(AGENPARL) – ven 07 ottobre 2022 Dalla lettura dei dati elettorali emergono alcuni dati interessanti sotto il profilo Politico e quello Istituzionale circa il risultato ottenuto da Giorgia Meloni (FDI).
Sotto il profilo politico emerge dai dati che la mancata affluenza alle urne di buona parte dell’elettorato circa il 9% degli elettori è dal confronto con i dati del 2018, ha prodotto inevitabili riflessioni, il Partito della Meloni ha ottenuto il 16% dei voti dell’elettorato italiano, va considerato in tale dato nel rapporto tra 2018 e 2022 che balla il 9% dell’elettorato, cioè quella fetta di cittadini che non sono andati a votare.
Un dato politico che ha evidenziato la perdita di consensi di Lega e Forza Italia che si sono riversati su Fratelli D’Italia facendo così lievitare il Partito al 16% dei consensi ottenuti su scala nazionale.
Nulla che possa essere imputato all’acquisizione di nuovi consensi esterni al Centro destra formato dall’alleanza tra i tre Partiti politici.
Un dato comunque se rapportato al PD soddisfacente per la Meloni, ma rovinoso sia per Lega e Forza Italia che tanto più per il PD che si attesterebbe sempre per il rapporto 2018/2022 circa al 9% di consenso elettorale sul piano nazionale, difatti la differenza dell’affluenza alle urne è palesemente imputabile all’astensione dell’elettorato PD, che ha preferito quest’anno evidentemente di non andare a votare.
Politicamente FDI e la Meloni rappresentano il 16% degli elettori italiani, un dato di tutto rispetto, ma ben lontano dai numeri che hanno portato al governo dell’Italia altri Partiti negli anni passati. Non ci sono evidenze di voto di dissenso o di chissà quali cambiamenti nell’elettorato ma solo una “trasfusione” di voti nell’area Centro-Destra.
Il dato politico ben più significativo è quello ottenuto dal PD che per numeri di voti conseguiti lo colloca quale Partito in forte declino con percentuali marginali al di sotto del 10% degli aventi diritto al voto.
Una riflessione che dovrebbe ridimensionare politicamente tutti sia chi ha vinto che chi ha perso le elezioni.
Sul piano istituzionale FDI è risultato il Partito più votato dagli elettori che si sono recati alle urne e unitamente a Forza Italia e Lega hanno ottenuto una maggioranza solida sia alla Camera che al Senato.
L’opposizione vede PD, M5S e Azione che dovranno svolgere il loro ruolo Parlamentare sia alla Camera che al Senato.
Ciò apre ad una riflessione rispetto al passato, il Parlamento potrebbe conformarsi in un Bipolarismo di fatto aprendo nell’arco dei 2/3 anni a possibili “salti della quaglia” da parte di Parlamentari che da Centro-destra si spostano al Centro-sinistra provocando una nuova crisi parlamentare e nuove elezioni.
L’alternativa che potrebbe portare al consolidamento Parlamentare per le future elezioni sarebbe il Presidenzialismo, quindi si prevede un’aspra lotta tra destra e sinistra, a colpi di concessioni e di voto di fiducia, possibili manifestazioni popolari e scontri nelle piazze in assenza di accordi politici tra i due schieramenti.
In sintesi dall’analisi generale sia politica che istituzionale emerge l’ipotesi che ci attende un Periodo rilevante, forse storico che nel bene o nel male segnerà profondamente il Paese.
Rinnovamento per l’Italia – Partito del Lavoro
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