
(AGENPARL) – Roma, 05 ottobre 2022 – Il leader di Fratelli d’Italia e futuro Premier in pectore, Giorgia Meloni, sta parlando poco, anzi pochissimo, ma in compenso sta lavorando tanto, tantissimo, ricevendo alleati e fedelissimi negli uffici parlamentari, in via della Scrofa e anche a casa. Così, a pochi giorni dall’insediamento di Camera e Senato, il nuovo Governo, a guida Meloni, prende forma. Si tratta, ovviamente, di indiscrezioni, di “si dice”, ma molti di questi sono fatti filtrare proprio dagli uomini e dalle donne più vicini alla leader dei Fratelli d’Italia e, dunque, hanno un certo peso.
Sembra molto probabile, ad esempio, che Fabio Panetta, stimato economista ed attuale membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, sarà ministro dell’Economia. E questo sarebbe un segnale importante, insieme alla conferma di Roberto Cingolani alla Transizione Ecologica, per rassicurare Bruxelles e l’Europa tutta, rispetto alla continuità col Governo Draghi. Quasi certo anche il fatto che Matteo Salvini non otterrà il Viminale, dove potrebbero sedere Elisabetta Belloni, oggi a capo dei Servizi, o Giuseppe Pecoraro, ex prefetto di Roma. Alle Infrastrutture, malgrado Meloni cerchi di negare, dovrebbe andare Francesco Lollobrigida, marito di Arianna, sorella di Giorgia.
Per un ruolo-chiave come quello degli Esteri, invece, si fa il nome di Antonio Tajani, sponsorizzato dal partito Popolare Europeo e altro possibile segnale di continuità con le politiche filo-europeiste e filo-atlantiste.
Per la Giustizia si ipotizzano Giulia Buongiorno (Lega) e l’ex magistrato Carlo Nordio (Fratelli d’Italia), mentre per la Sanità si fa il nome di un tecnico stimatissimo come Andrea Urbani e alle Politiche Agricole si parla con insistenza di Gian Marco Centinaio (Lega).
Al ministero delle Politiche Giovanili, invece, andrà, a meno di sorprese, Chiara Colosimo, appena eletta alla Camera e fedelissima di Giorgia.
Per Andrea Abodi, infine, si continua a parlare del ministero dello Sport, a meno che non si convinca a candidarsi alla guida della Regione Lazio, all’inizio del 2023.
Ma i nomi che potrebbero inserirsi in questo quadro sono tanti, a partire da quelli di Fabio Rampelli (che più di qualcuno ipotizza, però, come presidente della Camera), di Giancarlo Giorgetti e di Anna Maria Bernini: pochi giorni ancora e sapremo chi vincerà un posto alla lotteria dei ministeri e chi dovrà accontentarsi di ruoli di secondo piano.