(AGENPARL) – gio 13 ottobre 2022 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: Valutazione della non autosufficienza 2, illuminazione natalizia,](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt670406)
Consiglio -Prime mozioni della SVP.
È ripresa nel pomeriggio di oggi, in Consiglio provinciale, la trattazione della [mozione n. 606/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=661439&blank=Y) Impiego di assistenti per la predisposizione della documentazione medica ai fini della valutazione della non autosufficienza (EMENDATA), avviata [questa mattina](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/comunicati-stampa-attuali.asp), con la quale Magdalena Amhof (SVP) proponeva di invitare la Giunta provinciale (1 – EMENDATO) a verificare se le future/i futuri assistenti organizzativi e documentali nonché le collaboratrici amministrative/i collaboratori amministrativi potessero essere impiegati nella prima fase della valutazione della non autosufficienza per rilevare i dati e per svolgere altri servizi di supporto burocratico e, in caso affermativo, a tenerne conto in tutte le ulteriori decisioni, nonché ad attuare quanto sopra il prima possibile; (2) a promuovere il profilo professionale dell’assistente organizzativo/a e documentale tramite una campagna informativa mirata, per invogliare più persone a intraprendere questa professione.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha evidenziato che la mozione parlava anche di utilizzo di personale in formazione, e sottolineato che la valutazione è un evento molto sensibile, e a volte la persona interessata dice che “va tutto benissimo”: se l’indagine viene fatta da chi non ha esperienza, può essere errata.
Paula Bacher (SVP), co-firmataria, ha riferito che alle visite di valutazione partecipano sempre due infermiere, che devono avere l’esperienza sufficiente per valutare: con l’intervento di un/a assistente, il cui giudizio avrebbe un altro inquadramento, una delle due infermiere sarebbe libera per un’altra valutazione.
Gerhard Lanz (SVP) ha ribadito la carenza di personale e la necessità di trovare delle soluzioni, che possono anche non essere del tutto mature, ma indicano una via da percorrere. Il processo di digitalizzazione è in corso, ma i processi sono ancora ottimizzabili: per la registrazione dei dati serve un certo tempo, così come ormai succede anche per iscrivere i figli a scuola. La proposta permetterá di liberare risorse.
Franz Ploner (Team K) ha rilevato che ora il team sarebbe stato composto da un’infermiera e da un’assistente, senza competenze infermieristiche, aggiungendo che i dati si potrebbero rilevare anche con una piattaforma online, come accade al Pronto soccorso: questo renderebbe la procedura più efficiente, portando con sé un laptop recuperando i dati già disponibili nella tessera sanitaria. Bisogna considerare infatti che ci sono molti dati già disponibili.
L’ass. Waltraud Deeg ha evidenziato la delicatezza del tema, nonché la best practice dell’Alto Adige, unica regione ad avere un assegno di cura. Già durante la pandemia, e vista anche la carenza di personale, si era capito che era necessario cambiare qualcosa, anche per sollevare le persone che operano in quest’ambito. Vero è che molte persone anziane si presentavano in maniera ottimale nascondendo le loro difficoltà, davanti al team: c’era bisogno di personale formato, ma andava detto questo parlava anche con i famigliari. C’era carenza di personale, e questo riguardava tutta Europa, ma era difficile rendere attrattive queste professioni, con turni notturni e festivi. Il profilo citato da Amhof era stato creato per sgravare il personale sanitario da oneri burocratici, come richiesto dagli stessi team di valutazione, i criteri della quale erano già stati modificati e sarebbero stati cambiati ulteriormente. Un’ipotesi era anche evitare ulteriori valutazioni dopo una certa età. In quanto alla retribuzione, era legata al profilo professionale, che era in effetti basso, ma questo permetteva di coinvolgere anche giovani donne con competenze sociali ma senza specifici diplomi. Magdalena Amhof ha ricordato a Rieder che il Consiglio aveva approvato una mozione del Team K per ottimizzare la valutazione della non autosufficienza: quanto proposto era un passo per migliorare il sistema attuale, non l’unico. Non capiva quindi i rilievi della consigliera. L’assistente documentale sgravava l’infermiera dal lavoro burocratico, e non si trattava di inquadrare gli assistenti a un livello inferiore. Rieder aveva definito il tutto “insensato”, ma poteva liberamente decidere di votare contro. messa in votazione, la mozione è stata approvata con 23 sì e 7 astensioni.
Dopo un’interruzione di mezz’ora chiesta dalla SVP, di nuovo Magdalena Amhof (SVP) ha presentato la [mozione n. 620/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=664232&blank=Y) “M’illumino di meno” … per creare più atmosfera natalizia, con la quale, facendo riferimento alle necessità di risparmio energetico, segnalava che per molte famiglie altoatesine anche il Natale sarebbe stato all’insegna del risparmio, ed evidenziava l’alto consumo energetico delle luci natalizie, aggiungendo però che la relativa esposizione non doveva essere per forza esagerata, magari per risultare migliore di quella del vicino, e che era necessario dare un segno tangibile e coerente con le sfide del tempo, riducendo al minimo le luci natalizie in tutta la provincia, andrebbero ridotte al minimo. La mozione, ha chiarito Amhof, anticipava le disposizioni in merito contenute nelle Linee guida della Giunta sul contenimento dell’inquinamento luminoso, che sarebbero entrate in vigore dal gennaio 2023. Proponeva quindi di incaricare la Giunta provinciale di emanare, in collaborazione con il Consorzio dei Comuni dell’Alto Adige e sulla base delle attuali linee guida per il contenimento dell’inquinamento luminoso, un’ordinanza per il Natale 2022 che regolamentasse l’illuminazione natalizia pubblica e privata a livello provinciale, sottolineando così con un segnale tangibile l’appello al risparmio energetico.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), prima di intervenire sulla mozione, si è detto sconvolto per l’elezione a presidente del Senato “dell’ultrafascista Ignazio La Russa, che odia l’Alto Adige e che aveva consigliato durante la pandemia di fare il saluto fascista al posto di darsi la mano”. La presidente Rita Mattei lo ha quindi invitato a restare sul tema di discussione. Tornando alla mozione, egli ha quindi segnalato che se il Comune di Bolzano spende per illuminare di notte il Monumento alla Vittoria, allora anche i cittadini possono accendere delle ghirlande luminose. C’era, però una proliferazione del kitsch, di cui non sempre si aveva bisogno: a livello comunale si poteva dare l’esempio; non era giusto però limitare ciò che i citati potevano fare in privato.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha quindi evidenziato l’importanza dei piccoli gesti per la tutela del clima: la società deve pensare a quali sono i limiti da porre a certi sviluppi che sono eccessivi. Bisognava chiedersi se c’era davvero bisogno di tanta illuminazione natalizia. La mozione andava condivisa.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha fatto riferimento alla grande dispersione di calore nei negozi e nei centri commerciali, segnalando che certe misure generali avevano senso, ma intervenire prescrivendo ai privati quali lampadine usare o come comportarsi era eccessivo, e questo mentre si produceva il 200% di energia elettrica e si davano contributi per l’elettromobilità. In ogni caso non sarebbero stati molti i cittadini che avrebbero acceso tante luci natalizie. Non bisognava concentrarsi sul privato, ma individuare le misure pubbliche necessarie.
Sandro Repetto (Partito Democratico – Liste civiche) ha sostenuto la mozione, aggiungendo che i Comuni dovrebbero essere coordinati dal consorzio dei Comuni o dalla Provincia, e che ci dovrebbe essere un investimento sui led, in particolare laddove non è possibile abbassare la luce per questioni di sicurezza. a tal proposito egli aveva predisposto un emendamento alla legge di variazioni al bilancio 2022 a breve in discussione in aula.
Gerhard Lanz (SVP) ha parlato di “approccio pragmatico”, al fine di anticipare una misura che altrimenti sarebbe entrata in vigore a gennaio e coinvolgendo i privati, aziende comprese, accanto al pubblico. Si chiedeva sempre che la politica agisse in tempi rapidi e senza oneri burocratici, e questo era un esempio di un intervento del genere.
Paul Köllensperger (Team K) ha detto che accanto all’illuminazione natalizia si potrebbero ridurre anche i mercatini, ma non era giusto dire ai privati cosa fare a casa loro, anche perché era una goccia nell’oceano. Con le bollette di ottobre, in ogni caso, le persone avrebbero perso la voglia di illuminare in rande. Si voleva forse mandare la polizia a controllare? La Giunta doveva piuttosto pensare a fare i propri compiti, per esempio dare i soldi ai Comuni per sostituire le lampadine con quelle a LED. Invece, si approvavano ampliamenti di impianti sciistici.
Helmut Tauber (SVP) ha criticato che si volesse dire agli altri quale mozione potevano presentare, e aggiunto che si voleva dare sicurezza alle persone fuori dall’aula: era assolutamente sensato ridurre l’inquinamento luminoso, : Anche i gestori dei mercatini avevano già pensato a come ridurre i consumi, così come tutte le aziende e i privati in generale.
Peter Faistnauer (Perspektiven Für Südtirol) ha chiesto come si intendeva controllare il rispetto della misura, e ha proposto di togliere i riferimenti all’illuminazione privata. Tutti i Comuni avevano adottato un Piano per illuminazione, che prevedeva tra l’altro lo spegnimento della luce pubblica dalle 23 alle 6. Ci sono anche case con approvvigionamento energetico autarchico, e in questo caso non ha senso porre divieti.
In questo periodo, maggiori sono i risparmi sui consumi, meglio è, ha detto l’ass. Giuliano Vettorato, aggiungendo che nella mozione non si trattava di persone private, bensì di aziende. Egli ha quindi sostenuto la proposta Magdalena Amhof, dicendosi stupita dalle repliche, ha chiarito che non si trattava di vietare, ma di disciplinare, risparmiare e sensibilizzare; non c’era nulla di male se anche i privati riducevano l’illuminazione natalizia, intendendo con essi in particolare le aziende, che durante le festività facevano a gara a chi aveva l’illuminazione più ampia. Il Consorzio dei Comuni avrebbe potuto emanare un regolamento. Sven Knoll ha proposto di sostituire la parola “privata” con “aziendale”, oppure di votarla separatamente. Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha rilevato che già nelle premesse si faceva riferimento alle famiglie, Amhof ha replicato che le interessava anche la sensibilizzazione dei privati. La mozione è stata messa in votazione per parti separate e approvata: le premesse con 21 sì, 4 no e 7 astensioni, la parte deliberante senza “e privata” con 30 sì, 1 no e 1 astensione, e parole “e privata” con 19 sì, 10 no e 3 astensioni.
(continua)
(Autore: MC)
[Lista completa dei comunicati](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp)
Realizzazione: [Informatica Alto Adige SPA](http://www.siag.it)
[Rete Civica dell´Alto Adige](http://www.retecivica.bz.it/)
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