
(AGENPARL) – mer 05 ottobre 2022 Diagnosi precoce e non invasiva dell’osteoporosi e valutazione del rischio di fratture da fragilità. La nuova tecnologia REMS, acronimo di Radiofrequency Ecographic Multi Spectrometry, attraverso una scansione ecografica basata su ultrasuoni fornisce la carta d’identità dell’osso, anche per pazienti fragili, pediatrici e donne in gravidanza.
REMS è stata brevettata dall’azienda biomedica italiana Echolight, spin-off del CNR di Lecce, e a ottobre 2021 è stata inserita come best practice nelle Linee Guida ministeriali sulla Diagnosi, Stratificazione del Rischio e Continuità assistenziale delle Fratture da Fragilità, dopo la validazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
“Le linee guida sono un manuale specifico di riferimento e di facile consultazione per i medici”, spiega il presidente della SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), Prof. Paolo Tranquilli Leali. SIOT ha preso parte al tavolo di lavoro sulle linee guida in veste di capofila del gruppo composto da una serie di società scientifica, con il supporto delle associazioni dei pazienti.
“Si tratta di un codice univoco definito con l’obiettivo di rendere omogenea l’attività clinica, fermo restando trattamenti personalizzati, in base alle esigenze dei singoli pazienti”, sottolinea.
A giugno 2022, uno studio indipendente di Health Technology Assessment (HTA) condotto da docenti dalla SDA Bocconi, ha messo in evidenza che l’impiego di REMS rispetto alla tradizionale densitometria ossea “garantirebbe significativi risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale”.
Per illustrare le caratteristiche della nuova tecnologia, REMS ha organizzato e patrocinati tre seminari in Italia, Il primo workshop su REMS si svolgerà il 7 ottobre a Roma presso il Policlinico Universitario Tor Vergata e sarà tenuto dal Prof. Umberto Tarantino; il secondo è in programma il 10 ottobre a Torino presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza, con il Prof. Alessandro Massè e l’ultimo si svolgerà il 4 novembre a Bari presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico con il Prof. Biagio Moretti. Tutti i seminari avranno inizio alle 14 e si concluderanno alle 18. La partecipazione è gratuita.
I tre workshop sono inseriti nel progetto della SIOT “Primum non tacere” che la società specialistica ha avviato lo scorso anno, con l’obiettivo di migliorare il rapporto tra medici e pazienti, messo a dura prova nel periodo della pandemia da Covid-19. Nello spirito del progetto, la dimostrazione dell’esame diagnostico non sarà effettuata su modelli o modelle come avviene generalmente ma dagli stessi ortopedici partecipanti direttamente sui propri colleghi.
“La tecnologia REMS è il primo metodo al mondo che senza radiazioni ionizzanti, ma attraverso una scansione ecografica basata su ultrasuoni, fornisce preziose informazioni sullo stato di salute dell’osso”, spiega il CEO e founder della società Echolight SpA, l’ingegnere Sergio Casciaro. “La scansione ha per oggetto i siti anatomici assiali, colonna e femore, dei quali viene misurata la densità minerale. In questo modo è possibile avere una carta d’identità dell’osso per i pazienti di tutte le età”, aggiunge.
“REMS permette di caratterizzare lo stato di salute delle ossa e in questo modo è possibile verificare se il paziente è affetto da Osteoporosi e conoscere la qualità delle ossa”, sottolinea la direttrice clinica di Echolight, la dottoressa Paola Pisani. “Lo svolgimento dell’esame con REMS non comporta radiazioni, di conseguenza, non è necessario avere la disponibilità di ambienti schermati e quindi è possibile sottoporre a visita il paziente dovunque si trovi, a letto, nel caso sia immobilizzato, o presso il suo domicilio”, va avanti. “Proprio perché REMS non impiega radiazioni, ‘l’esame può essere eseguito anche su pazienti pediatrici, sui fragili e sulle donne in gravidanza. In altri termini, diventa possibile avviare uno screening sulla popolazione in chiave preventiva”.