
(AGENPARL) – mer 05 ottobre 2022 COMUNICATO STAMPA
Economia
5 ottobre 2022
SHRINKFLATION, CODACONS SMENTISCE UNC: ANTITRUST CONFERMA ATTENZIONE VERSO FENOMENO E FARO SU PREZZI
ECCO LE DICHIARAZIONI DEL DG CALABRO’ IN COMMISSIONE CONSUMATORI
Il Codacons smentisce nettamente le errate affermazioni di Unc circa l’intervento dell’Antitrust in tema di “shrinkflation”.
Confermiamo quanto scritto oggi dal Codacons circa l’attenzione dell’Autorità per la concorrenza sul fenomeno della riduzione della quantità di prodotto nelle confezioni, senza una analoga riduzione dei listini al pubblico – spiega l’associazione – Diversamente da quanto scritto da Unc non si tratta di una istruttoria, di cui non abbiamo mai parlato, ma di una verifica ai fini della possibile pratica commerciale scorretta vietata dal Codice del Consumo, avviata – come specifica la stessa Autorità – a seguito di segnalazione dell’associazione.
L’intervento errato di Unc, associazione a volte afflitta dalla sindrome del pulcino nero, rischia di creare confusione a danno dei consumatori, perché sembra negare l’attenzione rivolta dall’Antitrust al fenomeno “shrinkflation”.
E a smentire le affermazioni di Unc è Giovanni Calabrò, Direttore generale per la tutela del consumatore dell’Antitrust, che nel suo intervento dello scorso 24 maggio dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti ha affermato testualmente:
“Circa la shrinkflation, si tratta di un fenomeno relativamente nuovo in Italia, una tecnica di marketing del tutto legittima, purché siano rispettate alcune condizioni. Noi ci occupiamo dell’aspetto della trasparenza. Con la shrinkflation le aziende riducono la quantità di prodotto presente nelle confezioni dei prodotti di largo consumo – quelli che troviamo normalmente sugli scaffali dei supermercati – mantenendo i prezzi sostanzialmente invariati. Si compra ad esempio la confezione da 100 e si trova invece 80 di prodotto. Le associazioni dei consumatori hanno monitorato il fenomeno e presentato delle segnalazioni, stiamo verificando se possa rilevare o meno ai fini dell’applicazione della disciplina di cui noi ci occupiamo, ovvero quella stabilita dal Codice del consumo, in particolare in tema di pratiche commerciali scorrette. Quello che rileva ai nostri fini non è tanto il fatto che invece di 100 di prodotto ci sia 80, ma la trasparenza. Questo si lega al tema dell’etichettatura su cui l’Autorità si è già pronunciata in tanti casi”