
(AGENPARL) – mer 26 ottobre 2022 “Per Ferrara è una nuova opportunità in ambito cinematografico – dice il primo cittadino -. Questo lavoro rappresenta il recupero di un pezzo importante della storia della nostra città e del nostro territorio ed è, anche oggi, una occasione di riflessione. Siamo ansiosi di vederlo nei festival e di ritrovare Ferrara sul grande, e sul piccolo, schermo”.
Anche il Comune, con il Ministero della Cultura ed Emilia-Romagna Film Commission, partecipano e sostengono il film, insieme ad alcune realtà private. Stefano Muroni – che del film è anche produttore (per il tramite della società Controluce, con Valeria Luzi) – è “una grande emozione girare a Ferrara, davanti al Castello. Sono onorato, commosso, incredulo”. “Tra cast e troupe c’è una magìa particolare”, rivela. Le riprese, partite da Reggio Emilia nei giorni scorsi, continueranno a Ferrara e nel territorio nei prossimi giorni.
Per Muroni è il terzo film dopo “La notte non fa più paura” – sul sisma del 2012 – e “Oltre la bufera”, dedicato alla storia di don Giovanni Minzoni, parroco antifascista ucciso nel 1923.
“Quella che raccontiamo è una storia ferrarese – spiega Muroni -, legata a un periodo in cui Ferrara è stata ‘capitale’ della psichiatria militare, ma quella che raccontiamo è anche una storia attuale, visto che una delle patologie più ricorrenti all’epoca – il disturbo post traumatico da stress – è stato purtroppo ampiamente riscontrato nei giovani di oggi, dopo il Covid, tra abbassamento dell’autostima, problemi di concentrazione, chiusura in se stessi. Parliamo di problemi psicologici legati all’impatto di una guerra di un secolo fa, ma in qualche modo questi temi, compresa, ahimé, la guerra, ricorrono oggi”. “Sono felicissimo che in questo progetto ci siano anche quindici allievi della scuola Vancini, dai 19 ai 26- 27 anni, che a Ferrara si sono formati e che a Ferrara hanno trovato opportunità lavorative”.
