(AGENPARL) – mer 02 novembre 2022 Rave Party – Sisto, viceministro Giustizia, a 24 Mattino su Radio 24: Norma urgente per il rave di Modena, non scritta male ma modificabile dal Parlamento
“La norma è in un decreto legge ed è evidente che poi passa al vaglio del Parlamento. Una norma per sua stessa natura soggetta poi alla modifica, con l’intervento del dibattito parlamentare. Questo ovviamente avviene proprio sulla scorta di quelle che sono le reazioni, i commenti, le valutazioni, le critiche, anche al modo di scrivere una norma che indubbiamente, proprio perché contenuta in un decreto legge, è partita dall’urgenza del rave di Modena. Sostanzialmente vi è una pulsione di urgenza, che ha legittimato il ricorso allo strumento del decreto legge, ma proprio l’urgenza delle volte ha necessità di essere meditata, digerita dal Parlamento anche con modifiche”. Quindi la norma è scritta male? “La norma non è scritta male, sto dicendo che come tutte le norme di un decreto legge è soggetta alla revisione e alla riflessione anche dello stesso Governo, perché non c’è dubbio che sottoporre una proposta, una norma scritta di urgenza, all’esame di interpreti, esperti giuristi, ma soprattutto al Parlamento, comporta la disponibilità a recepire quelle critiche che fossero giuste. Noi abbiamo solo interesse a scrivere buone norme”. Lo ha detto Francesco Paolo Sisto, viceministro alla Giustizia, a 24 Mattino su Radio 24.
Rave Party – Sisto, viceministro Giustizia, a 24 Mattino su Radio 24: Modena requisito di urgenza per decreto rave party
“C’è un fenomeno generalizzato che è quello dei rave su cui bisognava intervenire in qualche maniera per evitare che fossero dei luoghi in cui qualcuno si sentiva libero di violare norme indipendentemente dalla loro esistenza. Il rave non può essere un esimente, non può essere un luogo in cui qualcuno può pensare di violare tutte le norme, per evitare questo fenomeno di generale libertà di violazione di norme che purtroppo è costituito dai rave. L’occasione di urgenza è nata dal rave in corso a Modena”. Lo ha detto Francesco Paolo Sisto, viceministro alla Giustizia, a 24 Mattino su Radio 24.
Rave Party – Sisto, viceministro Giustizia, a 24 Mattino su Radio 24: manifestazioni a scuole e proteste di piazza fuori da norma anti-rave. Equivoco da chiarire immediatamente
“E’ evidente che le manifestazioni a scuola, le proteste di piazza, devono essere escluse da questa norma. Io non dubbi che manifestare civilmente il proprio pensiero e la propria critica non possa essere scambiato per un rave, non c’è nessuna intenzione, da parte di Forza Italia meno che mai, che la libertà di pensiero possa essere conculcata laddove manifestata senza l’uso di violenza. Questo è un equivoco che va chiarito immediatamente”.Lo ha detto Francesco Paolo Sisto, viceministro alla Giustizia, a 24 Mattino su Radio 24.
Rave Party – Sisto, viceministro Giustizia, a 24 Mattino su Radio 24: Inserire fattispecie droga e modificare norma su intercettazioni
“Nella nuova norma, a mio avviso, si può e si deve lavorare per meglio individuare la fattispecie, puntualizzare l’uso di sostanze stupefacenti come elemento discretivo rispetto ad altre manifestazioni. Quello può essere un segnale di pericolo per la sicurezza e la salute pubblica e può essere segnalato nella norma come elemento tipico che possa fare la differenza. Sulle intercettazioni non ci sono dubbi, la pena va contenuta in modo che le intercettazioni non siano possibili, meno che mai quelle cosiddette preventive. L’unico sistema è quello di portare la pena ad un livello tale che inibisca l’uso delle intercettazioni”. Lo ha detto Francesco Paolo Sisto, viceministro alla Giustizia, a 24 Mattino su Radio 24.
Rave Party – Sisto, viceministro Giustizia, a 24 Mattino su Radio 24: 50 persone? Nel diritto penale i numeri sempre un problema. Il Parlamento potrà ampliare
“L’elemento oggettivo del reato diventa numerico, i numeri danno sempre origini a delle discussioni. Io credo che anche su questo un Parlamento maturo, quale deve essere quello di questa legislatura, potrà intervenire magari ampliando, magari cercando delle soluzioni che non abbiano soltanto nel numero l’elemento oggettivo della condotta, ma anche della tipologia della condotta. I numeri sono sempre fonte di grandi problemi nel diritto penale”.Lo ha detto Francesco Paolo Sisto, viceministro alla Giustizia, a 24 Mattino su Radio 24.
Maria Luisa Chioda
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