
(AGENPARL) – ven 21 ottobre 2022 Giuseppe Flangini: a Milano la mostra antologica di uno dei maestri
del Novecento
A Palazzo Pirelli fino al 10 novembre
E’ stata inaugurata a Milano la mostra antologica su Giuseppe
Flangini, l’artista veronese e
milanese di adozione, che ha contribuito a scrivere la storia
dell’arte del Novecento. L’esposizione si terrà a
Palazzo Pirelli dal 7 ottobre al 10 novembre. Più di 60 le opere in
mostra, provenienti da tutta Italia e dall’estero,
prestiti da collezioni private, da Musei, Enti e gallerie dove sarà
anche eccezionalmente visibile un nucleo di
ritratti e paesaggi degli anni ‘20 e ‘30 difficilmente riproponibili.
La mostra è organizzata dall’Associazione Flangini presieduta dalla
nipote dell’artista, Cristina Flangini Renso,
ed è realizzata in collaborazione con Regione Lombardia. Curatrice
Elena Pontiggia, docente all’Accademia di
Belle arti di Brera; Antonio d’Amico, conservatore del Museo Bagatti
Valsecchi, ha scritto l’intervento critico in
catalogo, nel quale è contenuta anche la biografia del pittore a cura
di Elisa Favilli.
Il percorso espositivo propone dipinti a olio rappresentativi delle
varie fasi artistiche dell’autore, dai primi anni
Venti fino alla fine degli anni Cinquanta, con due inediti esposti per
l’occasione. I ritratti della moglie (la pittrice
Gina Zandavalli), del figlio, le maschere, i lavoratori di una società
preindustriale prima, industriale poi; le città,
i paesaggi agricoli, marini e lacustri, la pianura. Una ricca
produzione concepita soprattutto in Italia, ma anche
in Belgio, Olanda, Francia in cui Flangini ha saputo anche narrare
l’epopea della migrazione dei lavoratori italiani
nelle miniere belghe.
Nell’opera dell’artista, scrive Elena Pontiggia nel testo di
presentazione “tutto è filtrato dalla capacità
dell’artista di immedesimarsi in ciò che vede, di scoprirne le fibre
segrete e di rivelarcele. E’ allora che la
materia sembra intridersi di luce, sembra anzi composta di luce: una
luce che l’artista aveva cercato in tutta la
sua pittura e in tutta la sua vita”.
Nato a Verona nel 1898, a lungo vissuto a Milano e morto a 63 anni
durante un breve soggiorno nella città
natale, nel 1961, per avvelenamento da colore, con la sua pittura
Giuseppe Flangini ha lasciato il segno nella
storia dell’arte europea.
Un pittore prolifico, con più di un migliaio di opere pittoriche
catalogate e molte altre ancora da individuare.
Flangini intrattenne relazioni importanti con i maggiori esponenti del
mondo artistico e intellettuale della sua
epoca. Nella stagione veronese con Albertini, Segantini, Vitturi,
Pigato. Durante i frequenti soggiorni a Ostenda
diventa amico di James Ensor, precursore dei fauves (movimento
avanguardista per lo più composto da pittori
francesi) e dell’espressionismo; e ancora Carlo Carrà, Aligi Sassu,
Aldo Carpi, Giuseppe Migneco e il gruppo di
Artisti del Caffè San Babila di Corso Venezia nella lunga stagione
milanese. Nel 1967, a sei anni dalla prematura
scomparsa, un gruppo di intellettuali capitanato da Carlo Carrà,
chiese e ottenne dal Comune di Milano una
mostra commemorativa che si tenne a Palazzo Reale.
Per i visitatori sarà anche possibile la
visione del cortometraggio, della durata di 18 minuti presentato dal
Ministero degli Esteri a Europalia 2003, “Il
teatro della pittura”, sulla vita e le opere di Flangini, realizzato
dal regista Francesco Pireddu su sceneggiatura
di Luigi Meneghelli, con musiche originali composte dal maestro
Stefano Gueresi e interpretato dai mimi Quelli
di Grock.
Giuseppe Flangini è uno degli artisti italiani del XX secolo più
proposto in mostre internazionali. Tra le molte
mostre a cui prese parte in vita, le esposizioni all’Opera Bevilacqua
La Masa – Ca’ Pesaro a Venezia negli anni
Trenta, alla Biennale Nazionale di Arte di Verona dal 1921 al 1959;
l’Esposizione Nazionale Quadriennale d’Arte
di Roma, le ininterrotte partecipazioni al Palazzo della Permanente di
Milano dal 1948 al 1961. E poi, dopo il
decesso, ancora una lunga serie di mostre in Italia e all’estero
(Amsterdam, Ostenda, Monaco, San Paolo del
Brasile), circa un’ottantina, culminata nella partecipazione in Belgio
all’International Europalia 2003, dove
Flangini fu scelto dal Ministero degli Esteri per rappresentare l’arte
italiana in occasione del semestre italiano
di presidenza dell’Ue, ricevendo il patronato del Presidente della
Repubblica e del Re del Belgio. Di grande
rilievo anche la mostra nel Complesso del Vittoriano voluta dal Comune
di Roma nel 2008 e quella organizzata
a Washington DC nel 2012, promossa dal Ministero degli Esteri italiano
e dall’Accademia internazionale di Belle
Arti. Il Comune di Milano dedicò all’artista due mostre, nel 1967 a
Palazzo Reale e nel 1970 all’Arengario, oggi
Museo del Novecento.
A Palazzo Pirelli saranno esposti anche documenti grafici, come le
copertine e le pagine interne dei giornali e
delle riviste con cui collaborò (tra cui il Corriere della Sera),
maschere dall’atelier milanese di via Corridoni e
altri interessanti oggetti messi a disposizione dall’Archivio e dal
Fondo Flangini di Verona. In mostra anche uno
straordinario vaso in ceramica Albisola del 1954, il busto in gesso di
Flangini. E poi manifesti, testi
drammaturgici scritti dall’artista nel corso di almeno tre decenni di
attività teatrale.




