(AGENPARL) – ven 18 novembre 2022 Programma giornata
17 novembre 2022 – Giornata del Prematuro: incontro con i professionisti e presentazione della nuova apparecchiatura RETCAM donata dalla Ferrari S.p.A. alla Neonatologia
Si tratta di un moderno sistema digitale grandangolare per la diagnostica precoce delle patologie oculari del neonato
Modena 17 novembre 2022 – L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena aderisce al World Prematurity Day – Giornata Mondiale della Prematurità, che mira a portare a conoscenza, sensibilizzare ed informare sulla prevenzione del parto pretermine, sulla nascita prematura e sul percorso di crescita dei bambini che alla nascita sono ricoverati in un reparto di cure intensive. Dopo due anni di festa “silenziosa” a causa della pandemia, l’Azienda ha deciso di organizzare un momento pubblico, aperto alle famiglie dei bambini prematuri, che si è svolto questa mattina nell’atrio della Neonatologia, al 7° piano del Policlinico di Modena. L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena di dedicare la giornata a ringraziare pubblicamente la Ferrari S.p.A. per l’importante donazione che ha consentito l’acquisto di un’apparecchiatura RETCAM, un moderno sistema digitale grandangolare per la diagnostica precoce delle patologie oculari del neonato. Si tratta di un apparecchio che sostituisce quello in dotazione, ormai obsoleto, regalato sempre dalla Ferrari S.p.A. circa 14 anni orsono.
“Desidero esprimere la mia gratitudine alla Ferrari S.p.A. per questo gesto di generosità che va a beneficio dei nostri neonati prematuri – ha ringraziato il Direttore Generale dell’AOU di Modena, dottor Claudio Vagnini – una donazione che si inserisce nel solco di una lunga e consolidata generosità della Ferrari S.p.A. nei confronti della Sanità modenese. Proprio qui di fronte all’ingresso della Neonatologia ci sono i Laboratori di Ricerca Materno infantile realizzati nel 2009 grazie a un importante contributo della Ferrari. Più di recente, nel 2019, è arrivata la donazione per la Risonanza Magnetica da 3 tesla installata a Baggiovara, oltre trent’anni dopo quella donata dall’Ing. Ferrari al Policlinico, inaugurata il 13 marzo del 1987. Una lunga storia di vicinanza, quindi, che ha contribuito a rafforzare la nostra sanità.”
“Per i nostri studenti – ha spiegato il Presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia – prof. Giorgio De Santis – è importante poter disporre delle tecnologie più avanzate in tutti i settori. Per questo motivo mi unisco ai ringraziamenti alla Ferrari per la sensibilità dimostrata anche in questo frangente. Nel caso specifico, la nuova apparecchiatura consente anche di condividere le immagini video a scopi didattici, e questo ne accresce il valore formativo.”
“Oggi celebriamo la Giornata Mondiale della Prematurità – afferma l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Modena Roberta Pinelli – istituita per sensibilizzare istituzioni e cittadinanza sul tema della nascita prematura. I bambini nati prima del termine, molto fragili e ad elevato rischio, rappresentano una grande sfida per la sanità pubblica e la società intera. Grazie ai progressi della medicina, alle cure e all’impegno dal nostro personale sanitario, che non ringrazieremo mai abbastanza, oggi sempre più spesso si riescono a superare le difficoltà. Quale dunque occasione migliore per inaugurare una strumentazione all’avanguardia che costituisce un ulteriore passo avanti nella diagnostica precoce e per porgere un grande in bocca al lupo a questi piccoli e alle loro famiglie. Un sincero ringraziamento, a nome della città, lo rivolgiamo a Ferrari s.p.a. che con frequenti e importanti donazioni dimostra l’attaccamento al territorio che contraddistingue l’azienda e contribuisce all’eccellenza delle nostre strutture sanitarie”.
“Quello della salute è uno dei temi fondamentali della storica collaborazione fra la Ferrari e il territorio locale – ha spiegato Michele Antoniazzi, Chief Human Resources Officer di Ferrari – A partire dal nostro fondatore che da Maranello, in memoria del figlio Dino, ha dato un forte contributo alla ricerca contro la distrofia muscolare, fino agli anni recenti che hanno visto l’azienda in prima linea per proteggere i propri lavoratori e i cittadini nel corso della pandemia. E proprio il periodo difficile che abbiamo alle spalle ci ha ricordato, se mai ce ne fosse bisogno, la riconoscenza che tutti noi dobbiamo ai medici e agli operatori sanitari. La donazione della nuova strumentazione al Policlinico di Modena ci ha offerto l’opportunità di dimostrarla concretamente, continuando a sostenere il lavoro di chi fa così tanto per migliorare la qualità di vita della nostra comunità”.
“Anche io mi unisco ai ringraziamenti per la sensibilità della Ferrari S.p.A. – ha commentato il prof. Lorenzo Iughetti, Direttore Dipartimento Materno Infantile – per questa donazione che consente alla Neonatologia di mantenere aggiornato il proprio standard tecnologico. Oggi che la medicina ha fatto grandi passi nel migliorare la possibilità di sopravvivenza dei neonati grandi prematuri è importantissima tutta l’attività di follow-up per prevenire eventuali patologie che derivano dal grande stress cui il prematuro è sottoposto. Questa donazione è una garanzia per tutta la Provincia di Modena, visto che il Policlinico, ospedale di terzo livello è l’hub del percorso parti difficili, che appoggia proprio sull’Ostetricia e Ginecologia e sulla Neonatologia”.
“La retinopatia del prematuro (ROP) o retinopatia del pretermine – spiega il prof. Alberto Berardi, Direttore della Neonatologia dell’AOU di Modena – è una malattia vascolare della retina che si manifesta in neonati prematuri e si presenta, in genere, in tutti e due gli occhi, anche se può avere gradi diversi. È provocata dalla formazione di nuovi vasi sanguigni nella periferia retinica conseguenti alla prematurità e al basso peso corporeo alla nascita. Si è visto che i nati con peso inferiore a 1250 grammi hanno un rischio elevato di sviluppare una forma medio-grave di retinopatia del prematuro. Se diagnosticata in tempo esistono importanti opzioni terapeutiche, tra cui un trattamento farmacologico intraoculare con inibitori della proliferazione vascolare o un trattamento laser. I trattamenti mirano a interrompere la neovasculogenesi patologica. Se, al contrario, la retinopatia viene diagnosticata tardi, la progressione della proliferazione vascolare può condurre al distacco di retina e infine ad una severa ipovisione. l’unica arma a nostra disposizione è una diagnostica e trattamento precoci della malattia.
La malattia presenta diversi stadi; purtroppo, negli stadi più avanzati si ha un recupero scarso, mentre per le forme iniziali è importantissimo che il controllo sia frequente e venga eseguito da oculisti specializzati. Questo perché anche impercettibili alterazioni della periferia retinica possono evolvere nel giro di pochi giorni in quadri più gravi. Proprio nella diagnosi precoce entra in gioco la RETCAM.
Dal 2008 ad oggi più di 1000 nati pretermine sono stati sottoposti a screening per la retinopatia della prematurità tramite RET CAM II. Ogni neonato è stato esaminato dall’oculista a intervalli regolari (da 3 a 10 valutazioni durante la degenza), indirizzato al trattamento in caso di comparsa di retinopatia o sottoposto a follow up oculare fino all’ottenimento della completa vascolarizzazione retinica in caso di assenza di malattia. Dall’anno 2009 a tutt’oggi ci si è avvalsi di confronti via telemedicina con i centri di riferimento oculistici per il trattamento laser (Verona, Milano e, più recentemente, Reggio Emilia) e per la vitrectomia precoce (Verona, Bologna e Torino e più recentemente Udine).
“Con l’utilizzo di tale strumento – spiega la dottoressa Laura Chiesi, referente per l’Oculistica del percorso diagnostico-terapeutico della retinopatia del pretermine – è possibile visualizzare con estrema precisione la retina nella sua quasi totalità. Ciò permette non soltanto una diagnosi precoce di grande accuratezza, ma anche il monitoraggio dei risultati dell’eventuale terapia chirurgica. Oltre alla patologia retinica del prematuro (per la cui diagnosi e follow-up la RETCAM è oggi strumento indispensabile) con tale strumento è possibile diagnosticare e seguire tutte le patologie malformative (colobomi), ereditarie (vitreoretinopatie) e tumorali (retinoblastoma) dell’occhio. L’esame eseguito con tale strumento non è invasivo ed è attuabile in anestesia locale (con la sola instillazione di un collirio): una sonda viene poggiata sulla cornea del piccolo paziente e le immagini possono essere esaminate immediatamente su di uno schermo ad alta risoluzione oppure rielaborate in seguito”.
La RET CAM permette di archiviare o stampare immagini e video che possono essere utilizzati anche a scopo didattico o condivisi per un consulto tramite l’integrazione del sistema con i sistemi informativi ospedalieri e gli archivi di immagini diagnostiche, senza rendere necessario il trasferimento del piccolo paziente ma facendo viaggiare le informazioni, applicando in questo modo un modello di telemedicina. Rispetto al modello precedente, la sonda fotografica è maggiormente maneggevole perché più piccola e leggera, riducendo così anche l’eventuale disconfort del bambino in corso d’esame. È inoltre dotata anche del modulo fluorangiografico, di cui non era dotata la versione precedente, che consente di eseguire anche uno studio approfondito della circolazione arteriosa e venosa retinica, consentendo di programmare un trattamento il più personalizzato possibile.
La testimonianza
Alla cerimonia erano presenti le famiglie di bambini prematuri che hanno portato la loro esperienza.
Marco ed Elena, genitori di Beatrice, che quando è nata, il 28 giugno 2021, di 27 settimane, e pesava 640 grammi.
Azeddine e Amina, genitori di Haroun nato il 6 luglio 2021 a 25 settimane di gestazione e 720 grammi di peso.
I Numeri della Neonatologia dell’AOU di Modena
La Neonatologia del Policlinico, ogni anno circa 450 neonati ad alto rischio. Nel 2021 i neonati di peso inferiore a un chilo e mezzo (VLBW, che sta per Very Low Birth Weight, neonati di peso molto basso), ricoverati all’interno della Terapia Intensiva Neonatale, sono stati 55 mentre quelli che alla nascita pesavano meno di un chilogrammo (ELBW, che sta per Extremely Low Birth Weight, cioè nati con peso estremamente basso) sono stati 16. Per i bambini di peso inferiore ai 1500 grammi (VLBW) la percentuale di sopravvivenza è passata dal 62,5% nel 1991 al 90% nel 2021. Anche per i casi più complessi la speranza di vita a Modena ha segnato progressi davvero significativi.
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