
(AGENPARL) – ven 28 ottobre 2022 Servizio Informazione e Comunicazione
DOTT. S.D. SCARAFINO
Via Garibaldi n. 6, 70043 Monopoli (BA)
COMUNICATO STAMPA N.5695
28 ottobre 2022
Nichi Vendola in “Quanto resta della notte”
Appuntamento sabato 26 novembre 2022 alle ore 20,30 al Teatro Radar
Sabato 26 novembre 2022 alle ore 20,30 Nichi Vendola sarà al Teatro Radar di Monopoli con il suo nuovo spettacolo “Quanto resta della notte – Parole, versi e suoni in cerca di un giorno nuovo”, diretto e interpretato da lui.
Lo spettacolo, promosso dall’Assessore alla Cultura Rosanna Perricci, vede Nichi Vendola in un ruolo del tutto nuovo. Non solo giornalista e non più politico, Vendola sarà in scena con otto capitoli poetici accompagnati e vestiti dalle musiche prodotte da Popoulous e dai video di Mario Amura. Parole, versi e suoni in cerca di un giorno nuovo.
I biglietti sono in vendita su vivaticket.it e in prevendita al botteghino del Teatro Radar dal martedì al venerdì dalle ore 17 alle ore 19. Intero 15,00 euro (platea) e 12,00 euro (galleria). Ridotto 10,00 euro.
Si parla della patria al singolare, dei nazionalisti e dei sovranisti e della patria al plurale di chi combatte la guerra, il razzismo, il maschilismo, il suprematismo in tutte le sue forme. Si parla di noi al tempo del Covid, della cultura dello stupro e del femminicidio, del potere maschile e della sua vocazione all’onnipotenza, di lesione della democrazia, di sospensione dei diritti fondamentali di libertà, di sequestro di persona e di tortura ad opera degli apparati dello Stato. Si parla di Genova nel 2001 e di Carlo Giuliani, della miseria della politica e della crisi delle parole della vita pubblica. Si parla della morte e della nascita, della casa e della famiglia, dell’amore e del figlio, della luce di un giorno nuovo.
Capitolo 1. La notte. Dove si parla della patria al singolare, dei nazionalisti e dei sovranisti e della patria al plurale di chi combatte la guerra, il razzismo, il maschilismo, il suprematismo in tutte le sue forme. Dove si parla di Alan Kurdi, il bambino con la maglietta rossa simbolo di tutti i bimbi morti nel tentativo di migrare. Dove si parla di Sarajevo e di Hebron.
Capitolo 2. Il contagio. Dove si parla di noi al tempo del Covid, del distanziamento sociale, della virtualizzazione delle relazioni tra le persone.
Capitolo 3. La rimozione. Dove si parla della cultura dello stupro e del femminicidio, del potere maschile e della sua vocazione all’onnipotenza.
Capitolo 4. Lo strappo. Dove si parla di lesione della democrazia, di sospensione dei diritti fondamentali di libertà, di sequestro di persona e di tortura ad opera degli apparati dello Stato. Dove si parla di Genova del luglio del 2001 e della morte di Carlo Giuliani.
Capitolo 5. La sconfitta. Dove si parla della miseria della politica e della crisi delle parole della vita pubblica.Dove si parla di Ingrao e delle passioni che non muoiono.
Capitolo 6. La perdita. Dove si parla della morte, del peso delle assenze, della gioia del fare memoria.
Capitolo 7. Il ritorno. Dove si parla della patria di nascita, della casa, del paese, della famiglia, delle tombe più care, del tempo delle prime scoperte, della nostalgia.
Capitolo 8. L’amore. Dove si parla dell’amore, del figlio, della luce di un giorno nuovo, della fine dei sensi di colpa, dell’uscita dal ghetto, della nominazione di sé e dei propri sentimenti, del mettersi al mondo con il senso storico, politico, poetico del pride.