
(AGENPARL) – dom 02 ottobre 2022 Riflessioni post voto da parte del Segretario Provinciale di Articolo 1, Alberto Manzini. E’ una riflessione amara, a tratti dura, sicuramente costruttiva per evitare che errori commessi ieri possano inficiare il percorso di rinascita del centrosinistra italiano e reatino. “Il 25 settembre è stata la caporetto del centrosinistra, con esito annunciato. Ecco perché le dimissioni del gruppo dirigente nazionale di Articolo 1 sono un atto doveroso. E’ un atto dovuto e responsabile se si vuole riaprire una discussione ampia, allargata a tutti quelli che si riconoscono nei valori della sinistra, a partire dai nostri militanti: all’odg le prospettive della sinistra. Serve un progetto incardinato su una forza collettiva capace di ridefinire una vera forza di sinistra incardinata sui temi della pace, del lavoro, dei diritti sociali, dell’eguaglianza, dell’ambiente, dei diritti civili. Adesso è urgente dar vita ad un nuovo soggetto politico che abbia la sua identità, portatore di un sua autonoma iniziativa di cambiamento”- Manzini allarga il ragionamento – “Serve una riflessione che coinvolga forze politiche, sociali e civiche che hanno a cuore quei temi e che lavorino per recuperare le tante persone che non vanno più a votare e che rappresentano oggi con il 36% il primo partito in Italia. Non è una questione sul nome bensì una questione che deve attenere ai contenuti politici ed alla rappresentanza sociale che si vuole sviluppare. Oggi siamo al brillante risultato elettorale, del tutto legittimo peraltro, della destra al governo, di un Pd e dei suoi più stretti alleati travolti ed in piena crisi di identità, di un Articolo 1 anonimo e scomparso dai radar, nell’aver compromesso il progetto del campo largo. E’ stato un errore da parte di Articolo 1 non aver minacciato il non ingresso nel listone, di fronte alla rottura da parte del Pd verso il M5S. Come Articolo 1 abbiamo la necessità di capire rapidamente se aderiremo a quel progetto ampio sulla ricostruzione della sinistra nel paese o se, attraverso gli artifici normativi che regolano gli statuti dei partiti, scioglieremo questo partito nel breve tempo per poi rispondere presente alla chiamata del Pd. Occorre in particolare il concorso con pari dignità di tutte quelle forze progressiste presenti nel paese per dar vita ad una costituente che possa definire un nuovo soggetto politico all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte: nome e nocchiero sono una derivata e non un incipit”. Così in una nota Alberto Manzini, Segretario provinciale di Rieti.