
(AGENPARL) – gio 17 novembre 2022 L’ex attaccante del Lecce Pedro Pablo Pasculli è intervenuto a Radio Marte in Marte Sport Live condotto da Massimo D’Alessandro: «L’Argentina è favorita ai Mondiali? Diciamo che è una delle favorite, non possiamo nasconderci, anche perchè è da troppi anni che manca questo trionfo. Brasile e Argentina sono le più forti secondo me, mi piacciono anche Inghilterra e Olanda. La Germania non va mai sottovalutata, c’è la Spagna che è una formazione piena di giovani e non dimentichiamo la Francia. Nel girone l’Argentina potrà avere qualche problema anche dal Messico del ct, argentino, Tata Martino. Il nome dell’avversario non sempre conta, bisogna essere concentrati sino alla fine, con la fame e l’applicazione che avemmo anche noi a Messico 86. Simeone non convocato? Dispiace. Un pensierino per convocare il Cholito lo avrei fatto, ha voglia, sta giocando ed è una punta centrale, visto che in rosa con la Seleccion c’è solo Lautaro come prima punta, e ci sono i rischi Di Maria e Dybala, due calciatori che rientrano dagli infortuni. A noi mancherà molto Lo Celso infortunato, è un’assenza molto pesante, era titolare inamovibile, ma l’organico ha altri calciatori bravi per sostituirlo».
Fabrizio Vettosi, economista, è intervenuto a Radio Marte in Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni: «Il Napoli potrà subire le pressioni? La verità è che c’è un’azione mediatica, per esempio su Kvaratskhelia e Kim, che può influire sulla psicologia degli atleti, e questa va arginata con intelligenza. Del resto i media hanno un peso specifico nei club, rappresentando, i diritti tv, il 49% dei ricavi per ciascun club. Il Napoli ha visto aumentare in tre mesi il valore della rosa? Per come la vedo io il più grande asset non è stato tanto la valorizzazione dei calciatori ma aver risparmiato 30 milioni all’anno di ingaggio perchè questo è un dato certo, il valore dei calciatori è solo teorico e variabile. Il pessimismo dei tifosi in estate? Non mi ha mai appartenuto, non sono mai stato critico con De Laurentiis proprio per questa gestione virtuosa. Il Napoli è tornato a seguire la propria strategia, ovvero investire in calciatori molto giovani, in modo da avere una riserva di sicurezza, assorbendo il costo sui 5 anni di contratto. E’ il ritorno del vecchio regime, comprando giocatori sotto i 23 anni e vendendoli, eventualmente, sopra i 28. Prima o poi questo Napoli sarà venduto? Certo, ogni società prima o poi viene venduta ma sono sempre di meno coloro che possono permetterselo, visto che il valore del Napoli cresce sempre di più”.