
(AGENPARL) – mer 19 ottobre 2022 0018 Ottobre 2022
Agosto 2022
COMMERCIO CON L’ESTERO
E PREZZI ALL’IMPORT
Ad agosto 2022 si stima una crescita congiunturale per le importazioni (+4,2%) e una flessione per le esportazioni (-3,6%) cui contribuisce il calo delle vendite verso entrambe le aree, intensa per i mercati extra Ue (-6,9%), lieve per l’area Ue (-0,5%).
Nel trimestre giugno-agosto 2022, rispetto al precedente, l’export cresce del 3,4%, l’import del 9,5%.
Ad agosto 2022, l’export cresce su base annua del 24,8% in termini monetari e dell’1,3% in volume. L’aumento dell’export in valore riflette ampi aumenti nelle vendite sia verso l’area Ue (+27,6%) sia verso i mercati extra Ue (+22,1%). L’import registra un incremento tendenziale del 59,1%, che risulta molto più intenso per l’area extra Ue (+84,0%) rispetto all’area Ue (+36,3%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+72,9%), prodotti petroliferi raffinati (+88,0%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+22,7%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+13,6%) e sostanze e prodotti chimici (+29,1%).
Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono: Stati Uniti (+43,1%), Francia (+26,4%), Germania (+17,1%), Spagna (+36,6%) e Turchia (+72,8%). Prosegue la flessione dell’export verso la Russia (-16,4%).
Nei primi otto mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+22,1%) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+47,3%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+22,0%), prodotti petroliferi raffinati (+109,3%), sostanze e prodotti chimici (+28,0%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+20,0%).
Ad agosto 2022 il disavanzo commerciale è pari a -9.569 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 1.015 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico raggiunge, in valore assoluto, gli 11.864 milioni (era -3.487 milioni un anno prima). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce a 2.295 milioni, da 4.502 milioni di agosto 2021.
Nel mese di agosto 2022 i prezzi all’importazione crescono del 3,0% su base mensile e del 23,7% su base annua (era +21,2% a luglio).
Ad agosto, il calo congiunturale dell’export è condizionato da operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) verso i mercati extra Ue registrate il mese precedente, al netto delle quali il calo si riduce a -1,3%. Nella media degli ultimi tre mesi, la dinamica congiunturale resta positiva.
Su base annua, la crescita dell’export riflette un aumento sostenuto dei valori medi unitari ed è trainata soprattutto dall’aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli, che spiega oltre un terzo dell’incremento delle esportazioni nazionali.
Per l’import continuano a pesare le intense dinamiche al rialzo dei prezzi del gas naturale, in primo luogo, e dell’energia elettrica. Il deficit energetico si amplia ulteriormente, raggiungendo in valore assoluto quasi i 12 miliardi e, con una riduzione dell’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, contribuisce a un disavanzo commerciale di quasi 10 miliardi.
L’aumento congiunturale e l’accelerazione della crescita su base annua dei prezzi all’import, ad agosto, è sostanzialmente dovuta al forte rialzo dei prezzi del gas naturale nell’area non euro. PROSSIMA
DIFFUSIONE
17 Novembre 2022
Link utili
http://dati.istat.it/http://www.istat.it/it/congiunturahttps://www.coeweb.istat.itFIGURA 1. FLUSSI COMMERCIALI CON L’ESTERO
Gennaio 2017 – agosto 2022, dati mensili e medie mobili a tre mesi, dati destagionalizzati e saldi in miliardi di euro
FIGURA 2. ESPORTAZIONI E IMPORTAZIONI CON L’AREA Ue27
Gennaio 2017 – agosto 2022, dati mensili e medie mobili a tre mesi, dati destagionalizzati in miliardi di euro
FIGURA 3. ESPORTAZIONI E IMPORTAZIONI CON L’AREA extra Ue27
Gennaio 2017 – agosto 2022, dati mensili e medie mobili a tre mesi, dati destagionalizzati in miliardi di euro
FIGURA 4. FLUSSI COMMERCIALI CON L’ESTERO, VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI
Gennaio 2018 – agosto 2022, dati grezzi
FIGURA 5. PREZZI ALL’IMPORTAZIONE, VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI
Gennaio 2018 – agosto 2022, (base 2015=100)
Commercio con l’estero
PRODOTTI ESPORTATI E IMPORTATI
PROSPETTO 1. ESPORTAZIONI, IMPORTAZIONI E SALDI DELLA BILANCIA COMMERCIALEAgosto 2022, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali e saldi in milioni di euro
ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI SALDI
Variazioni
congiunturali Variazioni
tendenziali Variazioni
congiunturali Variazioni
tendenziali Dati destagionalizzati Dati grezzi Dati destagionalizzati Dati grezzi Dati grezzi
Milioni di euro
ago 22
lug 22 giu-ago 22
mar-mag 22 ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21 ago 22
lug 22 giu-ago 22
mar-mag 22 ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21 ago 22 gen-ago 22
Paesi Ue27 -0,5 +3,2 +27,6 +24,5 +6,4 +3,7 +36,3 +28,6 -1.807 -586
Paesi extra Ue27 -6,9 +3,5 +22,1 +19,5 +2,2 +15,6 +84,0 +69,4 -7.762 -22.779
Mondo -3,6 +3,4 +24,8 +22,1 +4,2 +9,5 +59,1 +46,0 -9.569 -23.365
Valori medi unitari +23,2 +20,9 +49,6 +41,5 Volumi +1,3 +1,0 +6,3 +3,2
PROSPETTO 2. ESPORTAZIONI, IMPORTAZIONI E SALDI DELLA BILANCIA COMMERCIALE SECONDO I RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI INDUSTRIE
Agosto 2022, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali e saldi in milioni di euro
RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI INDUSTRIE ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI SALDI
Variazioni congiunturali Variazioni
tendenziali Variazioni congiunturali Variazioni
tendenziali Dati destagionalizzati Dati grezzi Dati destagionalizzati Dati grezzi Dati grezzi
Milioni di euro
ago 22
lug 22 giu-ago 22
mar-mag 22 ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21 ago 22
lug 22 giu-ago 22
mar-mag 22 ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21 ago 22 gen-ago 22
Beni di consumo -1,3 +3,7 +28,9 +23,5 +6,6 +0,3 +38,4 +29,7 +1.992 +31.356
durevoli -3,0 +1,4 +15,6 +17,9 +5,3 +1,0 +10,5 +18,0 +646 +10.642
non durevoli -0,9 +4,1 +31,3 +24,7 +6,8 +0,2 +42,7 +31,6 +1.346 +20.714
Beni strumentali -5,3 +3,7 +17,0 +10,7 +12,2 +12,0 +38,3 +15,0 +2.466 +34.206
Beni intermedi +0,1 +0,9 +18,6 +23,9 +1,0 +4,2 +27,4 +37,4 -2.163 -17.070
Energia -27,1 +16,9 +105,2 +120,7 +0,5 +27,8 +206,4 +186,5 -11.864 -71.857
Totale al netto dell’energia -2,0 +2,7 +21,8 +19,5 +5,5 +4,8 +33,7 +29,0 +2.295 +48.492
Totale -3,6 +3,4 +24,8 +22,1 +4,2 +9,5 +59,1 +46,0 -9.569 -23.365
Ad agosto 2022, la flessione congiunturale dell’export (-3,6%) interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dei beni intermedi che segnano una crescita modesta (+0,1%). A contribuire alla flessione è principalmente il calo delle vendite di energia (-27,1%) e beni strumentali (-5,3%).
L’incremento su base mensile dell’import (+4,2%) riguarda tutti i i raggruppamenti ed è spiegato per oltre la metà dall’aumento degli acquisti di beni strumentali (+12,2%).
FIGURA 6. GRADUATORIA DEI SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA SECONDO I CONTRIBUTI ALL’EXPORT
Agosto 2022, contributi alla variazione in punti percentuali e variazioni percentuali tendenziali (a)
FIGURA 7. GRADUATORIA DEI SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA SECONDO I CONTRIBUTI ALL’IMPORT
Agosto 2022, contributi alla variazione in punti percentuali e variazioni percentuali tendenziali (a)
(a) Limitatamente ai settori la cui quota sull’export (import) per l’anno 2021 è superiore all’1,5%.
Abbreviazioni dei settori di attività economica: Metalli=Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti; Altri mezzi trasporto=Mezzi di trasporto (escl. autoveicoli); Macchinari=Macchinari e apparecchi n.c.a.; Carta-stampa=Carta e prodotti di carta; prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati; Chimica=Sostanze e prodotti chimici; Minerali non metalliferi=Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi; Altra manifattura=Articoli sportivi, giochi, strum. musicali, preziosi, strum. medici e altri prodotti n.c.a.; Gomma-plastica=Articoli in gomma e materie plastiche; Pelletteria=Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili; Abbigliamento=Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia); Tessili=Prodotti tessili; Agricoltura=Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca; Elettronica=Computer, apparecchi elettronici e ottici; Raffinazione=Coke e prodotti petroliferi raffinati; Alimentari=Prodotti alimentari, bevande e tabacco; Farmaceutica=Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici.
PAESI PARTNER NEL COMMERCIO ESTERO
FIGURA 8. PRINCIPALI PARTNER COMMERCIALI: GRADUATORIA DEI PAESI SECONDO I CONTRIBUTI ALL’ EXPORT
Agosto 2022, contributi alla variazione in punti percentuali e variazioni percentuali tendenziali (a)
FIGURA 9. PRINCIPALI PARTNER COMMERCIALI: GRADUATORIA DEI PAESI SECONDO I CONTRIBUTI ALL’ IMPORT
Agosto 2022, contributi alla variazione in punti percentuali e variazioni percentuali tendenziali (a)
(a) Limitatamente ai paesi la cui quota sull’export (import) per l’anno 2021 è superiore all’1%.
ANALISI PER PRODOTTO E PAESE
Sulla base delle elaborazioni allegate al presente comunicato nel file “Grafici aggiuntivi commercio estero”, risulta che la crescita tendenziale dell’export è spiegata per 2,2 punti percentuali dall’incremento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso Stati Uniti, Belgio e Regno Unito. Un ulteriore contributo positivo di 1,1 punti percentuali deriva dall’incremento delle vendite di prodotti petroliferi raffinati e di macchinari e apparecchi n.c.a. verso gli Stati Uniti. All’opposto, il calo delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti verso Svizzera e Regno Unito apporta un contributo negativo di mezzo punto percentuale.
L’incremento degli acquisti di gas naturale da paesi OPEC e Russia, di petrolio greggio dai paesi OPEC e Stati Uniti e di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata dalla Francia spiega per 13,6 punti percentuali la crescita tendenziale dell’import. All’opposto, il calo degli acquisti di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti da Russia e Romania apporta un contributo negativo di mezzo punto percentuale.
VALORI MEDI UNITARI E VOLUMI ALL’EXPORT E ALL’IMPORT
FIGURA 10. VALORI MEDI UNITARI E VOLUMI Gennaio 2018 – agosto 2022, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
Ad agosto 2022, si registra un ampio aumento tendenziale dei valori medi unitari sia all’export (+23,2%) sia all’import (+49,6%). I volumi scambiati crescono dell’1,3% per le esportazioni e del 6,3% per le importazioni.
PROSPETTO 3. VALORI MEDI UNITARI E VOLUMI PER AREA UE27, EXTRA UE27 E MONDOAgosto 2022, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
PRINCIPALI AREE
DI INTERSCAMBIO VALORI MEDI UNITARI VOLUMI
Esportazioni Importazioni Esportazioni Importazioni
Variazioni tendenziali Variazioni tendenziali Variazioni tendenziali Variazioni tendenziali
ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21 ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21 ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21 ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21
Paesi Ue27 +22,3 +22,6 +29,3 +25,2 +4,3 +1,5 +5,4 +2,7
Paesi extra Ue27 +24,0 +19,2 +70,1 +60,1 -1,6 +0,3 +8,2 +5,8
Mondo +23,2 +20,9 +49,6 +41,5 +1,3 +1,0 +6,3 +3,2
PROSPETTO 4. VALORI MEDI UNITARI E VOLUMI SECONDO I RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI INDUSTRIE
Agosto 2022, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI INDUSTRIE VALORI MEDI UNITARI VOLUMI
Esportazioni Importazioni Esportazioni Importazioni
Variazioni tendenziali Variazioni tendenziali Variazioni tendenziali Variazioni tendenziali
ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21 ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21 ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21 ago 22
ago 21 gen-ago 22
gen-ago 21
Beni di consumo +19,4 +16,2 +30,0 +22,5 +8,0 +6,3 +6,5 +5,9
durevoli +17,4 +13,4 +19,4 +16,0 -1,6 +3,9 -7,5 +1,7
non durevoli +19,9 +16,9 +31,7 +23,7 +9,5 +6,7 +8,4 +6,4
Beni strumentali +18,8 +14,0 +18,1 +14,1 -1,5 -2,9 +17,1 +0,8
Beni intermedi +24,9 +26,1 +22,1 +27,8 -5,1 -1,8 +4,3 +7,5
Energia +76,4 +79,2 +179,5 +155,8 +16,2 +23,2 +17,3 +12,0
Totale al netto dell’energia +20,9 +18,8 +23,4 +22,4 +0,8 +0,6 +8,4 +5,4
Totale +23,2 +20,9 +49,6 +41,5 +1,3 +1,0 +6,3 +3,2
L’aumento tendenziale dei valori medi unitari dell’export è dovuto alla crescita rilevata per i paesi sia dell’area Ue (+22,3%) sia dell’area extra Ue (+24,0%); per l’import, pur interessando entrambi i mercati, l’aumento è molto più marcato per gli acquisti dai paesi extra Ue (+70,1%). La crescita su base annua dei valori medi unitari dei prodotti energetici si conferma molto sostenuta, sia all’export (+76,4%), sia soprattutto all’import (+179,5%).
Prezzi all’importazione
PROSPETTO 5. INDICI DEI PREZZI ALL’IMPORTAZIONE PER RAGGRUPPAMENTO PRINCIPALE DI INDUSTRIE
Agosto 2022, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
RAGGRUPPAMENTI PRINCIPALI DI INDUSTRIE Totale Area euro Area non euro
Variazioni
congiunturali Variazioni
Tendenziali Variazioni
congiunturali Variazioni
tendenziali Variazioni
congiunturali Variazioni
tendenziali
ago 22
lug 22 ago 22
ago 21 ago 22
lug 22 ago 22
ago 21 ago 22
lug 22 ago 22
ago 21
Beni di consumo +0,8 +9,3 +1,1 +8,8 +0,8 +10,0
durevoli +0,4 +6,0 +0,9 +2,8 0,0 +7,8
non durevoli +1,0 +10,0 +1,1 +9,7 +1,0 +10,6
Beni strumentali +0,6 +5,7 +0,8 +5,3 +0,6 +6,5
Beni intermedi -0,1 +16,0 -0,5 +15,2 +0,4 +16,7
Energia +13,7 +111,0 +13,7 +53,8 +13,7 +117,3
Totale al netto dell’energia +0,4 +11,0 +0,3 +10,0 +0,5 +11,9
Totale +3,0 +23,7 +0,8 +11,3 +4,8 +36,0
Ad agosto 2022 i prezzi all’importazione dei beni di consumo aumentano, rispetto al mese precedente, dello 0,8% nel complesso (+1,1% Area euro, +0,8% Area non euro); su base annua, crescono del 9,3% per il mercato totale, sintesi di incrementi dell’8,8% per l’Area euro e del 10,0% per l’Area non euro.
I prezzi all’importazione dei beni strumentali aumentano nel complesso dello 0,6% rispetto al mese precedente (+0,8% Area euro, +0,6% Area non euro); in termini tendenziali crescono del 5,7% (+5,3% Area euro, +6,5% Area non euro).
Per quanto riguarda i beni intermedi, i prezzi all’importazione segnano, nel complesso, una lieve diminuzione congiunturale (-0,1%), sintesi di dinamiche di segno opposto per le due aree, euro (-0,5%) e non euro (+0,4%). Su base annua, i prezzi crescono del 16,0% per il mercato totale (+15,2% Area euro, +16,7% Area non euro).
settori di attività economica
FIGURA 11. PREZZI ALL’IMPORTAZIONE PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA
Agosto 2022, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
Codifiche dei settori di attività economica: CA – Industrie alimentari, bevande e tabacco; CB – Industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori; CC – Industria del legno, della carta e stampa; CD – Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati; CE – Fabbricazione di prodotti chimici; CF – Produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici; CG – Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi; CH – Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti); CI – Fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi; CJ – Fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche; CK – Fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a.; CL – Fabbricazione di mezzi di trasporto; CM – Altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature.
I prezzi all’importazione segnano incrementi tendenziali in tutti i settori manifatturieri, ad esclusione di quello della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici con riguardo all’Area non euro (-0,7%). Gli incrementi più elevati interessano fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+40,1% Area euro, +48,9% Area non euro), industria del legno, della carta e stampa (+29,5% Area euro, +26,4% Area non euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+10,7% Area euro, +18,3% Area non euro), fabbricazione di prodotti chimici (+17,7% Area euro, +17,8% Area non euro) e industrie alimentari, bevande e tabacco (+15,7% Area euro, +16,8% Area non euro).
PROSPETTO 6. ESPORTAZIONI E IMPORTAZIONI DI MERCI IN VALORE
Agosto 2022, revisioni delle variazioni percentuali, differenze in punti percentuali
Mondo Paesi Ue27 Paesi extra Ue27 (a)
Tendenziali Congiunturali Tendenziali Congiunturali Tendenziali Congiunturali
Agosto 2022
Export – – – – +0,1 +0,1
Import – – – – +13,1 +5,8
Luglio 2022
Export +0,4 +0,1 +0,7 +0,3 – +0,0
Import +0,6 +0,3 +1,2 +0,8 – -0,1
(a) La forte revisione dei dati preliminari di agosto relativi all’import per l’aggregato Paesi extra Ue27 è dovuta alle modifiche nella procedura di stima delle importazioni di gas naturale allo stato gassoso, introdotte a partire dal mese di aprile 2022, (si veda Nota metodologica, pag. 7 del Comunicato Stampa Commercio estero extra Ue, diffuso il 27 maggio 2022).
PROSPETTO 7. PREZZI ALL’IMPORTAZIONE
Luglio 2022, revisioni delle variazioni percentuali, differenze in punti percentuali (base 2015=100)
Totale Area euro Area non euro
Tendenziali Congiunturali Tendenziali Congiunturali Tendenziali Congiunturali
+0,6 +0,4 0,0 0,0 +1,2 +0,9
Beni di consumo durevoli: includono, tra gli altri, la fabbricazione di apparecchi per uso domestico, la fabbricazione di mobili, motocicli, la fabbricazione di apparecchi per la riproduzione del suono e dell’immagine.
Beni di consumo non durevoli: includono, tra gli altri, la produzione, la lavorazione e la conservazione di prodotti alimentari e bevande, alcune industrie tessili, la fabbricazione di prodotti farmaceutici.
Beni intermedi: includono, tra gli altri, la fabbricazione di prodotti chimici, la fabbricazione di metalli e prodotti in metallo, la fabbricazione di apparecchi elettrici, l’industria del legno, la fabbricazione di tessuti.
Beni strumentali: includono, tra gli altri, la fabbricazione di macchine e motori, la fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione e controllo, la fabbricazione di autoveicoli.
Contributo alla variazione tendenziale: misura l’incidenza delle variazioni delle importazioni e delle esportazioni dei singoli aggregati merceologici o geografici sull’aumento o sulla diminuzione dei flussi aggregati.
Dati corretti per gli effetti di calendario: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalla variabilità attribuibile alla composizione del calendario nei singoli periodi (mesi o trimestri) dell’anno, dovuta al diverso numero di giorni lavorativi o di giorni specifici della settimana in essi contenuti, nonché dell’anno bisestile. Il ricorso a tale trasformazione dei dati consente di cogliere in maniera più adeguata sia le variazioni tendenziali (calcolate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), sia le variazioni medie annue.
Dati destagionalizzati: dati depurati, mediante apposite tecniche statistiche, dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc.) e, se significativi, dagli effetti di calendario. Questa trasformazione dei dati è la più idonea a cogliere l’evoluzione congiunturale di un indicatore.
Energia: include l’industria estrattiva di materie prime energetiche (petrolio, gas naturale, lignite), l’industria della raffinazione, la produzione di energia elettrica, gas e acqua, vapore, la raccolta, depurazione e distribuzione dell’acqua.
Esportazioni: includono tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, escono dal territorio economico del Paese per essere destinati al resto del mondo. Esse sono valutate al valore Fob (free on board), che corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del Paese esportatore. Questo prezzo comprende il prezzo ex-fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto internazionale e gli eventuali diritti all’esportazione.
Importazioni: comprendono tutti i beni (nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, entrano nel territorio economico del Paese in provenienza dal Resto del mondo. Esse sono valutate al valore Cif (cost, insurance, freight), che comprende: il valore Fob dei beni, le spese di trasporto e le attività assicurative tra la frontiera del Paese esportatore e la frontiera del Paese importatore.
Indice dei prezzi all’importazione: indicatore mensile che misura le variazioni nel tempo dei prezzi all’importazione di un paniere rappresentativo dei principali prodotti industriali importati da imprese dell’industria e del commercio. I prezzi si riferiscono ai prodotti industriali importati da imprese (la cui attività economica prevalente nelle sezioni B, C, D, E, G della classificazione Ateco 2007 derivata dalla Nace Rev.2) situate sul territorio nazionale. L’indicatore è definito dal Regolamento delle Statistiche economiche congiunturali STS (CE) 1158/2005.
Indice dei prezzi all’importazione al netto dell’energia: misura la componente di fondo dell’indice aggregato, calcolata al netto del Raggruppamento principale di industria Energia.
Indice totale dei prezzi all’importazione: indicatore definito dalla media aritmetica ponderata degli indici dei prezzi calcolati sui mercati dell’Area euro e non euro.
Merce: tutte le merci che fisicamente transitano la frontiera nazionale, inclusa l’energia elettrica. Per i movimenti particolari, che includono navi e aerei è utilizzato il principio della proprietà economica.
Quote di mercato: rapporto percentuale tra valore delle esportazioni nazionali e valore delle esportazioni di un gruppo di paesi elaborato a partire da dati di fonte Eurostat rispetto all’ultimo periodo di disponibilità dei dati.
Raggruppamenti principali di industrie: gruppi e/o divisioni di attività economica definiti, secondo il criterio della prevalenza.
Revisioni: differenze in punti tra la variazione percentuale pubblicata come dato provvisorio nel precedente comunicato stampa e quella definitiva relativa allo stesso mese di riferimento. Data la complessità merceologica e geografica dei dati di commercio estero, oltre alla revisione mensile, i regolamenti statistici comunitari prevedono che i dati mensili dell’anno t-1 siano ulteriormente rivisti e diffusi nel mese di novembre dell’anno t.
Settori di attività economica: aggregati della classificazione SNA/ISIC A38 (non previsti dalla classificazione Nace Rev.2) pubblicati per continuità storica con l’informazione fornita prima del gennaio 2009.
Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese o al periodo precedente.
Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese o allo stesso periodo dell’anno precedente.
Definizioni delle aree geografiche e geoeconomiche
Africa settentrionale: Algeria, Egitto, Ceuta, Libia, Marocco, Melilla, Sahara Occidentale, Tunisia.
Altri paesi africani: Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Comore, Congo, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Gibuti, Guinea, Guinea equatoriale, Guinea-Bissau, Kenya, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Maurizio, Mayotte, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica democratica del Congo, Repubblica unita di Tanzania, Ruanda, Sant’Elena-Ascensione e Tristan da Cunha, São Tomé e Principe, Seychelles, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sud Africa, Sudan, Sud Sudan, Swaziland, Territorio britannico dell’ Oceano Indiano, Togo, Uganda, Zambia, Zimbabwe.
Altri paesi asiatici: Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Birmania, Brunei, Cambogia, Cina, Corea del Nord, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Kazakistan, Kirghizistan, Laos, Macao, Malaysia, Maldive, Mongolia, Nepal, Pakistan, Singapore, Sri Lanka, Tagikistan, Taiwan, Thailandia, Timor-Leste, Turkmenistan, Uzbekistan, Vietnam.
America centro-meridionale: Anguilla, Antigua e Barbuda, Argentina, Aruba, Bahama, Barbados, Belize, Bermuda, Bolivia, Bonaire, Sint Eustatius e Saba, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Curaçao, Dominica, Ecuador, El Salvador, Giamaica, Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Isole Cayman, Isole Falkland, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini Americane, Isole Vergini Britanniche, Messico, Montserrat, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica dominicana, Saint-Barthélemy, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincente e le Grenadine, Santa Lucia, Sint Maarten, Suriname, Trinidad e Tobago, Uruguay, Venezuela.
America settentrionale: Canada, Groenlandia, Saint-Pierre e Miquelon, Stati Uniti.
Area euro: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna.
Area non euro: è costituita da tutti i paesi che non adottano l’euro: 1) Paesi che fanno parte dell’Unione europea ma che ancora non aderiscono all’euro (Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia, Repubblica ceca, Romania, Svezia, Ungheria); 2) tutti i Paesi del Resto del mondo. In particolare, Andorra, Città del Vaticano, Principato di Monaco e San Marino usano l’euro come moneta ufficiale ma non sono ufficialmente membri dell’Unione europea; pertanto, fanno parte dell’Area non euro.
Asean (Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico): Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Birmania, Singapore, Thailandia, Vietnam.
Medio Oriente: Arabia Saudita, Armenia, Azerbaigian, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Giordania, Iraq, Israele, Kuwait, Libano, Oman, Qatar, Repubblica islamica dell’Iran, Siria, Territorio palestinese occupato, Yemen.
Mercosur: Brasile, Paraguay, Uruguay e Argentina.
Oceania e altri territori: Antartide, Australia, Figi, Georgia del Sud e Isole Sandwich australi, Isola di Bouvet, Isola Christmas, Isole Cocos (Keeling), Isole Cook, Isole Heard e McDonald, Isole Marianne settentrionali, Isole Marshall, Isole minori periferiche degli Stati Uniti, Isola Norfolk, Isole Pitcairn, Isole Salomone, Kiribati, Nauru, Niue, Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, Palau, Papua Nuova Guinea, Polinesia francese, Samoa, Samoa americane, Stati Federati di Micronesia, Terre australi e antartiche francesi, Tokelau, Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Wallis e Futuna, Provviste e dotazioni di bordo, Paesi e territori non specificati, Paesi e territori non specificati per ragioni commerciali o militari.
Opec: Algeria, Angola, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Repubblica islamica dell’Iran, Venezuela, Gabon, Guinea Equatoriale e Congo.
Paesi europei non Ue: Albania, Andorra, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Fær Øer, Gibilterra, Islanda, Kosovo, Liechtenstein, Macedonia del Nord, Montenegro, Norvegia, Regno Unito, Repubblica moldova, Russia, Santa Sede (Stato della Città del Vaticano), Serbia, Svizzera, Turchia, Ucraina.
Unione europea: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
Introduzione
In questa nota sono riportati i principali riferimenti normativi e metodologici relativi alle rilevazioni sugli scambi con l’estero di merci e sui prezzi all’importazione dei prodotti industriali. Il Prospetto A ne riporta una sintesi.
PROSPETTO A. RILEVAZIONI SUGLI SCAMBI CON L’ESTERO DI MERCI E SUI PREZZI ALL’IMPORTAZIONE PRINCIPALI CARATTERISTICHE
RILEVAZIONI
Scambi con l’estero di merci Prezzi all’importazione
Fonti 1) Utilizzo dati doganali e sistema Intrastat
2) Elaborazioni da statistiche di base sugli Scambi con l’estero di merci
3) Le stime di particolari merci sono frutto di elaborazioni ottenute integrando fonti informative diverse Rilevazione diretta
Campo di osservazione Tutte le merci (cfr glossario), senza restrizioni rispetto all’attività economica prevalente delle unità economiche che hanno attivato i flussi di scambi con l’estero, ad esclusione dell’oro monetario, del software personalizzato, degli strumenti di pagamento aventi corso legale e valori, delle merci destinate alla riparazione. 1) Prodotti inclusi nelle sezioni da B a D della classificazione CPA (derivata dalla Nace Rev.2);
2) imprese con attività economica prevalente nelle sezioni B, C, D, E, G della classificazione Ateco 2007 (derivata dalla Nace Rev.2).
Periodicità di diffusione e dettaglio territoriale dei dati Cadenza mensile delle stime degli indicatori a livello nazionale Cadenza mensile delle stime degli indicatori a livello nazionale
Periodo di riferimento Mese e periodo cui si riferiscono le informazioni raccolte Mese e periodo cui si riferiscono le informazioni raccolte
Principali indicatori 1) Valori monetari a prezzi correnti rilevati o stimati in termini di valore statistico (Cif, Fob)
2) VMU e volumi: Indici di Fisher a base mobile concatenati Indice di Laspeyres concatenato
Commercio con l’estero
Le statistiche del commercio estero di beni sono il risultato di due rilevazioni che hanno come oggetto gli scambi dell’Italia con i paesi dell’Unione europea (Ue) e con i paesi extra Ue.
Quadro normativo di riferimento
Le rilevazioni del commercio con i paesi Ue ed extra Ue sono effettuate secondo la normativa comunitaria: Regolamento (UE) 2019/2152 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche europee sulle imprese; Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1197 della Commissione che stabilisce le specifiche tecniche e le modalità a norma del regolamento (UE) 2019/2152; Regolamento delegato (UE) 2021/1704 della Commissione che integra il regolamento (UE) 2019/2152 specificando ulteriormente i dettagli delle informazioni statistiche che devono essere fornite dalle autorità fiscali e doganali e che ne modifica gli allegati V e VI; Regolamento di esecuzione (UE) 2021/1225 della Commissione che specifica le modalità degli scambi di dati a norma del regolamento (UE) 2019/2152 e che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2020/1197 per quanto riguarda lo Stato membro di esportazione extra-UE e gli obblighi delle unità rispondenti.
La rilevazione del commercio con i paesi appartenenti all’Unione europea trova applicazione in sede nazionale con il Decreto Legislativo n. 18/2010 (GU n. 41 del 19-2-2010), il Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 22/2/2010 (GU n.53 del 5-3-2010) e la Determinazione del Direttore dell’Agenzia delle dogane del 22/2/2010, il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 194409 del 25/09/2017 e la Determinazione del Direttore dell’Agenzia delle dogane e monopoli n. 493869 del 23 dicembre 2021.
La rilevazione del commercio con i paesi extra Ue trova applicazione in sede nazionale con opportuni provvedimenti emanati dall’Agenzia delle dogane.
Fonti utilizzate e raccolta dei dati
Per la produzione di statistiche sugli scambi di merci con i paesi Ue, le informazioni sono raccolte tramite i modelli Intrastat che riportano, in sezioni distinte, le dichiarazioni per acquisti e cessioni di beni e per prestazioni di servizi resi e ricevuti.
L’universo di riferimento è costituito dai soggetti economici identificati sulla base della partiva iva, che risultano aver effettuato almeno una transazione commerciale con i paesi Ue nel periodo considerato. Ai sensi della legge 27 febbraio 2017 n. 19 e della Determinazione del Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli n. 493869 del 23 dicembre 2021, a partire dal 1° gennaio 2022 le soglie statistiche che determinano l’obbligatorietà di risposta alla rilevazione mensile Intrastat sono così definite:
a) cessioni di beni, per i soggetti che hanno realizzato, in almeno uno dei quattro trimestri precedenti, un ammontare totale trimestrale superiore ai 100.000 euro (tale soglia resta la stessa in vigore dal 1° gennaio 2018);
b) acquisti di beni, per i soggetti che hanno realizzato, in almeno uno dei quattro trimestri precedenti, un ammontare totale trimestrale superiore ai 350.000 euro (da gennaio 2018 a dicembre 2021, la soglia era di 200.000 euro).
Le dichiarazioni Intrastat vengono trasmesse in via telematica all’Agenzia delle Dogane.
A partire dal 2022, i dati necessari alla compilazione delle statistiche sugli scambi di merci con i paesi dell’Ue sono forniti esclusivamente dagli operatori obbligati alle dichiarazioni mensili secondo le nuove soglie sopra riportate. I flussi di merci attivati da questi operatori coprono circa il 97% delle cessioni e il 91% degli acquisti intracomunitari realizzando una consistente riduzione del carico informativo sugli operatori.
Al fine di realizzare una stima accurata e tempestiva che completi il quadro informativo rispetto all’universo degli operatori che realizzano scambi commerciali con i paesi dell’Ue è stato adottato un approccio di tipo register-based che provvede a stimare, attraverso opportune metodologie, la componente dei flussi attribuibile agli operatori non obbligati a fornire informazioni, considerando congiuntamente sia i domini nazionali che territoriali. In occasione della revisione annuale dei dati realizzata ogni anno a novembre, verranno considerate nei processi di imputazione e stima delle informazioni mancanti ulteriori informazioni presenti nel sistema dei registri e delle fonti fiscali e amministrative disponibili per migliorare ulteriormente la qualità e la copertura delle stime prodotte.
La rilevazione con i paesi extra Ue è effettuata elaborando dati provenienti da una base dati di tipo fiscale-amministrativo (Documento Amministrativo Unico – DAU) coerente con le definizioni e le classificazioni di tipo statistico e ha periodicità mensile.
Conformemente alla normativa comunitaria, dal 2000 le esportazioni e le importazioni al di sotto delle soglie di esclusione (operazioni commerciali di valore – a partire dal 2010 – inferiore a 1.000 euro) vengono inserite nelle statistiche del commercio estero con i paesi extra Ue mensilmente in forma aggregata.
A partire dal mese di gennaio 2022, in applicazione delle disposizioni di cui al Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1197, non è richiesta la disaggregazione dei flussi di interscambio intracomunitario in termini di singoli prodotti della nomenclatura combinata per le spedizioni di valore inferiore a 1.000 euro.
A partire dal mese di settembre 2011 è stata implementata una nuova metodologia di produzione delle statistiche sugli scambi con l’estero di gas naturale allo stato gassoso e di energia elettrica, che si basa sull’impiego diretto di fonti informative alternative ai dati statistico-doganali solo per quanto riguarda la misurazione degli scambi complessivi in quantità, mentre per le altre variabili di analisi e classificazione richieste dai regolamenti statistici comunitari (dati in valore monetario e allocazione geografica dei flussi con l’estero per “paese statistico”) sono stati adottati opportuni criteri di stima.
Classificazioni utilizzate
Le principali classificazioni utilizzate nella produzione delle statistiche del commercio con l’estero sono definite a partire dalle informazioni elementari riguardanti la tipologia delle merci, il paese statistico e la provincia di provenienza o destinazione delle merci.
Nel rispetto dei Regolamenti comunitari, gli scambi commerciali di beni tra paesi membri sono classificati secondo il paese di provenienza per gli acquisti e il paese di destinazione per le cessioni, mentre quelli con i paesi terzi sono classificati secondo il paese di origine per le importazioni e il paese di destinazione per le esportazioni.
La classificazione utilizzata per definire le aree geografiche e le aree geoeconomiche di appartenenza dei paesi è la Geonomenclatura dei paesi e territori per le statistiche del commercio estero dell’Unione e del commercio tra i suoi Stati membri, stabilita da Eurostat.
La classificazione di base utilizzata per la rilevazione di informazioni statistiche sugli scambi di merci è la Nomenclatura Combinata (NC), definita dall’Unione europea e annualmente aggiornata.
A partire da gennaio 2009 i raggruppamenti di merci dell’interscambio commerciale sono definiti sulla base della classificazione delle attività economiche Ateco 2007 opportunamente adattata alle statistiche sul commercio estero. L’Ateco 2007, infatti, costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea Nace rev. 2, pubblicata sull’Official Journal il 2 dicembre 2006 (Regolamento (CE) n. 1893/2006 del PE e del Consiglio del 20/12/2006), con la quale coincide fino alla quarta cifra.
Ai fini di fornire le informazioni a un livello di dettaglio idoneo ad analizzare l’interscambio commerciale italiano, i dati sono rilasciati secondo un’opportuna disaggregazione intermedia delle sezioni.
Nel corso dell’anno 2003, l’Istat ha modificato, per i dati di commercio estero così come per tutti gli indicatori congiunturali dell’industria, la classificazione delle aggregazioni per destinazione economica dei prodotti “Raggruppamenti Principali di Industrie (RPI)”, definiti dal Regolamento della Commissione n.586/2001 (G.U. delle Comunità europee del 27/03/2001). A seguito dell’entrata in vigore della Nace Rev. 2 tale Regolamento è stato modificato dal Regolamento (CE) n. 656/2007 del 14/06/2007.
I Raggruppamenti Principali di Industrie (RPI) sono:
Beni di consumo durevoli;
Beni di consumo non durevoli;
Beni strumentali;
Prodotti intermedi;
Energia.
Al pari dell’Ateco 2007, anche la classificazione RPI è stata adattata alle statistiche sul commercio con l’estero.
Strumenti di elaborazione dei dati
Insieme ai dati grezzi, vengono pubblicati anche i dati depurati della componente stagionale e dagli effetti di calendario. Tali dati sono ottenuti attraverso la procedura TRAMO-SEATS per Linux (versione di febbraio 2010).
A partire dai dati mensili del 2012, sono state introdotte alcune sostanziali innovazioni di processo e prodotto nelle procedure di destagionalizzazione, finalizzate a migliorare l’accuratezza delle stime prodotte e a fornire agli utenti un più ampio dettaglio degli indicatori statistici per l’analisi congiunturale del commercio con l’estero, rendendo disponibili nuove serie destagionalizzate a livello di raggruppamenti principali di industrie.
I dati destagionalizzati sono soggetti a revisione ogni mese. I modelli utilizzati vengono verificati in occasione delle revisioni dei dati grezzi. Le specifiche utilizzate dall’Istat nell’ambito della procedura TRAMO-SEATS sono disponibili per gli utenti che ne facciano richiesta per proprie finalità di analisi.
Output
I dati diffusi mensilmente riguardano i valori monetari, gli indici e le variazioni tendenziali e congiunturali relativi alle variabili che descrivono i flussi commerciali con l’estero.
I valori monetari a prezzi correnti si riferiscono alle importazioni ed esportazioni di merci rilevate o stimate in termini di valore statistico (Cif, Fob).
La produzione di indici del commercio estero prevede la produzione e diffusione di indici dei valori medi unitari e dei volumi dei prodotti esportati e importati, secondo un break-down articolato per gruppi di prodotto della classificazione Ateco 2007 e per specifiche aree geografiche e/o geoeconomiche, nonché per raggruppamenti principali di industrie (RPI). I singoli indici mensili dei valori medi unitari relativi ai diversi gruppi di prodotti e con riferimento alle aree geografiche o geoeconomiche di provenienza o destinazione delle merci sono ottenuti utilizzando la formula di Fisher in cui l’anno base è rappresentato dall’anno immediatamente precedente (indici a “base mobile”). L’aggiornamento a cadenza annuale del sistema di ponderazione consente di calcolare le variazioni dei valori medi unitari seguendo
più da vicino l’evoluzione in composizione del mix di prodotti movimentati. Tuttavia, poiché gli indici a base mobile di anni diversi non sono direttamente confrontabili tra loro, per consentire l’analisi economica su orizzonti temporali superiori ai dodici mesi, le serie storiche previste dal piano di diffusione sono ricondotte a uno stesso anno di riferimento, aggiornato ogni 5 anni in linea con le indicazioni fornite a livello internazionale per le statistiche congiunturali.
A partire dai dati di gennaio 2018, l’anno di riferimento è il 2015, assunto come “base” attraverso opportuni coefficienti di raccordo che legano tra loro gli indici riferiti alle diverse basi annuali. La metodologia adottata prevede il calcolo degli indici elementari a livello merceologico di nomenclatura combinata, l’individuazione e il trattamento di eventuali errori di misura e l’aggregazione degli indici elementari mediante medie troncate (Istat, “Nota informativa” del 25/02/2008). Gli indici dei valori medi unitari e gli indici di valore vengono calcolati in modo diretto, mentre gli indici dei volumi sono ottenuti dal rapporto tra gli indici di valore e i corrispondenti indici del valore medio unitario, in modo da assicurare la relazione di complementarietà tra i tre indici. Il piano di diffusione dispone la pubblicazione dei soli indici dei valori medi unitari e dei volumi. Gli indici annuali e trimestrali dei valori medi unitari sono calcolati come media aritmetica dei corrispondenti indici mensili, che non includono le dichiarazioni trimestrali e annuali relative all’indagine Intrastat. Al contrario, gli indici dei volumi vengono calcolati utilizzando indici del valore riferiti al totale delle transazioni, in modo da consentire una più precisa scomposizione delle variazioni dei valori in volume e valori medi unitari.
Riservatezza
A partire dall’anno 2000, l’Istat ha definito nuove procedure per il trattamento e la diffusione dei dati personali relativi agli scambi di merci con l’estero e ai soggetti importatori ed esportatori, compatibili con l’attuale quadro normativo nazionale (legge 675/96, D.lgs.322/89, 281/99 e 196/03).