
(AGENPARL) – ven 18 novembre 2022 Comunicato stampa
ABBIAMO TUTELATO IL POTERE D’ACQUISTO DELLE PENSIONI
Un milione e 200mila pensionati emiliano-romagnoli dal gennaio 2023 avranno una boccata d’ossigeno grazie al sistema di rivalutazione delle pensioni.
La riconquista di questo meccanismo e l’approvazione della legge delega sulla non-autosufficienza, ottenuta nell’ultimo Consiglio dei ministri del governo Draghi, rappresentano il frutto delle battaglie del Sindacato pensionati e non possiamo che esserne soddisfatti.
L’adeguamento all’inflazione del 2022 (definita al 7,3%) sarà pari al 100% per le pensioni più basse e cioè quelle il cui assegno mensile arriva a quattro volte il minimo.
Per le pensioni più alte le percentuali sono proporzionalmente inferiori: il 90% per le pensioni da 4 a 5 volte il trattamento minimo, il 75% per le pensioni oltre 5 volte il minimo.
Va aggiunto che in questi ultimi mesi l’inflazione rilevata è stata superiore al 7,3% (soprattutto per gli aumenti di gas, energia e alimentari) e quindi ci sarà la possibilità di un conguaglio nel 2024.
Ne beneficeranno tutti i trattamenti di pensione derivanti da contribuzione, con esclusione delle prestazioni di accompagno a pensione (APE, assegni di esodo, isopensione, ecc.).
Il meccanismo di rivalutazione per le indennità di accompagnamento e per le indennità speciali per ciechi e per i sordi, è soggetto a una specifica normativa, e queste pensioni vengono adeguate con un differente criterio.
Dopo anni di mobilitazioni da parte dei sindacati dei pensionati (ultima la nostra presenza in oltre 200 piazze di tutta l’Emilia-Romagna dello scorso settembre), abbiamo riconquistato lo scorso anno con il governo Draghi quel meccanismo di ricalcolo che dal 2000 è stato modificato, ridotto e bloccato da diversi governi per fare cassa.
Non è certo abbastanza: lo Spi-Cgil prosegue la battaglia per ottenere l’ampliamento della quattordicesima mensilità, sempre per tutelare le pensioni basse valorizzando il criterio dei contributi versati, per ottenere un sistema fiscale che sostenga le fasce di reddito medio-basse, che hanno maggiore difficoltà ad affrontare l’aumento esagerato del costo della vita.
Bologna, 17 novembre 2022