
(AGENPARL) – ven 21 ottobre 2022 COMUNICATO STAMPA
A Duhok, dopo quattro anni di lavoro degli archeologi dell’Ateneo
KURDISTAN IRACHENO: INAUGURATO IL PARCO ARCHEOLOGICO
DEL COMPLESSO ASSIRO STUDIATO DALL’UNIVERSITÀ DI UDINE
Permetterà di visitare l’antico canale scavato tra l’VIII e il VII secolo a.C. decorato
da 13 imponenti rilievi rupestri scolpiti lungo una delle sponde
Sito archeologico unico nell’intera Mesopotamia
Udine, 21 ottobre 2022 – Dopo quattro anni di lavoro è stato inaugurato a Duhok, nel Kurdistan
iracheno, il Parco archeologico di Faida dedicato al complesso d’irrigazione assiro risalente a
2700 anni fa circa, frutto della cooperazione tra la missione archeologica dell’Università di
Udine e la Direzione delle Antichità di Duhok. Il progetto di scavo, documentazione, protezione,
restauro e valorizzazione condotto dagli archeologi dell’Ateneo friulano è iniziato nel 2019. Ora,
l’apertura della prima fase del parco permetterà l’accesso a un percorso di visita lungo l’antico
canale assiro scavato probabilmente a cavallo tra l’VIII e il VII secolo a.C. Un grande manufatto
decorato da tredici imponenti rilievi rupestri scolpiti lungo una delle sponde. Si tratta del primo parco
archeologico “dedicato” nel Kurdistan iracheno e in Iraq. Faida è visitabile anche grazie a un tour
virtuale al link http://www.terradininive.com/visita-virtuale-di-faida/?lang=en.
Opera del re Sennacherib (704-681 a.C.) o, forse, già di suo padre Sargon II (721-705 sec. a.C.), il
complesso di Faida è costituito da un canale d’irrigazione lungo oltre dieci chilometri e da una serie
di monumentali rilievi rupestri che rappresentano il sovrano costruttore in preghiera di fronte alle
sette principali divinità del pantheon assiro (Ashur, Mullissu, Sin, Nabu, Shamash, Adad, Ishtar).
Il progetto Kurdish-Italian Faida Archaeological Project (Kifap) è diretto da Daniele Morandi
Bonacossi, del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo friulano, e da
Bekas Jamaluddin Hasan della Direzione delle Antichità di Duhok.
Per l’Università di Udine erano presenti all’inaugurazione anche il rettore, Roberto Pinton, e la
direttrice del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale, Linda Borean.
«L’Università di Udine – ha detto il rettore Pinton – è orgogliosa dello straordinario lavoro di studio
e di ricerca che i nostri archeologi hanno compiuto per realizzare il Parco. Un esempio di eccellenza
scientifica che contribuisce alla valorizzazione del patrimonio culturale del Vicino Oriente».
Il professor Morandi Bonacossi ha spiegato come «attraverso la musealizzazione dello
straordinario complesso di arte rupestre di Faida, l’Università di Udine restituisce alla comunità
locale e internazionale un sito archeologico unico nell’intera Mesopotamia, ponendosi come
università leader nella valorizzazione del patrimonio archeologico dell’Iraq».
Università degli Studi di Udine
Relazioni esterne
via Palladio 8 – 33100 Udine
Ultime notizie: http://qui.uniud.it
«I risultati raggiunti dall’equipe guidata dal professor Morandi Bonacossi confermano anche a livello
internazionale l’elevata qualità delle ricerche scientifiche e delle applicazioni tecnologiche per la
conservazione, valorizzazione e tutela dei beni culturali, ambiti nei quali il Dipartimento di studi
umanistici e del patrimonio culturale – sottolinea la direttrice, Linda Borean – è stato riconosciuto
tra i dipartimenti di eccellenza del sistema universitario italiano».
All’evento hanno partecipato centinaia di persone che per la prima volta hanno potuto ammirare gli
straordinari rilievi rupestri scoperti dalla missione archeologica curdo-irachena. Il taglio del nastro la
seguente visita guidata sono state seguite da numerose testate giornalistiche e televisive nazionali
e internazionali.
Alla cerimonia erano presenti: il governatore di Duhok, Ali Tatar; il ministro delle Municipalità e del
Turismo del Governo regionale del Kurdistan iracheno, Sasan Awni; l’ambasciatore d’Italia a
Baghdad, Maurizio Greganti; l’ambasciatrice d’Italia a Bratislava, Catherine Flumiani; il console
d’Italia a Erbil, Michele Camerota; il rettore Roberto Pinton e la direttrice del Dipartimento di Studi
umanistici e del patrimonio culturale Linda Borean dell’Università di Udine; il direttore della sede di
Amman dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, Emilio Cabasino; il direttore di
Unesco Iraq, Paolo Fontani,
Il progetto è supportato da Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ALIPH
Foundation, Gerda Henkel Stiftung, Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, Agenzia
Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, 3D Target, 3Dflow. Inoltre, si avvale della collaborazione
tecnica di numerose altre istituzioni, quali l’Università degli Studi di Roma Tre, il Politecnico di
Milano e l’Istituto Veneto per i Beni Culturali.
Università degli Studi di Udine
Relazioni esterne
via Palladio 8 – 33100 Udine
Ultime notizie: http://qui.uniud.it




