
(AGENPARL) – ven 07 ottobre 2022 Cartella stampa digitale:
Manifesto, locandina, foto del cast, foto dell’allestimento a Salisburgo, biografie, loghi e audio dell’incontro stampa.
Nota: l’audio dell’incontro non può essere diffuso in nessuna sua parte ed è allegato per approfondire il comunicato stampa.
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FESTIVAL D’AUTUNNO DEL MAGGIO DEDICATO A GIUSEPPE VERDI
Martedì 18 ottobre 2022 alle ore 19 la prima recita di “Alcina” di Georg Friedrich Händel,capolavoro barocco mai rappresentato finora a Firenze.
Sul podio della Sala Mehta, alla guida de Les Musiciens du Prince – Monaco, Gianluca Capuano;Cecilia Bartoli nel ruolo di Alcina e con leiCarlo Vistoli nel ruolo di Ruggiero, Lucía Martín Cartón come Morgana, Kristina Hammarström come Bradamante, Petr Nekoranec come Oronte e Riccardo Novaro nel ruolo di Melisso.
La regia è di Damiano Michieletto
Firenze, 7 ottobre 2022– Secondo appuntamento operistico per ilFestival d’Autunno del Maggio: martedì 18 ottobrealle ore 19il maestroGianluca Capuano, sul podio della Sala Mehta, alla testa deLes Musiciens du Prince – Monacoper la prima recita diAlcinadiGeorg Friedrich Händel. L’opera,alla sua prima rappresentazione assoluta a Firenze e che segna il grande ritorno diCecilia Bartolial Maggio, è messa in scena con la regia diDamiano Michieletto. La compagnia di canto è formata daCecilia Bartolinel ruolo della protagonista, la maga Alcina;Carlo Vistolicome Ruggiero,Lucía Martín-Cartóncome Morgana eKristina Hammarströmnel ruolo di Bradamante.Petr Nekoranecè Oronte eRiccardo Novarointerpreta il ruolo di Melisso.Il ruolo di Oberto è sostenuto da un giovane cantore del Wilten Boys’s Choir/Innsbruck
Le scene sono diPaolo Fantin, i costumi diAgostino Cavalca, il reparto luci diAlessandro Carletti; coreografia e video sono curati rispettivamente daThomas WilhelmeRocafilm-Roland Horvath.
Altre quattro le recite previste in cartellone: il 20, 24 e 26 ottobrealle ore 19e, sabato22 ottobrealle ore 18.La durata dello spettacolo, intervallo compreso, è di 3 ore e 45 minuti circa.
L’8 ottobre 2022 alle ore 17.30 per il ciclo “Oltre il Siparioprima le parole, poi la musica”presso il foyer di galleria, è prevista la presentazione dell’opera tenuta da dal giornalista, scrittore e critico musicale Alberto Mattioli.Continuano inoltre, prima di ogni recita, le presentazioni al pubblico degli spettacoli che per Alcina saranno tenute da Maddalena Bonechi: le guide si tengono nel Foyer della Sala Zubin Mehta e nel Foyer di Galleria della Sala Grande 45 minuti circa prima l’inizio della spettacolo. Per la recita di sabato 22 alle ore 18, procede l’iniziativa “Crescendo: teatro in gioco, giocare in teatro”: i grandi assistono all’opera mentre i bambini sono accolti in una grande sala prove del teatro e sono intrattenuti da educatori fino alla fine della recita con giochi, musiche e storie legate all’opera in programma.
Il Festival d’Autunno del Maggio arriva al suo terzo appuntamento: in cartelloneAlcina, gioiello barocco di Händel. L’opera, che debuttò al Covent Garden di Londra il 16 aprile 1735 riscuotendo un enorme successo,non è mai stata rappresentata a Firenze finora.Laregia è diDamiano Michieletto,che firma la sua seconda produzionea Firenze a poco più di un mese di distanza dalla ripresa delBarbiere di Siviglia, opera inaugurale della stagione 2022/2023ediretta da Daniele Gatti.Sul podio, alla guida deLes Musiciens du Prince – Monaco, il maestroGianluca Capuanoche tornaa Firenzecon la compagine monegascadopo lastraordinariaserata ‘Omaggio a Farinelli – Händel e i suoi tempi’ dell’ottobre 2020conCecilia Bartoliprotagonista. L’orchestraè stata formata nella primavera del 2016 su iniziativa di Jean-Louis Grinda e della stessa Cecilia Bartoli, che ne ricopre anche il ruolo di direttrice artistica.Compostada alcuni dei migliori interpreti di strumenti antichi della scena internazionale, la visione artistica del gruppo si concentra sui più grandi compositori del periodo barocco, come Händel e Vivaldi, ma anche sul repertorio rossiniano. La ricerca musicale privilegia spartiti che non sono mai stati suonati o che sono stati suonati solo molto raramente affidati a un’orchestra che, per la sua flessibilità e la sua ricchezza di colori, apre un universo sonoro molto diverso da quello di un’orchestra moderna.
Gianluca Capuano, che al Maggio ha debuttato nel dicembre del 2016 in occasione di un concerto sinfonico, è uno degli interpreti di musica antica e barocca più apprezzati a livello internazionale: si è diplomato in organo, composizione e direzione d’orchestra presso il Conservatorio della sua città. Ha approfondito gli aspetti relativi all’esecuzione della musica antica presso la Scuola Civica di Milano, dove ha affrontato i problemi inerenti la notazione, lo studio delle fonti e la prassi esecutiva. Ha svolto un’intensa attività come direttore, organista e continuista in tutta Europa, Stati Uniti, Russia e Giappone. Ha collaborato con artisti come Michael Chance, Emma Kirkby, Cecilia Bartoli, Max Emanuel Cencic, Philippe Jaroussky, Diego Fasolis e Lorenzo e Vittorio Ghielmi. Nel 2006 ha fondato il gruppo vocale e strumentale “Il canto di Orfeo”, con il quale si dedica ai lavori del barocco musicale europeo, in stretta collaborazione con alcuni dei migliori specialisti su strumenti originali.Più recentemente si è imposto all’attenzione internazionale dirigendo laNormadi Bellini, proprio con Cecilia Bartoli, per l’apertura del Festival di Edimburgo. Attivo anche in ambito concertistico, ha recentemente diretto concerti sinfonici con l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, la Philharmonische Orchester Kiel, l’Orchestre national de Montpellier, il Concerto Köln, ed è ospite stabile nei cartelloni del Festival di Salisburgo, al Teatro La Fenice di Venezia e al Teatro Comunale di Bologna.Parlando di questa produzione, Capuano si è soffermato sull’importanza di essere affiancato da un’orchestra così esperta e capace del periodo barocco: “Siamo felici, insieme ai Musiciens, di essere qui al Maggio: per opere come questa è richiesta una competenza tecnica molto specifica, anche dovuta agli strumenti d’epoca che vengono suonati. La sintonia con Damiano Micheletto è perfetta; il lavoro, secondo me, è sempre a doppio senso, e io sono sempre molto ispirato dal lavoro scenografico e registico. L’opera, piena di ‘colori’ e scritta da Händel nella sua piena maturità, è pensata per le più grandi voci dell’epoca; e lo si riscontra nell grandissime arie che tutti, in particolar modo la protagonista Alcina, hanno per i propri ruoli, virtuose e espressive a dei livelli davvero strepitosi. La mia lettura è basata sull’aspetto retorico dell’opera, una caratteristica tipica dei compositori di quel periodo; Händel è capace di scrivere un’opera in cui ogni aria esprime un affetto diverso, e noi cerchiamo di ‘aderire’ a questi aspetti nel modo più chiaro possibile”
La regia dello spettacolo è diDamiano Michieletto, che,dopol’Idomeneomesso in scena nelmaggio 2017e diretto da Gianluca Capuano,Die ZauberflöteeIl barbiere di Sivigliagiunge alla sua quarta produzione nel teatro fiorentinofirmando la regia di questo allestimento marcato dai toni scuri e ambientazioni quasi sospese fra il mondo onirico, dove si muovono, quasi come spiriti, coloro che sono stati vittime della maga Alcina, e quello reale. La scena è divisa in due da uno specchio, al contempo anche un vero e proprio schermo, che separa questi mondi, rendendo tutto inganno e illusione ed evidenziando il grande conflitto che esiste fra la realtà e l’illusione della realtà. Ed è fra questi due spazi divisi ma connessi fra loro che si consuma la vicenda di Alcina, condannata dall’amore che prova verso Ruggiero a perdere i suoi poteri, il suo fascino e la sua giovinezza, che diventano infine solo riflessi di ciò che erano un tempo e destinati a diventare polvere nel tempo:“Nonostante sia una ripresa dello spettacolo di Salisburgo di 3 anni fa, questa produzione è come se fosse nuova, anzi lo è certamente: a parte Alcina e Bradamente cioè Cecilia Bartoli e Kristina Hammarström il cast è diverso, così come è stato necessario adattare completamente la scenografia” ha commentato Michieletto parlando del suo ‘nuovo’ lavoro fiorentino “È bello poterlo impostare come tale e non come una semplice ripresa. Questa produzione, nello spazio della Sala Mehta, funziona davvero perfettamente; questo deriva dal fatto che il mondo barocco è intimo, non ci sono vocalità melodrammatiche né orchestrazioni telluriche, anche le storie accarezzano aspetti molto intimi dei personaggi. Il concetto che abbiamo voluto trasmettere è quello dell’illusione; l’inganno, tema assolutamente comune del periodo barocco e parola ripetuta in modo costante nel libretto, ci dà una doppia dimensione della realtà. Il concetto di Alcina che, con l’inganno appunto, attira gli uomini alla sua isola, che è alla base del lavoro di Ariosto, in questa produzione ho cercato di identificarlo come se fosse legato alla paura della fine, della perdita di ciò che si ha e della morte stessa. Sono felice inoltre di poter ritrovare Cecilia Bartoli: il suo modo di lavorare e di approcciarsi fa sì che chiunque nel cast sia ‘trascinato’ dalla sua energia e sia così stimolato costantemente a dare il meglio di sé”.
Il regista si è imposto fin dasubitosulla scena internazionale come uno dei rappresentanti più interessanti della giovane generazione di registi italiani. Ha studiato opera e produzione teatrale alla “Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi” di Milano e si è laureato in lettere moderne all’Università di Venezia, sua città natale. La sua produzione, acclamata dalla critica, diŠvanda the Bagpiperdi Jaromír Weinberger al Wexford Festival del 2003 ha vinto un Irish Times / ESB Theatre Award, ha debuttato al Festival di Salisburgo conLa bohèmenel 2012 ed è tornato perFalstaffnel 2013 e perLa Cenerentolanel 2014.Nel corso della sua carriera ha lavorato inoltre su alcuni dei più celebri titoli d’opera comell viaggio a Reims alla Netherlands Opera di Amsterdam,Guillaume Tellalla Royal Opera House di Londra e diverse riprese delle sue produzioni deIl barbiere di SivigliaeCosì fan tutterispettivamente all’Opéra di Parigi e al Liceu di Barcellona,Die Zauberflötedi Mozart al Teatro La Fenice di Veneziae al Maggio Musicale,Cavalleria rusticana-Pagliaccial Covent Garden di Londra (grazie alla quale ha ottenuto l’Olivier Award 2016) e l’Otellodi Rossini al Theater An der Wien. Nel 2017/2018 inaugura la stagione del Teatro dell’Opera di Roma conLa damnation de Faustdi Berlioz, successivamente premiato quale miglior spettacolo della 38ª edizione del prestigioso Premio Abbiati.
Sul palcoscenico, nel ruolo che dà il titolo all’opera di Händel,Cecilia Bartoliche, come il maestro Capuano, torna protagonista al Teatro del Maggio dopolo straordinarioconcerto dell’ottobre 2020,non nascondendo la sua felicità nel tornare a Firenze: “Io a Firenze debuttai quasi 30 anni fa, nel Così fan tutte del giugno del ‘91 alla Pergola diretto dal grande maestro Mehta, per poi tornare solo nel 2020 per il concerto. Per me tornare qui al Maggio nella nuova Sala Mehta è davvero una gioia immensa, grazie anche all’acustica favolosa che rende, come diceva Damiano Michieletto, questo lavoro davvero intimo: questo ci regala la possibilità di esplorare non solo la storia la storia ‘magica’ di Alcina, ma anche di viverla attraverso le sfumature e i colori musicali che l’accompagnano. Questo evidenzia inoltre il grande cambiamento in lei; cambiamento dovuto a una forza incontrollabile, quella dell’amore, che condanna Alcina a perdere i suoi poteri. Un amore che, con ogni probabilità, lei non ha mai vissuto. La vocalità della protagonista è complessa, piena di cambiamenti inoltre: lo si evidenzia in modo inequivocabile quando lei, dal provare amore per Ruggiero, si ritrova infine ‘tradita’ da quest’ultimo; trasformando di conseguenza anche la sua vocalità che diventa furiosa, quasi violenta. Anche le arie sono complesse, legate a doppio filo alla storia raccontata, ma rendono il personaggio di Alcina il più interessante e affascinante della produzione handeliana”. Fra le più autorevoli e amate voci degli ultimi decenni, il mezzosoprano ha lavorato con alcuni dei nomi più importantidel panorama lirico e concertistico mondiale, imponendosi dapprima come interprete di primo livello dei lavori di Rossini e Mozart e dedicandosi, successivamente, alla riscoperta di opere meno conosciute, con una predilezione per la musica barocca e classica e i compositori a cavallo tra barocco e classicismo. Nel 1987 ha debuttato nella sua città natale, Roma, come Rosina nelBarbiere di Sivigliadi Rossini. E’ stato l’inizio di una grande carriera internazionale: in breve tempo collabora con nomi quali Daniel Barenboim, Herbert von Karajan e Nikolaus Harnoncourt iniziando a essere una presenza costante al Festival di Salisburgo, al Metropolitan Opera di New York, la Royal Opera House di Londra, la Staatsoper di Vienna e tutte le principali sale da concerto e festival di Europa, Stati Uniti, Asia e Australia. Per trent’anni si è esibita regolarmente al Teatro dell’Opera di Zurigo. Il Concertgebouw di Amsterdam, la Philharmonie di Parigi, il Musikverein di Vienna, l’Elbphilharmonie di Amburgo e la Berlin Philharmonic Hall sono alcune delle tappe regolari delle sue tournée annuali. Dal 2012 è direttrice artistica del prestigioso Salzburger Pfingstfestspiele e, dal 2016, lavora costantemente insieme a Les Musiciens du Prince, orchestra costituita grazie ad una sua iniziativa e alla quale è stato concesso il patrocinio della famiglia reale monegasca. Estremamente florida è anche la sua produzione discografica dove ha potuto collaborare, nel corso degli ultimi 30 anni, con artisti come Luciano Pavarotti, Edita Gruberová e Plácido Domingocon direttoriquali Claudio Abbado, James Levine e Riccardo Chailly. Inoltre, con oltre 12 milioni di dischi e dvd venduti nel corso della sua carriera, Cecilia Bartoli è l’artista classica di maggior successo dei nostri tempi.
Carlo Vistoli, al suo debutto sulle scene del Teatro del Maggio, interpreta Ruggiero;parlando delle caratteristiche del suo personaggio, Vistoli ha evidenziato come le sfumature, musicali e drammaturgiche, rendano Ruggiero in assoluto fra i ruoli prediletti del controtenore: “Insieme all’Orfeo di Gluck il ruolo di Ruggiero è senza dubbio fra i miei preferiti ed uno dei più affascinanti in assoluto: è un ruolo completo, offre una varietà abbacinante di situazioni musicali e drammaturgiche e consente di poter esprimersi in un modo davvero ampio e complesso. Pur essendo un personaggio buono vediamo inoltre in Ruggiero altri aspetti del suo carattere, come se il suo animo in parte fosse ‘corrotto’ dalla magia di Alcina. Anche quando arriva la sua compagna Bradamante, travestita da Riccardo, egli la scaccia: questo in parte aumenta il dubbio nello spettatore; il labile confine fra ciò che effettivamente Ruggiero prova per Alcina e quanto invece questa attrazione sia dovuta al potere che ella ha su di lui”.
Il controtenore intraprende lo studio del canto con William Matteuzzi e Sonia Prina nel 2007 e debutta in scena nel 2012, conDido & Aeneasdi Purcell. Riceve numerosi riconoscimenti in concorsi internazionali, tra cui il “Premio Farinelli” all’edizione 2012 del Concorso Città di Bologna e il Primo Premio al “Concorso Renata Tebaldi” (sezione barocca) di San Marino nel 2013. Selezionato per l’edizione 2015 diLe Jardin de Voixdi William Christie, con cui collabora da allora, negli anni successivi partecipa a produzioni comeGiulio Cesare in Egittodi Händel a Shanghai,Dafnedi Antonio Caldara a Venezia,Agrippina, sempre di Händel, a Brisbane (per la quale riceve un “Helpmann Award”) eErismenadi Francesco Cavalli a Aix-en-Provence con Leonardo García Alarcón. Nel 2017, prende parte a una tournée internazionale con il progetto “Monteverdi 450” di John Eliot Gardiner. Più recentemente, è stato fra i protagonisti diOrlando furiosodi Vivaldi alla Fenice,L’incoronazione di Poppeaal Festival di Salisburgo,Artasersedi Hasse a Sydney,La Finta pazzadi Sacrati a Digione,Orfeo ed Euridiceall’Opera di Roma nell’allestimento di Robert Carsen e Semele, con la direzione di Gardiner a Parigi, Londra e Milano.
Il ruolo di Morgana, la sorella di Alcina, è interpretato daLucía Martín-Cartón: dotata di un solido repertorio che varia da Mozart a Verdi, inizia i suoi studi musicali in violino e canto a Valladolid. In seguito si trasferisce a Roma per perfezionarsi con Alberta Valentini e si diploma infine al conservatorio di Valencia con Patricia Llorens e Ana Luisa Chova, seguita anche da Carles Budó e Husan Park. Nel repertorio operistico ha interpretato Amore inOrfeo ed Euridicedi Gluck, Pamina inDie Zauberflötedi Mozart, Venere inVenus and Adonisdi Blow e Irène neLes Fêtes Vénitiennesdi Campra. Si è esibita al Palau de la Música di Valencia, Auditori di Barcellona, Château de Versailles, Conservatoire Royale di Bruxelles, Teatro de la Zarzuela a Madrid, Innsbrucker Festwochen der Alten Musik, Oude Muziek Utrecht. Ha fatto parte, proprio insieme a Carlo Vistoli, diLe Jardin des Voix2015 diretta da William Christie per il programma “Un jardin à l’italienne – L’Accademia d’Amore” in numerosi concerti in Europa, Asia, Hong Kong, Australia e New York.
Il mezzosopranoKristina Hammarström, fra le protagoniste dell’Alcinaal Salzburger Pfingstfestspiele, torna nei panni di Bradamante allasua prima produzione al Maggio: regolarmente nei cartelloni dei più prestigiosi teatri e sale da musica internazionali, ha debuttato nel 2004 conIl ritorno di Ulisse in patria; da allora si è affermata come una delle migliori interpreti del repertorio barocco, sia in campo operistico che sinfonico. Nel corso della sua carriera ha interpretato numerosi ruoli in titoli qualiWertherdi Massenet,Der Rosenkavalierdi Strauss,SemiramideeIl barbiere di Sivigliadi Rossini eIdomeneodi Mozart su palcoscenici come il Teatro alla Scala, la Wiener Staatsoper, il Théâtre des Champs-Élysées di Parigi e la Lyric Opera di Chicago.
Petr Nekoranecinterpreta Oronte: dopo essersi formato al “Lindemann Program for Young Artist” al Metropolitan di New York, è stato solista all’Opera di Stato di Stoccarda, dove si è esibito nei panni di Almaviva (Il barbiere di Siviglia), Ramiro (La Cenerentola) ed Ernesto (Don Pasquale). Dalla stagione 2021/22 è solista del National Theatre Opera di Praga.Attivo anche in ambito concertistico, si è esibito al Festival di Primavera di Praga al Teatro Nazionale di Praga. Ha già ottenuto diversi riconoscimenti come il primo premio al “Ljuba Welitsch International Singing Competition, il 2° premio al “Vincerò World Singing Competition” di Napoli, il “Concorso Internazionale Francesco Viñas” al Gran Teatre del Liceu, Barcellona, dove si è classificato primo e ha ricevuto il premio speciale da Plácido Domingo.
Melisso, il consigliere di Bradamante, è interpretato daRiccardo Novaro: stimato interprete rossiniano e mozartiano, è inoltre dotato di un solido repertorio anche in campo barocco.Nel corso della sua carriera, dopo la vittoria del Concorso AsLiCo nel 1996, si è esibito in una grande varietà di generi, articolandosi da Monteverdi (Il combattimento di Tancredi e Clorinda) fino a Britten (Billy Budd) e lavorando con direttori come Daniele Gatti, Myun-Whun Chung e John Eliot Gardiner. Ha inoltre affrontato diversi ruoli in altre opere handeliane come Argante inRinaldo, Achilla nelGiulio Cesaree Elviro inSerseesibendosi su alcuni dei palcoscenici più prestigiosi come il Theater an der Wien, la Royal Concertgebouw di Amsterdam e il Teatro la Fenice.
L’opera:
Alcinadi Händel debuttò al Covent Garden di Londra il 16 aprile 1735 riscuotendo un enorme successo. Due anni prima il compositore aveva dovuto lasciare il King’s Theatre, preso in gestione da un’impresa rivale, per trasferirsi nel nuovo teatro londinese. Lì diede vita alle sue ultime opere, tra cuiAlcina, nate con l’intento di primeggiare sulle produzioni dell’impresa rivale e pertanto particolarmente curate e sontuose negli allestimenti. Al Covent Garden Händel poté disporre anche di un corpo di ballo, ragion per cui integrò la partitura con numeri di danza ed episodi corali sulla falsariga dell’opera francese. Il libretto anonimo dell’opera – che vede al centro il tema dell’incantamento d’amore – era ispirato al canto VII dell’Orlando furioso e a L’isola di Alcina, un’opera di Riccardo Broschi. La maga Alcina, grazie a un sortilegio, tiene legato a sé il cavaliere Ruggiero in un’isola incantata, ma grazie all’intervento di Bradamante Ruggiero riacquisterà coscienza e abbandonerà la maga nella disperazione. Tra apparizioni, magie, travestimenti e cambi di scena a vista svettano ovviamente le arie dei solisti, vero cuore pulsante dell’opera barocca. Per la maga e il suo amato il compositore realizzò infatti alcune tra le arie più apprezzate come “Ombre pallide”, cantata da Alcina o “Verdi prati, selve amene”, intonata da Ruggiero.
La locandina:
ALCINA
Opera in tre atti HWV 34
Libretto di autore ignoto
tratto dal testo di Antonio Fanzaglia per L’isola di Alcina di Riccardo Broschi
da L’Orlando furioso di Ludovico Ariosto
Musica di Georg Friedrich Händel
Copyright ed edizione: Alkor-Bärenreiter-Verlag Kassel
Rappresentante per l’Italia: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano
Edizione critica a cura di Michael Töpel, Olga Kroupová e Hans Shellevis
Allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Prima rappresentazione a Firenze
Maestro concertatore e direttore Gianluca Capuano
Regia Damiano Michieletto
Scene Paolo Fantin
Costumi Agostino Cavalca
Luci Alessandro Carletti
Coreografia Thomas Wilhelm
Video Rocafilm / Roland Horvath
Alcina Cecilia Bartoli
Ruggiero Carlo Vistoli
Morgana Lucía Martín-Cartón
Bradamante Kristina Hammarström
Oronte Petr Nekoranec
Melisso Riccardo Novaro
Oberto Solista del Wilten Boys’s Choir/Innsbruck
Danzatori Benedetto Patruno, Stefano De Luca, Francesco Tomasi, Rouven Pabst, Joan Aguilà Cuevas, Giampaolo Gobbi, Valerio Palladino,
Roberto Capone
Les Musiciens du Prince-Monaco
Continuo
Robin Michael violoncello, Miguel Rincon Rodriguez, Elisa La Marca tiorbe, Marta Graziolino arpa, Gabriele Levi, Davide Pozzi clavicembali,
Davide Pozzi organo
Assistenti regista Diane Clement, Bettina Geyer
Assistente scenografo Elena Zamparutti
Assistente costumista Armin Zwicker
Figuranti speciali Filippo Bagordo, Leonardo Cirri, Stefano Francasi, Giovanni Imbroglia, Federico Macchi, Marlon Orbi Zighi, Francesco Pacelli, Leonardo Paoli,
Ludovico Pietropaolo, Savino Somma, Lorenzo Terenzi, Simone Ticci, Roberta Raimondi (Alcina anziana)
Con sopratitoli in italiano e inglese
a cura di Prescott Studio, Firenze
SALA ZUBIN MEHTA
Martedì 18 ottobre 2022, ore 19 – Giovedì 20 ottobre, ore 19 – Sabato 22 ottobre, ore 18 – Lunedì 24 ottobre, ore 19
Mercoledì 26 ottobre, ore 19
Prezzi:
Settore D: 40€ – Settore C: 70€ – Settore B: 120€ – Settore A: 180€