
(AGENPARL) – lun 21 novembre 2022 DICHIARAZIONI
Il Comandante dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo, Generale Paolo Kalenda: “Siamo stati lieti che il nostro auditorium abbia costituito lo scenario di un’occasione così importante per l’Università di Bergamo. È stato, infatti, un evento espressivo della virtuosa sinergia che informa le relazioni che intratteniamo con l’Ateneo, frutto di una cooperazione senza sovrastrutture, concreta, diretta, fattiva e ormai consolidata, soprattutto perché alimentata e coltivata generosamente dal Magnifico Rettore Sergio Cavalieri, che ringrazio nuovamente per questa iniziativa, così come da coloro che ci hanno preceduto nei rispettivi incarichi (e penso ai rettori Paleari e Morzenti). Collaboriamo dal 1984 e lo faremo sempre più intensamente nella condivisione di un progetto importante: la formazione culturale dei futuri dirigenti del Corpo, affidata a validissimi docenti e collaboratori, ai quali estendo il mio ringraziamento.”
Il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha espresso “l’apprezzamento per il grande lavoro che l’Università di Bergamo sta svolgendo per accompagnare il rilancio di Bergamo dopo il periodo pandemico. La crescita delle immatricolazioni registrata nel 2022 ci responsabilizza a proseguire con impegno il lavoro che stiamo svolgendo insieme, Ateneo e Amministrazione comunale, su tanti fronti: il 2023 sarà l’anno in cui sarà completato il grande lavoro di restauro del Complesso Monumentale di Sant’Agostino, in cui si avvierà la riqualificazione delle ex Caserme Montelungo e Colleoni, in cui si consoliderà la presenza del Centro Universitario Sportivo in città. Lavoreremo anche per creare valore e opportunità per i giovani che vorranno costruire il proprio futuro a Bergamo, con l’obiettivo di rendere la città sempre più attrattiva e accogliente.”
Il Presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi: “Sono fermamente convinto che un’Università non possa e non debba limitarsi a insegnare e a occupare spazi, ma che abbia il compito di farsi parte attiva sul territorio e all’interno della comunità, per far sì che l’intera collettività possa crescere insieme a lei. Il percorso che come Provincia abbiamo intrapreso insieme all’Ateneo di Bergamo e alle altre istituzioni va in questa direzione.”
L’Assessore alle infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi: “Regione Lombardia continua a sostenere lo sforzo del mondo accademico in tutte le sue espressioni perché supportare gli atenei significa dare un contribuito concreto allo sviluppo di tutta una comunità. L’Università di Bergamo è infatti il fiore all’occhiello dell’ecosistema accademico lombardo: l’ateneo è partner di 11 progetti finanziati da Regione Lombardia che sotto la guida di Fontana in questi anni si è impegnata anche nel velocizzare l’iter per la riqualificazione e riconversione delle ex caserme Montelungo-Colleoni, stanziando 15 milioni di euro per un progetto fondamentale per l’Università e per tutta la città di Bergamo. Tanti anche gli investimenti del Piano Lombardia che ha assegnato all’ateneo bergamasco 3,5 milioni di euro per nuove infrastrutture digitali e per il progetto Slim finalizzato alla realizzazione, a Dalmine, di un laboratorio dedicato alle attività di ricerca e di trasferimento tecnologico: valorizzare e sostenere un gioiello come l’Università di Bergamo significa di fatto portare benefici tangibili al nostro territorio.”
Ayman Bourrai, Presidente della Consulta degli Studenti (dal 10/11/2022 fino alle prossime elezioni 2023) dichiara: “Come Studenti dell’Università degli Studi di Bergamo siamo soddisfatti degli sforzi della Governance volti a rendere l’Ateneo sempre più accessibile, nonostante le difficoltà economiche post-Covid. La No-Tax Area alzata a 26 mila euro e progetti come quelli dell’ex-Caserma Montelungo e della precedente sede dell’Accademia della GdF, denotano una forte volontà a migliorare. Servono finanziamenti da parte di Regione e Governo per supportare questi sforzi.”
La Rappresentante del Personale Tecnico Amministrativo Daniela Iovino: “Nei due anni appena trascorsi ci siamo ritrovati ad affrontare una delle sfide più grandi degli ultimi decenni, dal punto di vista personale, umano, familiare e lavorativo. Il personale tecnico amministrativo dell’Università di Bergamo ha mostrato anche in questa occasione uno spirito di sacrificio e un attaccamento all’Istituzione, nonostante un grave sottodimensionamento che contraddistingue l’ateneo orobico da più di 20 anni. La crescita di un Ateneo deve procedere di pari passo con lo sviluppo organizzativo: in un contesto di gestione più che virtuosa delle risorse finanziarie, è necessario che vengano messe in atto misure concrete che consentano la valorizzazione del merito, l’assegnazione di nuovi incarichi di responsabilità, una più ampia progettualità in tema Welfare e la possibilità di esprimere autonomamente gli indirizzi di allocazione delle spese. È indispensabile agire adesso perché il nuovo Anno Accademico possa rappresentare un nuovo inizio anche per il PTA che potrà vedere i propri sforzi, finalmente, riconosciuti.”
Così il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Bergamo: “La vivacità intellettuale che risiede nei nostri atenei, per non essere autoreferenziale, deve avere dei canali diretti con le realtà locali, con le aziende, gli enti, le città. Una vivacità che va incanalata allo scopo di offrire nuove prospettive alla comunità di appartenenza. Il tasso di occupabilità dell’Università di Bergamo, che va ben oltre il 90 per cento entro i primi 5 anni dalla laurea, è certamente una dimostrazione di come siate in sintonia con la realtà che la circonda”.
“I nuovi dottorati industriali – ha aggiunto il Ministro – banditi dal Ministero dell’Università e della Ricerca e la nuova figura dei ricercatori di impresa vogliono essere un primo passo per rinsaldare il dialogo tra atenei e mondo del lavoro. Ne valuteremo insieme l’efficacia. Allo stesso tempo credo fortemente nel potenziamento degli ITS, con i progetti delle Academy, e nell’implementazione di percorsi di professionalizzazione più moderni. Sono impegni da portare avanti con determinazione proprio per dare alternative a quei giovani che non lavorano, non studiano, non si formano. Dopo il picco registrato nel 2020 anche a causa del Covid, questi giovani sono intorno al 23 per cento della popolazione compresa tra i 15 e i 29 anni. Troppi! Renderli attivi è una sfida che dobbiamo vincere insieme”.



