
(AGENPARL) – lun 03 ottobre 2022 COMUNICATO STAMPA
Made in Italy: Cia, in tavola 80% pesce estero. Governo potenzi acquacoltura
Iniziativa a Ischia con PescAgri: aumentare autosufficienza alimentare, utilizzando meglio fondi
Ue per sviluppare allevamenti ittici sostenibili. Settore con giro d’affari di 510 mln e 900 aziende
Ischia, 3 ottobre – Aumentare l’autosufficienza alimentare, utilizzando meglio i fondi Ue
per sviluppare l’allevamento ittico sostenibile e renderlo competitivo, così da ridurre le
importazioni di pesce dall’estero che coprono l’80% della domanda dei consumatori italiani.
Questo l’appello al nuovo Governo di PescAgri, l’associazione dei pescatori Italiani, promossa
da Cia-Agricoltori Italiani per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione dell’acquacoltura. Il
comparto è sempre più in crescita, con un giro d’affari di 510 milioni (suddivisi in 295mln per
piscicoltura e 215 per la molluschicoltura) e 900 aziende su tutto il territorio. La produzione è
di circa 165mila tonnellate di trenta specie diverse di pesce. Secondo il presidente Cia,
Cristiano Fini: “C’è bisogno di incentivi agli investimenti per produrre di più utilizzando al meglio
i fondi del Feampa (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) per il comparto nazionale –
terzo a livello europeo, mentre è decimo per la pesca- colpito dai rincari dei costi energetici, ma
strategicamente rilevante per il settore primario”. L’acquacoltura viene, infatti, definita “agricoltura
di mare”: allevamenti ittici sia in acqua salata che dolce, finalizzati alla raccolta di pesci, molluschi
e crostacei, che possono essere realizzati in mare, nei fiumi, nei laghi o nelle lagune.
“Data la crescente domanda e il sovrasfruttamento degli stock ittici -dichiara la presidente
PescAgri, Rosa Castagna- l’acquacoltura non può più essere considerata ancillare alle attività
di cattura. Dal 2013 la crescita di produzione è stata dell’8% e il prodotto ittico
d’allevamento è destinato entro il 2030 a superare quello pescato, arrivando a coprire il
70% della domanda”. Per PescAgri la priorità è, dunque, la promozione dell’itticoltura sotto il
profilo ambientale, economico e sociale, oltre alla conservazione delle risorse biologiche
acquatiche, contribuendo alla sicurezza alimentare europea e consentendo una blue economy
sostenibile nelle aree costiere, insulari e interne.
In quest’ottica ha preso il via il progetto “PescAgri che vogliamo!”, che punta alla
formazione professionale degli operatori del settore della pesca e gli imprenditori ittici,
traghettando il comparto verso gli obiettivi europei di transizione ecologica grazie all’innovazione
tecnologica. PescAgri intende, inoltre, intensificare il dialogo con le istituzioni nazionali per il
superamento dei troppi ostacoli amministrativi e difficoltà burocratiche che lo hanno frenato in
passato, per esempio nel rilascio delle concessioni demaniali marittime. L’associazione guarda,
dunque, alla crescita economica degli allevamenti ittici attraverso una progressiva
semplificazione dell’apparato normativo e delle norme vigenti, grazie anche a una maggiore
digitalizzazione.
“PescAgri auspica, infine -conclude Rosa Castagna-, una campagna di promozione che
sostenga e incentivi il settore dell’acquacoltura, così come accadde in passato con gli agriturismi,
nell’ottica di una multifunzionalità che garantisca nuove opportunità di reddito alle aziende
agricole, favorendo lo sviluppo di attività di allevamento sia di acqua dolce che salata”.