal punto di vista giuridico. Si fa comunque riferimento a sentenze di Consiglio di Stato e cassazione che non ritengono sufficiente il mero deposito del progetto, e che sono state la base anche per l’elaborazione della nuova legge urbanistica. L’ass. Massimo Bessone ha chiarito che i costi notarili ammontano a circa 1.500-2.000€, ma dipendono dal singolo notaio, cosí come i costi della registrazione, mentre quelli per la domanda tavolare sono fissi e ammontano a 25 €.
In tedesco, ha detto Josef Unterholzner (Enzian) si distingue tra i due termini “Schottergrube” e “Steinbruch”, mentre in Alto Adige entrambe queste realtà vengono tradotte con la parola “cava”, anche se nel resto d’Italia ci si riferisce a “Steinbruch” con il termine “cava di pietra ornamentale” e a “Schottergrube” con il termine “cava di sabbia e di ghiaia”: egli ha quindi chiesto per quale motivo nelle traduzioni verso l’italiano in Alto Adige si utilizza solo il termine generico “cava, cosa si intende in Alto Adige, da un punto di vista giuridico,per “Steinbruch” e cosa per “Schottergrube”. Mancando l’assesore competente, la pres. Mattei ha riferito che il consigliere avrebbe ricevuto risposta scritta.
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