
(AGENPARL) – mer 26 ottobre 2022 INTEGRAZIONE, STRAGLIATI (LEGA): “IN EMILIA-ROMAGNA IL 48% DEI CARCERATI HA ORIGINI STRANIERE: FORSE QUALCOSA NON HA FUNZIONATO”
BOLOGNA, 26 OTT – “E’ evidente che qualcosa non abbia funzionato nelle politiche di integrazione della Regione, se consideriamo che in Emilia-Romagna la popolazione carceraria è formata per il 48% detenuti di origine straniera a fronte del fatto che gli stranieri residenti sul territorio regionale sono il 12,8% del totale. Vien da sé che continuare a ragionare nell’ottica di un’accoglienza dei cittadini stranieri basata solo sui diritti non porta da nessuna parte”. Lo ha detto questa mattina nel corso dell’assise dell’Assemblea legislativa, il consigliere regionale della Lega, Valentina Stragliati, nell’ambito della discussione sulla proposta di giunta relativa al “Programma 2022-2024 per l’Integrazione sociale dei cittadini stranieri”.
“Non si tratta di razzismo, quanto di equità: gli stranieri sono i benvenuti quando rispettano le regole, ma è necessario cambiare paradigma inserendo accanto ai diritti anche i doveri cui sono tenuti coloro che entrano nel nostro Paese” ha specificato.
Il tema dell’immigrazione, che tocca da vicino la città di Piacenza “dove spesso si segnalano risse, accoltellamenti e problematiche di ordine pubblico in cui gli stranieri sono quasi sempre protagonisti” sottolinea Stragliati, che è piacentina. “Si tratta di dati oggettivi che ci portano a sostenere con forza che occorrano ragionamenti più ampi e la necessità di mettere in campo progettualità che rispondano a quanto ci riportano i dati dalle carceri, e i dati dell’Osservatorio sull’Adolescenza che, allo stesso modo, fotografano la composizione delle baby.gang, composte per lo più da giovanissimi stranieri”.
Emerge con evidenza che i processi per arrivare a un’integrazione compiuta non possano prescindere dalla scuola e dal mondo dell’istruzione; e anche in quest’ottica “a Piacenza si segnalano importanti criticità: basti considerare che nelle scuole piacentine il 37% delle classi è in deroga perché composta da oltre il 30% degli alunni stranieri. Percentuali a volte davvero troppo pesanti che si traducono in una situazione che rende difficile un’integrazione efficace. “Si tratta di dati sui quali riflettere per arrivare a un cambio di passo che porti a una vera e compiuta integrazione degli stranieri residenti nel territorio emiliano-romagnolo” ha concluso Stragliati.
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