
(AGENPARL) – mer 28 settembre 2022 Studio sulla posizione e sul ruolo di autori e
compositori nel mercato dello streaming musicale
europeo
Commissionato da:
Preparato da:
Punti Chiave
1. Il mercato della musica in streaming oggi
Lo streaming musicale è la principale modalità di
ascolto della musica
GESAC?
Il dibattito sull’equità
nell’ecosistema dello
streaming musicale,
un mercato in
continua espansione,
sta guadagnando
terreno in tutto il
mondo, focalizzando
principalmente
l’attenzione sulla
distribuzione delle
discografiche e gli
artisti o sui modelli di
distribuzione dei ricavi
attraverso schemi user-
centric o altri tipi di
schemi.
GESAC ha richiesto
questo studio per avere
mercato, insieme ad
una riessione su come
aumentare gli incassi per
tutte le parti coinvolte,
e per comprendere i
di autori, compositori
a quelle canzoni che
alimentano l’economia
dello streaming.
Oggi la musica in streaming è la forma
più diffusa di fruizione musicale
da parte dei consumatori, e la sua
crescita rappresenta una grande
cantautori.
Da quando sono stati lanciati nel
2006, i servizi di streaming musicale
hanno costantemente ampliato la loro
offerta. Alcuni sono disponibili come
un servizio autonomo, altri come una
funzionalità integrante di molti servizi
e piattaforme. C’è una vasta gamma
attirare nuovi consumatori. Inoltre,
tutti i servizi forniscono un ampio
repertorio musicale accessibile in
qualsiasi momento e ovunque su
L’ accesso, semplice e user-friendly,
ad un ampio catalogo musicale è
di autori. Esse sono partner naturali
dei servizi di streaming, e hanno
giocato un ruolo importante nella loro
e scalare i loro business.
chi crea
Nonostante i miglioramenti in qualità
costante crescita dell’utenza dei servizi
streaming, la remunerazione degli
e il valore che autori e compositori
portano a questo mercato non è
sufcientemente riconosciuto.
Ciò suscita serie preoccupazioni tra
compositori, cantautori e gli editori
di musica in tutto il mondo e sta
minacciando la sostenibilità del
Tutti nella catena del valore hanno
un ruolo da giocare per fare dello
streaming un’economia a prova di
futuro per l’intera industria musicale.
Alcune azioni politiche mirate a livello
EU potrebbero essere necessarie per
affrontare alcune delle problematiche
Lo streaming musicale in cifre
di tutto l’intrattenimento
musicale [1]
i consumatori che affermano di
utilizzare servizi di streaming
musicale [2]
gli utenti dei servizi di
streaming subscription-based a
livello mondiale [3]
La principale modalità di ascolto
Crescita esponenziale
dell’offerta – oggi ci sono oltre
70 milioni di brani sui servizi di
streaming musicale [4]
Un’offerta in crescita:
Ci sono circa 8 milioni di artisti
su Spotify [5]. Il mercato vede
anche un aumento nel numero
di cantautori coinvolti nella
maggior parte delle hits che
trainano il successo nanziario
dei servizi di streaming [6]
Una qualità dell’offerta in
costante miglioramento, con
una più alta denizione del
suono, interfacce più user-
interoperabilità e sempre nuove
Ma il valore dei contenuti è in calo:
Il prezzo iniziale di 9,99 (in euro,
dollari o sterline) ssato nel
2006 non è mai aumentato.
Il guadagno medio per utente
Revenue per User) negli ultimi
15 anni non ha fatto altro che
diminuire.
I servizi di streaming offrono
versioni gratuite (ad-supported,
cioè con pubblicità) molto
scelta per la maggior parte
dei consumatori. Questi piani
gratuiti generano entrate
decisamente più basse di quelli a
pagamento (circa 10 volte meno).
[1] IFPI 2021 Engaging With Music Report
[2] IFPI 2021 Engaging With Music Report
[3] Dati Q2 2021 pubblicato da MiDIA
[4] Will Page, articolo “Malbeconomics”
[5] Dati 2022 Spotify
[6] Music Week magazine
Authors/publishers
Labels/performers
Streaming services
Problemi strutturali di
equità e diversità:
93% degli artisti su
Spotify ha meno di 1000
ascoltatori mensili [7]
Diversi problemi sistemici:
– ghost writers / artisti fake
– frodi nello streaming
– meccanismi payola (le
pratiche coercitive
La mancata trasparenza degli
algoritmi utilizzati dai servizi
di streaming inuisce sulla
discoverability (visibilità)
della musica e sulla diversità
culturale.
Com’è divisa oggi la torta:
L’attuale divisione della torta
digitale suggerisce che il
30% del prezzo pagato dagli
abbonati resta nelle mani dei
servizi streaming; del restante
solo il 15% ritorna agli autori e
agli editori musicali [8]
[5] Dati 2022 Spotify
[6] Music Week magazine
[7] Dati 2022 Spotify
[8] DCMS Committee Report – UK Parliament 2021
Autori/Editori
Servizi di streaming
2. I principali risultati dello studio
Come sottolinea il report, ci sono diverse ragioni per cui il mercato dello streaming
musicale attualmente non riesce a generare una crescita signicativa per i creatori
delle opere. Questi fattori possono essere riassunti in tre questioni principali che è
necessario affrontare per creare un ecosistema musicale più creator-friendly:
e le aspirazioni di autori e compositori
streaming è quello di aumentare la loro base di utenti e,
in alcuni casi, di vendere altri servizi o dispositivi che sono
legati alla loro offerta musicale (ad es. dispositivi audio Apple,
account Amazon Prime o dispositivi di assistenza domestica).
Molte delle loro scelte aziendali orientate a tale scopo rendono
il mercato dello streaming incapace di garantire il valore
della creazione e di generare ricavi sufcienti per autori e
compositori, nonostante la crescita dell’utenza.
In primis, la maggior parte dei servizi di streaming offre
che rimangono l’opzione preferita dalla maggior parte
dei consumatori per la loro convenienza, sebbene i ricavi
generati da tali versioni siano circa 10 volte inferiori a quelli
derivanti dagli abbonamenti a pagamento. Poiché tali
servizi non incentivano sufcientemente i clienti a passare
ad abbonamenti premium in tempo, le soluzioni gratuite
che generano basso reddito restano le più utilizzate.
Per quanto riguarda gli abbonamenti a pagamento,
l’iniziale prezzo individuale di 9,99 (in euro, dollari o sterline)
ssato nel 2006 non è mai aumentato, nonostante la
crescita esponenziale della qualità, della quantità di brani
e la maggiore facilità di utilizzo dei servizi di streaming
musicale. Considerando anche il calo dell’ARPU (l’incasso
medio per utente) attraverso i diversi piani promozionali e
familiari, e l’inazione nel corso del tempo,
il valore generato
dall’abbonamento per utente è notevolmente diminuito
negli ultimi 15 anni.
La conseguenza è una diminuzione generale del valore
della musica, fatto che ostacola la crescita delle entrate
totali, che è invece una delle principali richieste da parte
degli autori e dei compositori.
Problemi strutturali di equità e
La crescita dei servizi di streaming ha dato un grande
impulso all’industria musicale, ma a beneciarne
è stato soprattutto il comparto della produzione
discograca piuttosto che gli autori e i compositori
dei brani. Secondo un recente report della
commissione parlamentare britannica, per diversi
motivi strutturali ed economici, la ripartizione delle
entrate dello streaming pende attualmente a favore
Lo studio incoraggia una migliore ripartizione del
valore generato dalla streaming economy tra tutte le
parti interessate e ritiene che,
una volta affrontata
l’urgenza di aumentare la torta complessiva delle
entrate e gli squilibri e le disfunzioni sistemiche nel
funzionamento delle piattaforme online, gli autori
e i compositori dovrebbero beneciare in modo
più consistente del successo di questo mercato in
crescita.
Squilibrio sistemico nella
ripartizione delle entrate
L’attuale mercato dello streaming musicale a trazione
di hit ha portato a un sistema piramidale, in cui un
piccolo numero di brani cattura una vasta porzione
di audience. Ad esempio,
57.000 artisti hanno
rappresentato il 90% degli stream mensili di Spotify
nel marzo 2021. Secondo i numeri del 2022, il 93%
degli artisti su Spotify ha meno di 1000 ascoltatori
mensili. Questo fenomeno è ulteriormente
aggravato dall’utilizzo degli algoritmi, e dalle
costrizioni poste dal sistema delle playlist più
popolari.
Inoltre, falle di lunga data nelle operazioni delle
piattaforme di streaming musicale, come le “frodi
streaming”, gli “artisti fantasma/fake”, i “meccanismi
payola”, i “contenuti royalty free” e altre pratiche
coercitive peggiorano l’impatto su molti autori
ed editori professionisti. L’enorme disponibilità di
contenuti perde di fatto rilevanza dal momento che
obbligazione di garantire la visibilità e la reperibilità di
repertori più variegati, in particolare opere europee.
Lo studio raccomanda un aumento della trasparenza
nell’uso degli algoritmi, nonché di promuovere e
monitorare la diversità culturale nelle sue varie
forme – in particolare i vari generi musicali, le diverse
lingue e origini degli artisti e degli autori – attraverso
potenziali azioni politiche a livello UE.
La strada da percorrere: verso un ecosistema di
streaming più sostenibile e incentrato sull’autore
Dopo un’attenta analisi dei vari limiti e colli di bottiglia del mercato, il report si concentra su tre pilastri che
per creare un ecosistema musicale più sostenibile e ben funzionante.
In primo luogo, i servizi potrebbero sviluppare
funzionalità tecniche più a misura d’autore e
garantire una maggiore visibilità e discoverability
per autori e compositori attraverso strumenti
Allo stesso tempo, le autorità UE potrebbero
promuovendo
e richiedendo indicatori di cultural diversity
e strumenti per monitorare la rilevanza, la
e di autori europei sui servizi digitali:
azioni che
implicherebbero, in primo luogo, una maggiore
trasparenza nell’uso degli algoritmi da parte di
quest’ultimi.
Migliore remunerazione
Il mercato dello streaming musicale è abbastanza
maturo per intraprendere la strada di una
crescita signicativa per i creatori delle opere
e per i titolari dei diritti aumentando le entrate
complessive
oriented” più realistici e servizi a valore aggiunto. I
servizi di streaming potrebbero impostare modelli
di pricing varabili basati sull’offerta di nuove
funzionalità e intraprendere azioni per spingere la
loro vasta base di utenti ad optare per opzioni di
abbonamento premium (a pagamento).
È necessario fornire ai creatori delle opere
un’adeguata protezione contro le pratiche
“bustarelle”).
aiuterebbe a garantire
nessuna remunerazione, e che le norme e gli
standard europei non vengano più aggirati. Inoltre,
potrebbero essere avviati studi approfonditi a
livello UE per valutare ulteriormente l’impatto
dei diversi modelli di distribuzione sulla
remunerazione di chi crea.
Una volta che la torta delle entrate streaming
crescerà, allora distribuzione dei guadagni nei
confronti di autori, compositori ed editori musicali
dovrebbe evolversi nella direzione di maggiore
Una migliore remunerazione per i creatori delle
opere
dovrebbe restare una priorità assoluta
per qualsiasi azione volta a bilanciare i restanti
squilibri nel mercato digitale.
Migliore identicazione e reporting dell’utilizzo
Campagne informative per gli autori li aiuterebbero
ad essere più consapevoli dell’importanza di
a un migliore inserimento dei codici identicativi
standard come l’ISWC nel sistema dei servizi di
streaming.
Un reporting accurato e più trasparente da parte
dei servizi di streaming e dei OCSSP
(online
content sharing service providers) è un requisito
giuridico assoluto ai sensi del diritto dell’UE, che
membri e monitorato dalla Commissione europea.
L’UE può anche giocare un ruolo nel miglioramento
e nell’uso più ampio delle tecnologie di gestione
Per un ecosistema di streaming musi
cale più “creator-friendly”
È necessario affrontare:
attraverso una serie di azioni e strumenti mirati:
Identicazione
Meccanismi
per migliorare
discoverability degli
autori
Funzionalità di
ricerca degli autori e
di esplorazione del
loro repertorio
Condizioni eque di
accesso al mercato
al funzionamento
degli algoritmi
Monitorare e
garantire la diversità
culturale
Promuovere le opere
europee
Aumentare le entrate
grazie a modelli di
pricing variabile
Garantire che gli
autori benecino in
modo più favorevole
dell’aumento delle
entrate
Risolvere il Value Gap
Fissare un insieme di
best practices contro:
– Meccanismi “payola”
– Pratiche coercitive e
modelli royalty free
– Ghost writers/Artisti
– Frodi nello streaming
Includere i dati dal
punto di creazione
Accrescere la
consapevolezza tra i
creatori delle opere
e i titolari dei diritti
sull’importanza dei
Abbinare i codici
identicativi ISWC
Imporre l’obbligo
di fornire report
soprattutto per le
piattaforme UGC
Garantire i giusti
riconoscimenti ai
creatori delle opere,
l’attribuzione e i
diritti morali
2) I problemi strutturali di equità nel mercato dello streaming e il tema della
diversità culturale
3) Lo squilibrio sistemico nella ripartizione dei guadagni
in Islanda, Norvegia e Svizzera. Difendiamo e promuoviamo
perciò i diritti di oltre 1 milione di creatori e rightsholder nei
Rue Montoyer 23