
(AGENPARL) – mar 25 ottobre 2022 E’ stato presentato nel Multicinema Galleria di Bari “Il Vecchio e il muro” il cortometraggio firmato dal regista Antonio Palumbo, che racconta la storia di Mimmo (interpretato dall’attore Paolo Sassanelli) detto “Hemingway” e del murales che lo ritrae, realizzato nel quartiere Carbonara di Bari nell’ambito dell’attività di informazione e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro finanziato da Inail, in collaborazione con Cisl e LILT Bari .
Sono intervenuti: Giuseppe Gigante Direttore Regionale Inail Puglia, Giuseppe Boccuzzi Segretario Generale CISL Bari, Lorenzo Cipriani Responsabile Prevenzione e sicurezza Inail Puglia, Antonio Decaro Sindaco di Bari;Roberta Lovreglio LILT; Antonio Palumbo regista e l’attore Paolo Sassanelli.
La pelle di Mimmo, ‘bruciata’ e mangiata dal sole a causa di anni di duro lavoro nei cantieri stradali in assenza di misure di protezione adeguate, è allegoria della fatica e della sofferenza alle quali si diventa spesso refrattari quando si lavora sotto il sole, in una torrida estate pugliese, a distanza ravvicinata dal bitume rovente che appiattisce le strade.
E’ proprio il murales, del quale diventa protagonista, con i suoi colori consunti, scrostati e sbiaditi dal sole e nel quale tutti lo riconoscono grazie al suo aspetto caratteristico ed alla sua notorietà di quartiere, che segnerà una sorta di ‘catarsi’ per Mimmo: riconoscendosi in esso, infatti, non si darà pace fino a quando l’artista dell’opera non apporrà una sola, decisiva modifica: un cappellino per schermarlo dai raggi solari.
L’opera di Antonio Palumbo, mira a sensibilizzare i lavoratori sui danni derivanti dall’esposizione prolungata ai raggi solari, e, attraverso la narrazione, ad accrescere la consapevolezza dei rischi per la salute, in particolare dei tumori e delle malattie della pelle.Destinatari del progetto sono i lavoratori dei settori dell’edilizio e dell’agricoltura che saranno coinvolti in iniziative di sensibilizzazione su tutto il territorio regionale.
L’espediente del muro per raccontare la storia di Mimmo non è solo un lavoro cinematografico. Va ben oltre. Il murales, realizzato grazie anche al contributo economico di Cassa Edile di Bari, Formedil Bari, Comitato Paritetico Territoriale Puglia Centralee l’Associazione S.I.C.E. RLST Bari, resterà sul muro, diventando un vero e proprio messaggio permanente di sensibilizzazione al tema della cura della pelle e della prevenzione.
Alla proiezione del film è seguita la Tavola Rotonda: “SICUREZZA SUL LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI: PREVENZIONE E SENSIBILIZZAZIONE” moderata da Rita Schena giornalista de La Gazzetta del Mezzogiornoalla quale sono intervenuti:
Lorenzo Cipriani Responsabile Prevenzione e sicurezza Inail Puglia,
Antonio Castellucci Segretario generale CISL Puglia,
Giuseppe Boccuzzi Segretario generale CISL Bari BAT,
Cinzia Frascheri Giuslavorista, Responsabile Dipartimento nazionale Cisl Salute e Sicurezza sul Lavoro
Luigi De Santis Presidente Gruppo Giovani ANCE Puglia,
Giorgio Di Leone Direttore SPESAL ASL Bari Area Nord
Roberta Lovreglio Coordinatore nazionale LILT.
Nel corso della Tavola rotonda sono stati presentati i dati sul fenomeno infortunistico in agricoltura ed edilizia in Puglia, Bari e BAT che si allegano.
“Non sono numeri sono persone”, – spiega Giuseppe Boccuzzi Segretario Generale CISL Bari BAT -è con questo grido di dolore che abbiamo terminato come CGIL-CISL-UIL, una settimana di mobilitazione nazionale nei luoghi di lavoro e nei territori per richiamare le istituzioni e il sistema delle imprese ad un impegno collettivo partecipato per fermare una scia di eventi infortunistici che uccide in media 3 lavoratori al giorno o ne lascia in menomazione fisica, più o meno grave, altrettanti 1200 al giorno di media. Nondimeno preoccupa l’aumento ad oggi del +7% delle denunce di malattie professionali, un vero nemico invisibile dei lavoratori per i suoi effetti nefasti diluiti nel tempo, spesso non correlati all’attività lavorativa, ma che si stima uccida 3 volte tanto al giorno rispetto agli incidenti mortali sul lavoro. È scaduto il tempo, non servono a niente i tweet di indignazione collettiva, occorre mettere in campo in tempi una strategia nazionale in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che vada nel segno di un rafforzamento consistente degli attuali organici preposti al controllo e alla vigilanza, un loro più efficace coordinamento, punizioni severissime per chi non rispetta le norme in materia ma altrettanti meccanismi di premialita’ per le imprese che investono in sicurezza, una grande campagna di formazione, informazione e sensibilizzazione che coinvolga costantemente i lavoratori ma che possa accompagnare i processi di apprendimento scolastici per far germogliare nelle future generazioni di lavoratori e imprenditori il seme della cultura della sicurezza sui luoghi come principio fondante della dignità della lavoro. Contrastare con sanzioni severe lavoro nero, grigio o non contrattualizzato e ridurre al minimo la catena dei subappalti è sicuramente un’altra medicina per curare questa malattia del lavoro insicuro e delle condizioni insalubri o rischiose dei posti di lavoro. La cultura della prevenzione e la sensibilizzazione dei lavoratori ad un maggior grado di consapevolezza dei propri rischi professionali, può certamente arginare gli effetti negativi conseguenti alle sempre più diffuse condizioni di mancata sicurezza sui luoghi di lavoro e in questa direzione si inserisce sicuramente il progetto finanziato dall’Inail Puglia che ha premiato la Cisl di Bari Batper divulgare alla comunità del lavoro un messaggio comunicativo forte di attenzione alla prevenzione da malattie professionali attraverso la realizzazione di un piccolo film.
“Il cortometraggio impatta in modo immediato sullo spettatore – spiega Lorenzo Cipriani, Responsabile Prevenzione e sicurezza Inail Puglia – veicolando il messaggio sui temi della tutela della salute e della prevenzione degli infortuni sul lavoro in maniera incisiva e coinvolgente. L’opera, in pochi minuti, riesce a offrire spunti di riflessione su un importante tema quale quello delle malattie professionali e con semplicità ritaglia un frammento di vita, facendo di esso il mezzo principale con il quale far luce su un fenomeno subdolo e non sempre collegabile all’attività lavorativa.Il tema dell’esposizione ai raggi solari merita un’attenzione particolare e un grande investimento in termini di formazione ed informazione, in considerazione soprattutto degli effetti del “buco dell’ozono e dei conseguenti cambiamenti climatici”. Il cortometraggio e il murales realizzato tracciano una strada innovativa e solida da percorre insieme ai nostri stakeholders.”
