(AGENPARL) – mer 12 ottobre 2022 Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
[Lavori Consiglio: autonomia energetica 2, imprenditoria femminile, Sassolungo – CON FOTO](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?art=Suedt670370)
Consiglio -Mozioni di Freiheitlichen, Team K/SVP/Gruppo verde/Die Freiheitlichen/ Süd-Tiroler Freiheit/ Lega Salvini Alto Adige Südtirol, Team K e Gruppo verde.
È ripresa questo pomeriggio, in Consiglio provinciale, la discussione della [mozione n. 612/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=661589&blank=Y) Houston abbiamo un problema! (EMENDATA), iniziata [questa mattina](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?aktuelles_action=4&aktuelles_article_id=670358), con cui Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) chiedeva che iI Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano ribadisse il suo impegno per l’ampliamento dell’autonomia e incaricasse pertanto la Giunta provinciale di avviare tutti i passi tecnico-amministrativi necessari al fine di dotare la Provincia della massima autonomia possibile nel settore energetico e di consentirle di avere voce in capitolo nella creazione e nella regolamentazione dei circuiti locali di produzione, distribuzione e tariffazione delle energie rinnovabili.
Franz Locher (SVP) ha rilevato l’attualità della tematica e il fatto che il Consiglio fosse tenuto a trovare una soluzione, per andare incontro ai cittadini che si trovavano davanti a costi di anche 8 volte superiori a un anno fa: se la benzina fosse aumentata allo stesso modo, costerebbe 16 €/l. E questo per un’energia che si produce anche in loco: l’Alto Adige produce il doppio dell’energia che consuma, vale a dire 7 mld di kWh, e dispone anche di serbatoi per l’acqua. Il Secondo Statuto di Autonomia già parlava dell’autonomia in quest’ambito: ora si deve procedere per uscire da questa situazione, che è difficile anche per l’economia, le aziende, l’industria; bisogna fare tutto il possibile per risolvere il problema.
Gerhard Lanz (SVP) ha chiarito che il problema è sotto gli occhi di tutti, ma in una situazione ideale la politica non dovrebbe intromettersi nell’economia. Negli anni 90 si procedette alla privatizzazione dle settore per aumentare efficienza e diminuire la burocrazia: l’Alto Adige con 1.000 centrali idrolelettriche di piccole e medie dimensioni, impianti di fotovoltaico e teleriscaldamento è molto attivo in quest’ambito. Egli ha quindi presentato un emendamento al fine di sfruttare il massimo grado di autonomia, riunendo produzione, distribuzione e vendita sotto un’unica regia. Ha aggiunto che la rete di distribuzione è una delle ragioni dei costi elevati, e che in Germania, avendo le centrali nucleari, si dipendeva meno dal gas.
Sandro Repetto (Partito Democratico – Liste civiche) ha chiesto perché non erano stati destinati ai Comuni i guadagni aggiuntivi di Ecocenter.
Josef Unterholzner (Enzian) ha ribadito che la Giunta doveva fare il possibile per ridurre il prezzo dell’energia, utilizzando le proprie competenze in merito. pareva che Lanz difendesse i prezzi altissimi dle momento, mentre era compito della politica garantire un prezzo giusto alla cittadinanza. La produzione dell’energia non era diventata più cara, quindi non si capiva perché i relativi prezzi lo fossero. La crisi che si stava vivendo era responsabilità della Giunta provinciale, del Governo di Roma e di Bruxelles, non era accettabile che aziende internazionali avessero macro guadagni a scapito dei cittadini, questo non aveva nulla a che vedere con Russia e Ucraina. Ci si rendeva conto che l’Autonomia non contava niente: la Giunta doveva fare il possibile per garantire prezzi migliori ai cittadini.
Magdalena Amhof (SVP) ha chiarito che nessuno difendeva i prezzi altissimi dell’energia. Ci si poneva il problema di come aiutare i cittadini, il pacchetto di aiuti era un aiuto a breve termine, ma tutte le altre misure erano a medio e lungo termine. Gli aiuti ai cittadini servivano subito. Ha quindi chiesto votazione separata per premesse, prima parte dispositiva fino a “della massima autonomia possibile nel settore energetico”, seconda parte dispositiva.
L’ass. Giuliano Vettorato ha evidenziato che i prezzi dell’energia preoccupavano tutti. In quanto alL’idroelettrico, i concessionari versavano nelle casse provinciali (2021) circa 21,5 milioni, e l’energia gratuita non ritirata ammontava a 9,4 milioni, i fondi ambientali a 19 milioni: con quest’ultimi si facevano investimenti sulle infrastrutture, riqualificando molti comuni, che investendo sull’illuminazione a led avevano prodotto un risparmio di circa il 15%. Tenendo l’energia gratuita, era stato possibile fare più investimenti, anche nel sociale, per una somma superiore ai 9,4 milioni. Si stava valutando di ritirare questa energia gratuita per aumentare le grandi strutture pubbliche come gli ospedali., permettendo di dirottare fondi a bilancio verso aiuti socioeconomici. In quanto ad ARERA, una direttiva europea prevedeva un unico ente regolatore per nazione: con un doppio incarico alle Università di Bologna e Trento si intendeva comunque verificare se un’Autorità locale era possibile, la risposta sarebbe arrivata entro fine anno. Bisognava poi vedere se sarebbe stato anche conveniente, perché richiedeva anche investimenti. Al fine di promuovere l’autonomia energetica, egli stava preparando un pacchetto di proposte da portare in Giunta, tra cui investire in energie rinnovabili, dare la possibilitá ogni cittadino di montarsi un pannello fotovoltaico, aumentando i contributi per l’allacciamento al teleriscaldamento, dare contributi per fotovoltaico abbinato a pompe di calore, creare comunità energetiche, che in questo momento in Italia sono 15. Queste si possono fare tra condomini, capannoni e aziende. La Provincia aveva deciso di non ritirare gli utili di Alperia, reinvestendoli in sconti sulle bollette. In quanto agli extrautili di Ecocenter, potrebbero essere reimmessi nel circuito al fine di sostenere i cittadini. La crisi energetica va comunque risolta a un livello superiore, europeo. Andreas Leiter Reber ha rilevato l’importanza di raccogliere dati e verificare i requisiti tecnici, e chiarito che si richiedevano misure legittime. Ha quindi ringraziato per il sostegno alla mozione, chiedendo di approvarla interamente ed evidenziando che non si trattava di indicare chi aveva sbagliato, ma di aiutare i cittadini, portando l’autonomia nell’ambito energetico. La mozione è stata votata per parti separate: respinte le premesse con 15 sì e 15 no, la prima parte dispositiva fino a “della massima autonomia possibile nel settore energetico” è stata approvata all’unanimità (30 sì), la seconda respinta (15 sì e 15 no).
È ripresa quindi la trattazione della mozione [601/22:](http://www2.consiglio-bz.org/it/banche_dati/atti_politici/idap_scheda_atto.asp?pagetype=fogl&app=idap&at_id=659972&blank=Y) Contributi provinciali per l’imprenditoria femminile (VERSIONE EMENDATA), presentata da Maria Elisabeth Rieder (Team K) e cofirmata da Brigitte Foppa – Gruppo verde e Ulli Mair – Die Freiheitlichen), già avviata [ieri](https://www.consiglio-bz.org/it/attualita/cs-consiglio-attuali.asp?aktuelles_action=4&aktuelles_article_id=670345) e proseguita stamattina. Maria Elisabeth Rieder (Team K), ha presentato un emendamento (firmato, oltre che dal Team K dalle consigliere di SVP, Gruppo verde, Die Freiheitlichen, Süd-Tiroler Freiheit, Lega Salvini Alto Adige Südtirol) per aggiungere dopo il punto 1., a verificare entro l’anno 2022 la fattibilità di un bando di gara per la “promozione dell’imprenditoria femminile” per le nuove imprenditrici e le imprese femminili consolidate, con criteri e valutazioni identici o simili a quelli previsti dal “Fondo impresa femminile”, una modifica al punto 2, che diventava “. al fine di “verificare la possibilitá di indire“ il bando di gara per la “promozione dell’imprenditoria femminile”, e di reintrodurre un fondo per la promozione dell’imprenditoria femminile””, e infine aggiungere la richiesta di “3. attuare quanto prima,il modello di co-manager” su esempio del Trentino, particolarmente prezioso in caso di gravidanza dell’imprenditrice, e “4. ad aumentare i punti da assegnare alle imprese femminili in fase di concessione dei contributi nei diversi settori economici e a promuovere in modo mirato le imprese femminili”. L’emendamento era stato sottoscritto da tutte le consigliere, che Rieder ha ringraziato.
Maria Hochgruber Kuenzer (SVP), ricordando di aver fatto lei stesa ricorso al citato fondo, che si era rivelato un aiuto decisivo per il successo ella sua impresa, ha evidenziato l’importanza di sostenere l’imprenditoria femminile anche per promuovere la creazione di posti di lavoro nelle diverse località.
Magdalena Amhof (SVP) ha ringraziato Rieder per aver accolto la proposta di emendamento: servano infatti verifiche in merito ai mezzi da utilizzare, pensare a nuovi incentivi era difficile, un fondo poteva essere la soluzione. In quanto al co-managing, non si doveva riproporre tout court il progetto trentino, ma riadattarlo alla realtà locale. Il punto 4. era un focus sul sostegno economico alle donne, concedendo loro un punteggio maggiore per l’accesso ai contributi.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha aggiunto che le donne devono sottolineare i traguardi raggiunti: quello appena fatto era un passo importante, anche perché fino a qualche anno fa tutte le proposte che riguardavano le donne venivano respinte, mentre ora si lavorava su un terreno molto più fertile.
L’ass. Waltraud Deeg, intervenendo a nome del’ass. Achammer, si è detta felice che la mozione venisse approvata, in quanto bisogna sostenere le donne nel percorrere la loro strada. Le donne raggiungono molti risultati a livello universitario, ma nel mondo del lavoro non vengono trattate allo stesso modo: già ai colloqui di lavoro ricevono al domanda se intendono mettere su famiglia, che ai coetanei maschi non viene mai posta.Ha aggiunto che nel 2016 era stato migliorato a livello di Consiglio regionale il regime pensionistico per le donne, con vantaggi anche per le donne imprenditrici, che devono essere tutelate nel momento della maternità e avere anche il diritto di trovare un posto alL’asilo nido per i loro figli. Maria Elisabeth Rieder ha sottolineato, tra i temi citati, l’importanza dell’aggiornamento, di superare i ruoli genitoriali, di offrire una piattaforma con tutte le informazioni su come fondare un’azienda: tutti questi punti dovranno essere portati avanti. Ha quindi apprezzato l’ampio sostegno alla mozione, il cui tema era stato affrontato in maniera oggettiva; non si tratta di incentivi elevati, ma di piccoli contributi che possono essere di grande aiuto. Si tratta di fondi in uscita che però poi ritornano in bilancio. rieder ha quindi ringraziato l’ass. Achammer per la sua disponibilità e sostenuto che si stava facendo un passo avanti per tutte.Su richiesta di Amhof, la mozione è stata votata per parti separate: le premesse sono state respinte con 10 sì, 16 no e 3 astensioni, la parte deliberante (sub-emendata ) approvata all’unanimità (30 sì).
Paul Köllensperger (Team K), co-firmatario della mozione 617, ha rilevato che il presidente Kompatscher spesso parlava di “sostenibilità”: approvando questa mozione si sarebbe dimostrato di fare sul serio. Si trattava di un’area unica, per questo, così come i Verdi, era stata fatta propria la richiesta delle associazioni di tutela della natura, presentando questa mozione. La proposta del team K, in aggiunta, coinvolgeva la popolazione.
Hanspeter Staffler (Gruppo verde) ha ricordato che nessuno aveva preso sul serio l’allarme sul cambiamento climatico che i Verdi, ascoltando gli esperti, avevano dato 5 anni fa, ma ora ne erano tutti convinti. Andava oggi ascoltato il loro allarme sulla biodiversitá, senza aspettare 6 o 7 anni. IL bisogno di mettere sotto tutela una zona dimostrava che l’approccio era sbagliato, perché tutto ciò che stava intorno era a rischio: significava una grande lacuna nella società.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato che la collega Klotz aveva parlato di tutela ambientale quando i Verdi ancora non erano in Consiglio, e che il suo gruppo era assolutamente a favore della mozione, che però non era un’invenzione dei Verdi. era importante occuparsi della questione non sood al punto di vista ambientale ed ecologico, ma anche dal punto di vista economico, perché si voleva continuare a far vedere ai uristi il panorama delle Dolomiti. Knoll ha qiundi annunciato sostegno alla mozione.
Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle), pure evidenziando di aver sostenuto richieste analoghe in passato, si è detto favorevole a misure radicali, come il divieto di convertire i boschi in verde agricolo, data l’urgenza. Ha quindi ricordato di essersi espresso a favore delle comunità energetiche anche se gli altri nella stanza sbadigliavano.
L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha apprezzato che l’iniziativa degli ambientalisti fosse arrivata in Consiglio, e ha concordato con l’idea di Staffler che il paesaggio fosse fondamentalmente da proteggere: “È il nostro capitale”. I Piani di Cunfin erano unici e dovevano essere protetti dall’edificazione, ma bisognava considerare che l’area era in parte alla Val di Fassa, e che era necessario anche l’accordo dei Comuni.Anche il presidente della Provincia sosteneva l’iniziativa, e si era scritto ai Comuni chiedendo loro una delibera si sostegno: ma poiché Castelrotto era ancora commissariato e l’amministratore non intendeva assumere una tale decisione politica, bisognava attendere ancora. una messa sotto tutela era prerequisito per l’inserimento nel patrimonio UNESCO, ma si valutava ancora in quale forma. L’assessora ha quindi proposto un rinvio della mozione per attendere i confronti con i Comuni. Franz Ploner si è detto favorevole al rinvio: bisognava aspettare Castelrotto, che costituiva gran parte dell’area protetta; le aree protette erano necessarie, anche perché le persone non si facevano educare facilmente a proteggere la natura in linea di principio e ovunque. Anche Brigitte Foppa si è dichiarata d’accordo con il rinvio, auspicando però che si andasse nella direzione di un’approvazione, e che la questione non facesse la stessa fine del tema della tutela della negritella di Siusi, sempre rinviato e poi bocciato. Ha poi detto a Knoll che non riteneva che i Verdi fossero gli unici tutori dei diritti dell’ambiente, ma in passato era stato difficile attirare l’attenzione sulla tematica. L’ass- Hochgruber Kuenzer ha chiarito che in merito alla negritella era stato commissionato uno studio, non si era stati inattivi.
(continua)
(Autore: MC)
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