(AGENPARL) – gio 13 ottobre 2022 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: Bostrico, maggiore indipendenza energetica](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt670413)
Consiglio -Mozioni della SVP.
Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha annunciato sostegno alla mozione, ma anche una proposta di modifica La causa del fenomeno, ha specificato, era il cambiamento climatico e le parole del meteo che ne derivavano. In pianura questo fenomeno c’era già da tempo, mentre per il bosco di montagna si trattava di una novità che rappresentava un punto di non ritorno: di questo era responsabile anche una politica che non aveva tutelato il clima negli ultimi decenni. Se si avanzavano proposta come quella in esame, bisognava accompagnarle da proposte per risparmiare il metano e ridurre altre emissioni. Ha proposto poi di inserire al punto (2) la parola “anche”, relativamente al coinvolgimento degli esperti dei Paesi limitrofi, perché di esperti ce ne sono anche in provincia.
Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) ha citato come esperto Peter Wohlleben, autore del libro “La vita segreta degli alberi”, secondo il quale una delle cause principali della diffusione del bostrico è la monocoltura, che rende le piante più deboli e incapaci di difendersi. Bisognerebbe quindi introdurre latifoglie e altre piante. Wohlleben andava quindi inserito tra gli esperti da interpellare. Anche il passaggio di mezzi pesanti era un problema, perché compattava troppo il suolo.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha ringraziato Locher per aver sollevato il tema, rilevando le problematiche condizioni dei boschi della provincia, a fronte di ampie aree già morte: per un intervento risolutivo in tutte le aree era forse ormai troppo tardi. Ha chiesto poi se il monitoraggio del gruppo di lavoro bostrico veniva fatto in maniera capillare, o se c’erano aree escluse. In quanto al programma di incentivazione richiesto, ha chiesto se era un ulteriore aiuto rispetto a quanto già esistente, cosa che riteneva necessaria.
Peter Faistnauer (Perspektiven Für Südtirol) ha chiesto chi avrebbe fatto questo monitoraggio ogni tre mesi, essendo secondo Schuler troppo poche le guardie forestali, e ha invitato a intervenire per aumentare la redditività della legna e per liquidare i contributi per la ripulitura del bosco dopo la tempesta Vaia, che molti ancora attendevano.
Gerhard Lanz (SVP) ha evidenziato il valore del bosco ripariale per l’ambiente, e chiarito quanto si faceva per tutelarlo. Ha aggiunto però che molto poteva essere fatto anche dai privati, alcuni dei quali avevano venduto il loro legname all’estero dove i prezzi erano più alti. Si poteva anche incentivare aziende che possono usare il legname danneggiato, al fine di riutilizzare queste materie prima livello provinciale. Il problema era come togliere il legname dal bosco.
Il problema era diffuso in tutto il mondo, ha detto l’ass. Arnold Schuler: la Germania nel 2021 aveva avuto danni per 21 milioni metri cubi di legname. Ai 6.000 ettari colpiti dalla tempesta Vaia si erano aggiunti vari ettari abbattuti dalla neve, e 15.000 ettari colpiti dal bostrico. In quanto allo scambio tra esperti, c’era una rete nazionale con le regioni colpite, c’erano poi scambi con l’Università di Vienna e altre istituzioni, e un gruppo pilota interno che stabiliva le linee guida. 2,8 milioni di metri cubi di legname danneggiato erano stati tolti dai boschi, 4 volte tanto le quantità abituali, ed erano stati spesi in totale 50 milioni in 4 anni per intervenire sui boschi danneggiati, adeguando anche i contributi. In quanto al monitoraggio, affidato all’Università di Padova, comprende stazioni di sorveglianza in tutta la provincia. Quanto detto da Staffler, anche sulle cause, era condivisibile: il surriscaldamento della terra favoriva il bostrico. Si puntava anche sul ringiovanimento del patrimonio arboreo, ma il tutto non era facile come riteneva Atz Tammerle: la maggior parte delle superfici sarebbero rimaste coltivate ad abeti, mentre in determinate aree aveva senso avere boschi misti. Le rilevazioni degli esperti avrebbero rilevato se erano necessari altri aiuti o meno; esperti locali ce n’erano, si stava organizzando inoltre un convegno scientifico con esperti. Franz Locher ha chiarito che gli esperti al momento redigevano relazioni sulla diffusione del bostrico, serviva però un confronto tra chi si occupava quotidianamente del problema. Il legname danneggiato era pagato 30 €/mq, ma bisognava passare a 60 €, anche a fronte dell’aumento del prezzo del gas. Bisognava inoltre promuovere circuiti economici locali, per evitare di trasportare il legname in Veneto o in Tirolo. L’obiettivo era salvare il salvabile. Locher ha poi fatto riferimento alle audizioni in programma nella 2a commissione legislativa, con il coinvolgimento di esperti locali e stranieri, per sentire anche opinioni da fuori, anche perché il bostrico non è un problema solo per i proprietari dei boschi, ma per tutta la popolazione. Messa in votazione con l’aggiunta di riferimenti ad esperti locali al punto (2) e alla rigenerazione boschiva al punto (3), come suggerito da Staffler, la mozione è stata approvata all’unanimità (33 sì).
Helmut Tauber (SVP) ha quindi presentato la mozione [621/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=664250&blank=Y) Maggiore indipendenza energetica e sostegno ad aziende, cittadine e cittadini, con la quale, evidenziando che in Italia i prezzi dell’energia stanno toccando quote mai viste prima, e che famiglie e le aziende ne soffrono, trovandosi dinnanzi alla grande sfida di dover coprire il loro fabbisogno energetico senza spendere troppo, rilevava il rischio che le forniture di energia in futuro fossero sempre meno affidabili e che una possibile penuria producesse tensioni sociali, e indicava quali possibili vie d’uscita l’impegno per un maggiore efficientamento energetico, come previsto dal Piano Clima Energia, e il sostegno a favore della realizzazione e dell’utilizzo di impianti per la produzione di energia da fonti locali. A questo scopo, servivano interventi di sensibilizzazione e misure di sostegno. Egli proponeva quindi di invitare la Giunta provinciale (VERSIONE EMENDATA a firma Lanz, Tauber e Amhof) (1) a portare avanti quanto prima ulteriori passi in collaborazione con i diversi stakeholders e coinvolgendo il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano, al fine di promuovere il principio “energia sostenibile per tutti” all’interno della società e dell’economia; (2) a verificare la presenza di eventuali squilibri all’interno delle misure di sostegno alle energie rinnovabili a livello statale e, qualora venissero riscontrati, ad adoperarsi per far sì che venissero presi in considerazione anche impianti di produzione più piccoli, gestiti da privati; (3) a verificare l’adeguatezza e il potenziale dell’attuale sistema di aiuti sullo sfondo di una situazione di mercato e di approvvigionamento sempre più allarmante, prendendo in considerazione ulteriori incentivi, anche fiscali, alle aziende e alle famiglie, al fine di aumentare la capacità produttiva da energie rinnovabili e ridurre così la dipendenza dai combustibili fossili; (4) a prevedere già a partire dal prossimo anno – ai fini di un approvvigionamento energetico sostenibile, non burocratico e rispettoso dell’ambiente – misure che incentivino gli investimenti a breve, medio e lungo termine nei sistemi di produzione di energia innovativi, come ad esempio la produzione di elettricità con il calore residuo, gli impianti eolici, un (maggiore) utilizzo delle infrastrutture idriche e dei bacini artificiali, l’energia solare, gli impianti a pompa di calore ecc. e (5) a sottoporre alla discussione da parte del Consiglio provinciale, entro la fine dell’anno, un progetto per l’espansione a medio e lungo termine delle energie rinnovabili a livello locale (produzione, distribuzione, aspetti giuridici ed economici, ecc.).
Helmuth Renzler (SVP) si è detto d’accordo in linea di massima con la mozione, tuttavia si è interrogato sulla proposta di “verificare ulteriori incentivi, anche fiscali, per aziende e famiglie”, rilevando che a livello provinciale si poteva intervenire per le aziende, per esempio con l’IRAP, ma non per le famiglie, dove il margine per la Provincia era molto ridotto. Per questo motivo non poteva approvare la mozione.
Peter Faistnauer (Perspektiven Für Südtirol) ha ringraziato i colleghi per aver presentato la mozione. Ha aggiunto che il punto (1) era molto generico, e sicuramente obsoleto, e chiesto cosa si intendeva con impianti di produzione più piccoli al punto (2), sul (3) ha concordato con Renzler. in merito al (4) ha ricordato che in Val Venosta erano stati tolti gli impianti eolici: era felice che se ne parlasse, ma chiedeva quali ne sarebbero state le caratteristiche. Ha quindi apprezzato il punto (5).
Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) si è stupita dell’aggiunta con emendamento del punto 5, identico a una mozione del proprio gruppo consiliare, e ha respinto la mozione perché troppo vaga: se l’avesse presentata l’opposizione sarebbe stata respinta con questo motivo. Inoltre, era già stata approvata la proposta dei Freiheitlichen in merito, quindi diventava obsoleta.
Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha condiviso quanto detto da Renzler: in campo fiscale, c’era competenza limitata, e si poteva intervenire diversamente per privati o imprese. In quanto al punto (3), ha chiesto cosa si intendesse concretamente, perché era poco comprensibile.
Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) ha evidenziato l’alto contenuto retorico della mozione e il fatto che arrivava troppo tardi, mentre egli stesso aveva già presentato molte proposte in merito, in gran parte respinte: ha ricordato ad esempio il suo disegno di legge sul reddito energetico. La parola “sostenibile”, inoltre, non si poteva più leggere, e c’erano inesattezze: la pompa di calore, per esempio, non produceva energia, bensì la consumava. Il tema del punto (5) era già stato proposto dall’opposizione, e sempre respinto.
Gerhard Lanz (SVP) ha chiarito che il punto (5) era stato inserito prima della discussione della proposta delle opposizioni, con l’intenzione di promuovere un confronto anche in Consiglio provinciale. L’Alto Adige produceva in generale energia sufficiente, ma in certi periodi no, si doveva quindi puntare su un aumento della produzione. La questione da approfondire era come poter produrre energia rinnovabile in futuro, e come riuscire a conservarla. In quanto agli incentivi fiscali, l’ente pubblico aveva più possibilità di sostegno, come garantire contributi in conto capitale, comprare azioni, utilizzare leve fiscali, il tutto al fine di sostenere investimenti ma senza intervenire nell’economia di mercato.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha ritenuto che il punto (1) dicesse poco, mentre gli altri avevano senso. Ha chiesto che n’era stato dei pannelli solari lungo la ferrovia, e informazioni su progetti innovativi per gli impianti sciistici. Ha ribadito che l’Alto Adige produce già il doppio dell’energia utilizzata: potrebbe produrne anche di più, ma se poi la deve ricomprare allora non ha senso.
L’ass. Giuliano Vettorato ha condiviso la mozione, che portava avanti misure che la Giunta stava già applicando. Helmut Tauber ha rilevato che le sue mozioni erano sempre molto criticate, e sottolineato che domani si sarebbero esaminati aiuti rapidi per affrontare i forti aumenti dei prezzi. Tutta la settimana si era discusso dell’energia: era chiaro che si voleva fare il possibile per aiutare i cittadini con misure a breve, medio e lungo termine. La mozione è stata votata per parti separate e accolta: le premesse con 15 sì e 14 no, il punto (1) con 15 sì, 3 no e 11 astensioni, il (2) con 17 sì, 12 e astensioni, il (3) con 14 sì, 14 astensioni e 1 no, il (4) con 14 sì e 15 astensioni, il (5) con 15 sì e 13 astensioni.
La discussione delle proposte della maggioranza prosegue domani a partire dalle 10.00.
(Autore: MC)
[Lista completa dei comunicati](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp)
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