
(AGENPARL) – lun 07 novembre 2022 Continua fino al 10 novembre a Milano (Palazzo Pirelli) la mostra
antologica di uno dei maestri del Novecento: Giuseppe Flangini,
l’artista che dipingeva con il cuore
Ampio il consenso del pubblico e della critica alla mostra antologica
su Giuseppe Flangini, l’artista veronese e milanese di adozione, che
ha contribuito a scrivere la storia dell’arte del Novecento.
L’esposizione (ingresso gratuito) è aperta a Palazzo Pirelli fino al
10 novembre. Più di 60 le opere in mostra, provenienti da tutta Italia
e dall’estero, prestiti da collezioni private, da Musei, Enti e
gallerie dove sarà anche eccezionalmente visibile un nucleo di
ritratti e paesaggi degli anni ‘20 e ‘30 difficilmente riproponibili.
La mostra è organizzata dall’Associazione Flangini presieduta dalla
nipote dell’artista, Cristina Flangini Renso, ed è realizzata in
collaborazione con Regione Lombardia. Curatrice Elena Pontiggia,
docente all’Accademia di Belle arti di Brera; Antonio d’Amico,
conservatore del Museo Bagatti Valsecchi, ha scritto l’intervento
critico in catalogo, nel quale è contenuta anche la biografia del
pittore a cura di Elisa Favilli.
Il percorso espositivo propone dipinti a olio rappresentativi delle
varie fasi artistiche dell’autore, dai primi anni Venti fino alla fine
degli anni Cinquanta, con due inediti esposti per l’occasione. I
ritratti della moglie (la pittrice Gina Zandavalli), del figlio, le
maschere, i lavoratori di una società preindustriale prima,
industriale poi; le città, i paesaggi agricoli, marini e lacustri, la
pianura. Una ricca produzione concepita soprattutto in Italia, ma
anche in Belgio, Olanda, Francia in cui Flangini ha saputo anche
narrare l’epopea della migrazione dei lavoratori italiani nelle
miniere belghe.
Nell’opera dell’artista, scrive Elena Pontiggia nel testo di
presentazione “tutto è filtrato dalla capacità dell’artista di
immedesimarsi in ciò che vede, di scoprirne le fibre segrete e di
rivelarcele. E’ allora che la materia sembra intridersi di luce,
sembra anzi composta di luce: una luce che l’artista aveva cercato in
tutta la sua pittura e in tutta la sua vita”.
Nato a Verona nel 1898, a lungo vissuto a Milano e morto a 63 anni
durante un breve soggiorno nella città natale, nel 1961, per
avvelenamento da colore, con la sua pittura Giuseppe Flangini ha
lasciato il segno nella storia dell’arte europea.
Un pittore prolifico, con più di un migliaio di opere pittoriche
catalogate e molte altre ancora da individuare. Flangini intrattenne
relazioni importanti con i maggiori esponenti del mondo artistico e
intellettuale della sua epoca. Nella stagione veronese con Albertini,
Segantini, Vitturi, Pigato. Durante i frequenti soggiorni a Ostenda
diventa amico di James Ensor, precursore dei fauves (movimento
avanguardista per lo più composto da pittori francesi) e
dell’espressionismo; e ancora Carlo Carrà, Aligi Sassu, Aldo Carpi,
Giuseppe Migneco e il gruppo di Artisti del Caffè San Babila di Corso
Venezia nella lunga stagione milanese. Nel 1967, a sei anni dalla
prematura scomparsa, un gruppo di intellettuali capitanato da Carlo
Carrà, chiese e ottenne dal Comune di Milano una mostra commemorativa
che si tenne a Palazzo Reale.
Per i visitatori sarà anche possibile la visione del cortometraggio,
della durata di 18 minuti presentato dal Ministero degli Esteri a
Europalia 2003, “Il teatro della pittura”, sulla vita e le opere di
Flangini, realizzato dal regista Francesco Pireddu su sceneggiatura di
Luigi Meneghelli, con musiche originali composte dal maestro Stefano
Gueresi e interpretato dai mimi Quelli di Grock.
Giuseppe Flangini è uno degli artisti italiani del XX secolo più
proposto in mostre internazionali. Tra le molte mostre a cui prese
parte in vita, le esposizioni all’Opera Bevilacqua La Masa – Ca’
Pesaro a Venezia negli anni Trenta, alla Biennale Nazionale di Arte di
Verona dal 1921 al 1959; l’Esposizione Nazionale Quadriennale d’Arte
di Roma, le ininterrotte partecipazioni al Palazzo della Permanente di
Milano dal 1948 al 1961. E poi, dopo il decesso, ancora una lunga
serie di mostre in Italia e all’estero (Amsterdam, Ostenda, Monaco,
San Paolo del Brasile), circa un’ottantina, culminata nella
partecipazione in Belgio all’International Europalia 2003, dove
Flangini fu scelto dal Ministero degli Esteri per rappresentare l’arte
italiana in occasione del semestre italiano di presidenza dell’Ue,
ricevendo il patronato del Presidente della Repubblica e del Re del
Belgio. Di grande rilievo anche la mostra nel Complesso del Vittoriano
voluta dal Comune di Roma nel 2008 e quella organizzata a Washington
DC nel 2012, promossa dal Ministero degli Esteri italiano e
dall’Accademia internazionale di Belle Arti. Il Comune di Milano
dedicò all’artista due mostre, nel 1967 a Palazzo Reale e nel 1970
all’Arengario, oggi Museo del Novecento.
A Palazzo Pirelli saranno esposti anche documenti grafici, come le
copertine e le pagine interne dei giornali e delle riviste con cui
collaborò (tra cui il Corriere della Sera), maschere dall’atelier
milanese di via Corridoni e altri interessanti oggetti messi a
disposizione dall’Archivio e dal Fondo Flangini di Verona. In mostra
anche uno straordinario vaso in ceramica Albisola del 1954, il busto
in gesso di Flangini. E poi manifesti, testi drammaturgici scritti
dall’artista nel corso di almeno tre decenni di attività teatrale.
Sede espositiva Palazzo Pirelli – Spazio Eventi.
Orari LUN – GIO dalle 10:00 alle 18:30
VEN 10:00 alle 14:30
ULTIMO INGRESSO: LUN
– GIO 17:30, VEN 13:30

