
(AGENPARL) – mer 19 ottobre 2022 Festival d’Autunno del Maggio
Mercoledì 19 ottobre 2022 alle ore 20 il maestro Zubin Mehta alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio e del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio.
In cartellone la Sinfonia n. 3 in re minore di Gustav Mahler.
Voce solista, Eleonora Filipponi.
Firenze, 17 ottobre 2022– Il direttore emerito del Maggio, il maestroZubin Mehta, dopo le recite di Il trovatore e i concerti del 6 e del 13 ottobre,mercoledì 19 alle ore 20torna sul podio della Sala Grande del Teatro alla guida delCoro e dell’Orchestra del Maggio e del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggioper il suo terzo concerto sinfonico del Festival d’Autunno: sui leggii la magnifica Sinfonia n. 3 in re minore per mezzosoprano, coro femminile, coro di bambini e orchestra diGustav Mahler.
Al fianco del maestro Mehta la voce solista diEleonora Filipponi.
Il maestro del Coro del Maggio e del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio èLorenzo Fratini, coadiuvato nella preparazione dei piccoli cantori da Sara Matteucci.
Il maestro Zubin Mehta torna sul podio della Sala Grande il 29 ottobre 2022per l’atteso recupero del concerto insieme a Maurizio Pollini.
Eleonora Filipponiritorna al Maggio dopo la prima recita diAriadne auf Naxosdel 7 giugno 2022, nell’ambito dell 84° Festival del Maggio Musicale Fiorentino: dopo gli studi al ISSM Claudio Monteverdi di Cremona inizia a esibirsi con regolarità su alcuni dei principali palcoscenici italiani, interpretando numerosi ruoli come Flora inTraviata, Mamma Lucia inCavalleria Rusticana, Carmen nell’omonima opera di Georges Bizet, articolando il suo repertorio da Mozart fino a Puccini. Dal 2020 comincia a collaborare con il gruppo Madrigalisti Estensi, diretti da Michele Gaddi, e interpreta La Ninfa nello spettacoloGuerrieri et Amorosia Modena; si esibisce al Teatro Comunale di Modena nel Concerto per Luciano Pavarotti e, nello stesso teatro, debutta come Seconda Strega inDido and Aeneas. Nel 2021 vince il 2° premio al VI Concorso Internazionale “Vano Visioli” (edizione online); debutta il ruolo di Clarina neLa cambiale di matrimoniodi Rossini al Teatro Grande di Brescia. Eleonora Filipponi tornerà inoltre sulle scene fiorentine in occasione del concerto di fine anno del 31 dicembre con la direzione del direttore principale Daniele Gatti.
Il programma:
“La mia sinfonia saràqualcosa che il mondo non ha ancora udito. Tutta la natura vi parla e narra segreti tanto profondi che forse possiamo sentire solo in sogno.” In queste parole di Mahler è già racchiusa l’essenza primaria dellaSinfonia n. 3in re minore,l’opera più lunga della sua produzione. Composta a più riprese tra il 1893 e il 1896, la colossale ‘Terza Sinfonia’segna una tappa mediana tra la Seconda e la Quarta con le quali condivide la stessa ispirazione poetica, per i riferimenti extra-musicali al mondo delDes KnabenWunderhorn, e la stessa struttura, per l’alternanza di movimenti puramente strumentali ad altri vocali. Articolata in sei movimenti divisi in due macro sezioni – la prima delle quali è occupata per intero dal primo tempo – la ‘Terza’ è un poema musicale che abbraccia tutte le fasi evolutive in un crescendo progressivo e ascensionale, dal rapporto dell’uomo con la natura al rapporto con Dio. Anche in questa sinfonia Mahler segue un programma interiore, un’idea centrale dalla quale si sviluppa l’intera opera, approntando un programma descrittivo dei singoli tempi poi cassato in fase di pubblicazione. Nel lunghissimo primo movimento il compositore ritrae il risveglio delle forze telluriche che irrompono a passo di marcia. Tra squarci di trombe e corni e delicati motivi dei legni, i numerosi temi impiegati entrano in collisione tra loro in un vortice sonoro di dimensioni gigantesche, dove i riferimenti alla musica militare e popolare aggiungono mordente al clima di esaltazione dionisiaca: è l’estate vittoriosa che esplode in tutte le sue forme. Se il secondo movimento è un grazioso ritratto della bellezza della flora reso con toni cameristici e dal gusto un po’rétro,il terzo è un fantasioso spaccato di vita animale in cui Mahler trasforma un Lied delWunderhorn -Ablösung im Sommer -in una suggestiva pagina sinfonica caratterizzata dagli ironici battibecchi di una combriccola di pennuti e dalle movenze di danza contadina. Segue la contemplativa riflessione notturna sull’uomo, unico tra i viventi capace di comprendere nel profondo la sua condizione esistenziale, affidata alla voce di contralto che intona una nostalgica cantilena sui versi delCanto di mezzanottedi Nietzsche. I rintocchi di campane festose del penultimo movimento stemperano la tensione fin qui accumulata e accompagnano le voci degli angeli (coro di voci bianche), pronti a confortare l’animo dell’uomo penitente. Ma il punto di approdo finale di questo lungo tragitto è ancora più in alto: è l’amore supremo di Dio, raggiunto nell’ultimo movimento, uno struggente Adagio articolato in una serie di variazioni su un motivo caratterizzato da continui salti di quarta ascendente, espressione di un livello estatico e superiore da cui contemplare il mondo.
La locandina:
GUSTAV MAHLER
Sinfonia n. 3 in re minore
per mezzosoprano, coro di voci bianche, coro e orchestra
Kräftig. Entschieden / Tempo di Menuetto. Sehr mässig /
Comodo. Scherzando. Ohne Hast / Sehr langsam. Misterioso. Durchaus ppp / Lustig im Tempo und keck im Ausdruck / Langsam. Ruhevoll. Empfunden
Direttore
Zubin Mehta