
(AGENPARL) – mar 25 ottobre 2022 Un bambino di nove anni in un sito per sfollati interni privo della maggior parte dei servizi di base a Lahj, nello Yemen meridionale. © UNHCR/YPN
25 ottobre 2022
Il deficit senza precedenti di 700 milioni di dollari nelle operazioni UNHCR fa temere effetti catastrofici su milioni di persone
La carenza di finanziamenti ha costretto l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, a effettuare negli ultimi mesi tagli agli aiuti salvavita destinati a rifugiati e altre persone in fuga in seno a una serie di operazioni implementate su scala mondiale.
Senza l’immissione di almeno 700 milioni di dollari entro la fine dell’anno, l’UNHCR teme che la prossima serie di tagli all’assistenza si rivelerà catastrofica per le persone bisognose.
Da tempo, numerose operazioni hanno dovuto ridimensionare programmi essenziali per far fronte alla stretta ai fondi.
In Uganda, dove è in corso un’epidemia di ebola, l’UNHCR è impossibilitata a fornire quantità sufficienti di sapone e kit igienici, utili a contrastare questa malattia tanto letale. In Ciad, l’approvvigionamento idrico nei campi ha subito interruzioni a causa della carenza di carburante. In Libano, 70.000 famiglie rifugiate estremamente vulnerabili non beneficiano più della rete di sicurezza assicurata dall’UNHCR.
“Si tratta di un vero e proprio appello di emergenza, che vede immediatamente a rischio i mezzi di sostentamento e la vita delle persone”, ha dichiarato Dominique Hyde, Direttrice della Divisione dell’UNHCR per le relazioni esterne. “Le esigenze aumentano dal momento che a guerra e violenze si sovrappongono crisi di natura economica e geopolitica. Nonostante i nostri donatori siano stati, una volta ancora, generosi, nuove guerre – specialmente quella in corso in Ucraina – e crisi irrisolte rendono i finanziamenti insufficienti a rispondere ai bisogni di milioni tra le persone più vulnerabili al mondo”.
Il pericolo è che l’apporto di ulteriori tagli possa spingere le famiglie a compiere scelte irreversibili, quali contrarre debiti spropositati, mandare i figli a lavorare invece che a scuola o, disastrosamente, dare in sposa precocemente le loro figlie per ridurre il numero di bocche da sfamare in famiglia. La disperazione può inoltre costringere le famiglie a intraprendere viaggi pericolosi e abbandonare la terra di origine.
Con l’inverno alle porte, l’UNHCR esprime particolare preoccupazione in relazione al deficit di finanziamento delle operazioni nel Medio Oriente. Ulteriori tagli al programma di aiuti in contanti avranno effetti su 1,7 milioni di persone in Libano, Giordania e Yemen, con migliaia di famiglie che non potranno sostenere i costi del riscaldamento o di indumenti pesanti.
Anche le persone in fuga in altri Paesi soffriranno, dal momento che l’insufficienza dei finanziamenti comporterà tagli ai servizi rivolti alle persone sopravvissute a violenza sessuale, all’assistenza a madri e neonati in Etiopia, o agli alloggi destinati agli sfollati nella Repubblica Democratica del Congo. La situazione è grave anche in Bangladesh e in Colombia.
“Le persone costrette a fuggire pagano già il prezzo dei conflitti che hanno distrutto le proprie terre di origine. È possibile ridurre ulteriori sofferenze quest’anno e il prossimo tramite una pronta risposta internazionale”, ha aggiunto la Direttrice Hyde.
Sebbene i donatori, specialmente fondazioni, aziende e cittadini privati, abbiano contribuito con finanziamenti record quest’anno, l’UNHCR ha evidenziato come l’effetto domino della crisi in Ucraina stia intaccando le capacità dell’Agenzia di assicurare assistenza in modo equo nel mondo.
Da quando, all’inizio dell’anno, ha reso noti i deficit di finanziamento di 12 operazioni particolarmente colpite, l’UNHCR ha ricevuto 400 milioni di dollari aggiuntivi. Si è trattato di un finanziamento di importanza fondamentale per mantenere attive le operazioni. Eppure, nonostante quest’immissione di fondi, le esigenze continuano a crescere e resta un deficit da 700 milioni di dollari da colmare.
“Rivolgo un appello a tutti i donatori affinché aiutino a salvare vite umane trovando le risorse necessarie nei prossimi giorni e nelle prossime settimane: da queste dipendono milioni di persone”, ha affermato Hyde.
UNHCR Agenzia ONU per i Rifugiati
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