(AGENPARL) – mer 23 novembre 2022 Comunicato stampa Novembre 2022
Da venerdì 25 novembre 2022 a martedì 28 febbraio 2023, nel Palazzo vescovile romano-cattolico di Oradea
(Romania), la mostra “Preghiere di vetro – Fantasie di cristallo”
“Preghiere di vetro – Fantasie di cristallo”, in Romania
l’incontro delle arti di Luigi Ballarin e di Mauro Neri per
raccontare inediti ponti tra culture e fedi
Oggetto dell’appuntamento, frutto del sodalizio artistico di due amici e artisti, sono le 41 tele di Luigi Ballarin e i 15
leggendari racconti di Mauro Neri, che si alternano per accompagnare due culture e anche due fedi a cercarsi, ad
avvicinarsi, a incontrarsi
Da venerdì 25 novembre 2022 a martedì 28 febbraio 2023, nel Palazzo vescovile romano-cattolico di
Oradea (Romania), la mostra “Preghiere di vetro – Fantasie di cristallo – Quando le leggende della Val dei
Mocheni (Trentino) si incontravano con la fantasia e la Fede delle genti di Transilvania”. Oggetto
dell’appuntamento, frutto del sodalizio artistico di due amici e artisti, sono le 41 tele di Luigi Ballarin e i 15
leggendari racconti di Mauro Neri, che si alternano per accompagnare due culture e anche due fedi a cercarsi,
ad avvicinarsi, a incontrarsi.
RACCONTI E TELE – Sono i cattolici Klòmeri (venditori ambulanti della Valle dei Mocheni, in Trentino) a
percorrere in inverno lunghissimi tragitti portando sulla loro schiena enormi gerle colme della loro merce
lasciando in regalo e in cambio di un piatto per la cena e un letto per riposare le incredibili storie nate nella loro
terra nel cuore delle Alpi. Analogamente, in Transilvania i vecchi contadini, ricchi anch’essi di storie nate dalla
dura vita del lavoro, intrattenevano gli amici grandi e piccoli raccontando di sera le leggende romene più
scintillanti e curiose. Ed è proprio l’amicizia tra un Klòmero e un contadino pittore autodidatta a far scoccare la
scintilla della Fede.
A quel punto l’amicizia fra il trentino e il transilvano diventa fraterna complicità, tanto che il vecchio contadino
romeno svela al venditore ambulante il suo “segreto”, la sua “attività” nascosta agli occhi dei più. Nei giorni grigi
e freddi dell’inverno, al tepore di una stanzetta sul retro della casa il vecchio romeno dipinge su vetro decine e
decine di icone come pegno di fede, come fossero preghiere che immortalano la devozione della gente umile.
Sono quadretti dalle linee quasi infantili, ma quanto mai ricchi di sentimento. Sono icone fragili e trasparenti
perché dipinte su vetro, come fragile e luminosa è la fede dei semplici.
LE OPERE IN MOSTRA – “Preghiere di vetro – Fantasie di cristallo” racconta tutto questo e lo fa con le parole di
Mauro Neri che danno spessore a una quindicina di racconti in cui le leggende trentine si alternano con le
antiche storie di Romania, sottolineandone le diversità ma anche le inaspettate coincidenze. In un viaggio
parallelo, Luigi Ballarin ricama i suoi quadri dando volti, forme e colori alle storie della gente umile, semplice e
Ufficio Stampa Uozzart di Salvo Cagnazzo
devota. Perché riconoscersi nell’altro, vedere negli occhi di chi hai di fronte i tuoi stessi pensieri, le tue medesime
emozioni, i tuoi identici sogni significa concretizzare quell’amicizia che diventa fratellanza, che annulla le
diversità e ci fa sentire tutti figli della stessa Terra. L’originalità dei quadri di Ballarin sta nelle più di venti icone
che costituiscono un vero tesoro di colori e di spiritualità filtrato dalla sensibilità tutta particolare di Ballarin che
culmina nell’icona “Ultima cena” dipinta su vetro.
GLI OSPITI DEL VERNISSAGE – Saranno presenti durante il vernissage il professor Aurel Chiriac, già direttore
del Museo di Oradea, e del capofila del progetto Maurizio Passerotti, già Console Generale onorario della
Romania per il Trentino Alto Adige. Prenderanno la parola Sua Eccellenza Reverendissima Ladislaus Böcskei,
Vescovo romano-cattolico di Oradea, e Sua Eccellenza Reverendissima Virgil Bercea, Vescovo greco-cattolico di
Oradea. La mostra rimarrà aperta fino al 28 febbraio del 2023. A Trento, invece, arriverà nell’autunno del 2023.
Tra gli sponsor e i patrocinatori che hanno reso possibile l’iniziativa figurano Cassa Centrale Banca – Credito
Cooperativo Italiano, l’Associazione Italiana di Cultura Classica-Delegazione del Trentino Alto Adige/Sűdtirol, il
Consolato Onorario d’Italia in Arad, l’Associazione Italiani in Bihor, il Museo Țării Cri șurilor di Oradea, il Comune
di Trento e la Pro Cultura Trento. Inoltre hanno contribuito e sostenuto la mostra in Romania Constructorul
Salard, Ro & Co International, D & C Oradea, Hanul cu Noroc.
IL SODALIZIO ARTISTICO – Non è la prima volta che le tele e i colori di Luigi Ballarin si incrociano con le parole
e la fantasia di Mauro Neri. Amici da molti anni, nel 2019-2020 i due – veneziano il primo, trentino il secondo –
hanno dato vita a una mostra accompagnata da un racconto che ha letteralmente fatto il giro d’Europa: ” Anselmo
e Meral – Dal Lago di Garda al Mar Nero inseguendo antiche storie”, dopo le mostre a Trento e a Cavallino Treporti,
ha imboccato il buio tunnel del Covid illuminandolo però con un video che nell’ottobre del 2020 ha girato per gli
Istituti Italiani di Cultura all’Estero di Amman in Giordania, di Istanbul in Turchia, di Bucarest in Romania, di
Rabat in Marocco, di Kiev in Ucraina, di Abu Dhabi negli Emirati Arabi e di Tunisi.
I LIBRALOGHI – L’esperienza dell’incontro tra culture così lontane – quella occidentale del Lago di Garda con le
sue leggende e quella della Porta dell’Oriente di Istanbul, la Città dei due Mari ha dato origine a una felice e
originale esperienza di “libro di racconti/catalogo d’arte” con la collana “I Libraloghi”, diretta da Silvia
Vernaccini.
LUIGI BALLARIN – C’è amore e coraggio nell’arte di Luigi Ballarin, pittore veneto curioso e poliedrico,
appassionato della vita e delle sue contraddizioni, arrivato alla maturità artistica con mostre che spaziano
dall’Asia all’Europa e agli Stati Uniti. L’Islam e il Medio Oriente sono il fil rouge di moltissima parte della sua arte.
Perché Ballarin non si cala nella politica e nell’ideologia, ma cerca la sintonia, che ritrova nella spiritualità e nella
preghiera delle masse. È attraverso la sua libera interpretazione che l’idea di Oriente prende forma, elegante e
garbata.
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