
(AGENPARL) – lun 17 ottobre 2022 17/10/2022
ILLUSTRATE LE MODALITA’ DI RILEVAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO NEL COMUNE DI TRIESTE E GLI ULTIMI DATIRELATIVI AL MESE DI SETTEMBRE
[]Oggi (lunedì 17 ottobre) l’Assessore comunale ai Servizi demografici e statistici, Toponomastica e Decentramento, Michele Lobianco ha illustrato nel corso di una conferenza stampa, svoltasi nella Sala del Consiglio comunale, le modalità relative alle rilevazioni territoriali dei prezzi al consumo e sono stati presentati gli ultimi dati rilevati nel mese di settembre.
Alla conferenza stampa sono intervenuti il Direttore del Dipartimento, Lorenzo Bandelli, il Direttore del Servizio, Luigi Leonardi, accompagnati da alcuni funzionari e i rappresentanti della Commissione Prezzi.
Nel mese di settembre 2022 la stima definitiva dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) del Comune di Trieste ha registrato un +0,3% rispetto a agosto 2022 e un +9,2 % rispetto a settembre 2021. Nel precedente mese di agosto 2022 la variazione congiunturale era di un +0,8 % e la tendenziale un +8,8 % .
L’Assessore Lobianco, illustrando gli indici definitivi dei prezzi al consumo relativi a settembre che ha definito “preoccupanti” ha rimarcato l’importanza di queste rilevazioni e della squadra che le effettua ed elabora, soprattutto oggi, alla luce dei forti rincari osservati nei settori dell’energia e dei generi alimentari e del costo della vita in generale: “mai come oggi – ha affermato Lobianco – questo strumento è strategico per le valutazioni e le decisioni da prendere da parte delle Amministrazioni comunali per governare e operare per quanto nelle proprie competenze per adottare delle adeguate contromisure a favore delle famiglie e dei cittadini.
Nello specifico, il Comune di Trieste è intervenuto mettendo in campo alcune azioni riguardanti ad esempio l’abbattimento della Tari o la riduzione della tassa di occupazione del suolo pubblico”.
“I dati evidenziati – ha ribadito Lobianco – preoccupano – e in questo pesano nello specifico l’aumento del 12% nell’arco di un anno e quello mensile del 2% dei prezzi dei generi alimentari – e per tale motivo va sottolineato l’impegno da parte dei rilevatori e degli uffici comunali per mettere a punto il miglior prodotto analitico statistico possibile, che rappresenta uno strumento necessario a decidere azioni da parte delle Amministrazioni locali e del Governo centrale per contrastare l’inflazione e gli aumenti in atto”.
L’Assessore Lobianco ha voluto infine ringraziare l’Ufficio Comunale di Statistica (UCS) – l’organo che cura la rilevazione in ambito locale, secondo metodi e tecniche definiti dall’Istat – a cominciare da chi è attivo sul campo, che opera in maniera continuativa per 21 giorni al mese ritornando in alcune aziende anche più volte per le rilevazioni.
Sono state illustrate quindi le modalità di acquisizione dei dati con mezzi tecnologici all’avanguardia da parte dei 9 rilevatori, che effettuano mensilmente 5112 rilevazioni (di cui 3972 mensili e 1140 bimensili) presso le singole ditte e aziende seguendo un rigoroso procedimento definito dall’Istat, tornando in alcuni casi specifici anche più volte presso le singole attività per offrire una foto istantanea fondamentale per i soggetti chiamati ad attuare delle contromisure.
“Uno dei motivi della convocazione di questa conferenza stampa – ha concluso Lobianco – è informare i cittadini che quella della rilevazione dei prezzi al consumo è una funzione precisa svolta dal Comune di Trieste”.
“Trieste – ha rilevato Bandelli – rappresenta infatti un osservatorio specifico, essendo inserita tra i Comuni campione chiamati ad anticipare i dati nazionali”.
Entrando nel dettaglio, l’indagine statistica sui prezzi al consumo misura le variazioni nel tempo di un insieme di beni e servizi rappresentativi di tutti quelli destinati al consumo finale delle famiglie ed acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie.
L’indagine ha periodicità mensile, gli indici vengono costruiti e diffusi come output di un ciclo produttivo ovvero di una sequenza di attività che iniziano con la rilevazione dei dati e terminano appunto con la pubblicazione degli indici.
Il mese è dunque l’intervallo di tempo che trascorre tra due successivi cicli produttivi. Il ciclo di produzione, schematizzato al massimo livello di generalità, può essere descritto dalla sequenza delle fasi di: 1. rilevazione 2. controllo e correzione 3. elaborazione 4. diffusione.
Il processo produttivo è continuativo poiché le attività che iniziano un nuovo ciclo avvengono quando ancora sono in corso le attività di chiusura del ciclo precedente. L’organizzazione della rilevazione sul campo è regolata dalla Legge n. 2421 del 18 dicembre 1927 e dalla Legge n. 621 del 26 novembre 1975.



